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Autore: slanif    25/08/2013    2 recensioni
Severus/Lily, James/Lily
“Severus! Ma che ci fai in giro in queste condizioni?”.
Il cuore di Severus palpitò, mancando un battito. Quella voce aveva sempre la straordinaria capacità di fargli sentire le gambe molli come budino.
Si girò verso la fonte di quel suono melodioso, dolce e al tempo stesso deciso, e lentamente alzò gli occhi dalle scarpe di vernice lucida ai calzini alti fino al ginocchio, alla gonna nera a pieghe, al gilet grigio e alla camicetta. Quindi vide il mento rotondo, la bocca a forma di bocciolo di rosa, le gote rosse e il naso dritto. Infine vide quei due zaffiri stupendi che lo fissavano.
“Lily…” disse soltanto, con un soffio di voce.
Genere: Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Lily Evans, Severus Piton
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
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Una Gentilezza Che Scalda Il Cuore
di slanif

**

Una risata sfrontata ruppe l’aria: “Guardate quello sciocco di Piton! Appeso a un albero per le mutande!” gridò un ragazzo, indicandolo con il dito indice. Portandosi una mano sulla pancia, la risata si ripeté, accompagnata da quella di molti altri.
Severus contrasse la mascella. Sentiva gli occhi bruciare, ma non avrebbe mai dato loro la soddisfazione di mettersi a piangere come una femminuccia. Sarebbe stato imbarazzante ancor di più di essere visto a testa in giù appeso per le mutande!
Non disse nulla, né cambiò espressione. Che senso avrebbe avuto rispondergli facendo trapelare dalla sua voce l’irritazione, la frustrazione e la vergogna che sentiva? Anche perché le riteneva parole del tutto sprecate: quelli di fronte a lui erano dei poveri deficenti che non meritavano nemmeno la sua più misera considerazione…
Mai mancanti di cervello come colui che aveva compiuto tale scherzo di infimo livello, comunque…: James Potter.
Quel dannato malandrino! Era la causa principale di tutti i suoi mal di stomaco! Quello lì trovava un sacco divertente prendersi gioco di lui, rincorrerlo lanciando incantesimi sciocchi con la bacchetta magica o afferrandolo insieme al suo compare Sirius Black e appenderlo da qualche parte (tendenzialmente a testa in giù). Ma lui trovava tutto questo per nulla divertente, anzi…
Avrebbe voluto farsi valere, ma non era mai stata bravo con le parole e anche con la magia a volte aveva qualche difficoltà… andava forte in Pozioni, ma non era facile far ingurgitare a Potter qualcosa: era un vero idiota, ma non era stupido affatto e non si lasciava fregare! Non abbassava mai la guardia, soprattutto se lui era nelle vicinanze, pertanto Severus non poteva fare molto per fargliela pagare…
Questo, ovviamente, accresceva enormemente la sua frustrazione già estesa ai massimi livelli dalle varie angherie…
Ancora ricordava con disprezzo quella volta che, inseguendolo con la bacchetta, James aveva lanciato un incantesimo che gli aveva trasformato la faccia in quella di un maiale. Un maiale coi capelli neri fino alle spalle, tra l’altro, causa di sfottò ripetuti per almeno una settimana da parte di tutti: “Severus il maialino con la permanente!”, gli dicevano.
Era dovuto andare da Madama Chips e anche lei c’aveva messo tre giorni per togliergli quell’orribile aspetto.
Cosa si era preso James per punizione? Un bel niente: appena venti punti in meno a Grifondoro e la promessa che non l’avrebbe più rifatto.
La passava sempre liscia…
Ma chissà se stavolta gliel’avrebbero fatta passare? Infondo aveva appeso un compagno (lui) per le mutande su un ramo di un albero all’inizio della Foresta Proibita! Non era cosa da poco, no? Però aveva deciso che, se mai nessuno avesse creduto alle sue parole, avrebbe aspettato che qualche Professore arrivasse in modo tale da vedere il misfatto e punire severamente James, stavolta… avrebbe potuto liberarsi, infatti, ma perché rischiare che la facesse franca di nuovo?

