7°
Capitolo
“Isabel,
hai di…” ci
guardò “Perché
piangi? E perché lui ha una mano
sulla tua guancia?!?” disse mio
fratello arrabbiato, bene, si davvero di bene in meglio …
“No,
aspetta Luke, non è come pensi”
dissi ancora con le lacrime
agli occhi. Conoscevo mio fratello, lo conoscevo fin troppo bene
“Non
è come penso” disse
ricopiandomi e facendo una risata nervosa “Isabel,
non sono nato
ieri, non mi prendere in giro”
disse alzando la voce
“Ma
Luke, lascia…” dissi tra
un singhiozzo e l’altro
“Lascia
cosa?? Lasciarti spiegare? E perché?! ho
capito tutto!” disse
urlandomi contro e
mettendosi tra me e Justin
“Tu!”
disse puntando un dito sul petto di Justin “Non
devi azzardarti a toccare mia sorella, senò…”
“Senò
cosa?” disse
Justin sfidandolo
“Senò
te la farò pagare”
Disse Luke iniziando a
spingere Justin
“Ti
prego Luke, fermati” dissi
iniziando a piangere
ancora più forte, ma lui niente, continuava
“Ti
prego!” dissi
guardandolo negli occhi, così finalmente si
fermò
“Ringrazia
a dio che c’era lei, la prossima volta non
ci sarà nessuno a salvarti il culo”
disse mio fratello rivolto a Justin “e
con te facciamo i
conti a casa” mi disse
e se ne andò
“Isabel,
io…”
iniziò la
frase Justin ma venne interrotto da Caroline che mi venne in contro
abbracciandomi
“Isabel
come va? Tutto bene?” non
risposi, ricambia solo
l’abbraccia, non sapevo neanche io come stavo, di certo non
era stata la cosa
più bella a cui avevo assistito, e Luke, cosa voleva?! Non
poteva sorvegliarmi
per tutta la vita, avevo 18 anni cazzo, sapevo cosa fare o cosa non
fare, e mi
dava fastidio il suo comportamento, oramai non ero più
una bambina, ero cresciuta …
all’improvviso la campanella suonò
“Vieni
Isabel, andiamo in classe, prima che venga il
professore” disse e
ci avviammo in classe
“Che
palle, giuro che se sarei rimasta un minuto di più
in quella classe sarei morta”
disse Caroline fingendo di svenire
“hahaha
si Caroline, ci sarebbe stata una strage di
ragazzi” dissi
ridendo e andando verso gli armadietti “Caroline
inizia ad
andare in classe, io poso i libri e vengo”
dissi
“Okay
Isabel” disse
Caroline andando in mensa, sentii il
telefono squillare così risposi
“Pronto?”
dissi
“Signorina
Johnson?” mi disse
l’uomo dall’altro capo del telefono
“Si,
sono io. Mi scusi, lei chi è?”
dissi curiosa
“Sono
il Dottor. Lewis“ mi disse
“Dottore?!?”
dissi più a me che a lui, cosa voleva un dottore
da me?
“Signorina
suo padre… suo padre ha avuto un infarto”
dopo quelle parole non
capii più niente, staccai immediatamente la chiamata e mi
precipita verso
l’esterno della scuola, appena uscii mi resi conto che la
macchina di Luke non c’era,
andai nel panico perché non sapevo come raggiungere
l’ospedale. Quando
all’improvviso vidi Justin che apriva la sua auto per andare
a casa, mi
dimenticai di tutto quello che era successo e mi precipitai verso di lui
“Justin,
ti prego, non posso darti spiegazioni ma devi
portarmi all’ospedale il più presto possibile”
dissi a lui affannata
“Hey
calmati, cosa è successo?”
disse Justin appoggiandomi
una mano sulla spalla
“Adesso
non ho tempo per darti spiegazioni, ti prego
dobbiamo fare in fretta” dissi
dirigendomi verso l’auto.
