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Autore: Faboulouis_    26/08/2013    7 recensioni
< Ti va di mangiare una pizza? Conosco una pizzeria carina qui vicino , se ti va >
Oh, pizza. E come resistere al suo richiamo?
< Certo! Adoro la pizza >
< Davvero? Anche io! Vorrei andare in Italia per assaggiare quella vera, un giorno >
< E' anche il mio sogno! > urlai sbalordita.
Ma. Tu. Guarda.
* * *
< Niall,senti...c'è una cosa che volevo chiederti... >
< Chiedi quello che vuoi >. Il suo sorriso, in un certo senso, mi incoraggiò.
< Ecco, visto che la Thomas ci ha messo vicini al banco per Inglese e ci troviamo bene e siccome frequentiamo quasi tutti i corsi insieme, volevo chiederti se ti andava di essere il mio compagno di banco anche per gli altri corsi. >
Non avevo capito nemmeno io quello che avevo detto, tanto ero stata veloce a dirlo.
Niall era senza parole, glielo si leggeva in faccia.
< Io... ecco, non lo so, è che me lo ha già chiesto Jasmine e... >
Jasmine? La strozzo Jasmine.
Un buco nel petto, ecco cosa sentivo [...].
A questo punto, con la vista offuscata dalle lacrime, mi voltai e corsi via più veloce che potei, mentre lui gridava il mio nome, ma rimaneva lì, fermo immobile.
Genere: Comico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Niall Horan, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Schoolmates.

 

< Vieni stasera,allora? > mi chiese Chealse, la mia amica.

< Si, certo,tu? >

Chealse arrossì.

< Si, che vengo! C'è Harry! >. Sbuffai,divertita.

Lei e la sua ossessione per Harry.

< Harry qua,Harry là... ma quando la finirai,eh? >

< Senti,un'occasione così non mi è mai capitata e non voglio perderla! >

< Sai quante occasioni “così” ti sono capitate e tu le hai sprecate? >

Lei mi guardò allibita.

< Io. Non.Ho. Mai. Sprecato. Nulla. > mi disse chiaramente.

Era un'ambientalista, avevo usato la definizione sbagliata.

< Ok, cambiamo modo di dire. Non hai mai sfruttato le occasioni che hai avuto con lui! Questa sarà una delle solite volte in cui non ti muoverai dal bancone del bar per tutta la sera e ti ubriacherai e ti lamenterai di Harry che non ti degna di uno sguardo con il barista scocciato, fino a quando IO non verrò a raccogliere quello che resta di te con un cucchiaino. >

Ora era davvero sbalordita.

< Non mi sono mai lamentata con i baristi! Forse solo quella volta, con quel fig... >

< Sisi, ok, ma non è questo il punto! Devi essere forte e fare il primo passo, tanto Harry è cotto di te! >

< Ma quando mai > disse Chealse con un tono speranzoso.

< Scommetto che se fosse certo dei tuoi sentimenti per lui ti farebbe una serenata ogni sera! > risposi, divertita.

< Smettila di mettermi certe fantasie in testa che poi me le sogno la notte! >. Ridemmo insieme, mentre uscivamo dall'aula di storia per andare in mensa.

Nel corridoio scorsi la chioma ribelle di Mr. Styles, così lo fermai.

< Harry, Harry! > urlai a squarciagola.

Chealse mi tirava per un braccio e sussurrava “ Cosa fai?! Smettilaaa”.

Harry si girò verso di noi e sorrise ad entrambe.

< Ehi,ragazze qual buon vento! >.

Il solito coglione.

< Stasera vieni al ' The Moon' ? > chiesi più per conto di Chealse che per me.

< Certo! E' il compleanno del mio migliore amico, mica me lo perdo eh! >

< Sai chi altro ci sarà? > chiese, con un filo di voce Chealse.

Ragazza indifferente, mi piace.

Harry ci pensò sù, poi iniziò a dire nomi su nomi.

< Jasmine, Matthew, Mary, Niall... >

A quel nome il mio cuore perse un battito e gli occhi azzurrissimi di Niall si scontrarono con gli altri miei pensieri, regnando incontrastati nella mia mente.

