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Autore: himself    27/08/2013    5 recensioni
Ambientata dopo l'episodio 2x13 — L'amore non ha limiti. Né di spazio, né di tempo.
Genere: Azione, Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Doctor - 10, Rose Tyler
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Prologo

Rose soffoca un «Ti» nelle lacrime e cerca l’equilibrio delle parole. Prende un bel sospiro. Il Dottore la guarda, non smette di guardarla. Apre la bocca per dire qualcosa, ma all’inizio non riesce. Riprende fiato.
«Ti amo», e mostra un sorriso doloroso, nascosto dalle lacrime che le rigano il viso.
Il Dottore è lì, un mezzo sorriso. Oh, anche lui la ama. Continua a guardarla.
«Anche questo è vero», dice lui con la voce spezzata dalle lacrime non ancora versate. Trattiene il pianto.
Rose annuisce, e il suo volto spruzza una felicità mischiata con la tristezza e il dolore.
«E credo che..», continua il Dottore alzando le ciglia, forse per cercare di non piangere.
Rose sospira, cercando la calma, ma la calma non arriva. Solamente un’intensa paura. La paura dell’abbandono.
Un’ennesima lacrima le riga il viso.
«Se questa è l’ultima occasione che ho per dirlo..», continua il dottore in una bocca stanca. Stanca di sorridere in modo falso, quella bocca, quelle labbra, vorrebbero solamente contorcersi verso il basso. E quegli occhi, oh. Quegli occhi! Vorrebbero solamente bruciare di meno e piangere.
Il vento sposta i capelli di Rose, ma continuano a guardarsi. Lei non da peso al capello che le si è accostato alle labbra.
Continuano a guardarsi, sfidando ogni legge del vortice spazio-temporale.
Il Dottore poi trova il coraggio. E parla.
«Rose Tyler..».
Rose scoppia in lacrime, i capelli e le lacrime le rigano il viso. Non c’è più speranza, ormai. Stringe gli occhi per cercare di non piangere, ma alla fine scoppia e soffoca in un pianto doloroso. Si copre gli occhi con la mano, e la morbidezza di quel pullover viola le asciuga, almeno un po’, le lacrime.
Abbassa il viso e piega la schiena, distrutta. Continua a piangere. Non un pianto rumoroso. Un pianto con pochi gemiti, un pianto doloroso, veramente doloroso.
Il Dottore non c’è più, è andato. Il tempo era terminato. E Rose non saprà mai se quel ‘Rose Tyler’ era un ‘Ti amo’, ma lo spera così tanto!
Porta le mani tra i capelli, cercando di trovare tranquillità, ma niente. Si volta verso Jackie, Pete e Mickey. La madre le corre incontro, così come Rose, e si abbracciano.
«Mamma..» singhiozza.
«Oh, figlia mia!».
Rose affonda il viso nell’incavo della spalla della madre, mentre il vento scompiglia loro i capelli.
«Dottore», urla disperata.
«Dottore, non» continua, ma le parole le si spezzano sulle labbra, le pronuncia, allora le pronuncia col fiato, senza parlare, «puoi lasciarmi».
Le lacrime continuano a rigarle il viso, un pianto disperato. Si accovaccia e si dimena tra le braccia della mamma e nella sabbia.
«Su, figlia mia, su», la mamma l’accarezza.
«Dottore», sospira nel pianto, è più calma adesso. Guarda lontano, nel vuoto.
«Oh, figlia mia» dice Jackie in tono premuroso, “il Dottore è andato..” continua rammaricata.
Il vento è forte, Rose è in piedi e cammina verso la terra che dista pochi metri dal mare. A causa del vento le è quasi impossibile sentire né la madre né Mickey. Ma sente qualcosa, un suono familiare a tutti.
«È il suono» dice Mickey avvicinandosi a Jackie. Pete lo segue a ruota.
«Quel suono» ripete, a bocca spalancata.
«È impossibile» dicono Pete, Jackie e Mickey all’unisono.
«È il TARDIS» sussurra Rose in un sorriso.
Una cabina alta, blu, compare sulla sabbia, a pochi centimetri dall’erba.
«Dottore!»
Rose corre verso la cabina, ma si ferma a metà strada. Una figura alta e slanciata esce dalla porta sinistra del TARDIS.
«Sto cercando Rose Tyler», dice in tono sarcastico.
È lui. Il Dottore. È di nuovo lì, da lei.
«Oh, Dottore» sospira e, correndo verso di lui gli lancia le braccia al collo.
Lui la prende in braccio, e la fa girare.
«Dimmi che sei vero» gli sussurra all’orecchio una volta che la mette giù, ma continuando ad abbracciarsi l’un l’altro.
Il Dottore ha le lacrime agli occhi. Gli bruciano, ma stavolta non le nasconde.
«Non potevo lasciarti, non potevo stare senza di te, Rose».



Spazio Autore:
Spero che il primo capitolo di questi 'episodi-fanfiction' vi sia piaciuto, che sia stato alla vostra altezza in qualche modo.
By the way, recensite e fatemi sapere se devo continuare!
- himself

  
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