Anime & Manga > Soul Eater
Segui la storia  |       
Autore: Nenelafolle    25/08/2013    3 recensioni
{ Soul X Maka. }
E con questa sono ben tre fanfiction che dedico a quella là. La mia Seme. ◕ ‿ ◕
cit./ “Non puoi più tirarti indietro” sussurrò.
Soul lasciò che il disco ripartisse, e riprese possesso del suo Nintendo. “Non avevo intenzione di farlo.”
#Dedicated to JaqThe Monster ( / / V / / )
ENJOY ! ☆
Genere: Fluff, Romantico, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Maka Albarn, Soul Eater Evans, Un po' tutti | Coppie: Soul/Maka
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Traumatico. Soul Eater Evans ne aveva avute di esperienze che poteva definire “traumatiche”: quando aveva scoperto di essere una buki –non aveva dormito per giorni-, quando aveva dovuto salutare e abbandonare la sua famiglia –sebbene avesse un complesso d’inferiorità nei confronti di suo fratello-, quando le sue mani erano diventate una lama, e aveva avuto paura, un terrore antico e profondo che non sarebbero mai tornate come prima, che non avrebbe mai riavuto le dita, che non sarebbe mai più riuscito a suonare. Ma per quante esperienze gli avessero scavato un solco nel cuore e nell’anima, sicuramente avrebbe annoverato quella tra le più memorabili: studiare con Maka.
Si era preparato all’idea per giorni prima ancora di chiedere al professor Stein di chiamarla. Era stato pieno di buone intenzioni: avrebbe dimostrato che era un bravo studente, serio e diligente. Sarebbe arrivato in anticipo agli appuntamenti, e sempre con libri e quaderni pronti, e sarebbe stato attento a ogni parola che avrebbe detto la sua nuova insegnante.
Ma non aveva tenuto conto dei suoi amici, che prima la presero come uno scherzo quando disse loro che avrebbe preso ripetizioni, poi, al momento di alzarsi per fare ritorno a casa, sebbene avesse calcolato l’anticipo da prendere, Black*Star e Death The Kid lo trattennero finché non fu costretto a correre. Disperato, mise tutte le energie nelle sue gambe, consapevole che aveva perso l’anticipo, ma ancora poteva giocare sull’essere in orario. Ci provò con tutto se stesso.
Ma si sa, quando si programma una cosa per filo e per segno e cade il primo step della lista, si vorrebbe far cadere tutto. E così fu, arrivò in ritardo, Maka era già arrabbiata ancor prima di cominciare, e lui si ritrovò in un girone dell’inferno personale, creato appositamente per lui.
Dopo un’ora di lezione, si ricordava si e no quello che si erano detti mentre si sedevano al tavolo. Ma ogni dieci minuti Maka diventava più arrabbiata e allo stesso tempo, più fredda.
Non aveva tutti i torti, Soul si era ripetutamente “assentato” dai suoi discorsi, se non fisicamente almeno mentalmente. Era stato attento diciamo dieci secondi in sessanta minuti di cui è formata un’ora.
Adesso però ne aveva abbastanza: l’elettricità che si stava andando a formare lo avrebbe distrutto. Non era certo quello che pensava quando gli era venuta in mente l’idea delle ripetizioni!
Nei film, nei fumetti, le ragazze cominciano a insegnare, e rendendosi conto della totale incapacità dei loro alunni all’apprendimento, sventolano tette come frisbee e il gioco cambia. Soul sapeva che Maka non era quel tipo di ragazza, ma aveva desiderato una cosa simile, forse un po’ più simile ai suoi sogni, con una melodia di sottofondo e un’aspirazione a crescere in fretta dentro al cuore.
Così, dopo aver cambiato due dischi, preparato il tè, fatto visita tre volte al bagno e due alla cucina –rispettivamente per zucchero una e cucchiaini la seconda-, decise che doveva prendersi una pausa lunga. Bofonchiò qualcosa su torte da preparare per accompagnarle con la bibita, e si alzò.
Attraversò la porta della cucina come in trance, e si svegliò solo quando sentì qualcosa come un singhiozzo provenire dal soggiorno. Oddio, pensò, ho fatto piangere Maka.
D’un tratto il suo grandioso piano gli ricomparve davanti, semplice come non mai: doveva conquistarla una volta per tutte, e invece stava facendo esattamente il contrario.
