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Autore: SeelLith    25/08/2013    3 recensioni
La storia è ambientata nel 2012, mentre i BMTH stanno scrivendo e registrando Sempiternal. Anche se Jona ha lasciato la band all'inizio del 2013, nella fanfiction Jordan ha già preso il suo posto.
Oliver Sykes, Oli, si reca una mattina in ospedale perchè Lee ha fatto un incidente.
Una ragazza con la maglietta dei Bring me the Horizon e una flebo attaccata al braccio lo colpirà profondamente. Grazie a lei Oliver diventerà una persona migliore, ma alla fine la vita sarà clemente con il loro amore?
Genere: Introspettivo, Romantico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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9. Fell into another hole again.

 

-Oli, una sera dobbiamo uscire tutti insieme. Voglio conoscere la nuova fidanzata di Kean. Siamo tornati dal Warped da una settimana e non ce l’ha ancora presentata!- esclamò Iris alterata.

-Sì, calmati! Lo so che hai voglia di avere una compagna in questa gabbia di matti, ma calmati! Non è mica colpa sua.- risposi ridendo.

-Invece sì! E’ un bastardo che pianifica di ucciderci tutti per rimanere solo con la sua ragazza senza rotture di coglioni!- sbottò con gli occhi spalancati.

-Sì, s’, Iris. Va bene, come no.- dissi annuendo e mettendole una mano sulla fronte. Lei mi scostò sbuffando.

Non mi prendi seriamente! Non dirmi niente quando si presenterà a casa nostra con un’ascia in mano per farci fuori perché io ti avrò mollato lì da un pezzo.- disse alzandosi dal divano per andare ad aprire la porta a cui qualcuno bussava pesantemente.

-Oh Kean! Sai, stavamo parlando di te.- esclamò Iris vedendo Matt davanti alla porta.

-Davvero?- chiese lui sorpreso, entrando in casa e togliendosi la giacca.

-K, non hai un’ascia, vero?- chiesi con le sopracciglia aggrottate.

-Eh? Perché un’ascia? Comunque no!- esclamò confuso.

-Lasciamo perdere. Vuoi qualcosa da bere?- chiese Iris interrompendo quella che sarebbe diventata una conversazione fin troppo bizzarra.

-Sì, grazie, una birra.- rispose K sedendosi sul divano. Lei annuì e si diresse in cucina.

-Perché l’ascia?- mi chiese Matt guardandomi male.

-Perché sei un bastardo che ci vuole uccidere tutti.- risposi tranquillamente. Lui mi guardò male, non capendo il perché di quella strana affermazione. Liquidai il discorso con un gesto della mano e alzai le spalle, girandomi verso il televisore. D’un tratto sentii il rumore di qualcosa che si rompeva, e poi un tonfo secco. Mi girai di scatto e mi alzai, vedendo Iris sul pavimento e due bottiglie di birra frantumate al suolo. Corsi da lei, seguito da Kean.

-Iris?! IRIS!- urlai accucciandomi vicino a lei.

-Cazzo, Oli...- esclamò Kean indicandomi del sangue che si allargava sul pavimento.

-Chiama un'ambulanza!- urlai isterico.

Mi tolsi la maglietta e provai a fermare con quella il sangue che le colava da una ferita alla testa.

Aspettammo un po' l'arrivo dell'ambulanza.

-Quando cazzo arriva quella fottutissima ambulanza?! Il sangue continua a scendere!- gridai incazzato.

-Oliver, calmati. Prendiamo la macchina e andiamo incontro all'ambulanza.- disse Kean, cercando di sembrare il più calmo possibile per non farmi agitare di più.

Annuii e con l'aiuto di Kean presi Iris per portarla in macchina. La stendemmo sui sedili posteriori.

-Non ce la faccio a guidare, fai tu.- dissi sedendomi come potevo vicino ad Iris, continuando a bloccarle il sangue.

Dopo poca strada incontrammo l'ambulanza. K si fermò praticamente in mezzo alla corsia, scendendo e sbracciandosi per attirare l'attenzione dei paramedici sull'ambulanza.

