Note: sono presa dalla depressione fine vacanze estive, quindi potrei scrivere cose di cui potrei pentirmi... no scherzo è che ultimamente ho poca ispirazione, sopratutto perché devo fare ancora tutti i compiti delle vacanze, ma tra una pausa studio e l'altra mi è venuta questa fic. Spero che il mio cervello abbia creato qualcosa di decente. Pardon se ci sono degli errori. Enjoy :D

 

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Che poi come ci ero finito lì nemmeno me lo ricordo. Sapevo solo che era stata la serata migliore della mia vita.  Era sabato sera e non avevo voglia di uscire con quei deficienti dei miei amici, ovvero Kiba sonouncinofilo Inuzuka, Sopracciglione Lee e Maniacodellasabbia Gaara. Così, vagando per le strade, mi ritrovai per caso in un locale per gay. Non mi ricordavo che ci fosse un locale del genere qui vicino. Bé, fatto sta che un po' per la noia, un po' per la curiosità, ci sono entrato. E indovinate chi c'era seduto al bar? Niente popò di meno che Sasuke faccioilculoatutti Uchiha! Giurai di avere le allucinazioni. Invece no, era proprio lui, intento a sorseggiare un bicchiere di un qualcosa a me sconosciuto di colore rosa. Mi avvicinai ancora incredulo, poi gli diedi una pacca sulla spalla.

“E' l'ultimo posto in cui pensavo di trovarti, teme” Gli si irrigidì la schiena.

“Potrei dire la stessa cosa di te, dobe”

“Non cambiare discorso, che ci fai qui?”

“Cos'è, non posso nemmeno andare dove mi pare? Ti ricordo che mia madre è morta, non c'è bisogno che tu la sostituisca.”

Avvertivo la sua agitazione. Finalmente l'avevo in pugno quel maledetto Uchiha! Quando avrei sparso la voce di dove andava a consolarsi la sera, sarei diventato il nuovo sogno erotico di ogni ragazza. Si, perché venivo sempre per secondo, in qualunque cosa facessi. Ma stavolta le cose sarebbero cambiate. Si era sparsa la voce che lui fosse dell'altra sponda, ma le ragazze la ignoravano. Dopo questo sarei diventato il primo almeno in una cosa, dattebayo!

Sasuke mi prese per un braccio e mi portò fuori dal locale, lontano dalla musica e dai camerieri in tanga.

“Prova a dire a qualcuno cosa ho fatto stasera e sei un uomo morto Uzumaki”

“Secondo te mi lascio scappare questa occasione? Finalmente ho la certezza che sei gay! Tutte le ragazze della scuola mi adoreranno”

“Naruto, giuro su Dio che ti uccido veramente se lo fai, tanto quant'è vero che mi chiamo Sasuke Uchiha”

“Attento che se ti avvicini troppo potresti eccitarti” ero stato davvero stronzo, ma se lo meritava. 

L' Uchiha diventò un fascio di nervi, poi si allontanò. Giurai di vedergli una lacrima rigargli una guancia. Mi si contorse lo stomaco nel vederlo così. Anche se pareva che tutti i giorni gli moriva il gatto con quella faccia da perennemente in lutto, non lo avevo mai visto piangere per qualcosa o qualcuno. Riuscii a fermarlo prima che mi scomparisse dal campo visivo.

“Scusa teme, non volevo, mi è scappato”

“E quando mai riesci a non farti scappare qualcosa di stupido da quella boccaccia” aveva la voce rotta.

“Stavo scherzando ok? Quanto sei permaloso”

Si voltò verso di me con uno scatto felino e mi attaccò al muro. Cominciavo ad avere paura.

“Io?! Permaloso?! Quando mai ho mostrato emozioni verso una persona? Solo tu riesci a far uscire i lati peggiori, e anche quelli migliori, di me. Sei tu che mi dai la forza di alzarmi tutte le mattine. Sei tu che mi aiuti ad affrontare le giornate, anche se ci attacchiamo ogni volta che ci incontriamo. Mi basta averti accanto, anche se è per prenderci a cazzotti, per andare avanti. Naruto i-i-io...” Si staccò da me dopo avermi urlato per mezz'ora con le lacrime agli occhi, riprese fiato e disse “ti amo” Quelle due parole, quelle due fottutissime parole, mi cambiarono la vita. Il mio cuore faceva le capriole, il mio stomaco si contorceva dall'emozione. Non mi sarei mai aspettato una dichiarazione così da quella persona. Quella persona che tutti i giorni mi faceva dire il rosario a suon di bestemmie, che mi faceva tornare a casa con i lividi in faccia e l'orgoglio ferito, adesso mi aveva reso così felice. A quanto pare ero gay, e mi ero anche innamorato di quel teme. Come si dice, il confine tra amore e odio è molto sottile. Per sette lunghi anni non ci eravamo odiati, ma amati. In un modo un po' strano e contorto, ma era così. Altrimenti non si capisce come mai mi ritrovai a ballare mentalmente la cucaracha per la dichiarazione d'amore del mio peggior nemico. So solo che per la felicità lo presi tra le braccia e lo baciai, piangendo per la gioia. Era un bacio lungo e appassionato, con un retrogusto dolce per le nostre lacrime, che sprigionava tutto l'amore che in sette anni non ci eravamo mai dimostrati.

Dopo quella splendida serata, tutto venne da sé. Il primo appuntamento, poi il secondo e così via. Ora stiamo insieme da due anni, e non potrei essere più felice di così. Oh, e a letto è fantastico. Ora capisco perché al liceo lo chiamavano la bomba del sesso, a momenti riesce a farmi venire solo guardandomi! 

 

Giuro che un giorno o l'altro vado a ringraziare il barista di quel locale. Magari in quella bibita rosa che beveva quel giorno ci avevano messo qualche sostanza speciale, perché dopo quella dichiarazione non mi aveva detto mai più nulla di carino, a parte dopo avermi sfondato l'ano con il suo pene che faceva invidia a Rocco Siffredi.

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Angolino dell'autrice:  Non mi lanciate zucchine (eheheh :3), vi avevo avvertiti! Più in là cercherò di fare qualcosa di più serio, forse anche una long fic, dipende da come sono messa con la scuola :) Bé, spero vi abbia fatto fare almeno qualche risatina sotto quei lunghi baffi! E recensite mi raccomando! I love you all <3