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Autore: DreamingBK    25/08/2013    9 recensioni
-La storia riprende dalla venticinquesima puntata-
Misa è una giovane studentessa nonchè presidentessa del consiglio scolastico che a causa della povertà della sua famiglia è costretta a lavorare come cameriera in un Maid Cafè.
Usui, ragazzo super popolare tra le ragazze,un giorno la scopre mentre lavoro e Misa teme subito che lui vada a rivelare il suo segreto ai membri del consiglio studentesco.Inaspettatamente però mantiene il suo segreto.
I due fanno amicizia ,litigano e ne combinano di cotte e di crude insieme,...la madre di Misa comincerà a frequentare un nuovo uomo,la sorella si allontanerà per vari motivi e tra Misa e Usui ci sarà qualcosa, tocca a voi scoprire cosa...
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: Lemon | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Episodio 12 parte 1/3

Un calore poco familiare mi scaldò il viso e mi costrinse ad aprire gli occhi.

Quando fui abbastanza lucida da distinguere i contorni di ciò che mi circondava mi resi conto che le braccia di Usui erano allacciate alla mia vita ed io ero intrappolata contro il suo torace. Stava ancora dormendo ed aveva un viso da angelo. La linea morbida delle labbra, il profilo perfetto e la mascella rilassata per chissà quale sogno. Liberai una mano e la appoggiai con cautela sulla sua guancia, accarezzandolo con dolcezza e sorridendo nel vedere come sembrasse innocente in quel frangente. Non sembrava un alieno pervertito, sembrava un bambino tranquillo che dormiva beato e protetto.

In un certo senso era vero, quella notte ci eravamo addormentati abbracciati ed anche io ero stata assalita dal senso di protezione non appena mi aveva accolta tra le sue braccia muscolose.

Scostai una ciocca di capelli biondi e morbidi dalla sua fronte e Usui schiuse le labbra. Si stava svegliando ed io per un momento ebbi l’impulso di fuggire da lui e di nascondermi.

'‘Ma che razza di pensieri fai?! Ormai tra voi due tutto è lecito…dopo quello che avete fatto’’ Una vocetta maligna si insinuò nella mia testa ed avvampai immediatamente.

‘’Accidenti, non voglio che mi veda così di prima mattina’’ pensai e, senza indugiare, chinai il mio volto sul suo e sfiorai le sue labbra con le mie in un timido bacio.

Quando non ero trascinata dalla foga era più imbarazzante scambiarci effusioni e per questo mi limitai a lasciargli una scia di baci appena accennati fino alla tempia.

-Mh…buongiorno micetta- Sussurrò sporgendosi a baciarmi il seno quasi del tutto scoperto dalla camicetta aperta.

Arrossii violentemente e con una carezza tentai di far risalire il suo volto sul mio.

Funzionò fin troppo bene dato che, da uno stato di dormiveglia, il biondo si svegliò del tutto e mi costrinse sotto di lui, bloccandomi i polsi nelle sue mani grandi e forti ed impossessandosi delle mie labbra con irruenza. Fu un bacio inaspettato e carico di desiderio, le sue labbra lambivano le mie con scostanza, un momento mi rubavano un respiro e il momento dopo mi leccavano l’arco di cupido. Un fremito di eccitazione mi percorse e cinsi i fianchi di Usui con le gambe, creando più contatto tra le nostre intimità ed ottenendo un suo gemito roco.

-Buongiorno anche a te- Mormorai in risposta quando liberò le mie labbra per gemere.

-Micia, non fare così o potrebbe finire tutto molto, molto male.- Una fitta di eccitazione mi colse al suono della sua voce ed inarcai la schiena, strusciando il seno contro il suo torace ampio e forte.

-Quanto male?- Mi morsi le labbra.

-Molto- sussurrò –male- schioccò le labbra –tanto da finire a fare la doccia insieme-

Sorrise maliziosamente e prima che la libido potesse spingermi a fare nient’altro di cui poi mi sarei pentita, si alzò in piedi e mi prese in braccio.

