Fanfic su artisti musicali > Green Day
Segui la storia  |       
Autore: DrunkBunny    26/08/2013    5 recensioni
Celeste, una ragazza di 17 anni, si ritroverà ad affrontare ostacoli che la metteranno in brutti rapporti con i famigliari e gli amici, dopo aver commesso il grave “errore” di innamorarsi del suo fratellastro…
Genere: Romantico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Billie J. Armstrong, Mike Dirnt, Tré Cool
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Salve ragazzeee :3 Eccomi finalmente con il 23 capitolo ;D Vi avverto: probabilmente nella prima parte vi verrà una strana voglia di prendermi a scarpate per quello che succederà :\ Però mi farà perdonare ;) Basta che leggiate fino alla fine questo capitolo xD
Spero vi piaccia :33
Alla prossima<3
Rage&Love
Whatsername72



CAPITOLO 23: RICHIESTA INASPETTATA.
Dopo quello che era successo non avevo voglia di rimanere insieme agli altri, così ritornai a casa, da sola. Billie insistette per accompagnarmi, ma io gli dissi di no. Avevo bisogno di restare sola.
Ero stesa sul divano, con le cuffie nelle orecchie, intenta a rilassarmi un po’ con Don’t Cry dei Guns ’n Roses come sottofondo.
Stavo per prendere sonno, quando qualcuno suonò al citofono, facendomi sussultare per lo spavento. Imprecai silenziosamente: odiavo quando mi interrompevano mentre ascoltavo musica. Mi alzai controvoglia e andai ad aprire. Con mia sorpresa mi ritrovai sulla soglia della porta, Matt. Aveva lo sguardo basso e le mani infilate in tasca.
“Ciao…”
“Che vuoi?” gli chiesi subito io col mio tipico tono di voce distaccato di quando ero arrabbiata con qualcuno.
“Ti va di fare quattro passi…insieme?” mi domandò lui un po’ scettico, come se neanche lui stesso stesse credendo alle sue parole, come se non si aspettasse di ritrovarsi a casa mia a chiedermi di fare una passeggiata insieme.
Non risposi subito, mi limitai a guardarlo, come per rimproverarlo con lo sguardo dopo quello che aveva fatto.
“Ti prego…” continuò, e quella sua richiesta parve quasi una supplica.
Emisi un profondo sospiro. “Va bene…” dissi alla fine.
Presi il cellulare e le chiavi di casa, poi uscì con lui al mio fianco.
Camminammo per alcuni istanti in silenzio, durante i quali Matt continuava a dare calci a tutti i sassi che trovava sulla sua strada.
“Cele mi dispiace per quello che è successo sta mattina…davvero” disse improvvisamente rompendo il silenzio imbarazzante che era calato subito dopo aver messo piede fuori casa mia.
“Ti dispiace…Si, certo!” feci io ironica.
“Credimi, ero accecato dalla gelosia e non sono riuscito a trattenermi” ammise lui.
“Hai dato un pugno in faccia a Billie, Matt!”
“Lui vuole portarti via da me!” urlò.
Ci guardammo per un momento fisso negli occhi. I miei erano pieni di rabbia in quel momento, i suoi invece erano tristi, anche se dal tono di voce riuscivo ad avvertire un pizzico di gelosia.
“Billie non vuole portarmi via da te” ricominciai cercando di mantenere la calma.
Matt alzò gli occhi al cielo, non mi credeva.
“E poi anche se fosse io non ti lascerei mai…”
Matt mi guardò incredulo. Le mie parole erano sincere. Anche se amavo Billie non avevo il coraggio di lasciare Matt, ci tenevo troppo anche a lui.
Matt mi bloccò la strada. Con dolcezza mi prese il viso tra le mani.
“Vieni mia con me…” furono le sue parole.
“Venire via con te?” mormorai io perplessa.
“Si, andiamo via da qui. Coi miei avevamo deciso di trasferirci nella nostra casa sul lago, domani. Vieni con me” mi supplicò.
