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Autore: _ayachan_    02/03/2008    15 recensioni
"Io sono fuoco.
Io distruggo, non aiuto"

Kyuubi, il demone più potente, l'invincibile, rovente concentrato di male. E Naruto, il ragazzino che sta per essere ucciso perché "non è più affidabile". C'è qualcosa che li lega, dopo tutti gli anni di convivenza forzata? C'è differenza, tra un Jinchuuriki e un altro?
«Ma io non voglio morire»
[dedicata a yayachan]
Genere: Drammatico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Naruto Uzumaki, Sorpresa
Note: OOC, What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
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Fuoco e Vento

Fuoco e Vento





Io sono fuoco.

Ardo e distruggo.
Non conosco sentimenti, non conosco pietà.


La notte è buia, le stelle sono nascoste da una coltre pesante. Il cielo nero sfiora grave le cime degli alberi, che si piegano sotto una brezza gelida. Il silenzio regna incontrastato fra i tronchi e le sterpaglie, mescolandosi a un troppo intenso sentore di sottobosco.
Un respiro spezzato.
Il rumore di un ramo che si spacca, un’imprecazione soffocata, e poi un tonfo sordo.
«Merda...» sibila una voce nell’oscurità.
Fruscii, foglie secche che crepitano sotto le mani graffiate.
«Non ancora...» un rantolo.
Non mi hanno ancora preso.
Si rialza, senza vedere nulla.
Alle sue spalle, ora, ci sono sussurri e sospiri.
Sono veloci. Maledettamente veloci.
Il contorno incerto di una testa si muove nel buio, appena più nero del petrolio che lo circonda.
Un nascondiglio. Mi serve solo un nascondiglio.
Riprende a muoversi, cercando invano di non fare rumore. Ma i piedi scivolano, le ginocchia doloranti risentono della caduta. E dire che fino a due ore prima erano spezzate.
La nausea gli serra lo stomaco in una morsa di ferro.
Paura.
Ha paura, per la prima volta da tanto tempo.
Perde l’equilibrio, si aggrappa a un tronco ruvido e sente la corteccia sfregare contro il mento.
«Merda!» ripete, incapace di trattenersi, stringendo i denti.
Sente un peso sul cuore, nella gola. Il desiderio insopprimibile di piangere, anche se significa farsi scoprire.
No... No. NO.
Se lo ripete come un mantra, sperando che gli dia il coraggio necessario per andare avanti.
Non sa da dove recuperare le forze, non sa nemmeno dove si trova.
Deve. Solo. Scappare.
E’ semplice. Lo ha sempre fatto, è un esperto.
Ma oggi non ci riesce.
Oggi, i suoi muscoli intorpiditi dall’anestetico rispondono solo a intermittenza.
Ansima, e gli sembra che l’ossigeno sfugga dai suoi polmoni. Si trascina avanti, e gli sembra che ad ogni passo la pendenza aumenti, e la fatica con lei.
Allora deve andare così? Deve davvero andare così?, si chiede, serrando i denti in una morsa tanto stretta da sentirli scricchiolare.
Un sasso contro il piede, cade avanti. Questa volta nessun albero lo salva, e il mento affonda nel terriccio soffice.
Attorno a lui solo l’oscurità.
«Luce...» sussurra, come se fosse acqua.
La mano scava involontariamente tra le foglie secche, vorrebbe raggiungere qualcosa... qualunque cosa... quella cosa.
Ma non ci riesce.
C’è una barriera che glielo impedisce, probabilmente l’anestetico.
Non mi hanno ancora preso.
Ormai è un pensiero senza senso.
E quando alle sue orecchie giungono i fruscii degli Anbu che lo raggiungono, è soltanto una menzogna.
«Lo abbiamo preso» dice una voce bassa e roca attraverso un trasmettitore, riecheggiando inconsapevolmente le sue parole. «Il sedativo ha fatto effetto. Il Jinchuuriki sembra privo di sensi»
Ed è allora che il buio si trasforma nel vuoto dell’incoscienza.


Sola.
Potente.
Invincibile.
Una fiamma non può toccare nulla, o ne decreterebbe la fine.
Io sono la fiamma che brilla nella notte.
Io distruggo tutto ciò che sfioro.

Ma non te.


