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Autore: BrutalLove    27/08/2013    5 recensioni
Può l'amore essere tanto forte da portarti a rinunciare a quello che provi davvero per preservare una nascente amicizia?
La storia di due vite molto diverse, eppure con qualcosa in comune, che si incontrano e si intrecciano, lasciando impronte indelebili l'una nell'altra.
Genere: Drammatico, Malinconico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Billie J. Armstrong
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Il pomeriggio seguente, quando Gloria tornò a casa dopo la scuola, trovò sua madre che lavorava freneticamente al suo progetto di lavoro ed era piuttosto tesa.

Lo sai” le sussurrò all'orecchio, “Billie stamattina ha avuto un altro scatto d'ira come quello di ieri, non l'ho sgridato e si è scusato poco dopo senza che gli dicessi niente. Poi si è sdraiato sul divano e non si è alzato nemmeno per mangiare... Gli ho portato della pasta ma l'ha rifiutata. Devo uscire adesso, ci vediamo stasera, sono parecchio in ritardo!” aggiunse, come se all'improvviso si fosse ricordata di avere degli impegni.

Mamma..?”.

Non posso ora, Gloria! Vai da Billie e cerca di farlo mangiare, ci vediamo stasera!” gridò sua madre, già sulla porta.

D'accordo” fece la ragazza un po' scocciata.

I suoi genitori erano sempre impegnati con il lavoro. No, non era quello a darle tanto fastidio. Il problema era che non avevano mai dato a lei tante attenzioni quante ne davano a Billie che, per di più, non era neanche figlio loro.

Gloria, lui ha dei problemi e voi siete il suo unico punto di riferimento, non essere così gelosa! si disse, ma non servì a nulla. Quel sentimento fastidioso che era cresciuto dentro di lei rimaneva lì e non sembrava essere disposto ad andarsene.

Mi odio sussurrò a sé stessa, un secondo prima che sua madre interrompesse il suo monologo interiore.

Tesoro hai visto i soldi che c'erano sul tavolo della cucina? Non riesco più a trovarli” chiese, tornando in casa.

No” rispose la ragazza anche se effettivamente non era neanche passata dalla cucina, “Sicura di averli appoggiati lì?”.

Lo ero fino a qualche secondo fa... Pazienza, avvisami se li trovi, dovresti riconoscerli perchè erano legati insieme da un elastico e una banconota era scarabocchiata”.

Papà” sussurrò Gloria, visto che sapeva bene che l'unico ad avere quel vizio in casa loro era lui.

Già... pazienza, esco!” fece sua madre e si chiuse la porta alle spalle un istante dopo.

La ragazza sbuffò. Non aveva voglia di fare da baby-sitter a Billie, doveva fare un sacco di compiti e sicuramente non sarebbe riuscita a combinare nulla, come al solito.

Entrò in soggiorno più svogliata che mai, trascinando sul pavimento la borsa con i libri di scuola.

Ciao” disse rivolta al ragazzo.

Ciao” rispose Billie dal divano.

Mia madre dice che non hai mangiato”.

Billie fece di no con la testa, “Non mi va” aggiunse.

Lo sai che se non mangi ti riportiamo in ospedale, vero?”.

Il ragazzo spalancò gli occhi per la paura, ma Gloria non fece una piega. Era talmente stanca, stufa della situazione, che proprio non riusciva a trovare un po' più di tatto, nonostante fosse a conoscenza della sua condizione.

Esatto Billie” ripeté, “In ospedale. E tu non ci vuoi andare, vero?”.

Il ragazzo scosse di nuovo la testa.

Allora farai meglio a darti una svegliata” fece bruscamente la ragazza, “Va' in cucina e scaldati da mangiare, la pasta è nel frigo ed il microonde lo sai usare” concluse.

Non era giornata di coccole, carezze e tenerezza.

Quella situazione doveva finire.

Billie era malato, d'accordo, ma non doveva approfittarsi della situazione solo perchè ora c'era qualcuno disposto ad aiutarlo.

-Non essere sadica- disse una vocina dentro di lei, -Anche tu ti comporteresti al suo stesso modo-.