Sapevo che un giorno me ne sarei pentita, e quando lo avrei fatto ormai sarebbe stato troppo tardi per rimediare, ma accettai ugualmente.
Sul volto di Matt si disegnò un’espressione di chiara felicità grazie al mio ‘si’. Mi prese in braccio e mi fece fare un giro completo, mentre io ridevo. Quando mi mise giù, senza neanche pensarci due volte, premette le sue labbra sulle mie in un bacio più travolgente rispetto a tutti quelli che mi dava di solito.
“Ti amo…”
Quelle parole mi fecero male, in un certo senso. Perché io lo stavo tradendo col solo pensiero e non avrei mai smesso di farlo, dato che sapevo che non avrei mai dimenticato Billie.
Ma non lo lasciai a vedere. Sorrisi, poi gli misi una mano dietro il collo e lo avvicinai di nuovo a me, lasciandogli un lungo e dolce bacio sulla bocca.
Proprio in quel momento passarono di lì Billie, Mike, Tré e tutta la compagnia bella.
“Oh oh, i piccioncini hanno fatto pace” commentò Tré con un fischio. Mike gli pestò il piede e lui in un primo momento lo guardò con sguardo interrogativo, poi, quando Mike gli fece segno con la testa verso Billie, capì.
“Ho fatto una cazzata!” mormorò a bassa voce. Poi con le labbra mimò un ‘Scusa’ a Billie che scosse la testa come per dire che non era niente. Ma io sapevo benissimo che per lui quello che aveva appeno visto era più che niente.
Mi lanciò un’occhiata, che era un misto tra la delusione e la tristezza. Abbassai lo sguardo, non ero capace di sostenere il verde smeraldo dei suoi occhi.
Matt tossicchiò per attirare l’attenzione di tutti. “Vi dobbiamo dire una cosa”
Tutti voltarono lo sguardo verso noi due e attesero con ansia di conoscere la “novità”.
Matt mi mise un braccio intorno al collo e mi strinse a sé, come per non lasciarmi scappare.
“Io e Celeste domani partiamo” annunciò sorridendo.
“Tu e Celeste, cosa?!” fece Gaia stupita.
“Io e lei partiamo, ci trasferiamo nella mia casa sul lago” ripeté lui un po’ sorpreso dalla reazione di Gaia.
Ora tutti si lanciavano occhiate nervose.
“C-che bella notizia” balbettò Gaia con un finto sorriso stampato in faccia.
Matt guardava tutti con perplessità, sperava che reagissero diversamente. Forse che si lanciassero su di noi per abbracciarci. E invece erano tutti lì, davanti a noi, che non spiccicavano parola.
Fulminai Tré con lo sguardo, per incitarlo a dire qualcosa. Qualsiasi cosa.
“Ehm, che ne dite di organizzare una festa?” propose e io annuì come per ringraziarlo.
“Mm…si, è un’ottima idea” sentenziò Matt.
Tutti acconsentirono. Tutti, tranne Billie. Che riuscì solo a dire: “Scusatemi…” prima di andarsene.
“Chi mi aiuta a prendere le cose che ci servono per far di questa una festa con la F maiuscola?” disse Tré per spostare l’attenzione di tutti su di sé.
“Ehm, Matt tu vai, io arrivo subito…”
“Ma…” fece lui.
“Vai, tranquillo…” lo rassicurai.
Tré lo prese per n braccio e lo costrinse e seguirli, mentre io ritornai a casa, dove ero sicura di trovare Billie.
Camminai per qualche minuto prima di arrivare. Entrai e la prima cosa che feci fu guardarmi intorno nella speranza di scorgere Billie in salotto, ma non c’era. Quindi salì al piano di sopra e notai la porta della sua camera socchiusa. Bussai.
“Non voglio vedere nessuno!” urlò lui dall’interno.
“Neanche me?” dissi entrando e chiudendomi la porta alle spalle.
“Oh sei tu…”
“Non mi sembra ti faccia piacere…” notai dispiaciuta.
Mi avvicinai a passo lento e mi stesi di fianco a lui.