Ogni volta, da quando la prof di Inglese ci aveva messi vicini al banco, il suo nome risvegliava qualcosa in me e mi sentivo strana, debole, farfalle svolazzanti e felici nel mio stomaco.

Harry continuò a dire una sfilza di nomi, mentre Chealse gli pendeva dalle labbra e io ero fuori dal mondo, con la sua voce in sottofondo.

Poi la campanella ci risvegliò e ci salutammo.

Ci aspettava una fantastica serata.

 

* * *

 

< Meglio bianco o rosso? > mi chiese Chealse, mostrandomi due boccette di smalto.

< Ma che ne so, non me ne intendo di smalti, lo sai! >

< Si, lo so, ma secondo te quale sta meglio con il vestito? >

Chealse indossava un abitino svolazzante, rosa pallido, con le spalle scoperte e le favolose gambe che si ritrovava, in bel vedere.

Harry le avrebbe fatto sicuramente la proposta.

< Mmm, rosso è più sexy! > dissi divertita.

Lei sbuffò, alzando gli occhi al cielo e optò per il bianco.

Bell' amica, lei.

< Tu dovresti mettere il vestito azzurro, si intona con gli occhi > mi urlò dal bagno.

Sospirai.

< Ho gli occhi marroni, Chealse, non si intona con i miei occhi! >

Lei aprì la porta del bagno e mi disse:

< Infatti, intendevo i SUOI occhi >

Arrossì violentemente.

< S-suoi? D-di chi? >

La risata cristallina della mia amica invase la stanza. Una volta tanto non era lei ad arrossire, ecco perché rideva.

< Sai di chi! Inizia per N... >

Andavo a fuoco.

< Non so davvero di chi tu stia parlando! >

< Andiamo, Amy si vede lontano un miglio che ti piace Niall! Ogni volta che senti il suo nome ti estranei completamente dal mondo >.

Mi buttai dal letto.

< E' così evidente?! >. Lei mi si avvicinò e si sedette vicino a me.

< Solo ai miei occhi perché ti conosco bene e so che non ti sei mai comportata così >.

Mi alzai bruscamente.

< Si, ma tanto non ho nessuna speranza, quindi lasciamo perdere e andiamo > dissi scoraggiata.

< Nononono, signorina! Tu non sei ancora pronta! >

Lo ero, invece. Avevo i leggins, la maglia lunga, i capelli erano pettinati, le converse a posto. Cos'altro mancava? Lo smalto non me lo sarei messo.

Chealse mi trascinò in bagno e mi disse < Cambiati e mettiti questo >.

Mi passò un vestito non mio, color cielo d'estate, corto, scoperto, corto,scoperto,corto. L'ho già detto scoperto?

< Io questo coso non me lo metto > protestai.

< Questo “ coso” è il capo più costoso del mio guardaroba e ti conviene mettertelo prima che ci ripensi! >

< Ma se poi lo sporco o lo stropiccio o si strappa? Non si potrà più riparare! > cercai di persuaderla io.

< Tanto non funziona, ormai ho deciso. E se poi si strappa me lo ricompri tu > concluse Chealse, con un sorrisetto trionfante sulle labbra.

 

* * *

 

< Wow! Siete una favola, ragazze > ci accolse Nate alla sua festa.

< Auguri Nate! > dicemmo in coro io e Chealse, consegnandogli il regalo.

Chealse aveva un sorriso trionfatore dipinto sulle labbra.

Era riuscita a convincermi a indossare il suo vestito super costoso e anche a truccarmi, cosa che io non facevo quasi mai.

Mi sentivo osservata e questo non andava bene.

Io e Chealse salutammo un po' di gente, finché lei non avvistò Harry e corse verso di lui, decisa a “ sfruttare” l'occasione.

Li vidi ballare e divertirsi insieme, scambiandosi sguardi bollenti l'un l'altro.

Alzando gli occhi al cielo,divertita, mi diressi al bancone per prendermi una bibita.

< Oh cazzo cazzo >.

E chi poteva esserci al bancone,se non lui?

