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Autore: harry smile cuore    27/08/2013    5 recensioni
Dopo aver passato una notte di cui non ricorda nulla con un ragazzo sconosciuto, Jenna si ritrova sola nella casa di quest'ultimo e dei suoi amici.
Quando finalmente riesce ad uscirne racconta alla sua migliore amica quello che le è successo ma i suoi ricordi arrivano solo alla sera prima e della notte non conserva alcun dettaglio.
Sarà il caso a farle ritrovare il ragazzo misterioso ad una festa durante la quale accadrà una cosa che Jenna non si sarebbe mai aspettata...
NB. Questa fanfiction è la continuazione di un'altra ed è consigliabile leggerle entrambe per capire meglio la storia.
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Harry Styles, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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*Vi consiglio di leggere la prima parte della storia, così capirete meglio la trama :) http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=2046341&i=1

Cosa cavolo bisogna fare in una situazione del genere? Probabilmente chiamare la polizia, sì ma dopo che cazzo mi inventavo?

Mi avviai verso la porta principale e scoprii che era aperta, beh almeno non ero prigioniera in quella mega villa deserta.

Uscii ritrovandomi nel vialetto e provando un leggero freddo alle gambe.

Oh merda!

Schizzai in casa chiudendomi la porta alle spalle: come avevo fatto a non accorgermi di essere solo in intimo?

Ritornai nella camera che doveva appartenere ad Harry e trovai i miei vestiti accuratamente appoggiati su una sedia accanto all'armadio.

Mi vestii e già che c'ero passai in bagno a darmi una pettinata.

Ok, lo so che qualunque persona intelligente non avrebbe esitato a scappare da quella casa fantasma ma necessitavo un pettine in quella giungla di capelli selvaggi che mi ritrovo in testa, sorry!

Fu in quel momento che vidi il biglietto scocciato (nel senso attaccato con lo scotch) allo specchio.

Cercai di decifrare la scrittura confusa:


“Ciao Jenna,

Sapevo che saresti passata dal bagno e perciò ti ho lasciato questo biglietto”


Oh my god, chi era l'indovino che prevedeva le mie mosse?!


“Mi dispiace averti lasciata da sola ma io e i ragazzi avevamo affari urgenti da sbrigare e mi dispiaceva svegliarti, sembravi un angioletto”


Fanculo.


“Abbiamo lasciato la porta aperta quindi prima di andartene chiudila e metti le chiavi sotto il vaso a sinistra. Spero tu abbia passato una buona nottata con me e, chissà, magari ci rivedremo in giro!

Un bacio

Harry xx”


Ma sì, tranquillo, non sprecarti a dirmi se abbiamo scopato o se ho fatto qualche altra cagata per effetto dell'alcool e del fumo.

Marciai arrabbiata fuori di casa e mi venne il desiderio di non obbedire ai suoi ordini, poi però il mio istinto di “brava ragazza” mi riportò sulla retta via.

Ok, vaso a sinistra..qual'è cazzo è la sinistra?

Restai imbambolata a fissarmi le mani come i bambini a cui insegnano qual'è la destra e qual'è la sinistra finchè realizzai qual'era il verso giusto e misi le chiavi sotto il vaso.

Mi diressi tranquilla verso il cancellino, fingendo di essere abituata a uscire da quella casa e lo tirai di mala voglia.

Non si mosse di un millimetro.

Lo tirai con più forza.

Stesso risultato.

Mi aggrappai con entrambe le mani alle sbarre di quel fottuto cancello ma dopo vari tentativi mi arresi all'evidenza: era chiuso.

Allora scavalcai il muretto attirando gli sguardi di tutti e me la svignai nel furgoncino che mi aspettava fedelmente dove l'avevo lasciato la sera prima.

Sì perchè magari avrebbe potuto farsi un giro da solo, no? Disse una vocina fastidiosa nella mia testa.

In quel momento squillò il cellulare che da gran intelligente avevo lasciato sul sedile.

-Sì?-

-Ehi, bella ti ricordi di stasera?-

Riconobbi la voce, era quella anormale di Sheila.

-Ehm, si..-

-Ho già capito, te lo sei dimenticata!-sbuffò lei.

-Ehm..sì..-

-Ma stai bene?-

-Ehm..sì ma sono un po' confusa!-

-Lo vedo..tra dieci minuti sono lì da te e mi racconti-

-Ma io non sono a casa!- tentai di ribattere inutilmente ma lei aveva già riattaccato.


-E quindi hai passato la notte con questo qua che poi è scomparso nel nulla?- riassunse Sheila sorseggiando un bicchiere di caffè.

