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Autore: Barby1205    27/08/2013    2 recensioni
Le vuoi veramente bene? Allora allontanati da lei e non dire a nessuno che siete sorelle!
-affermò mia madre più convinta che mai-
Genere: Generale, Malinconico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: AU | Avvertimenti: Tematiche delicate
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The truth
 
 
La vita dell’uomo è fatta di scelte: si o no. Dentro o fuori. Su o giù. E poi ci sono le scelte che contano. Amare o odiare. Essere un eroe o essere un codardo. Combattere o arrendersi. Vivere o morire. Quando dobbiamo fare una scelta, è come se ci trovassimo di fronte ad un bivio. Le strade sono due e non sappiamo quale prendere. E a volte ci affidiamo alla sorte, tiriamo il dado, speriamo che qualcuno ci indichi la strada da prendere, attendiamo una risposta e poi, riflettendo, ci accorgiamo che queste siano cose stupide. Invece no. Non è sbagliato affidarsi alla sorte. E’ come quando, non sapendo che musica ascoltare, si sceglie la riproduzione casuale. Parte una canzone a caso e si continua a mandare avanti la playlist, fino a quando non arriva la canzone giusta e la si ascolta ed è così: è così che ti accorgi che quella era l’unica che volevi ascoltare. E nella vita funzionava esattamente allo stesso modo. Darle una seconda opportunità o no. Questo era il mio problema al momento e la mia mente era oscurata. Misi il pigiama, chiusi la porta della mia camera, mi sdraiai sul mio letto e presi un dvd di Grey’s Anatomy.
 
 
-Cristina: Meredith, perché ti importa di quello che penso io?
-Meredith: Perché tu sei la mia persona! E se farò questo con lui, e se divento una ragazza sana, tenera e sdolcinata che convive... Ho bisogno di te. Devo sapere che ci sei, ho bisogno che mi incoraggi, perché sei l'unica che mi conosce, veramente. Che sa tutto di me. Ho bisogno che fai finta che ce la farò anche se non ci credi. Perché se mi abbandoni adesso, sul serio non ce la farò. E non avrò mai il lieto fine e questa sarà solo…
-Cristina: La vita.
-Meredith: Guarda che ti sto pregando.
-Cristina: Io credo che tu e Derek ce la farete, farete funzionare la cosa...
-Meredith: Lo dici solo per farmi felice?
-Cristina: Sono la tua persona, sono dalla tua parte.

 
*FLASHBACK*
 
Sei una piagnucolona, Joy!
-mi accusò-
 
Ma hai sentito cosa si sono dette?
 
E’ soltanto un film!
-annunciò, vedendo una lacrima scendere dal mio volto-
 
Si, ma è il film. E questo può succedere nella vita reale, ci pensi? Potrebbe accadere anche a me un giorno e potrei trovarmi a parlare con la mia migliore amica del mio ragazzo. Un giorno potrò dire queste cose anche io ad una persona magari. Un giorno avrò anche io una migliore amica come Cristina: una persona che crede sempre in me; una persona capace di confortarmi con una sola parola, con un sorriso, un abbraccio; una persona che… che sarà la mia persona!
-spiegai a mia sorella-
 
Un giorno la troverai, si! Al momento, sappi che…
-si interruppe per poi continuare-
 
Tu sei la mia persona, sorellina mia. E io ci sarò, io voglio esserci, sempre. Voglio esserci quando mi dirai che hai trovato il ragazzo giusto per te e mi abbraccerai in lacrime. Quando litigherete, e io sarò lì a sostenerti per affrontare tutto insieme. Voglio esserci quando prenderai la patente e farai il tuo primo incidente, quando prenderai il diploma. Quando tu improvvisamente mi dirai ‘Mi sposo Taylor!’. Quando gireremo come matte tutti i negozi per cercare il tuo vestito da sposa e poi voglio esserci nel giorno più importante della tua vita, quello del tuo matrimonio e farti da testimone se lo vorrai. E continuerò ad esserci quando mi mostrerai l'ecografia del tuo bambino e dicendomi "Sono incinta", scoppieremo in lacrime guardando e riguardando quella foto nera. Voglio essere con te, lì in sala parto, quando sarai pronta a dare alla luce la creatura più bella del mondo. E ancora quando vedremo crescere i nostri figli insieme, proprio come abbiamo fatto noi.
E infine, una volta vecchie, stanche, con il nostro bastone, ci siederemo ancora lì, nello stesso posto che ci ha viste crescere, in quello che è stato il nostro posto, e mentre lavoreremo il maglioncino per i nostri nipoti ricorderemo tutta la nostra vita passata insieme.

