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Autore: marta_cr_cullen92    25/08/2013    2 recensioni
"Poi un movimento e la sua mano destra si alza e si appoggia sul mio petto dove il mio cuore faceva quasi male tanto correva – e lei poteva decisamente sentirlo. Le sue dita lunghe e sottili si muovevano appena sul cotone della mia camicia ma la mia pelle sotto bruciava dalla voglia di togliere quella stoffa inutile e il mio corpo bramava di poter sentire il suo contro il mio come poco meno di un'ora prima era accaduto."
Eccomi alla mia 2° Originale!!
buona lettura!
Genere: Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Scolastico
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'La ragione del cuore'
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CARPE DIEM Orazio


 

« Dum loquimur fugerit invida

aetas: carpe diem, quam minimum credula postero. »

« Mentre parliamo il tempo sarà già fuggito, come se ci odiasse:

cogli l'attimo, confidando il meno possibile nel domani. »


 


 


 

Venerdì mattina la prof. Vantini mi blocca davanti alla mia aula: < Ascolta, ti farebbero comodo un paio di crediti in più quest'anno? >

< Emh... > bho... < Sì beh...perchè no? Cosa le serve? >

< Oh perfetto caro! Due ragazzi del corso di teatro hanno fatto un incidente e uno si è rotto una gamba...non sono parti importanti, le loro, però mi servi in un paio di scene! >

Merda! Odio stare al centro dell'attenzione! < Emh..,quali scene? >

< Tranquillo ti faccio portare il copione dall'altro sostituto, lo troverai in mensa! > E se ne va.

Entro in ritardo alla lezione ma per fortuna il prof Kinson non si lamenta: insegna letteratura, con tutti i libri che leggo e le discussioni che facciamo sugli stessi dopo le lezioni siamo entrati molto in sintonia, ma, sempre con la giusta distanza. Lui è un uomo, avrà trent'anni, mi da parecchi consigli e poi non è così male come pensano gli altri! Comunque ripenso alla rappresentazione che farò a fine anno... altro che rappresentazione, sarà una tragedia di sicuro!

A pranzo mi avvio alla mensa quando qualcuno mi chiama: mi volto e un ragazzo mai visto prima viene nella mia direzione e mi lancia un pacco di fogli rilegati con lo spago.

Cerco di fare conversazione: < Ciao. Anche tu sei stato preso p... >

< No, lei è dovuta andare via prima...ciao! > e senza nemmeno fermarsi mi urla per il corridoio superandomi, molto simpatico, ma “...lei è dovuta...” aspetta, cos'ha detto? Italia non fa teatro magari la prof l'ha chiesto a lei...magari! Sarebbe un sogno! Illuso! Potrei vederla senza sembrare un maniaco che fissa da lontano, potremmo stare insieme qualche ora e ridere...quanto è bella quando ride! BASTA SOGNARE ad occhi aperti! Ci saranno almeno 700 ragazze in questo istituto!

Giro il plico di fogli e mi riavvio alla mensa. Prendo da mangiare e decido di sedermi fuori su un tavolino e magari buttare l'occhio al copione. Sulla prima pagina è attaccato un post-it:

Martedì prossimo 19.30: Aula Magna.

Giovedì prossimo 14.30: Palestra.

NON MANCARE!”

Per fortuna le mie parti sono state evidenziate e non devo fare molto se non entrare e uscire, schivare gente in una finta piazza e far finta di ballare ad una festa.

La giornata trascorre normale. Italia e io non abbiamo tutte le lezioni in comune, comunque le butto sempre un occhio...è più forte di me! Il fine settimana è una tragedia per me e quindi mi rintano in camera a fare i compiti oppure vado al parco, l'ultimo in fondo alla mia via. Mi rilassa guardare i bambini ridere felici e giocare. Sto osservando papà e figlio giocare nella sabbia quando un leggero vento fa muovere qualcosa al limite del mio campo visivo. È una gonna a fiori con lo sfondo bianco e centinaia di piccolissimi mazzolini di fiori colorati e lascia scoperte delle gambe mozzafiato, magre e longilinee; le percorro in lunghezza e noto che la ragazza regge in grembo un plico di fogli tenuti assieme dallo spago. La pelle delle braccia, come quella delle gambe, è ancora bianca e i capelli rosso-arancione cadono morbidi sul seno e lungo la schiena. Non ho bisogno di vedere il suo volto per sapere chi sia...ho guardato quelle mani troppe volte per non riconoscerle, ho sperato che fossero quelle mani a toccarmi e ho sperato di poter sentire il calore del suo respiro vicino al mio volto più volte di quanto sia lecito...è Italia. Mi guardo intorno sorpreso del fatto che in una bella giornata come questa, lei, non fosse stata in barca con il suo “bello”, ergo, mi aspettavo di trovarlo nel parco con qualche amico per fare qualche tiro ma invece non c'era nessuno più grande di noi tranne qualche genitore con i figli piccoli. Il perchè non lo so, ma qualcosa mi spinge ad alzarmi e ad andarle vicino.

