Capitolo 16
La mattina seguente la giovane andò dall'ispettore, e insieme si presentarono alla polizia. Lì spiegarono tutto al capo del
commissariato, che mandò i suoi uomini ad arrestare i due e che decise di firmare una lettera indirizzata all'esercito, nella quale si
spiegava che la domanda di arruolamento di Gilbert era stata scritta da terzi senza che lui ne sapesse nulla, e che quindi se ne
richiedeva il ritorno a Berlino.
commissariato, che mandò i suoi uomini ad arrestare i due e che decise di firmare una lettera indirizzata all'esercito, nella quale si
spiegava che la domanda di arruolamento di Gilbert era stata scritta da terzi senza che lui ne sapesse nulla, e che quindi se ne
richiedeva il ritorno a Berlino.
"Bene, signorina Héderváry, ora la abbiamo spedita...e speriamo bene." esclamò l'investigatore, una volta fuori dall'ufficio
postale.
postale.
Eliza annuì, sospirando.
L'ispettore le sorrise d'incoraggiamento e le diede una pacca sulla spalla.
"Abbia fede, signorina, abbia fede. Lei mi sembra una ragazza forte, vedrà, in men che non si dica il signor
Beilschmidt sarà di nuovo a Berlino!"
Beilschmidt sarà di nuovo a Berlino!"
La ragazza sorrise a quelle parole, per poi abbracciarlo.
"Grazie mille, signor Schröder...Davvero, non so come avrei fatto senza di lei!"
L'uomo la allontanò da sé, tenendole le mani sulle spalle, sorridendo benevolmente.
"Oh, avrebbe fatto eccome, conosceva già il colpevole! Non si apra uno studio investigativo, non la vorrei come
concorrente!"
concorrente!"
E scoppiarono entrambi a ridere, per poi congedarsi e prendere due strade diverse. L'ispettore si diresse verso destra, dato che l'ufficio
postale era a poca distanza dal suo studio, mentre la giovane andò verso sinistra, fermandosi sul ciglio della strada per chiamare un
taxi.
postale era a poca distanza dal suo studio, mentre la giovane andò verso sinistra, fermandosi sul ciglio della strada per chiamare un
taxi.
Una volta chiamato si fece portare a casa, e nel tragitto cercò di distrarsi guardando fuori, tenendo lo sguardo fisso sui filari di alberi e
lampioni che si avvicendavano, talvolta sovrapponendosi tra loro.
lampioni che si avvicendavano, talvolta sovrapponendosi tra loro.
Giunta che fu alla sua abitazione, si diresse al divano e vi si sedette, buttando il capo all'indietro contro lo schienale. Chiuse gli occhi.
Ora doveva solo sperare e aspettare.
E un giorno, finalmente, l'attesa terminò. Una mattina il campanello del suo appartamento trillò, dopo tanto. Eliza, felice come non
mai, corse ad aprire, pronta ad accogliere il ragazzo tra le braccia.
mai, corse ad aprire, pronta ad accogliere il ragazzo tra le braccia.
In realtà, non trovò nessuno ad attenderla, all'ingresso. Solo un pacco legato con dello spago, poggiato sul tappetino.
La fanciulla, perplessa, lo raccolse e lo portò in salotto, per poi accomodarsi sul sofà. Se lo mise sulle ginocchia e lo scartò. Un'ombra di
paura le storse il bel viso, mentre gli occhi le si velavano di lacrime.
paura le storse il bel viso, mentre gli occhi le si velavano di lacrime.
Dallo strappo nella carta, facevano capolino un'uniforme militare e un biglietto.
"Condoglianze."