-Esatto conclusi esausta gettandomi sul divano.

Avevo appena corso una maratona di New York a Londra per arrivare a casa mia, dove avevo trovato la rossa che faceva tranquillamente colazione.

A volte mi pentivo di averle lasciato una copia delle mie chiavi..

-E non ti ricordi se avete scopato?-

-No, cazzo! L'ultimo ricordo è di me e lui che ci baciavamo su un divano per il gioco della bottiglia poi..boom, stamattina mi sono ritrovata in un letto da sola-

-Hai bevuto o fumato?-

-Sì e sì-

-Ecco spiegata la tua “amnesia”..tra poche ore ti ricorderai tutto, tranquilla-

-Lo spero-

-Ma, parliamo di cose importanti, stasera ci sarai?-

-Che giorno è oggi?-

-SABATOOO!S-A-B-A-T-O!!- urlò lei facendomi sobbalzare.

-Non so..-

-Sì, ci sarai..andiamo a scegliere i vestiti-

Sheila mi precedette in camera mia e io le arrancai dietro come uno zombie.

La ragazza trasse dall'armadio un vestitino leopardato e me lo porse:

-Questo!-

-Ma vaffanculo! Sembra un vestito da carnevale da prostituta!-

La rossa scoppiò a ridere:

-Allora questo-

Si riferiva a un miniabito viola senza spallini che si legava dietro il collo con un laccetto ed era più lungo da un lato e più corto dall'altro.

Lo adoravo ma avevo paura di stare male, non l'avevo mai messo.

-Provalo!- mi ordinò Sheila.

Eseguii e appena mi vide strabuzzò gli occhi.

-Oh, cazzo Jenna..ti sta da dio!-

Mi specchiai ed effettivamente mi stava bene..sembravo quasi bella..

-Ok,vada per questo!- dissi per placare la mia amica che era sparita sotto il letto.

Riemerse poco dopo reggendo le mie scarpe col tacco con aria trionfante.

-Queste sono mieeeee!- esclamò sembrando posseduta dal diavolo.

-No, quelle le metto io!- ribattei strappandogliele.

-Brutta stronza, lasciamele subito- urlò ridendo.

-Scordatelo zoccola!- le urlai dietro soffocata dalle risate.

Cominciammo a lottare come delle scimmie indemoniate rotolando sul pavimento sempre stringendo una scarpa per una.

Alla fine ci appoggiammo senza fiato all'armadio e Sheila dichiarò:

-D'accordo le lascio a te, ma a patto che ti trovi un ragazzo prima della fine della serata-

-Affare fatto!- ansimai stringendole la mano.


Spiegatemi perchè cazzo le persone devono sempre squadrare così male le ragazze che girano da sole.

Ok, ho un vestito un po' corto.

Ok, ho dei tacchi un po' alti.

Però potrebbero evitare di guardarmi come fossi una sgualdrina, dio santo!

Barcollai lungo la strada per i tacchi che non riuscivo a controllare.

Perfetto, sembravo pure ubriaca!

Sperai di non incontrare dei poliziotti o avrei rischiato di passare la notte in galera.

Avevo deciso di passare ancora una volta a Wellington Street 8, sperando di trovare Harry per chiedergli chiarimenti ma la casa era ancora deserta e avevo solo ottenuto delle occhiatacce dai vicini di casa.

Un'idea prese forma nella mia testolina..

Suonai al cancellino della casa accanto, la numero 10 e una signora si affacciò dalla finestra:

-Cosa c'è, hai bisogno di qualcosa?-

-Uhm, volevo chiederle se ha notizie dei ragazzi che abitano qui accanto..sembrano spariti nel nulla!-

-Te lo dico io quello che sono, un branco di immaturi! Fanno feste tutte le notti poi a volte spariscono e stanno via giorni, a volte anche settimane intere!- detto questo ritirò la testa.

Non aveva tutti i torti la nonnina!

Bussai allora alla numero 6 e due bambine sui dieci anni vennero alla porta.

-Sei la nuova postina?-

-Ma va! Volevo sapere se conoscete i vostri vicini di casa. Sapete per caso dove sono finiti?-

-Gli One Direction sono i nostri cantanti preferiti, vero Sophie?-

-Melody ha ragione, vuoi vedere i nostri poster?-

Le guardai inorridita. WTF?

Le chiedo dei loro vicini di casa e loro mi parlano dei loro cantanti preferiti.

-Non dovreste fumare già a quell'età!- borbottai allontanandomi.


