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Autore: IlaOnMars6277    27/08/2013    2 recensioni
"Segreti, bugie, pericolo, costrizioni, dolore e rimpianti: ecco di cosa è fatta la mia vita"
Genere: Azione, Drammatico, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Jared Leto, Shannon Leto, Tomo Miličević
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate
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DISSIMULARE
 
Shannon


“Allora signor Leto, riconosce alcuni di questi volti tra quelli dei suoi rapitori?”

Osservo Jared seduto di fronte ad un uomo della polizia che distribuisce foto in bianco e nero, ne afferra una scrutandola con cautela dicendo con voce monotona “Glielo ripeto, avevano tutti il passamontagna..”
“Si ma conosceva la signorina Harris, Chloe Carter Harris. Come mai?” lancio un’occhiata al nostro avvocato che stringe il braccio di mio fratello.
E’ il chiaro segnale che vuole spronarlo a dire la verità, come gli ha consigliato prima di venire qui. Si è fatto raccontare tutto l’accaduto, nei minimi dettagli, anche se dubito che Jared non abbia omesso nulla. E’ stato irremovibile di fronte alla richiesta di Ted ‘ Devi dire quello che ha fatto la ragazza, se è lontana probabilmente non riusciranno mai a prenderla’. Continuava a rispondere che lei non aveva fatto nulla, che l’avrebbe messa in un ulteriore pericolo inutilmente, nonostante l’avvocato insistesse nel raccontare anche quel dettaglio per evitare che la polizia seguisse la pista sbagliata e sospettassero di lui.

“Ho incontrato la ragazza in stazione per la prima volta, mi ha chiesto un autografo, non so se stava fingendo o no..” dice in tono sicuro, sfoderando le sue doti da attore. Scuoto la testa impercettibilmente quando mi guarda con la coda dell’occhio, e continua.
“Ho sentito dei nomi però…”
Il poliziotto congiunge le mani con pazienza e gli fa segno di proseguire.
“Un Bob ed un John…quest’ultimo era sicuramente nella casa dove mi tenevano legato”
“D’accordo. E come è tornato a casa? Avete pagato il riscatto?”
“Sono scappato. Mi hanno slegato per andare in bagno e sono fuggito dalla finestra..”
Il poliziotto alza le sopracciglia soppesando l’informazione, immagino sia abbastanza incredulo e dubbioso sulla veridicità delle sue parole ma finge di crederci.
“D’accordo, può andare per ora. Si tenga a disposizione per ulteriori domande” mio fratello si alza ed io lo imito.
“Ho già detto tutto quello che so” aggiunge prima di raggiungere la porta.
“Sarebbe dovuto venire subito da noi a denunciare l’accaduto, forse avremmo potuto catturare alcuni di loro a quest’ora”
“Nessuna traccia?” chiede Ted.
Il poliziotto scuote la testa “Nessuno..sembrano essersi tutti volatilizzati. L’indagato principale è scomparso e nessuno lo ha visto lasciare la sua abitazione, il figlio ha usato la carta di credito per acquistare un biglietto aereo per Louisville ma i miei uomini lo stanno ancora cercando, la figlia è stata avvistata l’ultima volta con il suo cliente e questo William Cross non era nella sua abitazione; la sua auto è stata trovata abbandonata accanto alla villa dell’indagato principale. Ecco quanto”
“Tenete qui David?” chiedo, vorrei scambiare quattro chiacchiere con quel pezzo di merda.
“Si ma non potete vederlo. C’è la figlia però..la terremo qui per stanotte, è sospettata anche lei”
“Portatemi da lei..” dice Jared freddo e risoluto.
Mi avvicino lentamente sfiorandogli un braccio “Lascia stare Jay, vai a casa.. Se vuoi ci parlo io..” ma lui scuote la testa come avevo previsto e indietreggia leggermente lasciando che l’uomo in divisa lo preceda.
Anche Ted si unisce ed io li seguo trascinando i piedi.

Non mi piace questo posto, ho i brividi da quando sono entrato.
Non mi piace neanche questa situazione incerta, sono tutti a piede libero, questo significa che potrebbero essere ovunque; anche dietro l’angolo. Pronti a finire quello che avevano iniziato.

Camminiamo di fronte a stanze  chiuse da porte anonime e numerate.
E’ simile alle stazioni di polizia dove sono stato spesso, ricordo quando presi a pugni quel bullo più ubriaco di me che aveva pestato mio fratello. Qualcuno, fuori dal locale, ci vide fare a botte e chiamò la polizia, quando arrivarono eravamo già pieni di lividi e sangue e ci trascinarono in quel luogo spoglio e anonimo. Quando arrivò nostra madre rifilò uno schiaffo ad entrambi prima di chiederci come stessimo e cosa fosse successo. Sorrido a quel ricordo, immaginando quale paura le abbiamo fatto prendere. Dai lividi sul viso di Jared capì che lo avevano preso a pugni di nuovo e intuì il motivo della mia presenza, lo avevo difeso un’altra volta, senza pensare alle conseguenze mi ero accanito contro quel ragazzo robusto e grassottello.
Il brutto vizio di difenderlo è rimasto nei miei modi di fare, anche se ora se la cava egregiamente da solo; tranne quando si incaponisce per qualcosa.