-Non ne sarei così sicura, e comunque non credo che scaldarsi il pranzo da solo possa danneggiarlo-.

-No, certo. Però sarà il tuo atteggiamento a danneggiarlo, se continui così-.

Gloria scacciò la vocina nella sia testa e seguì Billie che, intimorito, si stava dirigendo in cucina.

Scusa” gli disse, improvvisamente calma, “Dai, faccio io, non ti preoccupare” continuò prendendo dal frigo il recipiente con la pasta, “Tu siediti, tra poco si mangia”.

Billie accennò un sorriso ed il suo sguardo interrogativo si fissò sulla superficie ruvida del tavolo della cucina.

Incantava lo sguardo, lo faceva di continuo. E la spiegazione di quel comportamento si riassumeva, ancora una volta, in una semplice parola, epilessia.

Le fece tenerezza e si addolcì un poco.

Gli servì il cibo su un piatto di porcellana e si sedette accanto a lui, incitandolo a mangiare.

Billie, che sembrava avesse paura che Gloria lo riprendesse, prese delicatamente la forchetta tra le dita e ingurgitò il primo boccone.

E'... buona” sussurrò.

Lo so, sarebbe un peccato se te la perdessi” fece Gloria di rimando.

Non c'era più rabbia nella sua voce e questo sembrò far riacquistare fiducia al ragazzo.

Senza dire una sola parola, boccone dopo boccone, finì di mangiare tutto quello che aveva nel piatto.

Gloria gli sorrise e lui ricambiò.

Billie si stese di nuovo sul divano, e la ragazza accanto a lui.

In TV stava passando un programma sulla ristrutturazione delle case abbandonate e a Gloria non fece altro che ricordare il discorso che prima o poi avrebbe dovuto fargli riguardo il suo ritorno dalla sua famiglia.

Lo squadrò per un istante e lo trovò così tranquillo che si chiese perchè non gliene parlasse proprio in quel momento.

In fondo perchè no?

Tolto il dente, tolto il dolore.

Billie” lo chiamò.

Uhm?” fece lui, voltando la testa in direzione della ragazza.

Lo... lo sai che prima o poi verrà il momento di tornare a casa?”.

Il ragazzo la guardò stranito, come se non comprendesse le sue parole.

A casa tua, dalla tua famiglia” precisò lei, “Bè, in fondo... in fondo è giusto così, non credi?” concluse, aspettandosi una reazione esagerata da parte sua.

Invece lui rimase immobile, impassibile e annuì.

Lo so” rispose sospirando.

Ovviamente potrai chiamarmi se ci saranno problemi... o anche se non ce ne saranno, così, solo per parlare” fece Gloria per non lasciare che la situazione degenerasse nella disperazione, “E ci vedremo a scuola, tutti i giorni” aggiunse.

Già. Vedi, è per questo che ti ho chiesto il numero quel giorno, a scuola. Non ti conoscevo ma sembrava volessi diventare mia amica e così... volevo...volevo trovare qualcuno che potessi chiamare in casi... simili” concluse.

Come?

Gloria deglutì rumorosamente, considerando le sue parole.

Quindi lui...quindi a lui lei non era mai piaciuta? Non aveva mai manifestato nessun interesse per lei?

Non era perchè voleva conoscerla meglio che le aveva chiesto il numero. Era semplicemente per avere qualcuno da chiamare in caso sua madre fosse impazzita.

Gloria si sentì ribollire di rabbia. Ma Billie in fondo non aveva colpa, era stata lei ad illudersi.

Ad illudersi che non fosse l'unica a sentire le farfalle nello stomaco quando si sfioravano, che non fosse l'unica a sentirsi così quando erano insieme.

D'accordo, ora la situazione era cambiata... aveva cercato di non pensare ad una relazione, ma non poteva non ammettere che, per quanto Billie fosse a volte fastidioso e ingestibile, o avesse gli atteggiamenti di un bambino piccolo, lo amava.

Gloria, tutto bene?” fece il ragazzo ridestandola improvvisamente dai suoi pensieri conflittuali.

