LEI

Mi piaceva quella ragazza, così sensuale, così intelligente, così donna.
Bella come il sole. Stronza come il mondo.
Era una sottospecie di genio del male, o del bene, non so come definirla. Era una donna, questo è poco ma sicuro. 
Riusciva a trovare il problema ad ogni soluzione.
Era capace di risolverti un problema quando tu un problema neanche lo avevi. 
Mi piaceva quando al parco, abbracciati mi diceva cose dolci, del tipo "Guarda quello che faccia da imbecille. Che lavoro pensi che faccia ? Io scommetto che 50 € che con quella faccia è già tanto se sappia pronunziare la parola lavoro". Era musica per le mie orecchie
Era capace di ipnotizzarmi, come un serpente indiano invocato da un fachiro. Lei era il mio fachiro e io il suo serpente pronto a fare ciò che desiderava che io facessi, a costo di renderla felice. 
Avrei fatto di tutto per lei.
Adoravo quando ogni mese le facevo un regalo e lei mi sorrideva con quella bocca posta poco sotto quei suoi occhi così celesti da poterli prendere come spunto per disegnare il Cosmo. 
Era adorabile quando ogni tanto tornava a casa e mi diceva "Guarda amore, guarda il mio nuovo tatuaggio".
Adoravo vederla ricoperta di tutti quei tatuaggi che simboleggiavano qualcosa, per lei. 
Era una maga. Riusciva a dare un' interpretazione a tutto, qualsiasi cosa: Una Pubblicità, un disegno, una foto, un quadro, una vita.
Lei adesso è lì che mi aspetta. Attende che io mi metta a letto, mi rimbocchi le coperte, chiuda gli occhi e mi addormenti.
Passerò un' altra notte indimenticabile con lei.

-Lei.