Entriamo in una stanza arredata in modo più caldo e confortevole, trovando Kate seduta in un angolo che sorseggia un caffè; quando ci vede scatta in piedi.
“Jay..non ne sapevo nulla! Te lo giuro!”
Sposto mio fratello e le punto un dito addosso “Brutta…” ma lui mi blocca “Ci penso io Shan..” e si siede accanto a Kate “Veramente non ne sapevi nulla?” lei scuote la testa “Te lo giuro. Non so perché l’ha fatto..non mi ci fanno parlare. Ultimamente non parlava bene di te, sai…dopo la storia del matrimonio; ma non pensavo arrivasse a fare..” le sfugge un singhiozzo e affoga le labbra nel caffè caldo.
“Che cosa diceva?” le chiede mentre le strofina la mano sulla schiena per incoraggiarla “Cose sconclusionate.. che non meriti il successo, che mi ero innamorata di uomo egoista..che dovevo lasciarti perché il tuo successo era momentaneo e sarei dovuta stare con qualcuno con più talento...che la gente finge di amare la vostra musica solo per vedere il tuo bel faccino..e..e…” spalanca gli occhi come se avesse avuto un’idea e guarda Jared negli occhi “…e…che presto, molto presto la vostra musica sarebbe stata più famosa di te” lui sospira chiudendo gli occhi, si alza, e rivolgendosi al poliziotto dice “Lasciatela andare..”
“Non possiamo, dobbiamo fare degli accertamenti. Non sta a lei decidere, le verrà assegnato un avvocato di ufficio”
“Non c’è bisogno, ha già un avvocato” risponde indicando Ted che annuisce.
Kate bisbiglia un grazie, rimanendo seduta e rigirandosi il caffè ormai tiepido tra le mani.
Sento mio fratello dire “Te lo devo per il comportamento che ho avuto nell’ultimo periodo..”
“Mi dispiace..per tutto..”
“Dispiace anche a me” si volta uscendo dalla stanza e lo seguo, senza salutare nessuno, lungo il corridoio che porta all’uscita.
E’ notte fonda, afferro il cellulare e controllo l’orario, le cinque e mezza.
“Andiamo a dormire..sarai stanco”
Si ferma di fronte all’automobile “Sento che potrei scalare una montagna nonostante dentro mi senta completamente svuotato”
“E’ l’adrenalina..” dico lasciandogli una leggera pacca sulla spalla.
“No, è diverso.. Sembra rabbia, mista a dubbio e convinzione”
Sospiro immaginando a cosa si riferisca “J per favore, lascia stare. Hanno detto che probabilmente è fuggita in un altro paese prima che scattasse la denuncia, non potrà rimettere piede qui senza essere riconosciuta” si acciglia inchiodandomi con sguardo severo “Sento che non è così e devo insistere, glielo devo. Se non fosse stato per lei, tu ora parleresti con la mia lapide” apre lo sportello ma si ferma nuovamente quando rispondo adirato.
“Una buona azione non ne cancella altre cento brutte ”.
Chiude la macchina con un tonfo che risuona per la strada deserta e si avvicina furioso “Quindi nessuno ha diritto ad un’altra possibilità nella vita? Mi stai dicendo che sperare di avere una vita diversa da quella che si ha è sbagliato?”
“Non c’entra nulla con il discorso che stiamo facendo..”
“Invece è proprio di questo che stiamo parlando, solo che non lo capisci. Sono stato io il primo a non capire…” termina la frase in modo pacato, accarezzando quasi le parole.
“Ti sei preso una cotta eh?”
Apre la bocca per rispondere ma la porta si spalanca, spinta dal capo della polizia che ci raggiunge e parla rivolgendosi a mio fratello “Le manderemo un agente a casa, per controllare la situazione..” Jared annuisce ringraziando anche se so che l’idea non gli piace.
La ricetrasmittente del poliziotto emette un suono acuto e veloce, lui preme un pulsante e sentiamo “Stiamo mandando delle volanti a Portland, sono stati localizzati due indagati”
Jared scatta sull’attenti ed esclama “Vengo anche io!”
“No lei non va proprio da nessuna parte.. La terremo aggiornato” e fa segno ad uno dei suoi uomini di seguirlo.
“Jay, per favore.. Andiamo a casa..” sussurro in una supplica.
“Non posso starmene fermo ad aspettare..” incrocia le braccia cercando con lo sguardo, attorno a sé, un’idea per fare come vuole lui.
Sospiro pesantemente, arrendendomi di fronte alla sua testardaggine  “Avanti..Sali in macchina..”
“No..Shan..”
“Sali in macchina….Prima che io torni a ragionare sensatamente..” capisce le mie parole e, sorridendo, si affretta ad aprire lo sportello.


   
 
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