- Articolo zero.
Ho sospirato sugli orizzonti
ubriachi
che marciavano verticali
sull'archetipo di un sepolcro
torchiato in agenda:
la morfologia di un palmo
che brandisce un aborto
arcuato
quando precipitano caviglie
su quelle iridi
che colano.
Marchi sulle collottole
a dipingere cornici
di un apostrofo inespresso,
l'articolo 0
ad articolare interstizi
tra gli spazi che strangolano
molecole,
una pellicola che dondola
quando immatricola passi
che avanzano
senza masticare distanze.
L'apoplessia t'indossa
in un'emicrania onirica
che si prostituisce
famelica
come una lingua
che si estingue
tra gli incesti dimessi
annessi ad un singhiozzo
che abbozzo.
Una metamorfosi di equinozi
che circolano
tra le equazioni di un'abnegazione
in abbandono,
una mensola di lucertole oculari
che alita estati
sotto un sole
che non ha smesso di bruciare.