Non sono mai stata una ragazza particolarmente fortunata, ma certe volte la sfiga era davvero troppa. Merda.

Stavo per tornare sui miei passi, quando BUM, vedo una mano che sventola davanti i miei occhi e due labbra aperte in un sorriso.

Non farlo,Amy, non alzare lo sguardo, ti scioglierai!

E così successe.

Mi scontrai con quei due occhi oceano, che mi guardavano sorridendo spensierati.

< Amy! Tutto bene? >.

Le mie gambe avevano ceduto,ops.

Cercai di superare l'imbarazzante situazione.

< Sisi, tutto bene. Fa caldo qui dentro, non trovi? >

< Si, un po'. Vuoi prendere una boccata d'aria? >

Annuii,felice.

Cioè no, ora sarei stata sola con lui.

Oh cazzo cazzo.

Mi prese per mano, la mia mano sudaticcia e tremante, e mi condusse fuori dal locale mega affollato.

< Meglio? > mi chiese,guardandomi preoccupato.

< Si,ora si,grazie >. Ora che ci sei tu, va tutto a meraviglia, baby.

< Bene >

Calò un silenzio imbarazzante.

< Alloooora... ti stai divertendo? > azzardò lui.

Feci spallucce.

< Diciamo di si > sorrisi timidamente. Non ero mai stata tanto timida in vita mia. In verità ero estroversa, solare, parlavo con tutti, ero una scaricatrice di porto, insomma non ero il tipo che arrossiva sempre. Poi è arrivato Niall e ha mandato tutto a puttane.

Lui fece una risatina.

< Si, diciamo di si anche per me >

Mi dondolavo avanti e indietro, sui talloni e sulle punte dei piedi, come una bambina che aspetta il gelato. Non sapevo che dire, che fare, come comportarmi, come muovermi, come sorridere nella maniera giusta, come aggiustarmi i capelli, come cavolo grattarmi la schiena senza sembrare in preda alle convulsioni.

< Ti va di mangiare una pizza? Conosco una pizzeria carina qui vicino , se ti va >

Oh, pizza. E come resistere al suo richiamo?

< Certo! Adoro la pizza >

< Davvero? Anche io! Vorrei andare in Italia per assaggiare quella vera, un giorno >

< E' anche il mio sogno! > urlai sbalordita.

Ma. Tu. Guarda.

Lui rise e dopo poco mi fece entrare in una pizzeria a taglio con qualche tavolino all'aperto.

Non mi diedi la decenza nemmeno di mandare un messaggio a Chaelse per dirle di non preoccuparsi e che ero con Niall, che subito mi fiondai con voracità sul mio pezzo di pizza, nemmeno fossi digiuna da mesi.

Niall mi guardò e rise, mentre un pezzo di mozzarella mi penzolava, sfilacciato, dalla bocca.

Allora risi anche io, con la bocca mezza piena. Uno spettacolo raccapricciante.

Parlammo del più e del meno. Lui mi raccontò i viaggi che aveva fatto e io gli raccontai della mia amicizia con Chaelse.

Alla cassa fu un vero gentiluomo e pagò tutto lui.

< Grazie mille Niall > gli dissi, con un filo di voce, una volta usciti dalla pizzeria.

< Non c'è di che Amy! >.

Adoravo come pronunciava il mio nome in quella sua maniera sensuale.

Era...esotico.

< Sei mai stato alle Hawaii? > gli chiesi, pensando all'esotico.

Lui alzò un sopracciglio e rise.

Adoravo anche la sua risata.

< Perché me lo chiedi? >. Feci spallucce.

Lui mi disse di no, ma che avrebbe voluto.

< Magari ti ci porterò, cara la mia psicologa. >

Sorrisi.

Io ero la sua psicologa personale ormai. E facevo anche sedute gratis. Ma sia chiaro: solo per lui.

Ero diventata la sua psicologa perché mi aveva raccontato tutto di sé e dei suoi problemi.

Della sua famiglia, divisa ormai e del poco affetto che aveva ricevuto dai familiari. Dai rifiuti delle ragazze e della depressione che ancora faticava a scomparire. Dei dottori da cui era stato, dei veri psicologi, di tutti quei posti in cui la mamma lo aveva portato, senza alcun risultato.