Si” rispose lei, sul punto di piangere.

Si alzò e andò alla finestra. Dandogli le spalle prese coraggio e gli chiese “Billie, perchè mi hai baciata quella sera, fuori dal bar? Stavi semplicemente cercando una da farti?”. Quelle parole la ferirono più che mai non appena le pronunciò. Aveva sempre cercato di non vederla in questo modo, ma sembrava proprio che lui non la considerasse niente di più di un'amica.

Io... io non lo so. Ero ubriaco, confuso e solo... non sapevo quello che facevo. Mi dispiace moltissimo per quella sera, davvero”.

Si, lo so, non è questo il punto” lo fermò gloria, prima che il ragazzo ricominciasse a scusarsi.

E allora qual'è ?”.

Tu....” iniziò, “C'è un motivo se mi sono offerta di aiutarti, starti vicino e conoscerti meglio”, respirò di nuovo, più profondamente, “Tu... mi piaci, Billie”.

Co-cosa? Davvero?” fece lui sgranando gli occhioni verdi.

Gloria si sentì avvampare.

Ecco, lui non provava nulla per lei. Era stata un stupida a dichiararsi, sapeva benissimo che non avrebbe dovuto farlo! Annuì leggermente, delusa e imbarazzata.

Capisco che per te non è lo stesso e non c'è problema” lo anticipò, “A me va benissimo se rimaniamo solo amici”.

Bugie.

Gloria io...io non so che cosa provo, scusami” rispose Billie, imbarazzato, “Io ti voglio bene, tanto, per tutto quello che fai per me, perchè tu mi hai salvata quando... sì insomma. Però io... io non ho mai amato una ragazza e, credimi, per me è stato difficile anche solo fidarmi di te. Devi scusarmi, mi dispiace tanto, capisco che sono un problema e una delusione, ma io... non sono a mio agio con le persone”.

Gloria deglutì e ricacciò indietro le lacrime.

Ancora una volta Billie le fece tenerezza. Non doveva essere facile per uno come lui legarsi alle persone, in effetti, doveva capirlo e accettarlo.

Vieni qui” disse abbracciandolo da dietro “Va tutto bene, per me è perfetto se rimaniamo semplici amici” sussurrò, mentendo così bene che per un secondo riuscì ad ingannare anche sé stessa.

Gloria..”.

Sì?”

Però mi sento bene quando mi baci” sussurrò Billie.

Gloria gli baciò la fronte e poi si allontanò leggermente per osservare la sua reazione.

Il ragazzo accennò un mezzo sorriso e poi poggiò le labbra su quelle della ragazza.

Fu il bacio più lungo che si fossero dati fino ad allora. Ed anche il più tenero. Per la prima volta non ci fu nemmeno un briciolo di violenza a contagiare la passione e il fuoco che ardeva tra le loro labbra.

Per la prima volta, forse, fu qualcosa di molto simile all'amore.

Non ci fu altro contatto fisico al di fuori delle loro bocche, ma fu il momento più bello che avessero mai condiviso.

Billie fu il primo ad allontanarsi dalla ragazza, soddisfatto.

Gloria lo guardò, incredula e felice. Probabilmente non si era mai sentita meglio. Non solo il ragazzo che le piaceva l'aveva baciata e non era ubriaco, ma aveva tenuto a bada la sua rabbia e la sua foga.

Mi correggo” sussurrò Billie, “Mi sento benissimo quando mi baci”.

E tornò ad occuparsi delle sue labbra ancora per un po'.

 

 

 

 

Angolo autrice

Dunque! Ecoomi qua con il 26esimo capitolo!

Che ne pensate? Sono giunta alla conclusione che ci siano problemi con la storia perchè ho sempre meno recensioni... la cosa strana è che il numero di persone che la mettono tra i preferiti aumenta in continuazione, invece.

Quindi siete solo pigri, forse! Ahah, spero!

Vi ricordo che lasciare una recensione è gratis e fa TANTO piacere!

Al prossimo capitolo!

Ciao! :)

 

BrutalLove xx

  
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