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Autore: Valerydell95    26/08/2013    3 recensioni
Ovvero: mai lamentarsi dei cognati, visto che ce li scegliamo.
Quanto può essere dura per Ludwig avere a che fare con Lovino? Quanto può essere faticoso per Kiku, che ha avuto la bella idea di innamorarsi di Matthew, sopportare Alfred? Quanto può reggere Francis se Arthur ha la bellezza di tre fratelli maggiori?
Nove one-shot dedicate nientemeno che a loro, i grandi assenti: i cognati! Cognati tutti diversi tra loro: rompiscatole, ostili, invadenti, riservati, amichevoli, gelosi o freddi come ghiaccioli. Perché in ogni coppia c'è un grande amore, ma è pure vero che intorno c'è almeno un cognato o un suo sostituto con cui fare i conti.
Genere: Comico, Commedia, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Yaoi, Crack Pairing | Personaggi: Un po' tutti
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Hai voluto la bici? Ora pedali!

Ovvero: mai lamentarsi dei cognati, visto che ce li scegliamo



Un'offerta irrifiutabile

(1080 parole)



Ivan Braginski, come tutti sapevano, era molto sensibile allo spirito natalizio. Ai vecchi tempi il Natale per lui non era una semplice festa, ma un'occasione per mobilitare tutta l'URSS per organizzare una festa degna di tale nome. Ghirlande e canzoni natalizie in russo riempivano casa Braginski e il gigantesco abete nel cortile antistante il palazzo veniva decorato con estrema cura dai Baltici sotto la severa supervisione del padrone di casa. Ma anche adesso che l'URSS non c'era più il Natale restava per Ivan una festa estremamente importante e si occupava personalmente dell'organizzazione con molto entusiasmo ed energia.

Dire che per Ivan Braginski quello sarebbe stato il Natale più lieto da molto tempo a quella parte sarebbe stato un eufemismo.

La mattina del dieci dicembre ricevette una telefonata da un misterioso individuo che lo trattenne per poco ma che gli cambiò completamente la giornata. Dopo aver attaccato il telefono, infatti, Ivan iniziò a cantare canzoni natalizie e, in preda all'euforia, afferrò la sua attonita sorella Katyusha iniziando a danzare per tutto il salone. La ragazza si liberò solo dopo qualche minuto e prese a piangere dicendo che il suo fratellino era impazzito. Ma Ivan non era affatto diventato pazzo e, dal suo punto di vista, aveva tutte le ragioni di esultare.

Infatti il contenuto di quella fatidica telefonata era il seguente: Natalia, sua nemesi ormai da secoli, aveva rivolto ad altri lidi le sue attenzioni. In poche parole: si era innamorata di un altro. Come se ciò non bastasse, Natalia si era innamorata di un altro che ricambiava pienamente i suoi sentimenti. La persona in questione era Vincent Vermeer, altresì detto Olanda, e nessuno si aspettava che Natalia s'innamorasse di lui, venendo per di più corrisposta.

Inutile dire che Ivan Braginski decise di organizzare una festa sfolgorante in onore di quello che per lui era un sant'uomo e un eroe sceso dal cielo per salvare la Russia dopo secoli di terrore.


"Un invito ufficiale.".

Seduto sul letto, Vincent non credeva a quello che stava guardando. Un sontuoso cartoncino verde e rosso decorato con arabeschi dorati in cui lo si pregava "calorosamente" di accettare l'invito ufficiale "alla cena natalizia con piacere organizzata in Suo onore dalla Madre Russia per il servigio ad Essa resi". Non solo, un post scriptum recitava: "Naturalmente, nel caso volesse portare Sua sorella, ella sarà la benvenuta.".

E da quando lui e Bella stavano così a cuore alla suddetta Madre Russia? Di che servigio parlava? Ma la domanda più importante era: accettare l'invito o no?

Da astuto mercante quale era stato e del quale conservava l'indole, Vincent valutò la situazione.

Avere la benevolenza di Ivan Braginski era ritenuto un onore (o un onere?) che spettava a pochi eletti (o sfortunati?). Rifiutare, seppur cortesemente, quell'invito sarebbe stata una mossa azzardata, dato che Ivan diventava temibile se provocato. Vincent si rese così conto di non avere molta scelta, così prese il cellulare.

"Ciao, fratellone! Che succede?".

"Ciao, Bella. Hai già preso impegni per Natale?".

"No, non ancora. Perché?".

Vincent guardò ancora il biglietto. "Perché Ivan Braginski ci ha ufficialmente invitati a casa sua.".

"Scherzi?!".

"Ho l'invito qui in mano. Nel post scriptum dice che se vuoi venire sarai la benvenuta.".

"Ma perché ti ha invitato per Natale? Nemmeno vi conoscete!".

"Magari lo sapessi. Allora, vieni o no?".

"Tu che fai?".

"Io vado. Non posso rifiutare.".

"Allora vengo anch'io, certe cose vanno affrontate insieme! Tiro fuori il mio vestito migliore!".


"Benvenuti! Sono lieto che abbiate accettato il mio invito!". Ivan abbracciò Vincent lasciandolo sconcertato, per poi fare un perfetto baciamano a Bella che si sentì tanto stupita quanto onorata. "Prego, seguitemi! La cena è pronta in tavola!". Offrì il braccio alla belga, che lo prese ancora più stupita, e li guidò su per le scale.

