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Autore: vale_chan99    27/08/2013    3 recensioni
Rachel 16 anni, Alex 17.
Due fratellastri, costretti a convivere nella stessa casa, dopo il tanto atteso matrimonio dei loro genitori. Insomma, non bastava andar nella stessa scuola?
Rachel è determinata, socievole, solare, Alex è un ragazzo segnato da un trauma, etichettato come il "bastardo" dalla maggior parte delle ragazze.
Cosa può succedere per due che convivono sotto lo stesso tetto?
Una storia fatta per chi ama il genere sentimentale, per chi vuole sognare ma allo stesso tempo , per chi vuole credere al destino.
Genere: Commedia, Drammatico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago, Scolastico
Capitoli:
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L'amore sotto casa. 

                         5 Capitolo
Rachel

-"Rachel, dopodomani è il compleanno di Nicole.. Vincent vorrebbe invitare tutti i suoi compagni di classe, festeggeremo in giardino, mi aiuteresti con i preparativi?"- mi chiede mia madre, mentre sto sul divano a leggere un libro di Nicholas Sparks -"Come la prima volta"-

Alzo lo sguardo e le sorrido compiaciuta:

-"Certo, ci avevo già pensato! Mi occuperò io dei dettagli e del resto e farò l'animatrice alla festa"- 

-"Beh, ne ero sicura. Hai sempre entusiasmo per questo genere di cose"- mi risponde mia madre, finendo di pulire il piano cucina. 

-"Come va con i preparativi del matrimonio?"- le chiedo, bevendo un sorso di limonata.

-"Non potrebbe andar meglio! Anzi, domani ti devi provar il tuo abito da damigella! Ti piacerà tantissimo Rachel, me l'ha consigliato anche tua zia"-

Si.. certo. Mia zia. Mi dovrei proprio fidare di una che si complimenta con mia madre con ciò che indossa anche quando l'indumento che ha a dosso fa cagare?

-"Descrivimelo, lascio spazio alla mia immaginazione.."- le propongo.

-"Allora.. ti dico solo che sarai una mini sposetta. Voglio tenerti sulle spine."-

-"Aaaah, ho capito il gioco che stai tramando. Okay.. vado al piano di sopra a prendere un foglio da disegno, mi è venuta voglia di disegnare, mah!"- 

-"Hai studiato prima?"- mi chiede sospettosa.

-"Certo, ho finito mezz'ora fa"-

Salgo le scale per entrare in camera di Alex, dove ci sono tutte le mie cose. Do un ultimo sguardo alla stanza che sarà la mia futura camera.. beh, si sta completando, man a mano.

Alex.. Alexander. 

Ammetto che ieri notte ho pensato a lui per la maggior parte del tempo. Il suo sorriso, i suoi occhi, il suo profumo. L'abbraccio di ieri pomeriggio.. i suoi pensieri e ricordi.

Sono felice di rendere qualcuno felice, dato che ieri pomeriggio mi aveva detto che lo facevo ridere..mah. E ha un sorriso dannatamente bello. 

Stamattina a scuola, stranamente mi ha anche offerto un cappuccino alle macchinette. Per non parlar di Carol che, appena venuta, si è messa a canticchiare fra se e se, lasciando perplesso Mark. Avrà preso Carol per pazza, questa mattina.

Apro la porta della stanza e subito prendo l'album da disegno, matite e pittura.

-"Ehi, che stai a fare?"- mi chiede Alex, curioso, mentre mi vede andar fuori al balcone.

-"Sto andando fuori a disegnare"-  gli rispondo con un sorriso. Fa la faccia di uno a cui ho risolto tutti i misteri del mondo.

-"Ti piace disegnare?"- 

Noto subito i suoi occhi blu, che sono ancor più chiari per via della luce del sole.

-"Certo. Mi piace scrivere, fotografare e sopratuttto , disegnare.."-

-"E cosa vai a disegnar fuori?"-

-"Non so, quello che mi viene in mente. Quando prendo carta e matita.. mi vengono in mente tantissime cose, che sfogo su un foglio"-

-"Mi faresti un ritratto?"- mi chiede dopo un po', sorridente.

Un ritratto? All'improvviso dubito delle mie capacità da disegnatrice. Il punto è che i suoi occhi mi distraggono sempre.

-"Ahah come mai vorresti un ritratto da me?"- gli chiedo.

-"Non so.. lo voglio e basta. Posso sembrarti stupido, ma boh, vorrei veder come mi disegni"-

-"Tranquillo, non rovino il tuo bel faccino"- gli rispondo sarcastica.