-Ma…ma…Usui! Che cosa combini?- Affondai le mani tra i suoi capelli e sorrisi. Lui sapeva perfino meglio di me i miei limiti. Non c’erano parole per descrivere quanto fosse forte la morsa al cuore che mi attanagliava ogni attimo in cui stavamo insieme, anche quando il nostro sguardo si incrociava semplicemente.

Mi appoggiò su una sedia e mi lasciò un bacio sulla fronte.

-Che cosa vuole per colazione signorina?- Mi fece un sorriso radioso e non potei fare a meno di esserne accecata e coinvolta. Guardai il paio di boxer che indossava come pigiama e sospirai.

‘’Ma perché i miei stupidi muri devono sempre frenarmi? Io lo desidero, perché mi proibisco da sola di essere felice?!’’

Annuii con la testa dopo aver preso una decisione e mi alzai dalla sedia, mi avvicinai ad Usui cercando di muovermi sensualmente -anche se le poche curve che avevo non aiutavano di certo- e gli feci un sorriso malizioso.

-Non avevi detto che avremmo fatto la doccia insieme?-

‘’Oddio che cosa ho detto, oddio che vergogna!’’

Usui rimase a fissarmi senza parole e proprio quando io stavo per nascondermi il volto tra le mani e scappare via a gambe levate per la figuraccia, lui mi venne incontro facendomi sbattere contro il tavolo.

-Misaki, sei sicura?-

Deglutii e annuii, cominciando a tremare. Il tremore non era causato dall’insicurezza, ma dalla vicinanza di Usui. Sentivo il suo profumo sulla mia pelle per la notte passata abbracciati, le ciocche di capelli che cadevano morbide sul seno per tutte le volte che se le era intrecciata tra le dita. Il suo sorriso era nei miei occhi, la sua risata nelle mie orecchie e non riuscivo a tornare indietro, non riuscivo a fare a meno di lui. Era una necessità così giusta che annullava qualsiasi paura, annullava persino le mie stesse paure in questo istante.

Volevo Usui con me, in me, che mi stringeva forte e diceva di amarmi su quel futon che profuma di noi e ricorda tutti i baci e le carezze.

Un brivido di consapevolezza mi colse e mentre alzavo una mano per sfiorare il suo profilo perfetto e scolpito pensai che l’amore era qualcosa di grandissimo. Colmava le mie ferite, le mie incertezze, i dubbi, il dolore, i brutti ricordi e gli incubi. Lui, io. Non riuscivo più a vedere il confine tra i miei sentimenti ed i suoi.

-Misa, vieni qua- Mi sembrò di vedere nei suoi occhi scorrere tutti i pensieri che avevo appena fatto e con un sorriso consapevole mi lasciai accogliere tra le sue braccia. Ero ceduta, stavolta veramente. Ero irreparabilmente ceduta, pronta ad essere sua sotto qualsiasi aspetto.

-Che ne dici di farci un bel bagno?- Mi sussurrò all’orecchio. Sapevo che mi stava sorridendo mentre passava le mani sulle mie braccia.

-Si-

Mi prese per mano e mi condusse fino in bagno, si fermò davanti alla porta e mi baciò nuovamente la fronte.

‘’Mio Dio, ma è normale provare per la prima volta in una vasca?’’

Come se tutto il romanticismo fosse andato in mille pezzi diventai rossa come un pomodoro.

‘’E…e se non gli piacesse il mio corpo?’’

Oh, per tutti i santi! Sembravo una adolescente in crisi sentimentale.

E lo ero.

-Amore calmati- Le mani lisce e delicate di Usui cominciarono a sbottonare i pochi pottoni rimasti chiusi della camicetta che indossavo.

-U-Usui, sono calma..-

Scoppiò a ridere e tracciò con l’indice una carezza nel solco tra i miei seni.

-Ci facciamo solo un bagno insieme, nient’altro, ochei? Dobbiamo andare a scuola, non vorrai marinare anche oggi le lezioni..- Alzò un sopracciglio con aria indifferente e mi sentii riavere.

Un semplice bagno insieme.

Semplice, se così si sarebbe potuto definire.

Ancora prima che la mia mente potesse cominciare a trovare nuovi motivi per vergognarmi di me stessa, la camicetta fu sfilata e delle mani calde mi strinsero i seni.

