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Autore: cherbearssmile    27/08/2013    1 recensioni
*DAL TESTO*
''Oggi è il 31 dicembre 1884. Domani c'è l'anno nuovo. Speriamo che non sia come il 1884, questo è stato un anno da incubo. Stamani ho visto Louis. Con il suo cappello di paglia, le braghe nere e gilet dello stesso colore. La sua solita pistola adagiata con cura nel suo porta armi. Era alla parte opposta del mio bar che guardava un punto indefinito. Era bellissimo....''
#larry
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Harry Styles, Louis Tomlinson
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Caro diario,
oggi è il 31 dicembre 1884. Domani c'è l'anno nuovo. Speriamo che non sia come il 1884, questo è stato un anno da incubo.  Stamani ho visto Louis. Con il suo cappello di paglia, le braghe nere e gilet dello stesso colore. La sua solita pistola adagiata con cura nel suo porta armi. Era alla parte opposta del mio bar che guardava un punto indefinito. Era bellissimo....
Oh diario, ne sono troppo cotto! Ma come può uno come lui guardare un barista come me? Insomma, io sono solo un lava-biccheri e lui....lui è un contadino molto importante, con tanti soldi, tanti nemici e tanta voglia di divertirsi. Credo abbia vent'anni.
Santo cielo diario, Matt vuole che torni a lavorare. Stasera ci sarà la festa di anno nuovo, siamo pronti per il pienone. Ti aggiornerò più tardi.



Harry chiuse il diario e lo ripose con cura nel cassetto della sua piccola stanzetta che si trovava al piano di sopra del bar. Era una stanza nella quale entrava solo un piccolo letto, un comodino, un armadio e una finestra con delle sbarre di ferro. Harry fu abbandonato quando era molto piccolo dai suoi genitori e venne trovato da Matt, il barista del paese. Da quel giorno venne trattato come uno schiavo, costretto a lavorare per ricevere una moneta al giorno. No, non poteva scappare. Aveva appena diciassette anni e se fosse fuggito sarebbe di certo morto. Non aveva un'arma, non aveva un cavallo, non aveva un cappello, non aveva soldi. Non possedeva niente. E poi lui non VOLEVA scappare. Era innamorato. Innamorato della persona sbagliata. Un contadino importante, famoso, figlio di una famiglia ricca. Ma insomma, come si dice, l'amore è amore.

Harry prese ad aggiustarsi i capelli con le mani quando udì di nuovo la voce di Matt.
-Arrivo cazzo!- urlò il ragazzo guardandosi un'ultima volta allo specchio, afferrando il grembiule e correndo giù.
-Di buon ora pidocchio- sbraitò l'uomo che afferrò le chiavi e aprì la porta del bar. Il ragazzo sospirò aggiustandosi il grembiule grigio. -Comincia a sistemare le sedie, stanno arrivando le persone.­-
-Si signore-
alzò gli occhi al cielo Harry.
Dopo neanche mezz'ora il bar era pronto e già strapieno. Harry bolliva, c'era un caldo là dentro e puzza di sigaro.
-Pidocchio smettila di pulire bicchieri e servi!-

Harry si mosse velocemente tra i tavoli affollati, servendo bicchieri di bevande superalcoliche.  Di certo quello non era il posto per persone astemie. Gocce di sudore gli cadevano dai ricci scivolando sulle tempie che pulsavano. Il dolore alla testa era martellante ma ne era abituato.
Fu allora che lo vide. Louis Tomlinson. Seduto in disparte con un sigaro in bocca a fare trucchetti con le carte ad una bambina bionda. Harry si fermò, tutto intorno a lui si fermò. Vide le labbra sottili del maggiore muoversi lentamente, gli occhi azzurri guizzare dalla bambina alle carte. E quando quegli occhi azzurri si posarono in quelli verdi del riccio, Harry credette di svenire.

-E' questa la carta che hai scelto?- riuscì a capire le parole di Louis. La bimba rise e lo abbracciò. E ad Harry gli si scaldò il cuore a quella scena così dolce. Poi si avvicinò un uomo che abbracciò Louis e prese la bimba per mano.
-Qundi domani è il grande giorno?- disse l'uomo.
-Eh già. Sono riuscito a prenotare il treno migliore, quello tra la quindicesima e diciassettesima strada.-
-Buona fortuna allora, ci mancherai.-
-Anche voi mi mancherete. Soprattutto tu Lucy.-
e scompigliò i capelli alla bimba. E allora il cuore del piccolo si fermò. Louis stava partendo. Probabilmente per il Canada, dai suoi parenti. E quella sarebbe stato l'ultimo giorno che l'avrebbe visto. Una lacrima gli rigò il viso. Era davvero, davvero innamorato. E mentre era sommerso dai suoi pensieri, lo spinsero. Perse l'equilibro, i bicchieri si frantumarono a terra ma lui non si fece male, eccetto qualche graffio. Due braccia forti l'avevano afferrato e rimesso in piedi appena in tempo.