-"Non mi dirai che anche tu mi etichetti come il dongiovanni della scuola, quello che se la tira troppo e cavolate varie?"-

-"Non ti etichetto in questo modo. Ti ho imparato a conoscere Alex.. anche se ogni sera esci con una ragazza diversa.."-

Il ragazzo appare stranamente infastidito dalla mia affermazione. Beh, non è colpa mia se trovo le ragazze piangere a causa sua, per non parlare delle scritte dedicate a lui sui muri del bagno.

-"Cerco solo quella giusta.. e mi diverto un po'. Che c'è di male in ciò? Non sono mica un quarantenne!"-

-"Ehm..okay. In fondo sono affari tuoi.. su , andiamo a fare questo benedetto ritratto"-

Ci sediamo fuori al balcone.. lui davanti a me, che si passa una mano tra i suoi capelli neri, sistemandoseli. Quei suoi grandi occhi che ti guardano con uno strano luccicchio, quel suo maledetto sorriso che ti scioglie completamente.

 

 

Alexander

 

Rachel sta seduta accanto a me, pronta per disegnare. Stranamente mi appare un po' tesa, anche se cerca di non farlo sembrare.

I suoi capelli lunghi, ondulati castano  le cadono dolcemente sulle spalle, con quelle sue ciglia lunghissime e i suoi occhi color castano scuro che al buio sembrano neri, ma devo ammettere che sono davvero espressivi. 

Mi fido di lei.. stranamente. Ripenso per un attimo a ciò che ha detto prima, cioè che esco ogni sera con una ragazza diversa.

Sinceramente, se me l'avesse detto Chris, il mio miglior amico o qualcun'altra, l'avrei presa a ridere, ma detto da lei ha un aspetto del tutto diverso e non so nemmeno io il motivo. 

Ieri pomeriggio, quando l'ho abbracciata, mi sentivo bene, ero un po' nervoso, ma sentivo una cosa strana dentro di me. Mi sentivo protetto, mi sentivo al sicuro. Sembro un bambino, lo so.

Cerco di stare fermo e di non battere ciglio.. mi colpisce molto l'attenzione che dedica a questo "famoso ritratto", mi colpisce il suo sguardo profondo, sopratutto.

Dopo una decina di minuti, scoppia a ridere. Quel suo bel sorriso dipinto sulle sue belle labbra carnose.

-"Ohi, tutto bene?"- le chiedo perplesso.

-"Non so, mi viene da ridere..il disegno non è uscito molto bene"- mi avvisa.

-"E' ovvio, eri così nervosa prima!"-

Mi guarda per un attimo e le sue guancie si colorano di rosa..

La cosa bella di Rachel è che puoi saper cosa prova guardando le sue guancie: se si trova in imbarazzo diventano rosso fuoco, se è tesa di un color rosa e francamente non capisco cosa le innervosisca.

Ad un tratto, suona il mio cellulare..

E' Chris, appunto.

-"Pronto?"-

-"Ehi Alex, stasera vieni?"-

-"Dove?"-

-"Come dove? Al compleanno di Natalie! Ci saranno tutti!"-

-"Oddio è vero, oggi è il compleanno di Natalie! Che coglione che sono.."-

-"Lo so che è una tua ex, ma sei un invitato e devi venire.. necessitiamo delle tue battute di merda"-

-"Ah..ah..ah. Che simpatico che sei, sai?"-

-"Sarà un 18esimo..vabbè, in poche parole.. vieni alle 2O al Cristoforo Colombo!"-

E chiude la chiamata.  Il solito, come sempre.

-"Chi era?"- mi chiede Rachel.

-"Era un mio amico, oggi devo andare ad un 18esimo.. e come un cretino me ne ero scordato"-

-"Pff solo tu puoi scordarti di un 18esimo! Come farai con il regalo?"- mi chiede, sistemandosi i capelli castani.

-"Io? Ahaha porto 2OO euro e faccio prima"-

-"Il solito.."- 

Mi alzo dalla sedia e instintivamente le do un bacio sulla guancia. Resta parecchio sorpresa. Anch'io sono sorpreso, ma che cavolo mi prende?

 

--

Eccomi davanti al Cristoforo Colombo, aspettando a quel ritardatario di Chris.

-"Ehi Alex..che ci fai qui?"- mi chiede Eleonore con uno sguardo malizioso vedendomi all'entrata del ristorante. Eleonore è una ragazza della scuola, amata dai morti di figa per la sua troiaggine e odiata da tutte le ragazze. 

-"Aspetto Chris, te?"-

-"Oh, ovvio, vado al 18esimo.. ma non credevo che Natalie ti avrebbe invitato, dopo che l'hai lasciata così, all'improvviso"-

Guardando Eleonore noto subito il suo vestitino attilato che a malapena le copre il culo e il suo rossetto acceso sulle labbra fine, che cerca in qualche modo di renderle carnose.