< Solo con te riesco ad aprirmi così tanto, Amy, non so perché > mi aveva detto una volta a scuola.

Era da allora che ero perdutamente innamorata di lui.

Così gli chiesi la cosa che più avevo paura di chiedergli.

< Niall,senti...c'è una cosa che volevo chiederti... >

< Chiedi quello che vuoi >. Il suo sorriso, in un certo senso, mi incoraggiò.

< Ecco, visto che la Thomas ci ha messo vicini al banco per Inglese e ci troviamo bene e siccome frequentiamo quasi tutti i corsi insieme, volevo chiederti se ti andava di essere il mio compagno di banco anche per gli altri corsi. >

Non avevo capito nemmeno io quello che avevo detto, tanto ero stata veloce a dirlo.

Niall era senza parole, glielo si leggeva in faccia.

< Io... ecco, non lo so, è che me lo ha già chiesto Jasmine e... >

Jasmine? La strozzo Jasmine.

Un buco nel petto, ecco cosa sentivo.

Mi sentivo svuotata, nemmeno più le farfalle svolazzanti e felici.

Sentii le lacrime salirmi agli occhi, ma volevo disperatamente contenerle. Non volevo piangere davanti a lui per una cosa così stupida.

Però non piangevo per la tristezza, oh no.

Piangevo per la rabbia, perché Jasmine non era niente per lui, io lo avevo aiutato e tanto. Jasmine cosa aveva fatto se non sventolargli le sue tettone sotto il naso?

< Jasmine,eh? Se te lo avesse chiesto lei dopo di me,cosa avresti fatto,mm? Avresti detto la stessa cosa o avresti scaricato me? Perché hai accettato, perché ha delle belle tette? Ma sai cosa – gli puntai il dito contro- Jasmine non ha fatto un cazzo tutto l'anno, se non vestirsi come una prostituta solo per farsi notare dai ragazzi e soprattutto da te, mentre io con maglioni e felpe lunghe fino a terra ti ho aiutato a superare i tuoi problemi, o almeno questo è quello che mi hai detto tu. O forse è una bugia anche questa? Perché la nostra “ amicizia”, le cose che ci siamo dette e abbiamo fatto insieme mi sembrano tutte una enorme stronzata! >.

A questo punto, con la vista offuscata dalle lacrime, mi voltai e corsi via più veloce che potei, mentre lui gridava il mio nome, ma rimaneva lì, fermo immobile.

 

* * *

 

Mi ero rinchiusa in un bagno a finire tutte le mie lacrime.

Lo stupido trucco che mi aveva fatto quella stupida di Chaelse non aveva retto nemmeno alla prima lacrime. Dovevo aspettarmelo, ero stata una stupida a fargli quella proposta.

Sentii bussare alla mia porta e fermai subito i miei singhiozzi.

< Cogliona, aprimi! Che è successo? >

< Vaffanculo Chaelse, lasciami stare >

< Ma vaffanculo tu,idiota. Apri subito questa cazzo di porta o giuro che ti tiro da sotto per i capelli >.

La nostra solita finezza nei litigi.

Girai lentamente la chiave e mi ritrovai una Chaelse tutta incazzata davanti.

< Sei anche incazzata ora? > le dissi, sbuffando e andando verso il lavandino per rimediare al disastro in faccia.

< Certo che sono incazzata! Scompari, a una festa dove non conosci quasi nessuno e ti ritrovo in un bagno a piangere come una disperata, dopo che hai anche rovinato il mio capolavoro! No, non dovrei essere incazzata, nono >

< Beh, non è che con me che devi prendertela, ma con quel coglione di Niall >

< Niall? > chiese lei sbalordita.

< Eh, si Niall, la musica assordante ti ha fatto diventare anche sorda? >

Lei mi guardò torva.

< Che ti ha fatto quel bastardo? >.

E poi risi. Invasi il bagno con la mia risata, mentre Chaelse mi guardava con un sopracciglio alzato.

Ma ben presto la mia risata si trasformò in un altro pianto isterico.

