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Autore: Luke_    24/08/2013    3 recensioni
E se la Larry fosse una copertura? Non svelerò troppo altrimenti perdereste il gusto di leggerle ;D Sappiate solo che Louis è felice con qualcun'altro :)
PS. Non voglio attirare le ire delle Larry Shipper! Anche perchè io stesso lo sono ;)
(13.11.14 La storia è ufficialmente sospesa)
Genere: Fluff, Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Louis Tomlinson, Un po' tutti, Zayn Malik
Note: Lime, What if? | Avvertimenti: nessuno
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«Continuano a credere che la Larry sia reale» Dissi lanciando uno di quei giornaletti per ragazzine sul tavolo.

Zayn alzò lo sguardo dal telefono, squadrando prima il giornaletto, su cui campeggiava una foto mia e di Harry, e poi me.

«Credono a quello che continua a proprinargli la Modest» Replicò alzandosi e venendo verso di me.

«Meglio così, loro si concentrato sulla Larry...» Disse prendendomi per i fianchi e tirandomi a se «E noi possiamo stare insieme senza essere disturbati».

Passai le mani sui sui polsi, stringendoli leggermente e obbligandolo a lasciarmi.
«Si da questo punto di vista la Modest fa un buon lavoro» Risposi incrociando le braccia.
"Tutti pensano che lei cerchi di nascondere la Larry con foto mie e di El ma in realtà nasconde ma e Zayn... E lo fa bene" Pensai.
«Ti va» Incominciai «Una partita a Just Dance?» Chiesi stringendomi nelle spalle e guardando Zayn fisso negli occhi.
Si avvicinò verso di me e mi diede un pugno, leggero, sulla spalla dicendo «Perché non andiamo a ballare in camera da letto? Sul letto magari?»
Feci finta di pensarci.
«Naaah! Balliamo in salotto c'è più spazio!» Presi Zayn per un braccio e lo tirai in salotto «Andiamo! Dai!» Sorrisi.
«Ahh e va bene! La prossima volta però facciamo quello che voglio io!» Disse prendendo il telecomando e accendendo la televisione.
 
"Questa è la mia vita con Zayn. La mia vita segreta. La nostra vita segreta"
 
Stavo correndo nel buio inseguito da un gruppo di scimmie nere con il muso bianco.
Erano vicine. Vicinissime.
Una di loro saltò e mi prese la caviglia facendomi cadere.
La sentii mordermi il polpaccio.
 
«Ahhh!» Urlai, svegliandomi, sudato, di soprassalto.
Era un sogno, mi guardai intorno e tutto era normale: avevo la coperta che mi copriva le gambe.
Mi girai verso Zayn e lui era lì, dormiva a pancia in giù con le braccia incrociate sotto al cuscino.
"Non mi ha sentito urlare? Ha proprio il son..." Pensai.
Non feci in tempo a finire di pensare che sentii la sua voce, molto bassa attutita dal cuscino.
«Perché mai hai urlato a quest'ora?» Chiese con voce assonnata con un occhio socchiuso.
«Perché pensavo di allenare la voce! Ho fatto un incubo, cretino» Incrociai le braccia intorno al petto.
«Dai non fare così!» Disse tirandosi su a sedere «Cos'hai sognato?»
«Delle scimmie nere che mi inseguivano» Replicai con sufficienza.
Scosse la testa con fare deluso.
«Gioca meno a Temple Run e vedrai che non sognerai più scimmie che ti inseguono» Si coricò di nuovo.
«Notte, Lu» La sua voce era severa ma con un velo di dolcezza.
«Notte» Mi chinai stampandogli un bacio sulla guancia e mi sdraiai di nuovo nel tentativo di dormire.
Rimasi sveglio per altre 2 ore a guardare la tv, leggere, mandai un messaggio a Niall perché sapevo che a quell'ora mangiava qualcosa infatti mi rispose che stava mangiando uno yogurt.
Non chiusi occhio.
Guardai l'orologio digitale sul comodino, la luce verde del display segnava le 6.30.
Decisi di alzarmi e andare in cucina.
Spostai la coperta e mi alzai, Zayn sospirò e pensai di averlo svegliato, ancora, ma dopo quel sospiro capii che non si era svegliato.
La poca luce del mattin che entrava dalla finestra proiettava delle lunghe ombre sul pavimento, se non fosse stata casa mia avrei avuto anche paura, probabilmente.
Presi il bordo del poggia schiena della seggiola e, facendo meno rumore possibile, la spostai per sedermi.
Con i gomiti appoggiati al tavolo scrutai lo sportello del frigo pieno di foto, mie e di Zayn, c'era quella di Parigi, quella vicino al Colosseo e la mia preferita era al centro del frigorifero.





