Si sedette ai piedi del letto sfinita "Dai amore, adesso
chiudiamo gli occhietti e dormiamo fino a domani mattina, magari 
fino alle 12.." Erano circa 2 ore che faceva su e giù davanti all' armadio 
bianco della camera da letto, Emma aveva un pò di febbre e 
di dormire proprio non voleva saperne, era dal pomeriggio che piagnucolava 
e con tutto l' amore che aveva verso la figlia Ludovica era proprio distrutta! 
"Em, ti prego.." la piccola iniziò a piangere ancora più forte,
facendo cadere il ciuccio blu a terra, la mora si chinò a raccoglierlo in un sospiro 
e si avviò in cucina, sciacquò il ciuccio e lo ridiede alla figlia "Tieni amore.." la piccola
smise di urlare e si accovacciò tra le braccia della mamma che iniziò a posarle
piccoli baci sulla testa "…Nootte èèè nootte oraamaai, taaardi èèè
tardii loo saai, doorme il caane dorme il gaatto e nell’ acqua i ppesci roossi
sbadigliaano..noootte" iniziò a sussurrarle la sua ninna nanna preferita,
quella che cantava sempre anche lei da piccola, Emma stava cedendo, sfinita
forse più della mamma, tra le braccia di morfeo "..Inn puuntaa di
piedi si vaa, tuutti dooormono giàà..dooormono paesi e cittàà, aalberii eee
nuuvolee angeeli ee faavoleee.." Ludovica si avviò piano verso la
camera mise la bimba nel lettone, finalmente addormentata, e si sdraiò accanto
a lei con un sospiro di sollievo.

Sentì il telefono vibrare sul comodino, aprì un occhio verso la sveglia
che segnava le 8 e 30 spaccate e allungò velocemente il braccio per prendere il
telefono ed evitare che si svegliasse anche la figlia, si schiarì appena la
voce "C-chi è..?" si era portata l' iphone all' orecchio senza
leggere chi fosse "Amore, sono io.." riconoscendo la voce
dell' amico, richiuse gli occhi e sbuffò "Louis, che cazzo vuoi??"
"Oh buongiorno anche a te, raggio di sole!" La voce del castano
era euforica e squillante, come sempre del resto, il che era ancora più
frustrante "Buongiorno un par di palle.." "Ma stavi dormendo?" 
"mmmh!" l' unica cosa che uscì dalla sua bocca fu un mugugno malandato 
"Oh scusa piccola, vabbè volevo solamente avvertirti che fra una 
mezzoretta siamo da te..ti dispiace?" un altro sbuffo della mora 
"Tanto ormai mi avete svegliato, vi aspetto!" e attaccò il telefono 
praticamente in faccia all' amico, odiava parlare appena
sveglia soprattutto se veniva svegliata. Si girò a guardare Em, ancora tra le
braccia di Santo morfeo, le lasciò un bacio sulla fronte notando 
che non scottava più e si alzò per andare in bagno.

Andò ad aprire la porta con dei pantaloncini di tuta neri e una t-shirt
oversize grigio chiaro, i capelli legati in un tuppo malandato, gli occhiali da
riposo con la montatura vintage e marrone che aveva comprato il mese prima con
Liam ed in mano un biberon pieno di latte caldo con il miele “Hola baby” 
Niall Horan più contento che mai le lasciò un caldo bacio sulla guancia, 
seguito poi dagli altri quatto, belli come il sole anche alle 9 e 5 di mattina 
“Giorno..” entrarono in cucina dove la piccola era presa a mangiare
un pancake “Ciaoooo Emmmm!!” alzò gli occhi verso gli zii e 
si aprì in un sorriso sdentato e appiccicoso iniziando a battere mani e piedi sul seggiolone, 
Ludovica sorrise alla scena e le diede il biberon poi riempì una ciotola 
di cereali e si sedette al tavolo con gli amici “Se avete fame, sapete dove è
il cibo..i pancake sono ancora caldi!” cinque minuti dopo i pancakes erano
finiti e la bottiglia del latte praticamente svuotata, il biondo le passo un
braccio sulle spalle e le baciò una tempia “Tutto ok??” 
“Oh si alla grande, ieri la vostra splendida nipote ha avuto la brillante idea 
di tenermi sveglia fino alle 2…” Liam la guardò quasi dispiaciuto 
“Com’è?” “Aveva un pò di febbre, ma ora sta bene..” i ragazzi annuirono dispiaciuti, 
ma sollevati che la piccola ora stesse bene. Zayn dietro la tazza di caffè si soffermò a
guardare la mora, il viso era struccato e stanco si vedeva che aveva dormito
poco ma era bello, bello da togliere il fiato, un viso perfetto: le labbra rosse e carnose,
il naso a patata e un po’ all’ insù, gli occhi grandi e pieni, occhi che non mentivano mai 
poteva indossare tutte le maschere del mondo ma bastava guardarla negli occhi 
e tutto crollava in un secondo, perché i suoi occhi parlavano di più della sua voce. 
Poi all’ improvviso sorrise e il cuore del Pakistano perse un battito,
perché quando sorrideva lei era ancora più bella. 

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