“Quindi te ne vai?”
“Billie è la cosa migliore per tutti e due…” cercai di convincerlo.
“Per te forse…”
“No, per entrambi!”
“Per me no, ok?!” urlò lui guardandomi fisso negli occhi.
Mi misi a sedere, cercando di tenergli nascosto i miei occhi che cominciavano a riempirsi di lacrime.
Billie poggiò la sua mano sulla mia e incastrò le sue dita con le mie. “Non andare, ti prego…” mi supplicò.
Mi alzai di scatto. “Devo, Billie, mi dispiace…”
“No, io non lascerò che lui ti porti via da me!” esclamò mettendosi in piedi anche lui.
“Billie, per favore…” lo supplicai ancora, mentre una lacrima mi rigava il viso.
“NO!” gridò lui.
Mi avvicinai. “Guardami, Billie…” non mi ascoltò, anzi fece tutto il contrario, abbassò lo sguardo. “Guardami!” questa volta mi obbedì. “Devi lasciarmi andare”
Billie mi guardò intensamente per alcuni istanti.
“Va bene, ti lascerò andare, però prima ti devo chiedere una cosa…”
Annuì, come per incitarlo a continuare.
“Dimmi che mi ami. Dimmelo”
In un primo momento restai sorpresa da quella sua richiesta, poi però mi avvicinai al suo orecchio e gli sussurrai: “Ti amo, Billie…lo sai meglio di me”



La festa era già iniziata. Tré si era messo davvero di impegno per addobbare la casa.
Mike e Gaia erano già in mezzo alla pista da ballo che ballavano, così come anche Miriam e Tom.
Io, Billie, Matt e Tré, invece, eravamo seduti e chiacchieravamo tra di noi.
Tutto ad un tratto Tré si alzò dalla sua sedia e mi porse una mano.
“Mi concede questo ballo, signorina?”
“Con molto piacere!”
Ci lanciammo insieme tra quei quattro che ci accolsero con un boato. Cominciammo a ballare tutti come dei matti. Ogni tanto lanciavo delle occhiate verso Matt e Billie, anche perché Matt era già mezzo ubriaco e temevo che da un momento all’altro avrebbero incominciato a litigare. E invece, per mia fortuna, non successe niente.
“Cele, che ore sono?” mi chiese Gaia.
Portai istintivamente la mano in tasca per prendere il cellulare, ma non lo trovai.
“Cazzo, dov’è che l’ho messo il cellulare adesso?” domandai a nessuno in particolare. “Scusate, vado a cercarlo in camera”
Ed entrai in casa. Salì di corsa le scale, tanto che rischiai anche di cadere, e mi precipitai in camera mia.
Arrivata, iniziai a rovistare dappertutto in cerca del mio maledettissimo cellulare che aveva deciso di darsela a gambe proprio quella sera.
La mia ricerca durò qualche minuto, dopo i quali non riuscì a trovare un bel niente. Ma dove cazzo l’ho messo?, dissi tra me e me.
Decisi di guardare anche sotto il letto, non si poteva mai sapere. E infatti era proprio lì quel fottuto. Allungai il braccio e lo afferrai.
Quando mi rialzai sentì, all’improvviso, qualcuno cingermi i fianchi. Sussultai per lo spavento.
“Billie…” mormorai col cuore a mille.
“Scusa non volevo spaventarti” mi spostò lentamente i capelli e cominciò ad annusarmi il collo e a sfiorarmelo con le sue labbra, cosa che mi provocò un brivido lungo la schiena.
“N-non mi hai spavent…Billie che vuoi?” dissi d’un tratto vedendo che aveva incominciato a darmi piccoli baci sulla spalla.
“Te, voglio te” mi sussurrò. Chiusi istintivamente gli occhi e mi lasciai trascinare dal suono della sua voce e dal suo respiro sul mio collo.
Mi girò verso di lui e senza pensarci due volte poggiò le sue labbra sulle mie, mentre con le braccia mi stringeva a sé. In un primo momento lasciai che mi baciasse, poi però gli misi una mano sul petto e lo allontanai.