Due tizi vestiti di arancione scesero dalla vettura, in poco tempo spostarono Iris dalla macchina alla barella dell'ambulanza.

Kean prese la macchina, perchè io mi rifiutavo di lasciare Iris.

-Cos'è successo?- mi chiese uno dei due uomini.

-Non lo so. Stava tornando dalla cucina, poi è caduta. Non ho visto niente, ho solo sentito un rumore e poi l'ho vista per terra...- provai a dire, lasciando stare le mie preoccupazioni per dire una frase sensata.

-Ha sbattuto contro qualcosa? Intendo per la ferita.- proseguì l'uomo.

-Credo sia caduta sui pezzi di vetro. Stava portando due bottiglie di birra in salotto.- risposi ricacciando indietro le lacrime che volevano uscire dai miei occhi.

-Va bene. Stai tranquillo. Non sembra troppo grave.- disse il tizio, guardandomi in modo comprensivo.

Ringraziai il cielo per quell'affermazione. Almeno avevo qualche speranza.

-Come si chiama lei?- chiese il tizio.

-Iris.- risposi.

-E tu?- chiese poi.

-Oliver. Ehm...Sono il suo fidanzato.- dissi con voce tremante.

Arrivammo al pronto soccorso, dove portarono Iris in sala operatoria. Il tizio dell'ambulanza si fermò con me, dopo avermi bloccato con la forza per non seguire la mia ragazza.

-Calmati adesso! Devono sistemare la ferita e controllare cos'è successo. Torna tra poco. Non te la rubano mica!- disse cercando di fare il simpatico. Lo guardai male di sfuggita, rassegnandomi e sedendomi su una delle sedie della sala d'aspetto.

-Ora è meglio che ti cerco qualcosa da mettere addosso perchè stai distraendo le infermiere.- esclamò. Io sorrisi leggermente annuendo.

Avrei voluto fare una di quelle battutine stupide e egocentriche, ma non mi veniva neanche l'ironia in quel momento.

Dopo qualche minuto tornò porgendomi una di quelle magliette strane che si mettono gli infermieri. Puzzava di disinfettante e ospedale.

Guardai malissimo prima l'indumento, e poi il tizio.

Lui alzò gli occhi al cielo e sbuffò.

-Va bene, grazie.- dissi rassegnandomi. Non era il momento per lamentarmi su cose così stupide.

-Di niente.- rispose lui allontanandosi per parlare con un infermiere.

-Oliver!- mi sentii chiamare.

-Kean!- dissi alzandomi di scatto. Non so perchè ma lo abbracciai, lui mi strinse un pochino, come per farmi capire che ci sarebbe stato in ogni caso.

Ci sedemmo, e dopo una mezz'oretta iniziai a spazientirmi.

-Che cazzo le stanno facendo!? Non dovevano solo darle i punti?!- chiesi all'uomo dell'ambulanza che stava bevendo un caffè poco lontano da noi.

-E controllare cos'è successo. Le devono fare le radiografie e tutti i controlli necessari. Calmati, non era niente di così grave.- rispose tranquillo. Sbuffai e tornai al mio posto.

-Sei così carino con quella maglietta da infermiere, Oli.- disse K ridendo, con una voce da fan scatenata.

-Lo so, mi salteresti addosso, vero?!- risposi sorridendo.

-Allora stai meglio?!- chiese lui tornando serio.

-No. Credo di non essere mai stato così agitato. Seriamente, non so cosa pensare. Non so se devo credere al fatto che sia una cosa casuale o...- dissi, venendo interrotto a metà frase.

-Lei è il ragazzo di Iris?- mi chiese un medico.

-Sì, sono io.- risposi alzandomi.

-Le dovrei parlare. Può venire un secondo?- chiese il dottore.

-Ehm, lui può ascoltare. E' il mio migliore amico. Era lì anche lui.- risposi indicando Kean. Il dottore annuii e Kean si alzò.

Ci fece cenno di seguirlo. Camminammo per un lungo corridoio, fino ad una stanza.

La stanza si rivelò essere una sorta di ufficio. C'era una grande scrivania con una targhetta: Dr. Williams.