-A-ah..U-Usui- Inarcai la schiena e mi sporsi per lasciargli il completo controllo della situazione.

Al diavolo tutto, era così piacevole.

Con noncuranza, senza staccare lo sguardo dal suo, feci riempire la vasca d’acqua.

-Misaki sei bellissima, sei bellissima. Come puoi non vedere la tua bellezza?- Le sue mani corsero al gancetto del reggiseno e lo slacciarono senza esitazione.

-G-grazie..suppongo- abbozzai, troppo distratta dai muscoli contratti del suo addome e dal gonfiore dei suoi boxer per poter rispondere diversamente.

-La vasca è piena, non vorrai fare il bagno vestita…- Ammiccò sensualmente e sfilò del tutto via il reggiseno, rimanendo a labbra schiuse ed in silenzio mentre esaminava i centimetri di pelle nudi e faceva scendere le mani alla base della mia schiena.

-Non ne ho alcuna intenzione- Schiacciai il seno contro il suo torace e struccai i capezzoli turgidi sulla sua pelle liscia. Usui fece scivolare i pollici all’interno delle mutandine e fece pressione sui bordi, facendo scattare l’elastico sulla mia pelle fin troppo sensibile.

-Smetti di temporeggiare o imploderò- Sussurrai al suo orecchio e lui, assai d’accordo, fece scivolare la stoffa giù per le gambe, senza risparmiarsi un fischio d’approvazione appena mi rimirò, totalmente nuda.

-Oh, sei così eccitante presidentessa- Una fitta di piacere provocò un bruciore intenso al mio ventre e serrai le labbra.

-Oh, lo vedo- Con un’audacia che non credevo di avere portai le mani sulla sua erezione ormai evidente attraverso i boxer grigi e lo strinsi nella mia mano. Era così naturale trattare il suo corpo come se fosse il mio.

-Misaki spogliami, non riesco a resistere- Ansimò appoggiandosi al bordo della vasca e sporgendo il bacino verso la mia mano.

-Ai suoi ordini- Mi morsi le labbra. Era dannatamente eccitante lasciargli il comando, non dovermi preoccupare di niente, per una volta.

Mi inginocchiai davanti a lui e vidi un sorriso di approvazione nel suo volto.

-Non so se voglio fare ancora un semplice bagno- Arricciò il naso.

-Mh..vedremo- Gli tolsi con un unico movimento i boxer e liberai il suo membro gonfio d’eccitazione.

Un  gemito gutturale si fece strada nella mia gola e senza attenderlo oltre lasciai che le mie mani vagassero per tutta la lunghezza, tremando al contatto.

-D-Dio..Misa..Misa..Misa..- Strinse i denti come se stesse raccogliendo tutte le forze e, inaspettatamente, si chinò su di me e mi prese tra le braccia senza alcuno sforzo.

-Ti ho detto che avremmo fatto un bagno e così sarà- Annuii come se ne fosse convinto.

-Mh..- mugolai con disapprovazione fino a che non sentii l’acqua calda a contatto con la mia pelle e qualsiasi altro pensiero passò in secondo piano. Dopo poco anche Usui entrò nella vasca, sedendosi dietro di me a gambe aperte, in modo da poter accogliere la mia schiena nel suo petto.

Sentivo il suo membro duro contro le mie natiche e un calore poco familiare continuava a bruciare il mio ventre ma non volevo rovinare quel momento. Buttai indietro la testa sulla sua spalla e le sue labbra riempirono di baci i contorni del mio volto, solleticandomi la pelle con la lingua di tanto in tanto.

-Sei tutto per me, sei tutto. Aspetterò tutto il tempo di cui avrai bisogno per essere sicura delle tue decisioni-

Oh, lo amavo, eccome se lo amavo.

 

Episodio 12 parte 2/3

 

Con un strano senso di colpa entrai nella sala del comitato studentesco. Sospirai. Usui mi aveva dato appuntamento lì dopo le lezioni e diceva che non mi dovevo preoccupare, perché tutti i membri del comitato ancora facevano affidamento su di me.