Visto che era impossibile arrivare fino alla fermata della metro con quei trampoli che indossavo, chiamai un taxi che mi portò fino all'indirizzo dove si teneva la festa.

Cercai con gli occhi Sheila che mi doveva aspettare fuori dal locale e la individuai subito per la sua chioma rosso fiammante.

Indossava un tubino verde scuro e delle scarpe alte.

-Jenna corri, muovi il culo, devo farti conoscere un figo supersonico che ho appena conosciuto al bar...Se non avessi quella mezza tresca con Mike ci farei un pensierino..-

La seguii nel locale già pieno di ragazzi e di musica e appena ci gettammo nella mischia una sottospecie di cozza-koala mi si attaccò ai fianchi e iniziò a strusciarsi disgustosamente.

-Ehi bello, ti stacchi?- chiesi innervosita.

-Solo se vieni a fare un giro con me!- disse lui con voce da stupratore pervertito.

-Ma anche no!- feci afferrando un cocktail da un tavolino e versandoglielo in testa.

Sheila rise come un'idiota mentre mi trascinava al bancone del bar.

Ordinò due cocktail abbastanza alcolici e cercò qualcuno con lo sguardò.

-Oh eccolo lì!-

Ci avvicinammo a un morettino dagli occhi celesti che mi pareva di conoscere.

-Louis lei è la mia amica..-

-Jenna?- la interruppe lui.

-Mi sembrava di averti già visto! Sei uno dei ragazzi di ieri sera giusto?-

-Esatto!- annuì lui.

Sheila intanto ci guardava con un'espressione del tipo “checazzostasuccedendomisonopersaqualcosa?”, infine chiese:

-Voi due vi conoscete?-

-In un certo senso..-ammiccò Louis.

Ora ricordavo.

Lui era quello che aveva proposto il gioco della bottiglia!

Lui era il colpevole!

-Mi potresti spiegare che fine avete fatto tu e i tuoi amici stamat..-

Mi voltai dove prima c'era Louis ma non lo trovai.

-Ma dov'é sparito di nuovo?! Usano il teletrasporto o cosa?- chiesi disperata a Sheila.

Lei si limitò a scrollare le spalle e ordinò un secondo drink.


-Buona sera a tutti, benvenuti a questa festa!- intervenne una voce al microfono parecchio tempo dopo.

Io e la rossa non eravamo più molto sobrie e stavamo sdraiate su dei divanetti rossi a sorbirci le occhiate affamate di un gruppo di ragazzi.

-Jenna andiamo a ballare?-

-Ma io non so ballare- risposi meccanicamente senza riflettere.

-E chissenefrega! Andiamo a divertirci!-

Traballammo fin sotto il palco come due galline con i trampoli e presto fummo spinte in prima fila dalla folla.

Beeeello, così tutti mi avrebbero vista ballare come un'anatra in calore!

La voce di poco prima ricominciò a parlare e cercai di ascoltare quello che diceva anche se capivo una parola sì e dieci no.

-Stasera....una band...ottima musica...accogliamoli....applauso!-

Le luci si spensero e cinque figure apparvero sul palco erano girate di schiena e non si riusciva a vederle bene.

E accendete 'sta fottuta luce.

Manco avessi espresso questo desiderio alla lampada di Aladino, due secondi dopo le luci si riaccesero e i cantanti si girarono.

Oh cazzo, merda, culo, trallallerò trallallà, vola vola vola vola l'ape maia, pappapperopappapperopappappero...non voglio crederci!

Riconobbi immediatamente il ciuffo alzato di Zayn e accanto a lui..Harry!

-Certo che 'sti One Direction sono dei fighi!- disse Sheila con gli occhi che parevano due stelline.

-Sheila...- iniziai con la voce di un bambino che deve confessare a sua madre di aver rotto il vetro dei vicini.

La rossa mi guardò sembrando quasi seria.

-E' lui il ragazzo di ieri sera..- le dissi indicando Harry.

Lei scoppiò a ridere.

-Sì, come no..e io ho un figlio con Brad Pitt-

-Non sto scherzando-

-Ommioddio Jenna sei andata a letto con Harry Styles e non te ne sei resa conto?- ribattè lei scandalizzata.

Annuii e lei scosse la testa:

-Sei un caso perso cara mia...un caso perso!-

In quel momento incrociai lo sguardo del riccio che reggendo il microfono stava per iniziare a cantare.

Oh, no.

Fa che non mi abbia visto.

Fa che sia miope e non mi abbia riconosciuto.

Fa che...qualsiasi cosa!