Sulle pareti c'erano diplomi, fotografie e cose mediche. Al centro c'era uno di quegli aggeggi per vedere le radiografie.

Il Dr. Williams ci fece sedere davanti a lui.

-Lei è il signor Sykes?- chiese un po' sorpreso, a quanto pare mi aveva riconosciuto.

Io annuii.

-La ferita non era grave, ma la cosa che ha fatto svenire Iris lo è...Non voglio girarci molto intorno, perchè sarebbe peggio quindi te lo dico chiaro e tondo: il tumore si è ripresentato. Sfortunatamente in forma più grave di prima. Dobbiamo ricoverare di nuovo Iris.- disse il dottore, cercando di essere il più gentile possibile.

Abbassai lo sguardo, togliendolo dagli occhi rassicuranti e comprensivi del dottore.

-Cazzo.- sussurrò Matt. Poi mi mise una mano sulla spalla.

Mi presi la testa fra le mani.

-E...Ci sono speranze? E' più grave di prima, ma può essere curato di nuovo?- chiese il mio amico.

-Non lo sappiamo ancora. Per scoprirlo dobbiamo fare altre analisi e aspettare un po'.- rispose il dottore.

-Può essere operata?- continuò Matt.

-Probabilmente sì, ma anche per quello...- iniziò a dire il dr. Williams.

Mi alzai di malo modo dalla sedia e uscii dalla stanza sbattendomi la porta alle spalle.

Mi accasciai contro il muro, iniziando a piangere.

-Oli...- sussurrò Kean accucciandosi vicino a me.

Lo ignorai e mi alzai.

-In che stanza è?- chiesi al dottor Williams, che stava in piedi davanti alla porta aperta.

-Nella stessa di prima.- rispose.

182.

Iniziai a correre per le scale e poi per il corridoio, finchè non mi trovai davanti quella stanza.

Feci un respiro profondo ed entrai di scatto nella stanza.

Iris si girò verso di me. Notai con piacere che era sveglia.

Stava piangendo, e quando mi vide la sua espressione si rilassò.

Rimasi un po' in piedi, a guardarla da lontano. Poi sospirai, rilassandomi e correndo da lei.

Ricominciò a singhiozzare, e alle sue si unirono anche le mie lacrime.

La abbracciai per un tempo lunghissimo. Lei si aggrappava a me, come se avesse bisogno di essere sostenuta. Ma quello che stava cadendo ero io. Lei era quella forte. Io stavo solo sprofondando nel buio.

Mi staccai da lei, sedendomi sulla solita sedia.

-Oli, va tutto bene?- chiese con la voce tremante.

Per un po' esitai, non volendo rispondere, ma poi cedetti.

-No Iris non va tutto bene! Tu hai di nuovo il tumore! Lo sapevi?- chiesi guardandola negli occhi.

Lei annuì leggermente, abbassando lo sguardo.

-Perchè non me lo hai detto? Avrei potuto fare qualcosa cazzo! Sono stato un idiota a non accorgermene!- sbottai alzandomi di scatto.

-Scusami...- sussurrò lei guardandomi.

-Non ti devi scusare! Sono io quello che ha sbagliato! E' tutta colpa mia. Se solo me ne fossi accorto! Avrei potuto fare qualcosa capisci?! Il problema sono io! Perchè distruggo tutto quello che amo! Ormai è così da sempre! Davvero credevi che mi avresti aggiustato?! Sarò sempre e solo qualcosa di rotto. E ora tu hai il tumore di nuovo, ed è tutta colpa mia. Mi sarei preso più cura di te se l'avessi saputo. Non ti avrei portata al Warped.- dissi incazzato con me stesso.

-Non è mica colpa tua se mi è tornato il tumore! Non è cola di nessuno Oli! Non devi dire queste cose, perchè tu non sei rotto, e non hai bisogno di essere aggiustato. Sei perfetto così, anche se credi che tutto ti scivoli via. Non è vero.- disse lei, con tono deciso.

Mi zittii e addolcii lo sguardo.

-No...Tu sei perfetta.- dissi calmo, avvicinandomi di nuovo a lei e baciandola.

-Si sistemerà tutto.- sussurrò Iris abbracciandomi.

  
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