Justin non mi rispose, aprì l’auto entrammo e
partì a tutto gas. Per
tutta l’andata del viaggio Justin
continuava a chiedermi spiegazioni, ma io in quel momento
non riuscivo a
parlare, era successo tutto troppo in fretta …
Finalmente arrivammo all’ospedale, il tragitto dalla scuola
fin qui mi
sembrò un eternità
“Grazie del passaggio, ma adesso devo entrare da sola”
non diedi
neanche il tempo a Justin di rispondermi che uscii dalla macchina ed
entrai in
ospedale correndo per cercare mio padre. Appena entrai chiedevo a
chiunque mi
passasse di fianco dove fosse e un’infermiera mi disse di
trovarsi nella stanza
numero 112. Corsi per tutti i corridoi in cerca della camera, quando
finalmente
la trovai e li fuori seduto c’era Luke
“Cosa
è successo? Voglio entrare, voglio vederlo!!”
dissi con le lacrime agli
occhi
“Calmati
Isabel!” mi disse
mio fratello
“Calmarmi?
E come faccio? Mio padre ha avuto un
infarto, e io mi devo calmare?”
dissi piangendo
“Ragazzi,
vostro padre per adesso è fuori pericolo,
potete entrare!” disse un
infermiera uscendo dalla camera di mio padre, io non ci pensai
duo volte e subito mi precipitai in camera
“Papà,
papà!!” urlai con
tutto il fiato che avevo in gola
“Signorina,
adesso non puoi rispondere, sta riposando”
mi disse “Vi
volevo avvisare, che
molto probabilmente vostro padre non superera la notte, mi dispiace”
disse rivolgendosi a me e
mio fratello, io mi sentii cadere il mondo addosso, non poteva
succedere, no di
nuovo, mi abbandonai tra le braccia di Luke, mio padre era tutto quello
che mi
rimaneva oltre a mio fratello e non poteva ancora non avevo superato la
morte
di mia madre, figuriamo perdere anche lui… Non ci potevo
pensare, mio padre è
forte e c’è la farà.
All’improvviso sentimmo un suono lungo che proveniva dalla
macchina di mio padre, sul grafico portava che il suo non batteva
più e inizia
ad urlare
“INFERMIERAAAA!!”
arrivarono subito dei medici, provarono di tutto,
ma poi mi dissero che non c’era più nulla da fare,
mio padre non c’era più, mi
aveva lasciata sola, mi aveva abbandonata, come aveva potuto farlo,
corsi fuori
dalla stanza, non c’è la facevo più a
stare li dentro e lì trovai Justin seduto
su una delle sedie, così non ci pensai due volte corsi tra
le sue braccia ed
iniziai a piangere, a piangere sul suo petto
Justin’s
point of view
“Justin,
ti prego, non posso darti spiegazioni ma devi
portarmi all’ospedale il più presto possibile”
disse lei con il fiatone
“Hey
calmati, cosa è successo?”
dissi appoggiando una mano
sulla sua spalla, all’ospedale? Perché doveva
andarci?
“Adesso
non ho tempo per darti spiegazioni, ti prego
dobbiamo fare in fretta” mi
rispose dirigendosi verso la macchina, io non gli risposi aprii
l’auto
ed una volta entrati partii a tutto gas. Per tutta l’andata
del viaggio
continuai a fare domande, ero curioso, perché la dovevo
portare all’ospedale? Cosa
era successo? Ma niente lei continuò a non rispondermi,
arrivammo all’ospedale
in un quarto d’ora
“Grazie
del passaggio, ma
adesso devo entrare da sola”
mi disse lei, ed uscì dalla macchina senza neanche il tempo
di rispondere,
iniziò a correre e la vidi scomparire all’interno
della grande struttura
bianca, dire che ero curioso era poco, l’avevo portata fin
qui, ma volevo
almeno sapere il motivo, così parcheggiai la macchina e
corsi anche io all’interno
dell’ospedale, correvo tra i vari corridoi in cerca di Isabel
ma niente si era
come smaterializzata, poi finalmente la vidi entrare in una stanza
così corsi
fin lì, era la stanza 112, lì fuori
c’era un infermiera così gli chiesi cosa
era successo, mi disse che il padre di Isabel aveva avuto un infarto e
che molto
probabilmente non avrebbe superato la notte, a quelle parole mi sentii
triste,
chissà come stava Isabel, ma Justin come pensi che si senti?