Tornò indietro, ma il volto di Maka era asciutto come il suo cuore. Niente lacrime, niente amore. Soul provò una stretta al petto, ma trovò lo stesso la forza di invitarla con sé in cucina.
Tornando indietro sentiva il cuore battergli fortissimo, non nel petto, né nel polso o sul collo, lo sentiva in testa, compresso tra orecchio ed orecchio, un suono frastornante. Era sicuro di aver recentemente impostato un vinile sul giradischi, ma non ne sentiva più la melodia.
Aprì il cassetto sotto i fornelli e ne estrasse un grembiule blu scuro. Lo legò con gesti abituati, meccanici, alla sua schiena, e le sue mani corsero a ciotole e attrezzi come correvano ai tasti quando suonava.
Quello era finalmente il suo ambiente naturale, nessun libro da leggere, nessuna nozione da imparare, solo lui e il suo cuore. Cominciò a impastare gli ingredienti, e Maka entrò in cucina quando era ormai a buon punto. Si sbatté una mano sulla fronte, ricordandosi in quel momento che aveva dimenticato un importante pezzo della ricetta: il lievito! Lo chiese a Maka, senza emozioni, semplicemente gli serviva. E non poteva farne a meno, come il fatto di avere la ragazza vicino.
Forse era questo quello che pensava mentre lei gli si avvicinava, quindi non vedeva la sua espressione schifata. Ma il gesto successivo gli uscì così come l’impastare, così come il suonare: abbracciare la ragazza.
La prese fra le sue braccia, e fu annebbiato dal profumo paradisiaco del suo shampoo, che andava oltre quello della farina e delle uova, che lo opprimeva. Le spalle magre di lei tremarono e lui fece per porvi le labbra, ma si controllò, ricordò chi era e dove si trovava e le sussurrò semplicemente all’orecchio: “Mi aiuteresti ancora un po’?”
Non poteva vedere il viso della ragazza, ma la sua sicurezza crebbe insieme al senso egoistico che gli diceva ‘Ehi Soul, sai che se restate in cucina non potrete più studiare!’.
Prese la sua mano destra nella propria, e la portò all’interno della ciotola. Guidò le sue dita affinché prendessero la pasta e la potessero malleare. 
Il resto di quel pomeriggio fu un ricordo, un momento che passerà negli anni dove la giovinezza cede il passo alla vecchiaia. Dimenticherà presto come avevano scherzato, cercando di dare alla pasta la forma che loro ritenessero fosse quella di un’anima. Dimenticherà che Maka gli aveva buttato addosso la farina mentre cercava di mettere l’impasto nelle coppettine da muffin. Dimenticherà che avevano scordato l’aroma alla vaniglia, e dimenticherà che mangiarono tutto senza glassa, perché troppo impegnati a sporcarsi di zucchero a velo e uova. Dimenticherà che quando Maka si era inginocchiata dinnanzi al forno per guardare la cottura, lui le si era seduto alle spalle, e l’aveva stretta a sé.
Dimenticherà tutto questo, per due motivi. Uno, il più ovvio, era perché non aveva fatto caso a nulla di ciò che stavano facendo, troppo preso a assimilare i sorrisi di Maka, i suoi sguardi attenti, le sue domande su cosa fosse lo zucchero semolato e dalla sua differenza con quello bianco. Cercava di ricordare solo queste cose, piccole e bellissime, piccole perle che solo lui avrebbe visto.
Ma dimenticherà anche quelle, perché quando abbracciò Maka, dinnanzi al forno che scaldava l’ambiente, lei si alzò di scatto, togliendosi di dosso le sue braccia, e si diresse a passo di marcia verso la cucina: “Domani lavoreremo davvero. Ti voglio pronto con i libri alle due, e non avrai scampo per tutto il pomeriggio.” Si sbatté la porta alle spalle.
Soul cominciò a sentire un vago odore di bruciato, e inizialmente credette provenisse dal suo cuore, o qualcosa di simile, ma era una cosa molto più terrena: i cupcakes si erano anneriti all’interno del forno, segno che era rimasto lì seduto per quasi un’ora.
Quando si alzò le sue ginocchia scricchiolarono, un rumore molto simile a quello di un vetro in frantumi. Un rumore molto simile a quello di un cuore distrutto.
   
 
Leggi le 3 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Soul Eater / Vai alla pagina dell'autore: Nenelafolle