-Voglio dedicare questa canzone a una ragazza speciale..- stava dicendo intanto lui, -A una ragazza semplice, che lavora per mantenersi, che odia il suo mestiere, che cela il suo passato dietro ad un comportamento da dura che non le appartiene, che è insicura ma non lo dimostra, che si fida della gente, che sa regalare emozioni ma non se ne rende conto, che si sottovaluta senza capire quanto lei sia importante..-

Uno scroscio di applausi coprì la fine della frase.

Sheila mi guardò sotto shock e io corsi in bagno con le lacrime agli occhi.

Dopo essermi chiusa nella toilette femminile piansi senza contenere le mie lacrime che per troppo tempo avevo trattenuto.

Piansi di dolore e di gioia, di rabbia e di vergogna.

Piansi perchè le parole di quel ragazzo mi avevano toccato il cuore come nessuno era riuscito a fare da anni.

Perchè mi ero comportata così, nascondendo la vera me dietro una ragazza che non ero?

Perchè stavo buttando via la mia vita facendo cose che odiavo?

Perchè non mi ero comprata un fottutissimo mascara resistente all'acqua che mi avrebbe evitato quei due occhi da panda che avevo in quel momento?

Perchè in momenti importanti come quello mi mettevo a pensare a cagate senza senso come il mascara?!

Cercai di ripulirmi gli occhi con un fazzoletto bagnato e mi ricomposi per uscire dal bagno.

Sheila mi aspettava fuori dalla porta.

-Jenna, va tutto bene?-

Singhiozzando le gettai le braccia al collo e rimanemmo abbracciate a lungo, in uno schifosissimo bagno ascoltando la musica provenire dalla sala.


-Io, penso che dovresti parlargli..- disse Sheila quando mi fui calmata.

-Ma come faccio? E' praticamente uno sconosciuto, forse ci ho anche scopato insieme e improvvisamente me lo ritrovo qui che mi dedica una canzone e che sembra conoscermi meglio di quanto mi conosca io stessa! E' irreale..cioè lui è un cantante famoso, ricco, bello, con distese di ragazze ai suoi piedi e io una pizza-girl, sconosciuta al mondo e che dopo essere stata tradita dal proprio ragazzo è sola come un cane!-

-Jenna, smettila..-

-No, She, sai che ho ragione sai che..-

-Jenna, per qualche ragione a noi oscura tu gli piaci, lui ti ha scelta, ti ha capita meglio di quanto io abbia fatto in anni, cazzo, apri quegli occhi!-

-Ma Sheila..-

-Jenna?-

Stavolta non era la voce di Sheila, era una voce più roca e sensuale..era lui.

Udii la mia amica allontanarsi ma non mi voltai a guardarlo, rimasi di schiena.

-Jenna, mi fa piacere rivederti- disse lui avvicinandosi.

Tacqui.

Mi stavo comportando come una bambina di tre anni e mi facevo schifo da sola.

-Innanzitutto, mi dispiace di averti lasciata sola stamattina ma come avrai capito io e i ragazzi siamo una band e spesso ci spostiamo per lavoro. Questa notte con te è stata fantastica, tu sei stata diversa dalle altre, mi hai fatto star bene anche senza fare l'amore..mi è bastato dormire al tuo fianco per essere felice, non so perchè ma so che non mi era mai capitato prima..-

Non avevamo fatto niente.

Provai un senso di sollievo e continuai ad ascoltarlo.

-Oggi ho pensato molto a te e mi sono chiesto se ci saremmo mai visti un'altra volta...pensa che coincidenza, rivederci qua per caso stasera. Jenna ti prego di qualcosa- chiese implorante.

-P..Perchè proprio me?-

-Perchè tu sei Jenna e nessun'altra...per i motivi che ti ho detto prima e che posso ripeterti di nuovo, non lo so nemmeno io perchè ma sento che tu sei fatta per me. Ti sembrerà stupido visto che ci conosciamo da una notte e che tutto è iniziato per gioco ma...-

-Harry!- dissi girandomi e buttandomi tra le sue braccia.

-Jennifer- disse lui stingendomi delicatamente.

Entrambi cercammo le labbra dell'altro e l'unione fu perfetta.

-Non ti chiedo di passare tutta la vita insieme, basta solo una cosa..- disse lui.

-Una notte...solo un'altra notte-



EPILOGO

Mi svegliai in un letto morbido e caldo.

Era giorno ed ero sola.

Era stato tutto un sogno?

A volte i sogni diventano realtà, così ci insegnano le fiabe.

Immersi la testa nel cuscino e tornai a dormire, coccolata da un profumo dolce e misterioso...il suo.

  
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