Storie originali > Romantico
Ricorda la storia  |      
Autore: Bobo96    27/08/2013    2 recensioni
“Mi dispiace” mi sussurra, posando una mano sulla mia spalla.
“Non è colpa tua” la mia voce è impastata dalle lacrime ed è sgraziata, troppo acuta per un ragazzo. Provo a darmi un contegno e fermare quelle dannate lacrime che non vogliono smettere di percorrere le guance.
“Del resto.. sono io quello innamorato, no? Sono io quello che deve soffrire e stare male per qualcosa che non c’è”
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

 SLOW DANCE

Alzo leggermente il volume della canzone e guardo i miei compagni ballare a ritmo di musica mentre io resto alla console.
Mi hanno nominato DJ, forse è anche merito delle mie suppliche, ma in quel momento vorrei essere anche io sulla pista da ballo.
Li vedo divertirsi, scatenarsi e vorrei anche io lasciarmi andare.
Poso lo sguardo stanco su alcuni dei miei compagni seduti al tavolo che discutono animatamente, accanto al loro piatto di pizza ormai ridotta in briciole.
Il mio sguardo si sposta e si posa dolcemente su di lui e non posso evitare di sorridere.
La canzone finisce ma io sono ancora perso nei suoi occhi e non mi accorgo che ne è partita una nuova. È un lento.
“Formata le coppie” dico al microfono, compreso nel pacchetto DJ, “Si balla un lento”
Vedo i ragazzi prendere per i fianchi le ragazze e vedo lui portarsi tra le braccia una mia amica.
Poggio il mio mento sul bancone di marmo canticchiando la canzone e guardano lui e lei volteggiare sulla pista.
La mia mente inizia a fantasticare, ad immaginarsi al suo posto ma sa che è solo un sogno ad occhi aperti.
Le lacrime iniziano a cadere lentamente ma nessuno se ne accorge, nessuno le vede, troppo preso a ballare o a parlare.
Il cuore batte più forte e grida, urla, si dimena, si lacera, si spezza, nel tentativo di farsi udire dalle sue orecchie.
Ma il dolore si fa insostenibile e mi costringe a portare una mano al petto, in un disperato tentativo di cavarlo da dov’è per interrompere quel tormento.
La canzone continua come il dolore ed io non riesco a distogliere lo sguardo.
“Basta” supplico in silenzio “Lasciala andare e vieni qui” continuo prima di abbandonare tutto.
Cammino piano, le gambe fanno fatica a rispondere ai comandi del cervello, mi allontano dalla stanza senza essere visto, come un fantasma.
Passo attraverso i vari tavoli ed esco da quel ristorante.
Mi allontano ancora di qualche passo dall’edificio, dalla stanza, dalla musica, da lui prima di lasciarmi cadere sul marciapiede.
Tiro su con il naso un paio di volte, sfregando violentemente le nocche contro gli occhi umidi e gonfi.
Respiro piano e ad ogni respiro mi brucia la gola, mi prudono gli occhi e la lacrime cadono più violentemente.
“Tutto bene?” una semplice domanda a cui non so dare risposta.
Mi giro verso la ragazza boccheggiando, cercando di reprimere ancora di più le lacrime e nascondere i segni della mia debolezza, i segni del mio amore.
Arrivano altre persone ma non le voglio, non voglio dare spettacolo.
Mi sommergono di domande ed io rimango zitto, alcune provano a confortarmi ma ancora le parole non mi escono.
Lo vedo, è arrivato anche lui curioso della curiosità altrui. Mi nascondo con le mani, non voglio farmi vedere debole e sofferente.
Sento bisbigliare e sento passi che si allontano e un paio che si avvicinano.
“Mi dispiace” mi sussurra, posando una mano sulla mia spalla.
“Non è colpa tua” la mia voce è impastata dalle lacrime ed è sgraziata, troppo acuta per un ragazzo.
Provo a darmi un contegno e fermare quelle dannate lacrime che non vogliono smettere di percorrere le guance.
“Del resto.. sono io quello innamorato, no? Sono io quello che deve soffrire e stare male per qualcosa che non c’è”
“Io..”
“Non c’è bisogno che provi a consolarmi” tiro su con il naso e indosso un piccolo sorriso “Penso sia già tanto che tu sia venuto qui”
Lui sorride insieme a me forse credendo che sia tutto sistemato, che vada tutto bene e che io abbia smesso all’improvviso di amarlo.
“Torniamo dentro” mi dice alzandosi.
“Preferisco rimanere ancora un po’ qui”
“Fa caldo qui, dentro staresti al fresco e in compagnia”
“Non è la compagnia di cui io ho bisogno”
Lui resta in silenzio prima di sedersi di nuovo affianco a me e abbracciarmi.
Il gesto mi stupisce, ma sento che un piacevole calore si anima dal profondo del mio stomaco.
“Non dovresti lasciare che una persona ti riduca in questo modo”
“Non dovresti essere così fottutamente bello” replico io ridendo e asciugando l’ennesima lacrima.
“Vieni dai, entriamo” mi supplica porgendomi la mano e io la prendo. Mi lascio alzare, mi lascio accompagnare, mano per mano.
Al mio arrivo le persone si avvicinano, mi chiedono come stia, che cosa fosse successo ma non rispondo.
Mi limito a sorridere e fare gesti con la mano per far intendere che non ho voglia di parlare. Lui si allontana da me, il calore si affievolisce ma non scompare.
La musica riparte, qualcuno sta manovrando la console al posto mio. Mi siedo, rimango fermo, guardo gli altri ballare.
Lui si ferma, si avvicina e mi chiede di ballare con lui.
“Mi vergogno” mormoro, osservandomi intorno.
“Dopo la scenata che hai fatto?” mi provoca lui alzandomi dalla sedia “Penso che dovrei vergognarmi più io do te”
Parte un lento, forse ironia della sorte, e lui mi stringe a se. Mi sento impacciato, imbarazzato, osservato, stupido ma felice.
I suoi occhi sono puntati sui miei ed io distolgo lo sguardo per concentrarmi sulle sue scarpe.
“Guardami, non avere paura” mormora, soffia al mio orecchio sinistro e io rialzo lo sguardo.
Le sue labbra si posano leggermente sulle mie con dolcezza e rimango fermo, immobile. Chiudo gli occhi concentrandomi su quel sapore, così strano, così speciale, così.. suo.
Finisce anche quel momento perfetto ma la bolla che si era creata in quel momento non scoppiò. Poggiai la testa sulla sua spalla incredulo ma felice.
“Tutto bene?” mi chiede.
Una semplice domanda a cui ora so rispondere.

  
Leggi le 2 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Romantico / Vai alla pagina dell'autore: Bobo96