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Autore: CheshireClown    01/03/2008    4 recensioni
"Perchè lui rimaneva così indifferente?"
Un gioco fatto di indifferenza, quel sentimento che ferisce come una lama il cuore. Breve one-shot sul triangolo KakashiXAnkoXYamato.
Genere: Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Anko Mitarashi, Kakashi Hatake | Coppie: Tenzo/Yamato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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indifferenza
Indifferenza

-Eddai, vieni!-
Una giornata soleggiata, perfetta per una passeggiata tra innamorati.
-Te l'ho già detto, Anko, devo finire il libro.-
Ma non tutti gli innamorati sono uguali.
La donna storse la bocca, osservando l'uomo seduto di fronte a lei su quel tetto rovente.
-Lo consumerai a furia di leggerlo. Sei solo un gran pervertito, Kakashi-
Dietro quelle parole di presa in giro si nascondeva una gran tristezza.
Perchè non potevano essere come tutte le altre coppie?
Perchè lui rimaneva così indifferente?
Le bastava un segno, una sgridata per la sua insistenza, voleva soltanto che lui reagisse.
Il suo unico desiderio era un gesto che le confermasse il sentimento che lui provava per lei.
Nonostante fosse una donna forte, crollava ancora su queste piccole speranze.
Non ricevendo risposta, gli diede le spalle.
-Va beh, andrò a fare un giro, ci vediamo.-
A capo chino, fuggì via da quel tetto, dietro di lei una lieve scia di goccioline salate.
Come sempre, era lei a piangere.


La notte scura sorvegliava la piccola casetta.
Com'era bello lasciar dondolare le gambe nel vuoto oltre la finestra.
Com'era bello rimanere seduti sul davanzale in pigiama a guardare le stelle.
Com'era bello dimenticarsi dell'indifferenza della persona amata.
Non si era nemmeno scomodato di venirla a trovare quello stronzo lì.
L'aveva lasciata sola tutto il giorno, dimenticandosi di lei e dedicandosi al suo libro.
Chi amava di più?
Quelle sconce pagine piene di lettere o lei?
Scosse la testa, non doveva pensarci.
Dondolò le gambe, fischiettando, nella speranza di infondersi un po' di allegria.
Sforzi inutili, quella dolorosa morsa al cuore persisteva.
Si strinse le spalle, cercando conforto.
Un fruscio attirò la sua attenzione, e le sue speranze.
Scrutò il giardino sotto i suoi piedi scalzi alla ricerca di una zazzera grigia, ma gli unici colori visibili erano il verde delle piante, l'azzurro del laghetto e...il bianco di un fiore.
Un fiore candido imprigionato in una spira di legno, la quale, contorcendosi, si innalzava dall'ombra degli alberi per raggiungere lei.
Appena quei delicati petali furono all'altezza dei suoi occhi sorpresi, tese le mani e sollevò con delicatezza quel fragile dono.
Lo rigirò fra le dita, accarezzandone il velluto candido.
La spira si ritirò nell'ombra, mentre lei si chiedeva chi mai potesse averle fatto tale regalo.
Sentì dei passi dietro di lei.
Sicuri, la raggiunsero.
Braccia forti le strinsero le spalle, cullandola dolcemente.
Poggiò il capo sull'ampio petto, sollevando lo sguardo fino a incontrare un paio di occhi castani e sognatori.
-Ci avrei scommesso fossi tu, Yamato...-
Gli accarezzò il viso, accoccolandosi meglio in quella calda presa.
-Non riuscivo più a rimanere nell'ombra, non riuscivo più a resistere...-
Affondò il viso nell'incavo del collo di lei, respirando il profumo della sua pelle.
Si morse un labbro, Anko, stringendo le piccole mani attorno al fiore.
Lo sapeva del sentimento che l'Anbu provava per lei, eppure l'aveva sempre ignorato, rivolgendo la sua attenzione solo a Kakashi.
Con lui era sempre rimasta indifferente.
Ma questa volta, dopo l'ennesima ferita, voleva solo farsi perdonare per il suo comportamento, per l'indifferenza di cui lei stessa era vittima.
Lentamente, si voltò verso Yamato, ricambiando l'abbraccio e sorprendendolo.
-Perdonami. Solo ora so cosa voglia dire essere vittime dell'indifferenza.-
Affondò il viso nel giubbotto verde, ricacciando indietro le lacrime.
Yamato la strinse meglio a sè, sorridendo felice.
-Tranquilla, ti perdonerei qualsiasi cosa.-
Anko alzò i suoi occhioni tristi e sorpresi, suscitando tenerezza in lui.
-Grazie.- sorrise a sua volta, dopo molto tempo.
Scese dal davanzale, posando i piedi sul pavimento freddo.
Si alzò sulle punte e sfiorò con le labbra la bocca dell'uomo.
Un contatto leggero, uno scambio di respiri, il preludio a un bacio passionale.
Un gesto che suggellava una nuova promessa d'amore.


Fra le fronde, occhi per niente indifferenti osservavano i due ninja abbracciarsi teneramente al chiaro di luna.
Piangeva, Kakashi, dopo molto tempo.
Soffriva  per l'indifferenza dimostratagli dalla sua donna e dal suo migliore amico.
Non avevano calcolato i suoi sentimenti, avevano pensato a loro stessi.
Lui, che per un intero giorno l'aveva aspettata appollaiato lì per scusarsi, per passare del tempo con lei, ora la vedeva tra le braccia di un altro.
Un altro che era stato più veloce di lui a consolare la piccola Anko.
Non poteva far altro che piangere, Kakashi, per sfogare l'immensa tristezza che provava.
Per poter, l'indomani, mostrare la solita indifferenza.


*****

Non so come sia venuta fuori, non sono nemmeno cosa sia: se una flash fic o una one-shot molto corta. Però mi piaceva l'idea del triangolo Kakashi/Anko/Yamato e dico uno si comporta nel medesimo modo con il prossimo. Quasi un gioco di indifferenza. Qui Kakashi sembra un grande stronzo e Anko una bambina troppo cresciuta...spero non siano OOC...
  
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