Capitolo Tre: In questa villa sono tutti pazzi…

Dopo aver passato il pomeriggio a provare abiti pacchiani su richiesta di Elizabeth, il conte Phantomhive si trascinò a stento nel suo studio, dove si addormentò beatamente per un’ora.

“Bocchan…” Sebastian entrò, e notò che il suo padrone dormiva. Sorrise e arrossì leggermente alla vista di quel ragazzino che si ostinava tanto a fare l’adulto quando invece era ancora un bambino.

Si avvicinò e lo scosse leggermente per una spalla, in modo da svegliarlo.

“Bocchan, il conte Trancy sta per arrivare per l’afternoon tea, si deve preparare.

“Oh… Ma che ore sono… Sebastian?” sussurrò Ciel.

“Le quattro e mezza. Su, si dia un contegno e si prepari per bene.”

“Quel maledetto di Trancy… Perché deve venire proprio oggi?!”. Il giovane si mise in piedi, mentre il suo maggiordomo gli sistemava i vestiti.

“Penso che abbia solo voglia di vedervi. In fondo, gli umani provano sentimenti strani gli uni per gli altri.”

“Che vorresti insinua-

“CIEEEEEEEEEEEELLLLL! CI SEI?!”. Il conte e il demone riconobbero quella voce e quell’intonazione che solo una persona sapeva dare…

“Alois Trancy…” sospirò Ciel, mentre si dirigeva verso la porta dello studio, seguito da Sebastian.

“Il conte è in anticipo. E’ meglio che mi sbrighi. Con permesso.” Il demone si congedò per andare ad accogliere gli ospiti e preparare il tè.

Phantomhive scese le scale con fare lento e calmo, fino ad arrivare al grande portone principale della villa. Nel grande salone lo aspettavano Sebastian, Trancy e Claude, il maggiordomo-demone del biondo.

“Ciel! Ciao! Allora, dov’è il tè?” chiese Alois, guardandosi intorno.

“Da questa parte, prego.” Disse Sebastian, con calma, mentre invitava gli ospiti ad andare in salotto.

Dopo essersi sistemati su delle poltrone di velluto, i due conti iniziarono a discutere –o meglio, Alois parlava e Ciel si limitava ad annuire e/o sbuffare-.

I due maggiordomi, invece, cercavano di uccidersi di nascosto ai loro rispettivi padroni.

Una volta servito il tè, i due demoni si misero a fianco al proprio padrone e si guardarono in cagnesco. Poi Sebastian fece cenno a Claude di andare con lui a prendere dei pasticcini dalla cucina, e quando tornarono, ognuno con un vassoio, il maggiordomo di villa Phantomhive si avvicinò a Ciel e lo invitò a prendere quelli che preferiva. Trancy sembrò divertito.

Sebastian si allontanò e tornò vicino a Claude, che si avvicinò a sua volta al suo padrone.

Posò il vassoio con i pasticcini sul tavolino da tè… E baciò Alois sulle labbra. Il biondo ricambiò il bacio ed iniziarono a amoreggiare allegramente.

Ciel rimase stupito da quel comportamento e dovette sforzarsi per ricacciare giù il pranzo, che gli stava risalendo dallo stomaco, e cercava di uscire. Sebastian, invece, trasalì.

“E-Ehi! Che state facendo voi due?!” urlò Ciel, mentre arrossiva lentamente.

I due smisero di coccolarsi, e il maggiordomo con gli occhiali si inginocchiò a terra, con fare teatrale.

“Ovvio, no, Ciel? Ci baciavamo!” esclamò Alois come se fosse stata la risposta più ovvia del mondo.

Il conte Phantomhive non ci credeva nemmeno, poi un pensiero gli fulminò la mente.

“Aspettate! Cos’è questa storia?! Sua Maestà non ve lo permetterebbe mai, e tu-

“Tranquillo! Sappiamo benissimo che Sua Maestà non approverebbe e potrei essere condannato a morte, ma…” Trancy si avvicinò pericolosamente al viso di Ciel, “… Non c’è bisogno che la Regina lo sappia, no?”. Il suo tono era un mix di malizia e sicurezza.

“…”. Ciel non sapeva che dire. Sebastian sembrava sconvolto.

“… Fate schifo.” Esordì poi Phantomhive.

“… Concordo col mio padrone.” Continuò Sebastian, avvicinandosi.

Il biondo e il suo maggiordomo non sembrarono affatto scossi da quelle affermazioni, anzi, Trancy ghignò.