Lei è a qualche metro da me, mi vede ed inclina il viso verso di me. Annego nei suoi occhi verdi, nelle piccole lentiggini sul naso, nelle labbra chiare e sottili, nel mare dei suoi capelli sinuosi...mi sento morire beato... Si schiarisce la voce imbarazzata e capisco di essermi perso qualcosa.

< Emh... ciao! >

< Ciao Italia! >

< Mmh...noi andiamo nella stessa scuola, vero? > SI! si ricorda di me...più o meno!

< Cesare... già! Abbiamo in paio di materie in comune! >

< Già Cesare...ah bene... > Mmh...credo che non sappia più cosa dirmi, la situazione comincia ad essere imbarazzante, ma mi cade l'occhio sui fogli: < hey! Hanno incastrato anche te con la storia del teatro? > Dicendo questo mi siedo accanto a lei... wow quale audacia! Cosa ho messo nel panino stamattina?! < La prof mi ha bloccato ad un quarto alle 10, prima di letteratura con Kinson e mi ha ricattato: ha comprato la mia disponibilità! > …Silenzio...mi guarda fissa...era una battuta?!... < no intendevo...mi ha parlato di un paio di crediti in più e non ho saputo dire di no! Poi ho scoperto che si trattava di teatro e mi sono mezzo pentito.. però vabbè! Per fortuna che sto simpatico a Kinson sennò mi beccavo una sgridata: sarò stato in ritardo di un quarto d'ora alla lezione … hey ma sto parlando solo io, a macchinetta oltretutto! > sì, ma non dovevo, in teoria, dirlo ad alta voce...mi sta fissando senza sbattere gli occhi, le chiedo: < tu...cosa mi dici invece? > ...ancora silenzio...ancora mi sta fissando...avrò qualcosa in faccia, sicuro... < Italia? >

< Emh sì...mmh...aspett..cosa dicevi? Mi sono persa nei tuoi capel... > Non finisce nemmeno la frase che scioccata e rossa in volto si alza e se ne va... Rimango lì, di sasso, con un braccio a mezz'aria, la bocca aperta e il cervello mezzo in panne: cosa stava dicendo? Dove si è persa? Nei miei...nei miei capelli? Come un pirla me li tasto. Non hanno niente che non vada, al tatto sono gli stessi di stamattina. Magari hanno cambiato colore! Bho! Finisco col pensare che magari l'aveva detto tanto per dire, magari dietro di me in lontananza aveva visto qualcuno che conosceva e per non farsi vedere in mia compagnia mi aveva mollato con una scusa...però, i suoi occhi, avevano davvero l'aria un po' persa. Magari era solo sovrapensiero e ha messo insieme le prime quattro parole che le venivano in mente. Tò guarda! Ha dimenticato il copione: ottimo! Sorrido felice di questa sua momentanea stranezza.

Con strani e vaghi pensieri me ne torno a casa dove puntualmente c'è mia mamma in video-chat con mia sorella Vania e mio papà che controlla le fatture della settimana sempre pronto a inventarsi pretesti per rompere le palle ai suoi due dipendenti.


 


 

ECCO QUESTO ERA IL 2° CAPITOLO!!

Grazie a Holy Ros per aver betato <3

Comunque spero che non sia palloso o in caso lo fosse.. spero almeno che vi siate fatti una bella dormita =)

Grazie per avermi seguito e aggiornerò al più presto!!

Ciao

Marta

p.s.: un grande grazie a   imlostin_dreams   che mi ha fatto notare un'imprecisione del tempo verbale!! (5-11-13)
   
 
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