Vincent non riuscì a non notare che la passatoia rossa stesa sui gradini era disseminata di petali gialli, probabilmente di girasole, e di petali di tulipano. A dire il vero tutto l'imponente salone era sfavillante: pavimento di marmo tirato a specchio, enormi ghirlande di aghifoglio, festoni floreali realizzati intrecciando -ancora una volta- girasoli e tulipani, candelabri dorati accesi ovunque. Bella si perse ad ammirare con occhi sbarrati tutti quei colori e quelle luci, mentre Vincent era decisamente perplesso.

"Natalia, cos'è successo a tuo fratello?" le sussurrò mentre imboccavano il corridoio.

"Ivan è sempre stato così." rispose lei tenendoglisi sottobraccio. "Tiene molto all'ospitalità.".

"Sì, ma... I festoni con i tulipani? Mia sorella sottobraccio? E i petali sui tappeti? E' strano.".

La bielorussa lo guardò e sorrise. "Fa così solo con gli ospiti di riguardo.".

"Se lo dici tu...".

Il grande tavolo della sala da pranzo era apparecchiato in grande stile: stoviglie di porcellana, posate e vassoi d'argento, calici e brocche di cristallo finissimo, persino la tovaglia in broccato di seta.

"Natalia, ma... Tuo fratello pensa che io sia la reincarnazione di Pietro il Grande o cosa?" commentò sottovoce Vincent notando al contempo che i tovaglioli erano di lino.

"In effetti... Stavolta si è superato." ammise lei decisamente colpita. "Era una vita che non vedevo più quella tovaglia. Chissà da dove l'ha ripescata.".

"Vincent, Bella, miei cari ospiti, vorrei presentarvi la mia sorella maggiore, Katyusha Cernenko. Katyusha, loro sono Vincent Vermeer e Bella Yourcenar*, da!".

"B-Buonasera. B-benvenuti.". Lei strinse la mano di Vincent arrossendo vistosamente. Era alto, atletico, con un'espressione fiera e virile: certo, Katyusha sapeva che il fidanzato di Natalia -che in quel momento la guardava torva- era un bel ragazzo, ma non aveva immaginato che lo fosse così tanto...

Ivan fece accomodare Vincent e Bella ai posti d'onore, cioè accanto a lui, su due sedie che avrebbero potuto essere facilmente scambiate per piccoli troni. Non pago di tale gesto, versò lo spumante nei calici dei due, che si lanciarono un'occhiata più basita che mai. Accanto a Vincent sedeva ovviamente Natalia, mentre sul lato di sinistra, accanto a Bella, stava Katyusha, che guardava di sottecchi Vincent arrossendo sempre di più. Natalia le scoccò un'occhiataccia posando la propria mano su quella dell'olandese e stringendola con una certa forza.

"Vorrei fare un brindisi, da!". Ivan si alzò in piedi con un calice di vodka in mano. "Vorrei brindare ai nostri due graditissimi ospiti, in particolare a Vincent, per l'immenso favore e servigio che mi ha reso! A Vincent e Bella!".

Gli altri quattro sollevarono i bicchieri, mentre gli sguardi basiti di Vincent e Bella s'incrociavano per l'ennesima volta. Favore? Servigio? Ma di che parlava?

"Detto ciò," fece Ivan rimettendosi a sedere, "buon appetito e buon Natale a tutti, da!".





* Vincent Vermeer e Bella Yourcenar = spiegazioni sui due nomi che ho scelto. Il nome Bella è quello dichiarato da Himaruya per Belgio, mentre il cognome è quello della scrittrice belga Marguerite Yourcenar. Riguardo a Olanda, il nome che uso è la "combinazione" di due famosissimi pittori olandesi: Vincent Van Gogh per il nome e Jan Vermeer per il cognome. Finché il nome di Olanda non verrà rivelato da Himaruya userò questo.





E infine eccola. La Nethelarus, OlandaXBielorussia.

Delle Crack!Pair da me "scoperte", questa è la più misteriosa. Su Fanfiction.net (per ora) ci sono solo quattro fanfiction su questa coppia, nessuna delle quali in italiano. Qui su EFP questa one-shot è la seconda e la prima è nella mia raccolta "Peccati capitali, vizi quotidiani". Ho quindi portato io questa coppia su EFP e, non lo nascondo, ne vado fiera.

Di questa coppia ignoro totalmente la genesi, nel senso che non ho idea di come mi sia nata in testa la scintilla che mi ha portato a pensare: "Porca miseria, questi due insieme sono una bomba!". Ma eccola qui. E la adoro. Ormai è una delle mie OTP Crack assieme a Japanada, SwissPol e IceLat. Le Magnifiche Quattro, come ho iniziato a chiamarle.

Ho iniziato questa raccolta con la GerIta, la coppia più celebre, e l'ho chiusa con la Nethelarus, una delle coppie più sconosciute. Confesso che mi sono accorta di questa curiosa coincidenza solo ora, mentre scrivo queste righe.

Così siamo alla fine del viaggio. Di questo viaggio, ma a giorni ne inizierà un altro. Un viaggio di otto one-shot che vedranno protagoniste coppie sì... Ma di capitali. Esatto, leggete bene: otto one-shot, ognuna di esse dedicata ad una coppia composta da due capitali di (ovviamente) due Stati diversi. Aspettatevi di tutto.

E dopo questo lungo commiato, vi saluto dandovi appuntamento alla prima one-shot della seconda raccolta! A presto!

  
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