-Pres..Ayuzawa! Che piacere rivederti qua!- Shoichiro e Kanou mi vennero incontro mano nella mano.

‘’Non mi aspettavo tutta questa accoglienza’’

Gli sorrisi debolmente, imbarazzata. Non era certo il mio posto questo. Accidenti a me che mi facevo imbambolare da Usui .

-Ragazzi! Come vanno le cose?-

-Oh…Misaki…- Shoichiro si guardò intorno e poi scoppiò in un fiume di parole. –Qua le cose sono disastrose, ci sono così tanti problemi. Bande che si formano dentro la scuola e poi fanno a fare casini contro bande di altre scuole, giornaletti poco raccomandabili ovunque. Me ne sono persino trovato uno nello zaino!- Prese fiato con un grosso respirone.

Immaginai Shoichiro alla vista delle grazie femminili in bella vista e trattenni a stento una risata fragorosa. Il suo orientamento sessuale era palesemente diverso dai depravati della sua classe e di sicuro sarà sbiancato nel vedere quelle foto.

-Sakura-san…beh, lei è una ragazza fantastica. E’ realmente disponibile, affabile, aiuta tutti appena può. Ma la sua elezione è stata uno sbaglio colossale! Crede che se  permetterà ai ragazzi di fare ciò che vogliono, otterrà la loro approvazione- Scrollai le spalle.

La mia povera scuola ridotta in cenere. Era la sorella di Usui ma era un sacrilegio permetterle di distruggere ciò che avevo creato giorno dopo giorno, col sudore della fronte.

-E poi..- Shoichiro fece per continuare ma in quel momento entrarono Sakura ed Usui.

Lei era così bella, così tanto bella che gli occhi di tutti scattarono sul suo corpo esile e pieno di curve allo stesso tempo. Avrei voluto tanto assomigliarle.

-Ciao Sakura-san- Abbassai il capo con rispetto e lei, senza preoccuparsi dei presenti, si scagliò su di me e mi intrappolò in un abbraccio fin troppo caloroso.

Mi sentii fuori posto, non ero abituata ad essere abbracciata. Non da qualcun altro che non fosse Usui. Sbuffai e l’allontanai.

Quando Sakura aprì la bocca per protestare, entrò Shizuko, seguita da i tre idioti.

-Tra due bande sta per scoppiare una rissa. Fuori, nel cortile!- Shizuko parlò col fiatone a causa della corsa. –Misa devi fare qualcosa!- Aggiunsero i tre idioti in coro.

-Ma..ma io… io non sono la presidentessa- Sussurrai mentre tenevo a freno l’istinto di correre in cortile.

-Sì che lo sei Misa-chan! E lo sarai per sempre!- I tre idioti urlarono con troppa enfasi. Guardai il volto di Sakura. Delle piccole rughe tra le sopracciglia facevano capire che stava pensando ma…

‘’Cosa c’è da pensare? Bisogna andare a fermarli!’’ Annuii con foga e dopo aver incontrato lo sguardo complice di Usui mi gettai in una folle corsa verso il retro della scuola.

-Fermi tutti!- Urlai dalle scale, mentre ancora correvo per riuscire a fermare quegli zoticoni. C’erano cinque ragazzi schierati per parte e si stavano insultando pesantemente.

-Voi, razza di maleducati! Che cosa pensate di fare?!-

-Hei tu, non sei più la presidentessa, smamma!-

Una morsa di panico mi attanagliò.

-Lei non sarà la presidentessa ma in quanto membro del comitato studentesco può ancora farvi espellere. Quindi farete meglio ad ascoltarla!- La voce di Usui mi fece ritrovare il coreggio.

-Avete capito? Allontanatevi.- Mi gettai tra le due schiere di ragazzi e li guardai uno ad uno negli occhi. Era questo ciò che mi riusciva meglio: stabilire ordine.

-Io non ci credo che ci puoi espellere- Disse uno.

Feci per rispondere ma arrivò Sakura.

-Io di certo vi posso espellere- Si impose contro il ragazzo e lo incenerì con lo sguardo.