La scattò Harry mentre giravamo il video di One Thing. In quel periodo era tutto più facile, avevano fans più mature che pensavano alla nostra musica e non a chi scopa con chi o cosa. Potevamo essere noi stessi perché ci conoscevano in pochi e a nessuno fregava o meglio nessuno creava guerre su Twitter per questa cosa.
La Modest ci aiuta a tenere nascosta la nostra relazione finché non saremo pronti.
 
"Dovrei dormire a quest'ora, cazzo" Mi grattai dietro la nuca, aver ripensato al giorno in cui scattammo quella foto mi ha messo tristezza addosso, insomma eravamo più felici.
 Feci per alzarmi quando notai qualcuno che mi guardava dalla porta.
«Non ti ho svegliato io, vero?» Che domanda stupida, ovvio che lo avevo svegliato io. Io mi sarei odiato insomma essere svegliati due volte in poche ore non deve essere il massimo.
Zayn entrò trascinando leggermente i piedi nudi.
«No certo che no» Mi guardò con occhi stanchi «Be' insomma, prima l'incubo poi ti alzi credendo di non avermi svegliato, ti trascini in cucina e ti trovo seduto a rimuginare su...» Fece giare la mano per aria come se stesse pensando poi concluse «Qualcosa»
Si sedette sulla sedia alla mia destra.
«Cosa c'è che non va, Lu?»
Mi sentivo un po' a disagio era strano perché con Zayn parlavo sempre di tutto, davvero di tutto, ma volevo affrontare un argomento nuovo, mi fregai le mani sulle gambe e lo guardai.
Poi mentii.
«Non c'è niente che non va, solo, sai i ricordi» Mi strinsi nelle spalle e guardai il frigorifero.
Zayn mi mise il suo braccio sinistro intorno al mio collo e guardò nella mia stessa direzione.
«Non sarai triste perché non ci comportiamo più così in pubblico, vero?»
Non risposi.
«Lu, è stata una nostra scelta, abbiamo chiesto noi alla Modest di nasconderci»
Sospirai e calò il silenzio.
«Louis, ti prego, parla!» Mi implorò.
Stavolta deglutii.
«Mi manca poterti anche solo dimostrare un minimo di affetto in più quando siamo in giro,  mi manca tanto. Inizio a pensare che sia ora di dirlo a tutti, la cosa della Larry sta sfociando nel ridicolo. Alcune delle nostre fans sono abbastanza mature da accettarlo, che si fottano le altre bimbette! Però non sono sicuro di questa decisione» Inspirai profondamente.
"Alla fine mentire è stato inutile visto che gli ho parlato comunque del dire a tutti di noi."
Zayn si passò la lingua sulle labbra e aprì la bocca come per dire qualcosa ma la richiuse subito e sospirò.
Mi mise anche l'altro braccio intorno al collo e appoggiò la testa sulla mia spalla, rimase in silenzio.
Rimanemmo in silenzio per una decina di minuti, quel silenzio era quasi confortante, insomma almeno so che anche lui non è sicuro su cosa fare finché non parlò.
«Ascolta, capisco bene cosa intendi e se vorrai dire alla Modest che vuoi smetterla con questa storia del coprirci per me va bene» Tirò su la testa e mi guardò «E se la gente sa o meno che stiamo insieme non cambia il fatto che ti amo»
Aveva ragione e lo sapevo, vorrei urlarlo al mondo ma insomma è una decisione che voglio prendere dopo una notte insonne, me ne pentirei di sicuro.
«Senti torniamo a letto ne parliamo dopo, ok?» Dissi.
«Va bene ma prima...» Si spinse in avanti appogiando le sue labbra sulle mie, sentii la sua mano destra accarezzarmi piano la nuca mentre l'altra mi massaggiava la spalla sinistra. Ogni bacio di Zayn era pura poesia. Le nostre lingue si accarezzavano delicatamente.
Si staccò e io emisi un gemito che suonava molto come: "Hey che fai! Torna qui!".
Si alzò dalla sedia, la ripose sotto al tavolo e tese la mano verso di me.
«Andiamo a letto, forza!»
«Solo se mi ci porti!» Dissi alzandomi e allargando le braccia.
Scosse la testa e si avvicinò a me, si chinò leggermente, il tanto per passarmi il braccio sotto le gambe e sollevarmi.
«Zayn aspetta!» Protestai «Mi sono andate le mutande in mezzo al sedere! Fanno male!»
Alzò gli occhi al cielo e disse: «Te le sistemi a letto» disse incammiandonsi verso la stanza.
 
