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Autore: ElisHorizon    25/08/2013    1 recensioni
Lacrime, tristezza, emozioni indescrivibili, ma troppo frequenti in quel periodo. Il periodo della prima guerra mondiale. Innumerevoli soldati andati a morire, innumerevoli soldati che scrivevano alle famiglie con la speranza di tornare a casa, innumerevoli soldati che hanno perso tutto, compresa la vita...
Genere: Drammatico, Guerra, Storico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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9 Settembre 1915

Cara Nina,
Amore della mia vita. Sono alcuni giorni che non vi scrivo, ma ci siamo spostati per tutto il confine e non ci hanno dato nemmeno dieci minuti per scrivere alle nostre famiglie, noi poveri soldati.
Sono circondato da ragazzi così giovani,hanno forse 19 anni o anche meno e, vi dico una cosa, io ne avrò 22 ma sono spaventato come loro, forse anche di più. La paura, il terrore, la rassegnazione aleggiano in quest’aria, così sporca e macchiata dalla morte di persone innocenti. Molti di loro non sapranno nemmeno il motivo per il quale sono qui,inizio a dimenticarlo anche io. Viviamo in condizioni disumane, il freddo ci gela le dita e il resto del corpo, non abbiamo letti, stiamo nelle trincee fino al momento di attaccare. Ho paura, molta paura, così tanta da non riuscire a chiudere occhio, così tanta da diventare un bambino. Oh, i nostri bambini. Il piccolo Marco e la graziosa Alice, le nostre creature adorate. Vi prego di dir loro una cosa importantissima, il loro papà li ha amati moltissimo e li ama tutt’ora, sono sempre nei suoi pensieri e non se ne andranno facilmente. Dite loro che se il loro papà non tornerà più sarà per una buona causa, per fare onore al Regno d’Italia, per poter dar loro un futuro migliore.
Mia Amata, non potreste immaginare di quanta tristezza mi riempie questa lettera, l’idea di non rivedervi, l’idea di non avervi detto abbastanza volte quanto vi amassi, l’idea di non essere stato sempre presente, tutto questo mi distrugge dentro, lentamente corrode la mia anima. Vi prego di perdonarmi se non sono stato il marito perfetto, ma vi dico, mettendomi la mano sul cuore, che ho fatto del mio meglio.
Ora sono disteso nel fango, con in mano questa penna rovinata, un foglio sporco di terra e il mio cuore. Il mio volto sporco di terra, le mie mani tremanti a causa del freddo. Penso che lo strato di sporco accumulato sulla mia pelle, nemmeno con 5 lavate potrebbe andare via. Sapete, ieri due nostri commilitoni si sono uccisi per non dover uccidere persone innocenti, anche se nemici. Questa cosa mi ha fatto pensare, ho ucciso molte persone con il mio fucile e vi giuro che ho visto i volti di queste persone spegnersi, perché schiacciati dalla morte. Sento rimorso, molto rimorso. Spero che il nostro Signore riesca a perdonarmi per quello che ho fatto.
Ora vi devo lasciare, Mia Amata, perché devo compiere il mio dovere di soldato.
Quando tornerò, non vi lascerò mai più, costi quel che costi. Vi amo e vi amerò per sempre.
Vostro per sempre
Giuseppe
P.S. vi prego, prendetevi cura delle nostre creature e non smettete mai di ripeter loro quanto io li ami.
 
Passarono alcuni giorni e la lettera arrivò alla famiglia di Giuseppe. Ma non arrivò sola. Un corriere bussò alla porta della casa di famiglia Righetto, residente nella piccola cittadina di Scorzè. Consegnò alla Sign. Nina due buste, una lettera scritta dal marito e una lettera dall’esercito. Velocemente, la donna, aprì quella dell’esercito e, dopo averla letta cadde a terra presa dallo sconforto. Recitava le seguenti parole:
 

13 Settembre 1915

Gentile Famiglia Righetto,
volevamo farvi le più sentite condoglianze per la perdita del capo famiglia, il Sign. Giuseppe Righetto, deceduto il 9 Settembre 1915 in uno scontro con l’esercito nemico. Ha combattuto la sua battaglia con onore e dignità.
Vi porgiamo nuovamente le nostre più sentite condoglianze.
Generale Matteo Franco
 
La donna, solo dopo essersi leggermente ripresa, aprì la lettera inviatale dal marito. Le parole con le quali l’Amato si rivolgeva a lei e ai suoi figli, le strapparono il cuore facendola scoppiare in un pianto infermabile. I due bambini sconvolti dalla reazione della madre le si avvicinarono.
-Madre, cosa vi succede? Perché state piangendo?- domandò la graziosa Alice tendendo per mano il fratellino. La donna alzò lo sguardo e li accolse tra le sue braccia.
-Bambini, vostro padre se n’è andato in cielo, ma mi ha chiesto di dirvi una cosa, che voi non dovrete mai scordare…- disse la donna singhiozzando.
-Cosa Madre?- chiesero i bambini assieme.
-Non dovrete mai scordarvi di quanto vi amava e vi amerà. Mi ha detto di dirvi che siete sempre stati nei suoi pensieri. Dovrete tenere queste parole, sempre strette dentro al vostro cuore, custodite in un cofanetto di cui solo voi avete la chiave…- disse la donna, cercando di essere più dolce possibile con le sue creature.
Subito i bambini capirono di aver perso il loro padre, anch’essi scoppiarono a piangere, cullati tra le braccia della loro addolorata madre. 
Giuseppe era morto subito dopo aver chiuso la lettera scritta per la sua famiglia.


Spazio Autrice:
Spero vi piaccia questa One Shot, perchè l'ho scritta con il cuore...:) lasciate recensioni con le vostre opinioni, che mi fa piacere sapere i vostri giudizi :)

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