Per fortuna le braccia di Chaelse mi strinsero subito o avrei ceduto.

< Shh,calmati...ci parlo io con quel bastardo >

< NO! > saltai io.

< Non farlo, lui non ha fatto niente. Sono stata io la stupida >

< Mmm,su questo non avevo dubbi >

< Vaffanculo,stronza >

< Ti voglio bene anche io, stronza >

Mi strinsi un altro po' a lei e poi mi aiutò a sistemarmi e uscimmo giusto in tempo per la torta.

Cantammo la solita stupida canzoncina e in quel trambusto non sentii il mio cellulare che squillava nella borsetta.

Solo quando andai a prendere da bere, qualcosa di forte, tirai fuori il cellulare e trovai un messaggio. Da Niall.

 

Da: Niall

Amy, mi dispiace. Sono un cretino. Mi hai aiutato davvero, non mentivo quando l'ho detto e tutto quello che abbiamo passato insieme non è stato una bugia. Non sono mai stato tanto sincero in vita mia. E mai tanto coglione – almeno ne è consapevole-. Ti prego, perdonami. Ho bisogno del tuo perdono. Ho bisogno di stare vicino a te, ti prego. “

 

Non pensai a nulla in quel momento, se non alle sue braccia. Volevo un suo maledettissimo abbraccio.

Corsi, spintonai la gente che si strusciava una contro l'altra da tutta la sera, fino a che riuscii ad uscire all'aria aperta.

Incontrai Matthew.

< Matthew! Niall è ancora qui? >

< Si,penso di si...sta sempre da solo. Vedi di là > e mi indicò una sala apparentemente vuota.

Entrai e trovai un tavolo con alcune sedie intorno. Appoggiato ad esso c'era Niall che guardava nel vuoto.

Probabilmente sentii i miei passi perché si voltò verso di me e mi guardò intensamente.

Ci guardammo così per alcuni minuti, poi non resistetti più.

Corsi da lui, tra le sue braccia.

Lui mi accolse, come avevo sperato e mi strinse forte, accarezzandomi i capelli.

< Sono un'idiota >

< Si > sussurrai contro la sua spalla.

Sentii il suo petto vibrare, mentre ridacchiava e le sue mani scendere verso il mio viso. Mi fissò, dritto negli occhi e io non potei far altro che incantarmi.

< Mi dispiace, mi perdonerai mai? >

< Forse.. > dissi io, sorridendo.

< Voglio essere il tuo compagno di banco. Per tutti i corsi, per tutti gli anni che vorrai. >

< Sarà una palla >. Lui sorrise.

< Ti voglio bene, Amy >.

< Già, io no però >.

Mi fiondai sulle sue labbra, come se fossero l'unica cosa capace di mantenermi sulla Terra.

Lui rispose al bacio con passione. Passò al collo che mordicchiò per poi ritornare alle labbra e esplorarmi con la lingua.

< Ti amo, Niall >

< Si, ti amo anche io Amy >.

 

OKAY.

Vi spiego questa OS.

Stanotte ho fatto un sogno, c'era Niall che era stato il mio compagno di classe solo per un periodo, ma volevo lo fosse per tutto l'anno, glielo chiedo, lui mette in mezzo una (Jasmine), me ne scappo piangendo, mi arriva un suo messaggio ( che nel sogno è su un libro, ma va bene), corro da lui, lo abbraccio, ci (tipo) baciamo e ci mettiamo a cantare.

Fine della favola, perché dovevo fare la pipì.

Solo che mi è piaciuto così tanto che ho detto : Trascriviamolo e aggiugiamoci qualche cazzata a momento e TADAAAAAAN.

Spero vi piaccia, a parte gli scherzi, spero vi abbia fatto almeno sorridere e so che il finale è un po' povero, ma a parte che avevo fretta ( cioè ho fretta) perché tra poco inizia la diretta della premiere di TIU da NY e poi perché il sogno è finito a cacca e anche la OS finisce a cacca.

Bene, Aurevoir!

Alla prossima, gente e recensiteeee;)

 

Noe:)

 

 

 

 

 

  
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