“No, Billie…”
“Scusami…” mi rispose lui toccandosi il labbro inferiore.
Gli voltai le spalle, perché se solo lo avessi guardato per un altro istante negli occhi non ci avrei pensato più di due volte e avrei tradito Matt.
 Lo sentì avvicinarsi alla porta per andare via.
Oh su via Cele non fare la cogliona! Lo sai benissimo che lo vuoi anche tu, non vorrai mica lasciarlo andare cosi! Domani partirai e non lo rivedrai per un bel po’ di tempo…ti vuoi dare una mossa?!
Mi girai di scatto e vidi Billie che stava per uscire dalla camera. Lo fermai per un braccio e lui si voltò verso di me. Stava per dire qualcosa ma io poggiai il mio dito indice sulla sua bocca per zittirlo. Mi avvicinai ancora di più e lo baciai. Billie chiuse la porta e poi mi spinse contro di essa. Mise le mani contro la superfice liscia e fece aderire il suo copro al mio.
La sua lingua cominciò a “giocare” con la mia. Gli misi le braccia attorno ai fianchi e lo strinsi a me. Volevo sentirlo vicino, volevo sentirlo di nuovo mio…
Mi levai la maglietta, la lanciai in aria e cadde a terra senza fare il minimo rumore. Poi levai anche la sua. Insieme abbassammo le mani sui nostri fianchi e ci levammo i pantaloni a vicenda. Mi scappò un sorriso.
Billie mi trascinò sul letto e lui si mise su di me. Si mantenne sui gomiti e mi spostò il ciuffo.
“Mi sei mancata, lo sai?”
“Mi sei mancato anche tu, Billie…”
Ricominciò a baciarmi e presto sentì le sue mani sulla mia schiena. Mi slacciò il reggiseno e lo buttò per terra. Io con le mani, intanto, scesi giù fino al suo bacino e gli levai i boxer. Poi fu lui a levarmi gli slip.
Lentamente lo sentì entrarmi dentro, ed io cercai di non urlare o gli altri se ne sarebbero accorti, però un primo gemito mi uscì spontaneo.
Le mie mani erano sulla sua schiena e lo stringevo forte. Quasi rischiai di graffiarlo.
Intanto lui aveva incominciato a baciarmi il collo. Poggiò le sue labbra poco sotto il mio orecchio, prima di sussurrarmi: “Ti amo, Cele, ti amo”
Cominciai a lasciargli piccoli baci sulla guancia.
Billie prese le mie mani e le incastrò alle sue, riprendendo a baciarmi con foga sulle labbra.
Ero sua, lui era mio. Non ci importava di niente e nessuno in quel momento. Avevamo solo bisogno l’uno dell’altra. Avevamo di nuovo bisogno di dimostrarci che ci amavamo ancora.
Poco dopo Billie si stese al mio fianco. Lo guardai e notai che respirava affannosamente. Sorrisi, prima di rubargli un altro bacio.
“Non hai paura che ci scoprano?” mi chiese Billie dopo che mi fui staccata da lui.
“Tranquillo, credo che ci sta pensando Tré a Matt”
Mi guardò con sguardo interrogativo.
“Quei due deficienti si stanno ubriacando” spiegai in poche parole.
Billie sorrise divertito.
“Vieni qui…” mi fece segno di mettermi su di lui.
Si avvicinò al mio orecchio e iniziò a mordicchiarmelo, mentre io ridevo. Poi la sua bocca di spostò sul mio collo, ma non per baciarmelo, bensì per mordermi anche lì. Improvvisamente sentì un lieve dolore proprio in quel punto, ma lo lasciai fare.
Dopo qualche secondo Billie si allontanò, sorridendo. Mi porta istintivamente la mano sul collo.
“Mi hai fatto un succhiotto, Billie?”
Lui annuì, ridendo.
“Ma sei deficiente?!” esclamai con una finta espressione arrabbiata. Infatti, come lui, stavo anche ridendo.
