My immortal
I'm so tired of being here
Suppressed by all my childish fears
And if you have to leave
I wish that you would just leave
'Cause your presence still lingers here
And it won't leave me alone
Sono così stanca di
stare qui
Soppressa da tutte le mie paure infantili
E se devi andartene
Vorrei che tu te ne andassi e basta
Perchè la tua presenta indugia qui
E non mi lascerà da sola
<. Sono seduta sul letto, la casa è
deserta. Chi fuori per lavoro, chi semplicemente perché aveva bisogno d’aria,
ma io no. Io sono testarda e cocciuta e sono rimasta, rimasta tra queste
quattro mura nonostante tutto. Una lacrima, due lacrime, tre lacrime, quattro e
così via, iniziano a scendere copiosamente sul solito quadernetto. Qualche anno
fa, scioccamente, ho pensato che un diario fosse qualcosa di carino. Ho
cominciato a scriverne uno, mi piaceva l’idea che qualche anno dopo rileggendo
ciò che era successo avrei sorriso, riso per quelle piccole inutili sofferenze.
Ed è vero alcune fanno ridere, alcune però fanno piangere, perché paure di cui
ancora non mi sono liberata, ombre che rimangono sempre dentro di me e mi
perseguitano. Devi andare via da qui, devi uscire dal mio cuore. Questo ripeto, un po’ disperata un po’ incoerente con me stessa ad
una foto sulla mia scrivania. Sorridi, sorridi spensierato e mi stringi a te
come fossi il bene più prezioso, ma sei un amico. Siamo amici nulla di più e me
l’hai detto, l’hai sottinteso e non sei andato via. Sei
rimasto, sei rimasto attaccato a me come prima, ignorando le mie parole,
dimenticandole come se niente fosse e non mi hai lasciata sola, non mi hai
odiato, come tante volte ho desiderato. >
These
wounds won't seem to heal
This pain is just too real
There's just too much that time cannot erase
Queste ferite sembrano
non guarire
Questo dolore è troppo reale
C'è semplicemente troppo che il tempo non può cancellare
<. Un altro ricordo, un altro
colpo al cuore. Sono un’autolesionista senza speranza, il tuo primo regalo è
ancora affianco al mio letto. Troppo prezioso per essere buttato seppur vecchio
e malconcio. E’ un gatto di peluche, piccolo e nero con una macchietta bianca e
mi fa male vederlo. Ferite che l’occhio non può vedere e che non possono
sparire. Ferite che fanno male e non ci sono, troppo, troppo davvero troppo e
il tempo non ci può fare nulla. “Con il
tempo passerà”. Bugia, grande menzogna che serve per il nostro lavoro di
autoconvinzione perché con il tempo il dolore aumenta, con il tempo quel
sorriso fa sempre più male e mi uccide dentro. Non posso far altro che
ignorare. >
When you
cried I'd wipe away all of your tears
When you'd scream I'd fight away all of your fears
I held your hand through all of these years
But you still have
All of me
Quando hai pianto ho asciugato tutte le tue lacrime
Quando hai urlato ho combattuto tutte le tue paure
Ho tenuto la tua mano durante tutti questi anni
Ma tu hai ancora
tutto di me
<. Non piangevi mai, eri forte.
Una forza che io ti ho sempre invidiato e che ammiravo, ma quando ti ho visto
in lacrime. Quando quella tua maschera è crollata io
ero lì, ero lì a dirti che tutto andava bene a dirti di essere forte. Ho
combattuto le tue paure, l’ho fatto con te. E sei tornato quello che io
ammiravo, quello che invidiavo e la mia mano era sempre nella tua. Sempre
insieme e per un po’ mi sono illusa di essere io la tua spalla. Ma in realtà
ero io quella che aveva bisogno di te, quella a cui mancavi nei giorni in cui
non c’eri. Quella che ti perdonava sempre, nonostante dimenticassi le cose più
importanti, quella che nonostante tutto è ancora tua. >
You used to captivate
me
By your resonating life
Now I'm bound by the life you left behind
Your face it haunts
My once pleasant dreams
Your voice it chased away
All the sanity in me
Mi catturavi con la tua luce risonante
Adesso sono costretta dalla vita che hai lasciato indietro
Il tuo volto pervade
I miei sogni, una volta piacevoli
Che la tua voce ha cacciato via
Tutta la sanità in me
<. Ero affascinata dal tuo modo
di fare, da come sorridevi ogni volta. E ora, ora che quel sorriso mi fa male
so che tu mi hai catturato, hai teso inconsapevolmente una trappola e io ci
sono caduta dentro come la più sciocca tra gli sciocchi. La notte ti incontro
nei miei sogni e non sei tu perché troppo buono o gentile nei miei riguardi.