-disse tutto d’un fiato-
 
*FINE FLASHBACK*
 
Non ero una ragazza che si commuoveva molto facilmente dopo un discorso. Ma quella puntata, quelle parole che mi disse quel giorno, mi provocarono una stretta al cuore e cominciai a singhiozzare come una bambina. Le emozioni, che provai in quel momento, ora si facevano risentire. Guardai l’orologio: segnava le 8 p.m. Mi feci coraggio e composi il suo numero. Lo ricordavo ancora a memoria. Le mandai un messaggio.
 
Ci vediamo al Regent’s park stasera? Eve ha detto volevi parlarmi… Joy xx
 
Perfetto! T xx
 
Ehm..a dopo allora! Joy xx
 
Puoi anche smettere di firmarti! Sai, ho ancora il tuo numero in rubrica!
 
Mi erano mancati i nostri momenti. Mi erano mancati i suoi messaggi. I suoi rimproveri. Mi era mancata lei. A volte, ci vuole una perdita enorme per ricordarti a cosa tieni di più. Si, perché non capisci quanto tieni ad una cosa fino al momento in cui la perdi. Funziona così in tutti i rapporti. Funziona così nella vita. In un attimo sembrava che tutto il tempo passato senza di lei si fosse azzerato. Ero più decisa che mai. Volevo incontrarla. Mi rivestii alla velocità della luce e raggiunsi il piano di sotto.
 
Dove corri a quest’ora?
-urlò mia nonna dalla cucina, intenta a preparare la cena-
 
Esco un attimo nonna! Un’oretta e dovrei essere a casa!
-annunciai-
 
Ti aspetto per cena! Sbrigati
-concluse-
 
Dopo cinque minuti, giunsi a destinazione. Ero in uno dei parchi più belli di Londra e avrei incontrato presto mia sorella. Non ci eravamo viste per anni e, negli ultimi due giorni ci eravamo incontrate ben due volte. I casi della vita. Ero lì da un po’, ma di Taylor nessuna traccia.
 
Prima che dica qualsiasi cosa, devo raccontarti tutta la verità. Quella che tu non sai, quella che nemmeno io conoscevo fino a qualche mese fa.
-disse prima che potessi aprire bocca-
 
Mi limitai ad annuire e cominciò il suo racconto.
 
Tutto è cominciato due anni fa. Mamma aveva scoperto che qualche sera tornavi fuori di te a casa e non sapeva cosa fare. Mi aveva parlato molte volte di questa situazione e mi ripeteva ogni volta che tu non volevi saperne. Un giorno, esattamente due anni fa, quando tornai a casa, dopo un’esibizione in un locale di un amico di papà, mi disse che avevi preso una decisione e noi dovevamo rispettarla. Mi raccontò che tu avevi deciso di andartene. La tua vita era diventata uno schifo: non avevi amici, non avevi un ragazzo e odiavi la nostra città.
-cominciò a spiegare-
 
Stai dicendo che lei ti ha detto che sono stata io ad andarmene? E tu le hai creduto? Non è possibile…
-commentai-
 
Joy! Come facevo a non crederci? E’ nostra madre! Credevo non fosse capace di mentire, soprattutto se si trattava di mentire alle sue stesse figlie!
-si scusò-
 
Nostra madre? Nostra madre ci ha fatto questo? E per cosa? No, no, no!
-la guardavo incredula-
 
Fammi continuare e capirai. Mi aveva detto che aveva provato a farti ragionare. Aveva provato a dirti che le cose si sarebbero aggiustate, che insieme avremmo potuto risolvere tutto. Ma tu, tu non volevi saperne niente. Non volevi che la tua vita continuasse in questo modo. E io ho creduto alle sue parole tutto questo tempo.
-continuò-
 
E poi? Come hai scoperto che non era così?
-domandai-
 
Un giorno la sentii parlare con Austin. Nostro fratello le stava chiedendo spiegazioni sul perché della tua fuga e lei, credendo che non fossi in casa, cominciò a raccontargli tutta la verità.
 