 
«Zayn ma davvero vuoi dormire? Cioè sono le 7 praticamente potremmo fare colazione, vestirci e uscire da...» Feci una pausa «Amici come sempre» Feci un sorriso forzato, forzatissimo.
«Sinceramente?»
Non risposi ma lo guardai con esitazione.
«Si vorrei dormire ma va bene, facciamo come dici tu» Disse.
«Bene allora alziamoci!» Sorrisi felicissimo, non riuscendo a dormire mi sarei rigirato i pollici finché Zayn non si sarebbe svegliato.
Afferrai le coperte e le spostai, mi alzai rapidamente e feci a cenno di Zayn di muoversi e uscii dalla stanza.
Appena arrivato in cucina iniziai a tirar fuori il necessario per fare la colazione: il caffè all'italiana come piace a me, il tè per Zayn e delle brioches, stavo appoggiando tutto sul tavolo.
«Ho solo una domanda: perché non ti sei fatto venire in mente questa cosa prima che io ti portassi a letto?» La sua voce proveniva da dietro di me, mi abbracciò da dietro e mi soffiò sull'orecchio.
«Forse perché mi piace farmi portare in giro da te?» Dissi con un mezzo sorriso sulla faccia mentre chinavo la testa leggermente in avanti per fare in modo che Zayn potesse giocare con il mio collo.
Mi baciò il collo, partì dalla base salendo piano, fino all'orecchio ed iniziò a mordicchiare il mio lobo.
«Stai cercando di farmi un buco all'orecchio? Non voglio mettere orecchini!» Scherzai voltandomi verso di lui, anche se la parte del non volere orecchini era vera.
Non mi rispose ma mi sorrise e poi alzò le mani in segno di resa, si allontanò da me, si sedette e si stravaccò sulla sedia, mettendo i piedi sul tavolo.
«Sto aspettando il mio tè» Disse con tono di sfida e reggendo la tazza, che avevo poco prima appoggiato sul tavolo, tra le mani, giocherellandoci. Ricevette una delle mie peggiori occhiate ma lo ammetto mi era difficile guardare male Zayn.
«Fattelo» Mi veniva da ridere, cercavo di rimanere serio, mi era così difficile.
 Zayn mi faceva sempre ridere, era una dei motivi per cui lo amo.
 «Tu sei già in piedi» Alzò un sopracciglio. Avrei voluto rasarglielo via.
«Sai» Spinsi giù dal tavolo i suoi piedi «Oggi sono in vena di fartelo»
«Che gentile!» Si mordeva il labbro inferiore, mi piaceva da matti.
Mi girai di scatto tenendo le mani sui fianchi.
«Va bene, va bene. La smetto» Ridacchiò.
 
 
«Si, va bene. Ok, d'accordo, va bene. Liam ho capito. Arrivo» Chiusi la telefonata esasperato.
Ero in piedi in mezzo al salotto e parlavo da solo, come un pazzo.
«Non fare tardi come al tuo solito. Non dimenticare le chiavi, non fare quello, non fare ques'altro. Bla bla bla» Dissi imitando la voce di Liam.
"Voglio bene a Liam ma, mio dio, che palla che è a volte"
«Perché imitavi Liam?» Mi chiese Zayn da dietro di me, mi girai passandomi una mano tra i capelli, stava bevendo un altro tè, appoggiato al bordo della porta.
«Perché mi ha chiesto di uscire e adesso esco, comunque tu bevi troppo tè» Risposi.
«Lo sai che è fatto così, lui dice di essere la per le 15, tu arrivi per le 15:10 e lui ti dice che fai sempre tardi e tu, come al solito, arrivi sempre tardi e, bevo quanto te voglio» Mi rispose sorseggiando altro tè, prendendone più del solito come se stesse dicendo: "Visto? Ne bevo quanto ne voglio!"
«E comunque solo adesso noti che bevo così tanto tè? Oh forse lo fai per cambiare discorso?» Domandò sospettoso.
Incrociai le braccia come se fossi arrabbiato, non lo ero perché so bene di essere sempre in ritardo per tutto ma era più forte di me, non riesco mai ad arrivare puntuale e anche perché aveva ragione ho nominato il tè per cambiare discorso.
«Si, forse è vero sono spesso in ritardo ma c'è bisogno di rinfacciarmelo ogni volta?»
Prese un altro sorso di té.
«Liam lo fa sperando che, a furia di dirtelo, tu arrivi puntuale, per una volta»
Feci spallucce.
«A volte ti immagino affogare in una tazza di tè enorme anzi spesso sono io che ti affogo ma sono dettagli» Gli passai di fianco spingendolo per farmi passare dato che era rimasto sulla porta tutto il tempo «Ma mi mancheresti troppo»
Andai verso l'appendiabiti in corridoio e presi il trench, amavo quel trench che non aveva nulla in particolare, era un semplice trench di color marrone scuro, lo amavo perché era di Zayn me lo diede una sera quando uscimmo, ai tempi di X-Factor, non glielo diedi più indietro, se lo era dimenticato visto che anche adesso quando mi vede con questo trench non lo riconosce.
"Luois, basta ricordi!"
Dal corridoio ero arrivato fino all'ingresso e non me ne ero nemmeno reso conto.
«Vado! Non si sa mai che arrivo, almeno, in orario» Urlai mentre aprii la porta.
Aspettai.
Sentii una risata arrivare dal salotto.
«Credici!»

   
 
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