Una schifezza no!!
Decisi si sedermi su una delle tante sedie lì fuori ed
aspettai Isabel, dopo
una manciata di minuti la porta si aprì e vidi Isabel con
gli occhi rossi e
pieni di lacrime, capii
che il padre non
c’è l’aveva fatta, alzai la testa,
Isabel si butto tra le mie braccia piangendo
“Hey,
mi dispiace” riuscii a
dire solo questo e le accarezzi i
capelli con una mano
“Lo
so” mi
rispose con la voce smorzata dal pianto, mi
faceva tenerezza “scusa”
poi mi disse
“E
di cosa?” le
risposi guardandola
“Di
tutto, di quello che è successo con mio fratello,
perché
non ti ho detto cosa succedeva”
disse alzando la testa verso di me
“Piccola,
non ti preoccupare, non hai nulla di cui
scusarti” le dissi
abbracciandola forte sul mio petto, rimanemmo in quella
posizione per un paio di minuti finché non uscì
anche suo fratello dalla
camera, così mi alzai, non mi andava di litigare,
soprattutto in un giorno così
“Togli
subito le tue mani sporche da mia sorella” mi disse, io non gli
risposi, mi avvicinai a Isabel, gli diedi un bacio sulla guancia e gli
dissi
che ci saremmo sentiti, poi me ne andai a prendere la macchina
… una volta
entrato in macchina accesi la radio e misi in moto, toccai le mie
tasche in
cerca del mio cellulare ma niente, non c’era, lo avevo
sicuramente dimenticato
a scuola, così ci andai, nel parcheggio non c’era
nessuno, neanche nella
scuola, era tardi, così entrai, andai in classe a prendere
il cellulare ed
uscii dirigendomi verso la mia auto. Mentre camminavo inizia a sentire
delle
voci dietro di me, e girandomi vidi Johs e la sua banda
“Bieber, Bieber, Bieber”
disse Johs ridendo
“Si,
è il mio cognome, ti piace per caso?”
dissi, mi avevano
seriamente sfracassato le palle
“Non
cercare di fare lo stupido con me”
mi disse avvicinandosi
“Senò?”
gli risposi
“Ora
ti faccio vedere” disse
avvicinandosi e incastrandomi
vicino al muro, in quel momento non ci pensai due volte, estrassi la
pistola di
mio padre da dietro i miei jeans e gliè la puntai addosso,
me la ero portata
dietro, non avevo intensione di sparare, ma per lo meno li facevo
impaurire
“Hey
amico, calmati noi stavamo solo scherzando, vero?”
disse rivolgendosi ai suoi
amici
“Vero!”
risposero in coro e se ne andarono via tutti e tre,
che codardi, posai la pistola nei pantaloni e guidai fino a casa,
sinceramente
non avevo fame così decisi di andare a dormire, oggi era
successe troppe cose …
LEGGETE,
PERFAVORE!
Comunque ecco a voi il 7 capitolo speriamo che vi gusta, lo so, tra un
po’
vi troveremo sotto casa con i forconi e il fuoco per il fatto del padre
di Isabel,
siamo cattive hahahha, vi volevamo chiedere solo una cosa, ci sono
tante
persone che hanno messo questa storia tra le
preferite/seguite/ricordate e vi
ringraziamo, ma vi volevamo chiedere il piacere di recensire
perché noi ci
impegniamo davvero tanto per questa storia, e ci farebbe piacere poi
ricevere
le recensioni, belle o brutte che siano, dopo di questo vi saluto,
sciaooo
belleeee <3
Per chi non avesse ancora visto il Trailer ecco il link:http://www.youtube.com/watch?v=TMQ3gYFV4hs&feature=youtu.be&hd=1