Poi mi viene in mente Rachel. Quella ragazza così sorridente e acqua sapone, quella ragazza che non ha niente a che fare con queste poco di buono. La ragazza che si imbarazza di un piccolo  spacco al vestito, mentre questa qui va in giro con questo vestitino che la rende mezza nuda.

-"Forse spera che mi ci rimetta.."- le dico con un sorrisetto.

-"Probabile, ingenua come è.. anche se si sa che tu preferisci il fuoco.."-

-"Eleonore.. smettila. Ah, buone notizie: il bagno del ristorante è abbastanza grande, perciò dentro ci puoi far tutti i servizietti che vuoi, con altre persone"- le riferisco facendole l'occhiolino, mentre lei irritata entra dentro al locale con i suoi tacchi a spillo di una 2Oina di centimetri.

-"Ohi Alex"- mi saluta Chris, uscendo dalla sua auto parcheggiata qui vicino. Battiamo il cinque.

-"Complimenti per l'orario, hai spaccato l'orologio svizzero"- 

-"Se vengo al 18esimo è solo per divertirmi..perciò.."-

-"Vabbè, entriamo dentro"- 

 

****

 

Rachel

 

Mi alzo dal letto come una sonnambula. Attacchi improvvisi di fame notturni.. 

Mi faccio luce con il cellulare e scendo le scale,  furtivamente. Non voglio che qualcuno si svegli a causa mia..

Mi sento strana. Alex non è ancora tornato.. dovrei essere felice, perché almeno oggi ho la possibilità di far sogni tranquilla senza sentir qualcuno russare, ma stranamente porto un vuoto dentro.

Apro il frigo.. ok. Non c'è niente da mangiare.. mi faccio un semplice bicchiere di latte caldo con qualche biscotto.

Guardo l'orologio e .. cavolo, sono le 3 e mezza di mattina.

Qualcuno mi sta chiamando, ma cavolo, a quest'ora? Oddio, è Alexander.

-"Pronto?"- rispondo a voce bassissima.

-"Ehi ..Sei Rachel, giusto?"- mi chiede una voce estranea.

-"Si! Ma.. tutto bene?"-

-"Apri la porta di casa.. sono William. Alex è tutto sbronzo.. ho cercato di chiamare al fisso, ma non rispondeva nessuno.. perciò, ho preso il cellulare di Alex e ho trovato il tuo numero in rubrica.."-

-"Capisco..ok..ora vengo"- gli rispondo sussurando.

Alex, quel deficente. Si sarà preso una mega sbronza.. e poi dice che le voci che circolano a scuola sono false. Preoccupata, prendo in religioso silenzio le chiavi e apro delicatamente la porta. 

Fuori c'è un auto e Alex sta appoggiato ad un ragazzo, William.

-"..Fallo entrare..buona notte, scusami se ho disturbato.. ma non sapevo proprio che fare! Non potevo farlo guidare in queste condizioni.."-

-"Grazie William, non preoccuparti.. ma dimmi un po', tutte le volte in cui Alex si ubriaca succede ciò? Fai il taxista notturno?"-

-"Stasera è diverso, dato che il Cristoforo Colombo è fuori città..ah beh, notte"-

Prendo Alex, che subito si butta su di me a peso morto.. i suoi occhi azzurri sono spenti e il suo alito emana una puzza tremenda di alcool e vodka.

-"S-scusami R-rachel.."- mormora tra le mie braccia.

Oh madonna santa , e adesso cosa faccio?

-"Idiota.."- gli dico, poi lo porto in camera, al piano di sopra. Dice delle cose senza senso, non sa più dove andare e non riesce nemmeno a reggersi in piedi. A culo nessuno si è svegliato. Noto la sua fronte sudata.

-"Oddio, si muore di caldo.. APRITEEEE"-

-"Shhhhhhht Alex! Zitto!"-

Mi indica di sbottonargli la camicia..oddio. Questo è pazzo. Pian piano gliela sbottono.. e non faccio che notare il fisico sviluppato in ogni dettaglio che ha, con una sorta di tartaruga e pettorali. Poi mi indica i pantaloni.. i suoi vestiti sanno tutti di alcool.

-"SCORDATELO ALEX."- 

Senza dir più niente, mi prende e mi butta con se sul letto. Il suo braccio mi trattiene..e non molla la presa. Mi giro e vedo il suo viso tutto consumato, con due occhiaie.. uno strano colore.. e gli occhi socchiusi.

Bene. Ora mi tocca dormir con lui!? 



#note: Hola a todos! Eccovi un capitolo appena sfornato :3 Ringrazio di cuore a tutti quelli che hanno recensito e che seguono questa storia :) Cosa ne pensate di questo capitolo? Fatemi sapere:*

  
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