-Stai bene ragazzino?- quella voce così femminile fece scuotere Harry da mille brividi. Si voltò e li vide. Quegli occhi color oceano, le labbra rosa e sottili a pochi centimetri dalle sue, l'accenno di barba, il cappello di paglia. -Ehi? Ci sei? Stai bene?-
-No, cioè, s-si. Grazie per avermi preso.-
-No problem Harry-
. Il riccio alzò un sopracciglio.
-Come fai a sapere il mio nome?-
-L'ho letto dal tuo grembiule-
. Louis toccò la stoffa e per Harry quel punto parve bruciare. La sua cotta lo stava toccando, gli stava parlando, gli stava sorridendo.
-HARRY!- la voce di Matt lo fece tremare.
-Porca puttana-


Poi mi ha detto che voleva andarsene perchè è stanco di fare il contadino. Sta andando in Inghilterra per fare l'attore. Vuole intraprendere il suo sogno. Capisci diario? Lui può scappare. Se solo potessi andare con lui, se solo potessi dirgli quanto lo amo. Ho deciso, domani vado a salutarlo. Gli augurerò buon viaggio e gli darò una lettera. Spero solo che vada tutto bene. Magari il nuovo anno mi potrerà fortuna.


E così Harry si svegliò il giorno dopo al canto del gallo, quando il sole era ancora chiaro e la notte stava piano piano sbiadendosi.
Si preparò con cura, mettendo la sua camicia migliore e gli unici pantaloni non rattoppati.
Scese lentamente le scale per non svegliare Matt, prese le chiavi, aprì la porta. E per la prima volta uscì fuori dalla sua prigione.

Sono le nove del mattino e finalmente Louis si fa vedere. Ma Harry ha troppa paura e si nasconde dietro un muretto di mattoni. Fissa il ragazzo con la valigia e il solito cappello guardarsi intorno, il profilo perfetto, la camicia ordinata. Un rumore di freni fa sobbalzare il riccio. Il treno è arrivato. Le persone salgono sopra. Donne eleganti con cappelli di piume e collane di perle, bambini con scarpe lucide e con giocattoli in mano, famiglie povere che hanno speso tutti i loro soldi per un biglietto di sola andata verso il loro fututo. Louis sospira prima di poggiare il primo piede sul primo gradino. Ed Harry sussulta, non vuole perderlo. Esce allo scoperto correndo e fermando il contadino.

-Harry?- chiede lui stupito. Il ragazzo non sa cosa dire, solo lo prende per mano e lo fa scendere. -Che stai....-
-Ti prego Louis, non fare domande. Prendi questa lettera, leggila quando sei salito sul treno. Se non tornerai verrò io.-
Louis non capiva quello che intendeva il piccolo, imbarazzato e balbettante.
-In carrozza!- urlò il macchinista del treno. E allora il più grande afferrò la lettera di Harry, la valigia e si voltò. Ma il piccolo prese coraggio, lo voltò di nuovo e lo baciò. Un bacio a stampo, romantico, pieno d'amore. Per Louis l'inizio, per Harry la fine. Perchè sapeva che non sarebbe mai tornato. Quando le loro labbra si staccarono, il contadino sorrise, salendo sul treno e
-Ah e...Harry?- Il ragazzo alzò lo sguardo. -Pulisci bene gli sgabelli nel bar, ho lasciato qualcosa.-  E così sparì nel corridoio del treno ma dopo un po' i affacciò dal finestrino sventolando un fazzoletto bianco e -Ci vediamo riccio!- urlò. Ed Harry pianse perchè aveva perso il suo tutto. Pianse perchè non aveva i soldi per andare da lui. Pianse perchè non aveva niente da offrirgli. Ma pianse soprattuto perchè ne era davvero troppo innamorato.


''Caro Louis Tomlinson,
sono io, Harry il barista. Ti sto scrivendo perchè voglio dirti che mi dispiace. Mi dispiace di non averti mai parlato, ma il fatto è che sono troppo timidio. Mi dispiace di non essere abbastanza per te, ho solo diciassette anni. Mi dispiace di non avere niente da offrirti, sono povero. Ma soprattutto mi dispiace di essermi innamorato di te. La prima volta che ti vidi fu il 28 ottobre 1882. Avevo solo quindici anni ma appena ti vidi provai una sensazione di completezza dentro di me. Non puoi sapere quanto io sia felice che tu mi abbia parlato ieri sera. Finalmente mi sono sentito davvero completo. Ma ora mi sento davvero male perchè so che non ti vedrò mai più. Non potrò stringerti tra le mie braccia, non potrò baciarti, accarezzarti, fare l'amore con te. Sappi solo che mi mancherai. Ed io ti aspetterò sempre. Grazie di esistere Louis.
Il tuo Harry.''


Quando il treno partì, Louis si rese davvero conto di quello che si stava lasciando alle spalle. Ed Harry aveva ragione. Louis non tornò mai più. Ma un giorno di marzo accadde un miracolo. Harry stava pulendo il bar, precisamente il tavolo dove due mesi prima erano seduti Louis e la bambina. E allora se ne accorse. Sotto la sedia c'era un buco con un pezzo di carta dentro. Harry lo tirò fuori. Un biglietto solo andata per l'Inghilterra, la foto di una casa con dietro scritto:

''Caro Harry,
spero mi verrai a trovare in Inghilterra. Anzi, spero verrai a viverci con me. Mi trovo nel centro di Londra, chiedi ai passanti di Mr. Tomlinson e loro ti diranno dove sono. Ti aspetto, non mi lasciare.
Il tuo Louis.''



Ed Harry scappò via e corse dal suo amato, per amarlo, per baciarlo, per invecchiare insieme. Per sempre.







Tadaaaaaaaaaan. Ecco una nuova ed originale One Shoot appena sfornata. Spero vi piaccia davvero perchè insomma, ci ho messo il cuore per scriverla. Un bacio e alla prossima <3
-Giada:)
  
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