Perché quei sorrisi sono per me, perché le parole che pronunci, maledette,
hanno il potere di ammaliarmi e di turbare il mio sonno, convincendomi che più
il tempo passa più io mi stia affacciando sulla follia. >
I've tried
so hard to tell myself that you're gone
But though you're still with me
I've been alone all along
Ho provato così tanto
a dirmi che te ne sei andato
ma anche se tu sei ancora qui con me
sono stata sempre da sola
<. E giuro,
giuro su tutto ciò che mi è più chiaro che ci ho provato. Che disperatamente ho
provato a scacciarti, perché sei cambiato ma io ti amo lo stesso. Ti amo, che
parole amare, che dura realtà da affrontare eppure io mi sono limitata a un
semplice mi piaci, troppo poco per esprimere ciò che realmente provavo. Mi hai
chiesto, con il solito carattere, di rimanere amici, di non allontanarci e io
l’ho fatto perché tu volevi così, ma siamo più lontani ora.
Tu sei qui e non ci sei e mi domando se mai ci sei stato. In questa casa
solitaria, rileggendo i miei diari, revocando memorie che pensavo ormai
indolori mi chiedo se sono sempre stata sola, perché forse è così, perché forse
io mi sono solo illusa che tu ci sia mai stato. >
Giorno x Mese x Anno
x
Caro foglietto
occasionale, ho bisogno di sfogarmi. Ho bisogno di parlare. Un anno fa ero
innamorata di lui e ora in tutta
sincerità sono certa che è riaccaduto. Di nuovo, scioccamente. Non ne sono
convinta, ma nell’apatia più totale di questa mattina
l’unica certezza era il disperato bisogno di sentirlo. Cercavo lui, le sue parole e un po’ di
quell’insopportabile ottimismo. Non avrei mai pensato di ritrovarmi ancora
così, a distanza di mesi, ma eppure è successo. Ogni tanto questa me riemerge, la me che non riesco a sopportare e che ha
voglia di lui. Agli altri ho sempre
mostrato di essere forte, per salvare l’apparenza per non permettermi di essere
pessimista. E alla fine quella forza l’ho acquisita davvero. Non posso vedere
tutto buio perché quella luce mi è stata messa sotto gli occhi da lui. Dal suo comportamento, dal suo
vedere sempre buono anche quando andava male. Vivendo le stesse cose sarei
rimasta sempre allegra e disponibile per gli altri? Non credo proprio eppure mi
dice che mi ammira, che sono importante per
lui. E a me va bene anche esser seconda a qualcuno, non importa perché sono
quasi certa che lo troverò sempre. Troverò
sempre la persona che ammiro, tanto, troppo, seppur non mi
“piacerà” più. Seppur alla fine mi renderò conto che non ne sono realmente
innamorata.
***
Testo: My immortal
Artisti: Evanescence
Note dell’autrice: Prima di tutto mille e più scuse
per aver aggiornato solo ora e poi le classiche puntualizzazioni ^_^.
Questa la prima Song-fic della
raccolta che pubblico e non credo l’ultima. E’ uno dei lavori a cui sono
legata, per il semplice fatto che come altri racconta il vero. Questi
sentimenti sono alcuni provati dalla sottoscritta nel periodo in cui leggendo
la traduzione di My immortal non ho potuto che
ritrovarmi in alcuni brani del pezzo. Solo la pagina di diario è stata aggiunta
alla fine. Rielaborata da una realmente esistente e risalente a quel periodo.
Rio: Grazie mille del tuo commento. Mi fa felice
sapere che ti è piaciuta e se davvero ti immedesimerai nella protagonista
significa che abbiamo una storia molto simile noi due XD rinnovo anche da
queste parti i complimenti per il nuovo bellissimo chappy
di Ombra e Luce e mi scuso per il ritardo dell’aggiornamento. Non vedo l’ora di
sapere cosa ne pensi.
Un grazie anche a tutti quelli che si limitano a leggere le mie storie. Un
bacio e alla prossima.
Ly’