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Autore: Luce_Della_Sera    25/08/2013    3 recensioni
One shot ispirata ad una storia che ho vissuto davvero, che mi ha fatto capire che a volte l'amore da solo non basta per cambiare le cose...
Genere: Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate
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La dura realtà

“Ma la vuoi smettere una buona volta? Così ti fai solo del male!”
“Stai zitta! Mi serve, vedi di fartelo entrare in testa una buona volta! Mi fa stare bene, mi fa sentire forte e felice,  mi fa evadere da questa vita orribile!”
“Cos’ha la tua vita di tento orribile? Guarda che ci sono tante persone malate che vivono da schifo, eppure non scelgono di suicidarsi lentamente come fai tu!”
Suicidarsi lentamente? Ah, questa è buona! Lo vedi che non capisci proprio nulla? Dici di amarmi, eppure non hai la minima fiducia in me: posso smettere quando voglio!”
“Ah, sì? Allora fallo adesso. Fallo per me!”
“Adesso non mi va, lo farò la prossima settimana”.
“Anche la settimana scorsa hai detto così, inizio ad essere stanca dei tuoi continui rinvii! Sei cambiato, non ti riconosco più: prima eri pieno di vita, sempre allegro e positivo … ora invece sei sempre cupo, apatico, e non ti va mai di fare niente. Perché? Perché non riesci più a divertirti, senza quella roba?”
Mi fermai per riprendere fiato e aspettai la sua risposta, che non tardò ad arrivare.
“Hai finito?O devi disturbarmi le orecchie con le tue parole idiote ancora per molto? Non tentare di farmi passare per sbagliato, perché tra noi quella sbagliata sei tu! Tutti vanno in discoteca, bevono, fumano, sniffano, si divertono: se a te piace avere una vita piatta e vuota mi sta benissimo, ma non rompermi le scatole! Neanche mia madre osa rimproverarmi per quello che faccio, quindi fatti gli affari tuoi!”
“Non posso! Mi viene naturale avvertirti, perché ti amo, anche se tu preferisci quella polverina bianca a me. Hai un problema, per favore riconoscilo e fatti curare! Posso vedere il nome di qualche clinica su internet, se vuoi: permettimi di aiutarti, e insieme ce la faremo, vedrai”.
“Oh, piantala, basta con le tue lagne da soap opera, mi hai stufato! Sparisci dalla mia vista, non voglio più vederti: ho già qualcosa che mi fa stare bene,  sono a posto così e non voglio donnicciole ridicole e seccanti attorno!”
Mi trascinò verso la porta e mi spinse sul pianerottolo senza alcun riguardo, chiudendomi la porta in faccia: io rimasi lì davanti per un po’, poi mi voltai lentamente per andarmene, piangendo di rabbia, di tristezza e di frustrazione insieme. “Forse è colpa mia” mi dissi, dirigendomi al parcheggio, “Magari non l’ho fatto sentire amato abbastanza, oppure l’ho soffocato troppo con le mie attenzioni, o ancora non l’ho aiutato nel modo giusto … che vergogna, ma che razza di donna sono?”
Ripensai alla nostra storia, alle nostre risate, alle nostre confidenze, alle nostre ore di passione sfrenata … era stata la mia prima relazione importante, e mi era sembrata la cosa più bella del mondo, il motore della mia vita. Perché le cose erano cambiate così in fretta, come era potuto succedere?
Con questi pensieri nella testa, raggiunsi finalmente la mia macchina e accesi il motore, imponendomi di non pensare a niente durante tutto il tragitto verso casa per non avere distrazioni alla guida. Fortunatamente riuscii bene nell’intento, ma una volta entrata nell’appartamento non potei impedire ad un pensiero risolutore di affacciarsi nella mia mente: “La vita non è una favola, solo nella fantasia l’amore vince su tutto. Ci sono cose che l’amore non può cambiare, ostacoli che non può superare, traguardi che non può raggiungere: è questa la dura realtà, non mi resta che accettarla”.
Sapevo che non sarebbe stato facile e che avrei sofferto moltissimo, ma decisi di fare del mio meglio per andare avanti e voltare pagina: avevo ancora molti anni davanti a me, e volevo viverli nel migliore dei modi.
 

  
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