E quando hai scoperto la verità, perché non sei venuta a cercarmi Taylor?
-singhiozzai-
 
Sono venuta Joy! Sono venuta a casa di nonna! Ma mi ha detto che non volevi vedermi, che dovevo andarmene per non farti soffrire ancora di più, che eri felice così. E io l’ho ascoltata e… e sono andata via!
-deglutì-
 
Taylor, io non so cosa dire… Io… mi dispiace! Scusami!
-la guardai dritta negli occhi, in quegli occhi nei quali potevo perdermi ogni volta, anche se erano uguali ai miei-
 
Non mi rispose. Mi guardò e poi mi abbracciò. Quanto mi piaceva stare così!
 
Ora devo andare ma…mi prometti che domani ci vediamo? Sai non mi sono dimenticata delle nostre promesse e… voglio conoscere il tuo ragazzo inglese!
-sorrisi-
 
Promesso!
 
Una promessa è una promessa Tay!
-pronunciai le parole che lei mi ripeteva sempre tempo fa e me ne andai-
 
****
 
Sono tornata!
-urlai aprendo la porta-
 
Nessuno mi rispose, così andai in cucina per controllare se ci fosse la nonna. Di lei nessuna traccia. Andai al piano di sopra e la sentii parlare con qualcuno.
 
Sarà al telefono, come sempre!
-pensai tra me e me-
 
Ritornai in camera mia e notai il telefono sulla scrivania. Così ritornai nella stanza della nonna per vedere cosa stesse facendo.
 
Albert ma quand’è che torni? Oggi sei uscito così presto e io e la tua nipotina ti stiamo aspettando per la cena! Possibile che ti fai sempre aspettare? E dove vai tutto il giorno? La prossima volta non esci senza di me eh!
-ripeteva guardando la foto di mio nonno posta sul comodino accanto al letto-
 
Vedi… mi lasci sempre da sola! Siete fatti della stessa stoffa tu e tua nipote! Uscite sempre! E poi…stasera ho messo il rossetto e il vestito, proprio come piace a te!
-terminò-
 
Nonna, ma con chi stai parlando?
-le chiesi-
 
Con nessuno, tesoro mio.
-dichiarò-
 
Allora, vogliamo cenare?
-continuai-
 
Tuo nonno non è ancora tornato! Dobbiamo aspettarlo.
-disse-
 
Ma cosa stai dicendo? Ti senti bene? Vuoi che chiami il dottor Fox?
 
Tranquilla Joy! Sto benissimo. Non devi preoccuparti.
 
Come era possibile? Mia nonna stava parlando alla foto di mio nonno. Gli stava chiedendo di tornare a casa come se non sapesse fosse morto ormai da più di due anni. Cominciavo a preoccuparmi, perciò, nonostante la sua risposta, decisi di chiamare il suo medico di fiducia. Cercai il suo numero nell’agenda e lo digitai velocemente.
 
Pronto?
-una voce mi rispose-
 
Buonasera, è il dottor Fox?
 
Si, lei chi è?
 
Sono la signorina Swift! Dovrebbe venire urgentemente a casa nostra. Mia nonna non sta molto bene.
-gli spiegai-
 
Arrivo!
 
Non passarono nemmeno dieci minuti e il campanello suonò. Il dottor Fox, molto pazientemente, raggiunse la nonna al piano di sopra. La visitò e poco dopo uscì.
 
Allora? Cos’ha mia nonna?
-domandai-
 
Nessuna risposta.
 
Mi dice cos’ha mia nonna, per favore?
-dissi di nuovo-
 
Perché non mi rispondeva? Mi faceva morire dall’ansia così.
 
Sua nonna ha…
 
 
 
 
SPAZIO DELL’AUTRICE: No, no, no! Che finale per questo capitolo! Cosa starà succedendo? Cos’ha la nonna? Povera Joy… sembra che nella vita tutto le vada male! Ora che finalmente ha chiarito la situazione con Taylor cosa succederà? Non vi anticipo nulla! :P Che cattiva che sono quando faccio così hahaa <3 Alla fine vi voglio bene dai hahaaha Prometto di pubblicare il prima possibile! Ma… me la lasciate una recensione? *faccia da cucciolo*  grazie a tutti! Un bacio.
 
  
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