Cercai di tirargli uno schiaffo, ma lui mi bloccò il braccio.
“Ah ah, questo non si fa piccola” mi avvertì, divertito.
“Tu spera solo che Matt non se ne accorga, o saranno cazzi tuoi! E questa volta non ti difend…”
Billie mi zittì con un bacio. “Mi piace quando mi sgridi” mi sussurrò mordendosi il labbro.
Roteai gli occhi al cielo, sorridendo.
“Quand’è che devi partire?” mi chiese poi.
“Bello, dolce, pervertito e anche ritardato. Wow il ragazzo perfetto!” commentai ironicamente.
Billie fece il finto offeso.
“Ehi che vorresti dire?” mi circondò il bacino con le sue braccia e con un’abile mossa mi portò sotto di lui, mentre continuava a darmi piccoli baci dappertutto, facendomi il solletico e provocandomi piccoli brividi sulla pelle.
“Dai, smettila!” dissi tra una risata e l’altra. Billie si fermò e mi diede un bacio sulle labbra.
Il mio sguardo si soffermò sui suoi occhi. In un primo momento, come al solito, mi persi in quel verde intenso, poi ritornai alla realtà e notai che quella sera non aveva messo la matita nera.
“Non hai la matita” osservai.
“Perché non ti piaccio così?” mi disse in tono provocatorio.
Mi avvicinai al suo orecchio e gli sussurrai: “Si, ma con la matita agli occhi sei così sexy”
“Oh la mia Cele arrapata!” scoppiai a ridere, così come lui.
Improvvisamente sentimmo bussare alla porta.
“Chi è?” mi chiese Billie.
“E io che ne so!” risposi, cominciando ad agitarmi.
Un altro colpo sulla porta. “Cele, sei qui?”
“Porca troia, è Matt!” esclamai a voce bassa.
Billie si levò da sopra di me ed io ricominciai a vestirmi, stile Superman. Poi mi voltai di nuovo verso di lui e dissi: “Stai zitto, non fiatare!”
Si limitò ad annuire. Sembrava divertito e aveva anche incominciato a ridere.
Ma io non so, qui rischiamo di essere scoperti e lui ride!
Mi affacciai e mi ritrovai Matt di fronte.
“Ma che fine avevi fatto?” mi domandò un tantino preoccupato.
“Niente Matt, tranquillo…solo un lieve mal di testa” mentì io.
“Sono venuto a dirti che devo scappare, mio padre mi ha chiamato e vuole che torni immediatamente a casa per aiutare lui e mia madre con le valigie” sbuffò. “Ma se vuoi resto qui con te, dato che non ti senti molto bene”
“No no, tranquillo, vai pure. Sto molto meglio ora” altra bugia. Sto diventando una professionista in questo campo.
“Come vuoi. Ti vengo a prendere domani mattina” mi diede un bacio. “Notte”
Sorrisi e aspettai che scendesse definitivamente le scale, prima di rientrare. Emisi un sospiro di sollievo, poi notai che Billie stava ancora ridendo.
“Ma la vuoi finire?” lo rimproverai. “Abbiamo rischiato di essere scoperti!”
“Ma non è successo, no?”
Mi sedetti di fianco a lui. “Vestiti e ritorniamo dagli altri o si insospettiranno anche loro. E non credo che sopporterò le solite battute ironiche di Tré”
Billie si alzò e incominciò a infilarsi i vestiti, mentre io mi avvicinai allo specchio.
“Mi dici come lo copro questo, adesso?” dissi riferendomi al succhiotto che mi aveva fatto quel cretino.
“Non c’è niente tra i trucchi che usate voi ragazze che riesca a coprirlo?”
“Posso usare un po’ di fondotinta”
Mi voltai e Billie mi cinse subito i fianchi. Mi diede un bacio (come se non bastassero già tutti quelli che ci siamo dati).
“Ti amo…”
“Ti amo anch’io, Billie…”

  
Leggi le 5 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > Green Day / Vai alla pagina dell'autore: DrunkBunny