Mi sentii piccola, come una bambina che si mette i tacchi ed il rossetto della madre e viene scoperta. Stavo esercitando un potere che non avevo più. Guardai Usui, cercavo il suo aiuto. Lui avrebbe potuto fermare sua sorella, le avrebbe potuto chiedere di fermarsi e non immischiarsi, ma non l’aveva fatto. Se ne rimaneva lì, sull’ultimo gradino della scala a farsi spintonare dai ragazzi del club di giardinaggio che scendevano, senza proferire parola.

In quel momento realizzai quanto fosse realmente importante il suo rapporto con sua sorella. Mi feci da parte e lasciai che Sakura sistemasse la situazione mentre pensavo a quanto fosse cambiato tutto, ora che lei era rientrata nella sua vita.

Non ero arrabbiata con lui, non potevo pretendere che facesse una scelta tra me e lei, lei era la sua bellissima sorella ritrovata, parte della sua famiglia che gli ha spezzato il cuore. Lei era qualcosa di imprescindibile dalla sua essenza  se non volevo che facesse una sceltra tra me e lei. Ma non potevo fare a meno che rimanerci male per quella strana situazione. Non sarebbe mai più dovuto risuccedere. Sakura ora era la presidentessa, mi aveva chiesto di non intralciarla ed io non l’avrei fatto.

 

Episodio 12 parte 3/3

 

Il mio naso urtò contro qualcosa di duro.

-Scusi signore- A testa bassa feci delle scuse e tornai a camminare verso la strada di casa.

-Hei...Misa!- Una mano tirò il mio zaino ed io mi girai. Un ragazzo alto, dall’aria virile e sorridente si parava di fronte a me. Quasi stentai a riconoscerlo.

-Aoi-chan!-

-Quanto tempo!- Quando schiuse le labbra per sorridere rimasi abbagliata da tanta bellezza. Vederlo sotto una nuova luce, vederlo come un ragazzo e non con una parrucca era destabilizzante per me.

-Vedo…vedo che sono cambiate molte cose- Indicai i suoi capelli.

-Ah sì!Tocca!- Mi prese una mano tra le sue e si chinò su di me in modo che potessi arruffargli i capelli con le dita. Erano morbidi, non tanto quelli di Usui ma erano comunque piacevoli al tatto.

Strappai via la mano dalle sue grinfie e lo liquidai con un sorriso imbarazzato.

-O-Oh..scusami- Abbassò lo sguardo.

-Ti andrebbe di fare una passeggiata con me?- Ci riflettei un attimo e poi annuii.

 

Quando finalmente, dopo dieci minuti di passeggiata, avevamo deciso di fermarci al parco, Aoi era al corrente di tutti gli avvenimenti dell’ultimo periodo. Principalmente riguardavano Usui, sua sorella, la perdita della carica. Sospirai.

-Beh, Misa, secondo me non si sarebbe dovuto comportare così. Non importa se Sakura è sua sorella. Tu rimani comunque la sua fidanzata-

-I-Io…ehm…non son..- Mi fermai. Ma che cosa stavo per dire? Gli avevo addirittura promesso la mia mano. Che razza di sciocca.

-Seh, seh. Come no. Forza Misa, sei una ragazza giovane! Hai così tante esperienze da fare…perché ti ostini su quel ragazzo?- Si avvicinò leggermente a me per poi sedersi su una panchina.

-I-Io..io non riesco a farne a meno- Ammisi diventando rossa da capo a piedi e stringendo la stoffa dei pantaloni mentre chinavo la testa e mi sedevo a mia volta.

-Mhmh…-

-Aoi…-

-Il primo amore non si scorda mai, immagino sia normale il tuo comportamento- Sbuffò. –Ma se solo tu capissi che esistono tantissimi altri ragazzi disposti a renderti felice…Non rimarresti fossilizzata su di lui- Rimasi ghiacciata dalle sue parole.

‘’Ma che discorsi sta facendo?’’

Fece sfiorare le nostre ginocchia e si sporse verso di me, provocandomi un brivido. Non un brivido di piacere, ma di insicurezza. Non mi piaceva averlo così vicino.

-Aoi non dire così…- Lo ammonii con aria sommessa.