“Silenzio!”, si sentì urlare forte.
Severus alzò gli occhi e vide il mantello svolazzante del Professore di Pozioni venire a passo sostenuto verso di lui.
Intanto i ragazzi che lo stavano prendendo in giro pensarono bene di darsela a gambe, inoltrandosi giù per la collina in modo tale da sparire alla vista del temuto Professore di Pozioni.
Bene, pensò, lui ha una predilezione per me, gliela farà pagare cara, stavolta…
Il Professore arrivò di corsa verso di lui e muovendo velocemente la bacchetta fece sollevare Severus come se fosse leggero come una piuma e, con una piccola giravolta, lo riportò a testa in su e con i piedi per terra.
“Severus! Chi ti ha fatto questo?”, chiese il Professore, arrossato sulle guance e con la voce sconvolta.
Severus lo fissò, senza proferire parola. Gli girava un po’ la testa per la capriola…
“Dimmi il suo nome, Severus, non essere così altruista da volerlo comunque difendere! Dobbiamo punirlo per il suo gesto insensato!” lo incitò il Professore.
Difenderlo? Ma sei pazzo? Spero che si rompa l’osso del collo, figurati…, pensò Severus.
“Allora, Severus?” chiese di nuovo il Professore, cominciando ad irritarsi per il suo silenzio.
“E’ stato James Potter, Signore” rispose Severus, con voce sicura, fissando la collina oltre le spalle del Professore.
“Ne sei proprio sicuro, Severus?” chiese il Professore.
“Ovviamente, Professore… c’era anche Sirius Black ad aiutarlo, Signore” disse Severus, con voce melliflua.
“Molto bene. Provvederò immediatamente a togliere duecento punti a testa a Grifondoro e appena troverò il Signor Potter e il Signor Black sarò felicissimo di affibbiargli qualche interessante punizione!” esclamò il Professore con tono allegro.
Severus non cambiò espressione, ma dentro di se sorrise con uno dei più ampi sorrisi che riuscì mai a fare in tutta la sua vita.
“Adesso, Severus, per cortesia, vai a rivestirti. Intanto copriti con questo” gli disse il Professore, posandogli il proprio mantello sulla spalle e avvolgendoglielo intorno.

Severus si incamminò verso il castello, scalando la collina non con poche difficoltà a causa del mantello che era eccessivamente lungo per lui. Cercò di arrotolarlo, ma dopo aveva le gambe di fuori e perciò lo lasciò ricadere a terra. Sapeva di avere un aspetto molto goffo, in quel momento, ma cosa poteva fare?
“Severus! Ma che ci fai in giro in queste condizioni?”.
Il cuore di Severus palpitò, mancando un battito. Quella voce aveva sempre la straordinaria capacità di fargli sentire le gambe molli come budino.
Si girò verso la fonte di quel suono melodioso, dolce e al tempo stesso deciso, e lentamente alzò gli occhi dalle scarpe di vernice lucida ai calzini alti fino al ginocchio, alla gonna nera a pieghe, al gilet grigio e alla camicetta. Quindi vide il mento rotondo, la bocca a forma di bocciolo di rosa, le gote rosse e il naso dritto. Infine vide quei due zaffiri stupendi che lo fissavano.
“Lily…” disse soltanto, con un soffio di voce.
“Insomma, Severus, che ti è successo?” chiese lei, avvicinandosi, muovendo così i rossi capelli al vento. Alle narici di Severus arrivò un inebriante profumo di fragola…
Che fare?, pensò Severus. Dirgli o non dirgli chi era stato? Avrebbe tanto voluto mettere zizzania tra Lily e James, ma al tempo stesso non voleva procurare un dispiacere alla dolce ragazza che lo aveva aiutato tante volte e nei cui confronti lui provava un dolce affetto.
“Beh…” iniziò Severus, titubante, ma non fece nemmeno in tempo a pensare a qualcosa da dire che vide gli occhi di lei accendersi in un lampo e la sua bocca rossa pronunciare con un misto di scontatezza e rabbia: “E’ stato James!”.
“E Sirius”, precisò lui.
“Quei due maledetti!” sbraitò lei, puntando i pugni sui fianchi e alzando gli occhi al cielo. Quindi riportò lo sguardo su Severus e disse con dolcezza: “Mi dispiace tanto, Severus…”.
“Non è colpa tua” rispose lui. E lo pensava davvero. L’unica colpa che aveva era di essere amica di due completi idioti! Nonché fidanzata di James…
“Lo so…” sospirò lei, passandosi una mano tra i rossi capelli mossi “Ma mi dispiace lo stesso…” fece una piccola pausa, fissando il terreno “C’è qualcosa che posso fare per aiutarti?”, chiese infine, tornando a guardarlo.
“No, non credo” rispose lui.
Lily sospirò, poi si frugò in tasca e ne estrasse un fiorellino. Lo porse a Severus con un sorriso e lui la fissò, senza afferrarlo: “Che cos’è?”, le chiese.
“E’ una margherita” rispose lei, sempre col braccio teso e il sorriso sulle labbra “Lo so che non è molto, e che alla fine è una cosa stupida, però è per chiederti scusa di quello che hanno fatto quei due disgraziati…”.
Severus sentì il cuore accelerare i battiti e sentì di nuovo le gambe tremare. Afferrò il fiore con due dita, delicatamente, per paura di romperlo, e poi la superò velocemente bofonchiando un “Grazie”.
Se ne era andato così di corsa per paura che lei vedesse le sue guance incandescenti.
Quando ormai era abbastanza lontano, sentì lei urlare: “Non c’è di che!”, e poi la sua dolce risata mentre agitava alto il braccio in segno di saluto.

Quando Severus giunse in camera, con la bacchetta fece comparire un bicchiere colmo d’acqua sul suo comodino.
Vi immerse il fiore e lo fissò al centro della sua corolla così gialla.
“Il gesto più gentile che io abbia mai ricevuto…”, mormorò.

**FINE**

   
 
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