“Ehi Ciel, non è che ci nascondete qualcosa anche voi…?” chiese, poggiando i gomiti sul tavolino e il viso sui pugni.

Ciel e Sebastian avvamparono.

“Che carini, siete arrossiti!” continuò Alois.

“Già, che carini…” disse Claude, ironicamente, rivolto al suo nemico Sebastian.

Ciel si schiarì la voce e prese parola:

“Umpf, come se un conte del mio calibro potesse innamorarsi di un misero demone! Sarebbe impossibile!”

“E io come potrei innamorarmi di un nanetto del genere?” Sebastian, rivolto a Ciel. I due si guardarono male, poi il più piccolo fece una smorfia.

“Taci, spilungone. Io non sono affatto basso!”

“Si ricordi, bocchan, che io non posso dire bugie.”. Sebastian si portò l’indice alla bocca ed emise un flebile “Shhhh”, mentre faceva l’occhiolino al conte.

Questo sbuffò, arrabbiato.

“Tsk, chi ti credi di essere-

“Siete proprio carini insieme, siete una coppia perfetta!” urlò Trancy, dopo aver assistito a tutta la scena, “Non trovi anche tu, Claude?”

“Mh. Sì.” Si limitò a rispondere il demone.

Gli altri due imprecarono, ma in realtà erano piuttosto imbarazzati.

E così anche il pomeriggio passò, tra i doppi sensi e le chiacchiere di quel pervertito di Alois, gli sguardi di sfida dei due demoni e i sospiri infastiditi di Ciel.

“Allora ci vediamo, eh, Ciel! Non vedo l’ora di vederti baciare Sebastian!” esclamò Trancy, mentre Claude apriva il portone.

“Hai finito di parlare a vanvera?!” sibilò stizzito il conte.

“Mh… Vediamo che succede se faccio così!” urlò il biondo, e baciò sulla guancia l’amico.

“Ma che fai?” gli gridò contro Ciel, allontanandolo e cercando invano di non arrossire.

“Ti bacio per vedere che reazione ha il tuo maggior- Oh, guarda! E’ diventato rosso! E anche tu, Claude!” esclamò Alois, guardando i due demoni e ridendo divertito.

In effetti i due erano avvampati. Claude perché il suo Alois aveva baciato Ciel, Sebastian perché Ciel era stato baciato da Alois.

Eppure un demone non dovrebbe sentire questa sgradevole sensazione…, pensò il maggiordomo, Che mi succede?

“Beh, allora noi andiamo! Ciao, ragazzi!” li salutò Trancy, mentre Claude lo prendeva il braccio, imbarazzato, e lo portava in cortile, verso la loro carrozza.

Quando questa sparì all’orizzonte, Sebastian e Ciel tirarono mentalmente un sospiro di sollievo e si ignorarono per tutta la sera.

In questa villa sono tutti pazzi…, sospirò mentalmente Ciel, mentre cercava di prendere sonno, invano, dato che quella giornata l’aveva sorpreso e non poco, da Honey, a Lizzy e quegli abitini imbarazzanti, a quei due pazzi di Alois e Claude.

E poi non riusciva a togliersi dalla testa quel maledetto demone, Sebastian…

♥ Le note dell’autrice ♥

Salve gente! Come va la vita? ^^

Sono comparsi Trancy e Faustus! Yeee!

Allora, devo spiegarvi qualcosa su questo capitolo, dato che probabilmente molti di voi si staranno chiedendo che problema mentale hanno Alois e Claude ad amoreggiare tranquillamente in quel modo.

Intanto, voglio chiarire il fatto che in questa ff Alois e Ciel sono in rapporti amichevoli, e si vedono spesso, appunto perché sono amici. Invece, Claude e Sebastian si odiano, come nell’anime, al punto da provare in ogni momento ad uccidersi a vicenda. X°°D Ma penso che sia stato piuttosto facile capirlo. XD

Alois e Claude, diciamo, saranno un po’ quelli che faranno riflettere i nostri due protagonisti, vedrete man mano che la storia andrà avanti. *^*/

Eh… Niente. Vi è piaciuto questo capitolo? La comparsa di quei due e il loro amoreggiare allegramente? XD Ditemelo, commentate! OuO

Ringrazio, come sempre, coloro che leggono, recensiscono, mettono nelle Liste la ff. Grazie a tutti. ^__^

Chu!

Ibby