-Oh sì invece- Prese con gentilezza il mio mentro tra le dita e mi costrinse ad incontrare il suo sguardo. Era così intenso. I suoi occhi sembravano volermi trapassare da parte a parte.

-Aoi…- Lo richiamai ancora, cercando di distogliere la sua attenzione.

-Misa- E con quest’ultima parola si gettò su di me, sollevandomi con la forza e costringendomi in un abbraccio indesiderato. Aoi era cambiato molto, persino il suo corpo gridava virilità ed era piacevole sentire le sua braccia cingere il mio corpo. Per impedirmi di andare a pezzi. Ma non ero sicura che il suo fosse un abbraccio amichevole e in ogni caso non mi potevo permettere di lasciarmi abbracciare in questo modo in pubblico.

Lo scostai con gentilezza e fissi gli occhi nei suoi, cercando di trasmettergli la mia rabbia. Ma fu tutto inutile.

-Misaki, quando capirai chi è veramente l’uomo giusto per te… Io sarò qua. Non me ne andrò come fa chiunque. Ti aspetterò, capito? Ti aspetterò- Annuì e si allontano, camminando nella direzione opposta.

Rimasi scombussola e senza farole, era qualcosa di così strano per me. Tutti da un certo periodo a questa parte sembravano volercela avere con me. Sakura e Aoi che mi abbracciano senza preavviso, Shoichiro e Kanou che mi trattano come se fossi ancora la presidentessa. Era come se non avessi più un ruolo da ricoprire e questo mandava in confusione anche me.

 

-Mamma sono a casa- Annunciai dopo essermi chiusa la porta alle spalle. Mi tolsi le scarpe, salii in camera mia e riposi la cartella al suo posto.

-Mamma ci sei?- Entrai in cucina e la vidi con aria corrucciata intenta a ricucire un vecchio grembiule di Suzuna. Si punse.

-Ahia! Sono proprio un pasticcio…-

-Lascia fare mamma, faccio io- Le tolsi subito ago e filo di mano prima che potesse fare altri danno e la guardai di sottecchi.

‘’perché mai dovrebbe essere triste? Se Kaname gli ha fatto qualcosa…io….io…lo uccido!’’

-Mamma..allora, come è andata la giornata?- Provai a sondare la sua espressione, tastando il territorio e preparando ad una discussione materna su un nuovo marito.

-Oh, no. Sono solo i soliti pensieri sai, le cose in famiglia in cominciano ad andare un po’ meglio-

Eccola! Stava vuotando il sacco!

-In che senso cominciano ad andare meglio?-

-Beh sai, abbiamo rattoppato quasi tutta la casa e col fatto che hai più tempo libero e lavori di più i soldi che porti in casa ci permettono di pagare le bollette-

Accidenti, non stava facendo alcun riferimento a Kaname! Oh, gliel’avrei cavato di bocca personalmente!

-E…il dottor Kaname?-

Sembrò sorpresa dalla sua domanda e dopo la sorpresa nel suo volto si fece strada una strana espressione, una sorta di miscuglio tra rassegnazione e dispiacere.

-Perché mi chiedi di lui?-

-Beh, perché ti ha curato e…beh, mi domandavo se si prendesse ancora cura della tua salute-

Certo, non era una bugia vera e propria. Solo che non alludevo alla salute fisica ma a quella mentale.

-Oh sì, è un così caro uomo. Continua tenere sotto controllo le mie condizioni, domani dovrò fare un controllo. E sai, mi ha portato anche a fare degli accertamenti nella sua clinica…- Continuò a farneticare su quanto avesse fatto per lei. Ma se davvero se ne prendeva cura, perché mamma mi sembrava triste?

Non avrei cavato neanche un ragno dal buco continuando a parlare con lei quindi mi rassegnai.

-Va bene mamma, ho capito. Se hai bisogno di qualcosa chiamami- Tagliai il filo e posai il grembiule rammendato sul tavolo.

-Ah, e mantieniti lontana da ago e filo- Le intimai prima di uscire dalla cucina ed andare a ficcare il naso in camera di mia sorella.

-Suzuna…?- La cercai.

