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Autore: liss    29/02/2008    0 recensioni
---------- P,chiamata così perché sta per Protagonista, ma mi piaceva, ragazza dal passato confuso, triste, dubbiosa, insicura, spaventata, fragile. Lei, parte del passato di P, figura misteriosa tutta da scoprire. Ha lasciato una ferita aperta nel cuore di P Lui, nuova conoscenza, forse amore, forse...chissà... Lui mette P in confusione, sconvolge ancora di più la sua realtà già fragile... Una storia confusa, la mia prima storia, siate clementi ma datemi un parere!! ATTENZIONE!!!: cambio la prospettiva ogni tanto, avviserò ma ci vorrà un pò d'impegno... il rating è arancione perchè ci sono un po' di "frasi esplicite" più avanti
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shoujo-ai
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Capitolo 2

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Ciao a tutti!!
Spero che questa prima parte, questo primo capitolo vi sia piaciuto, anche se la storia è un pò confusa.
La nostra protagonista, che chiameremo P, ha un passato molto particolare, confuso e pieno di dubbi.
Pian piano iquestp passato viene a galla, grazie anche all'amicizia con Lui.
In questo capitolo è Lei la narratrice, che vede i fatti da un luogo sconosciuto a noi essere viventi.
Vede quello che accade e ci pensa su, collegandolo ai ricordi della sua vita con P, che sono davvero molto particolari.
Non ho voglia di spiegare i fatti nei dettagli, quindi sforzate il vostro bel cervellino per interpretare le parole di Lei.
Prima o poi riuscirete a capire tutto, man mano che proseguo.
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Capitolo 2. Sospesa

Eccola, l'ho trovata, finalmente, la mia piccola P.
Dopo giorni e giorni di ricerche, è lì, nel solito parco. Il nostro parco. Quel parco, dove ci nascondevamo insieme. Stese nell'erba, abbracciate a sognare.
Il nostro primo bacio... Come dimenticarlo? Sempre qui, questa volta più nascosti, con la paura che qualcuno potesse vederci, potesse scoprire il nostro segreto. Di me lo sapevano, non avevo avuto paura. Ma P? Ancora così giovane, così fragile.
Forse io ero solo un errore. Un incidente di percorso, la voglia di scoprire qualcosa di nuovo, di diverso, di vietato.
Perchè, in fondo, nessuno lo ammette, ma il nostro amore era qualcosa di vietato, da tenere nascosto e segreto come i ricordi.
Lei diceva di amarmi. Ma come si può amare davvero a quindici anni? Come si può avere la certezza di voler passare il resto della propria vita con qualcuno?
Non si può. Per questo non abbiamo mai detto niente di noi, ci siamo tenute nascoste, senza neanche scambiarci uno sguardo, un saluto durante la giornata, a scuola, come due che non si conoscono.
Ed ora?
Ora che io sono qui, sospesa? Sospesa nel nulla, nel vuoto, sola, leggera....
Cosa ci faccio qui? come ci sono finita?
Ricordo la macchina. Il cigolio dei freni, il rumore assordante dello scontro, le grida, il sangue che mi colava sul viso.
Poi c'è il vuoto.
Sono viva?
Guardo il mondo dall'alto, vedo tutto quello che voglio, non ho fame e nemmeno sete, e se ho sonno ci dono delle belle nuvole soffici pronte ad accogliermi.
Forse sono drogata, per questo sono qui.
Sì, delle pastiglie strane, un allucinogeno, qualcosa.
Perchè non voglio credere al mio cervello.
Fluttuo verso il cimitero, vedo un mucchio di fiori, mi avvicino.
La mia foto.
No....
Vorrei, piangere, gridare, scappare.
Ma dalla mia bocca non esce alcun suono, non sento la guancia umida, non vedo una goccia che cade dai miei occhi, i miei piedi non riescono a toccare terra.
Nessuno mi vede.
Nessuno mi sente.
Io non mi sento.
Chi sono io? Dove sono?
E P?
Chissà come starà adesso, senza di me...
Le vorrei parlare, la vorrei abbracciare.
Vorrei passarle una mano tra i suoi capelli.
Neri come il mare in una notte di tempesta,lunghi e lucenti.
Forse è uno scherzo della natura, qulla chioma corvina in contrasto con la carnagione così chiara e gli occhi che sembrano di vetro, quasi non si vedono.
Solo io sono riuscita a cogliere tutte le sfumature dei suoi occhi, dal blu del cielo al verde acqua, passando per il grigio di una giornata di pioggia.
Solo io ho visto tutto questo.
E solo io non lo vedrò mai più.

  
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