-Si?- Riemerse con la testa fuori da uno scatolone colmo di cianfrusaglie. Chissà quali e quanti premi aveva vinto questa settimana.

-Avrei bisogno di farti qualche domanda- Aggrottai la fronte.

-Oh, deve essere seria la questione…- Sussurrò preoccupata.

-No, no. Non ti preoccupare. Si tratta solo di qualche domandina innocente…ad esempio. Tu cosa sai di Kaname e della mamma?- Dritta al sodo. Sì, questo era il metodo migliore.

-Oh, beh…Kaname è il nuovo fidanzato della mamma, vero?- Impallidii. Fidanzato. Accidenti, erano proprio serie le cose.

-Oh..io..io..capisco- Non avevo più parole.

-Misaki, è una cosa difficile. Tu non sai chi è realmente Kaname- Anche Suzuna si rabbuiò e io quasi mi sentii in colpa. La curiosità però mi stava divorando.

‘’Chi è veramente il dottor Kaname?’’ Proprio quando stavo per porre questa domanda a Suzuna il campanello suonò ed io, da buona sorella maggiore mi presi la briga di andare ad aprire la porta.

Corsi verso di esse schivando l’unica buca che era rimasta nel pavimento e girai le chivi nella toppa.

-Chi…- Non feci in tempo a finire quella frase.

-Scusa- E le sue labbra furono sulle mie, dolci e passionali. La sua lingua che disegnava i contorni del mio labbro superiore con lentezza mentre una mano si insinuava sotto la maglia e l’altra mi avvolgeva in un abbraccio. Il mio Usui, il mio Usui.

Feci qualche passo indietro e Usui chiuse la porta con un piccolo calcetto, mi costrinse contro il muro e sorrise sulle mie labbra.

-Scusami Misa, mi dispiace, non mi sarei dovuto comportare così. Ti amo- Mi attraversò il cuore una fitta e sorrisi, era piacevole sentire le farfalle nello stomaco quando ero con lui. Era così piacevole sapere che lui mi amava.


Note:
E' approvato:
-Infamare l'autrice
-Scrivere un intero messaggio gridato
-Infangare l'autrice come se non ci fosse un domani
-Perseguitarmi fino alla morte.

Dopo questa breve premessa volevo dire grazie. Grazie a te, se sei un nuovo lettore e sei arrivato fino a questo punto. Grazie, se sei un lettore di vecchia data e nonostante la mia scostanza stai leggendo questo capitolo. Non ho alcuna pretesa, assolutamente nessuna. Non mi aspetto che nessuno spenda nemmeno mezza parola su questo capitolo perchè quello che ho fatto è imperdonabile. Non aggiorante per tutto questo tempo è realmente spregevole.
Fortunatamente per me, sfortunatamente per voi sono tornata. Negli anni che sono passati dall'inizio di questa storia ho capito così tante cose. E tante altre sono cambiate. Tra le tante cose che ho capito, c'è anche il fatto che tutto l'amore che mi avete trasmetto attraverso questa ff è realmente impagabile ed ho fatto una bravata ad abbandonarla. 
Sono cresciuta, il mio modo di scrivere è cambiato ma spero che sia comunque piacevole la lettura di questo capitolo.
Tornare a scrivere questa ff è come riprendere una parte di me che avevo perso. Mi ero dimenticata quanto fosse naturale per me scrivere di Misa, Usui, Suzuna, Aoi. Mi ero dimenticata quanto questo mondo mi appartenesse. Questa storia avrà il suo continuo ed una sua fine.
Voglio ringraziarvi per il supporto che mi avete dato nel tempo. Per i commenti, per le amicizie. Per tutto. Dalla prima all'ultima persona.
Ringrazio per le 124 recensioni, ringrazio i 50 che l'hanno preferita, i 17 che l'hanno ricordata e gli 81 che l'hanno seguita.
So di essere in un ritardo pazzesco ma vi prego di darmi, daci, una seconda chance.


ps: Ho visto molti autori fare un angolo pubblicità, io volevo invitarvi a dare un'occhiata a questa ff:
http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=2078382&i=1


Con amore, tantissimo amore.

Daniela.

  
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