Quando riapre gli occhi, la luce è tanto intensa da costringerlo a richiuderli.
Geme, cercando di portare una mano al viso, ma sente i lacci ai polsi e alle caviglie.
«Sì è svegliato» dice qualcuno, un’eco lontana.
«Di già?» domanda qualcun altro. «Ma quanto gliene avete dato?»
«Tre dosi»
«E allora procedete con la quarta»
Spalanca gli occhi, e nonostante le lacrime li riempiano immediatamente riesce a distinguere un soffitto bianco e una luce fredda, puntata su di lui.
Il panico lo attanaglia.
Il cuore accelera, il petto si alza e s’abbassa, i muscoli si tendono.
E’ legato.
Dov’è?
Chi sono le persone che lo circondano?
Pareti bianche, asettiche. Camici immacolati, occhi severi.
Lo guardano, e vedono solo un mostro. Lo guardano, e hanno paura di lui.
«No!» grida, e la voce roca che esce dalla gola non sembra sua.
«Dov’è la quarta dose?» chiama qualcuno.
Lui cerca di liberare i polsi, o i piedi.
Deve scappare.
Lo hanno preso.
Deve andarsene.
Ma lo hanno preso.
E se arriverà anche l’ennesima dose di sedativo, sarà la fine.
Stringe i denti, le palpebre.
Ecco di nuovo il buio, l’oscurità calda in cui lo hanno fermato.

Ascoltami. Dobbiamo andarcene! Mi uccideranno! E tu sarai rinchiusa in un altro corpo, e dovrai agire come vogliono loro!

E quindi?

E quindi devi aiutarmi!

Perché?

Perché... perché...
...Perché non voglio morire!

Una risata, nel buio.
Hai paura?

...Sì.

E chiedi il mio aiuto.

Sì!

E pensi che io te lo darei?

Nessuna risposta.

Io sono fuoco.
Io distruggo, non aiuto.
Essere rinchiusa dentro di te o dentro qualcun altro non fa differenza.

La desolazione è come un’ondata di piena.
Invade lo stomaco, la gola, la testa, e gli occhi.
Lo hanno ingannato.
Hanno allontanato Sakura e Kakashi con la scusa di una missione.
Sasuke non è mai tornato.
E Danzo ritiene che lui non sia più il contenitore adatto per l’arma più potente di Konoha.
Esiste un metodo sperimentale” gli hanno detto con voce melensa. “Potremo estrarre il Bijuu lasciandoti in vita”
Menzogna.
Vogliono ucciderlo, non serve più.
Troppo ribelle, troppo forte, troppo pericoloso.
Lo hanno cercato a casa. Lo hanno aggredito. Lo hanno torturato.
E’ riuscito a fuggire, ringraziando il chakra rosso che leniva il dolore, si è trascinato fin dentro la foresta, sperando nell’ausilio del buio.
Ma poi l’anestetico ha fatto effetto; poi lo hanno preso.
E la sua unica speranza si è estinta come l’ultima fiammella di una candela.
Riapre gli occhi, ansante, e il soffitto appare in un tremolio confuso. Le lacrime offuscano ogni cosa.
Ecco l’uomo con la siringa, si avvicina rapido.

E’ finita?

Ora chiuderò gli occhi e non ci sarò più?

Il cuore è come un tonfo lontano, gli riempie le orecchie, gli fa assaporare la paura fino all’ultima goccia.
Disperazione.
Non c’è più nulla da fare.
...

No.

Kyuubi.

Kyuubi!

Cerchi ancora il mio aiuto?

Sì.

Io posso solo distruggere.

No.
Tu sei fuoco.
Ma io sono vento.
Tu non puoi farmi del male, tu puoi solo sfiorarmi.
Mentre io posso alimentarti.
Pensaci Kyuubi!

...
Se anche fosse?
Poi?
Una volta libero, cosa speri di fare?
Lasceresti il villaggio? I tuoi amici? Tutto ciò che hai?
Come quell’Uchiha, te ne andresti da solo?
Non ti lascerebbero tornare.

...Lo so.
Un nodo alla gola.
Ma io...

Zanne più chiare in un’oscurità uniforme. Un ghigno, alla fine.
Oh, ne sono consapevole.
Non sprecarti a pensarlo.

I polmoni si riempiono d’aria, mentre l’ago freddo si posa nell’incavo del braccio.
Gli uomini nei loro camici si scambiano occhiate d’intesa, occhiate sollevate.
Siamo salvi.
Il sussurro, inascoltato, quasi inaudibile.
«...Ma io non voglio morire»
L’ago vibra, contro il braccio. Il lettino su cui è legato vibra, il pavimento vibra, la lampadina oscilla gettando una luce incerta su ogni angolo. Gli uomini vibrano. Il terrore vibra.
E poi il familiare sfrigolio sulla sua pelle.
Il dolore, misto al sollievo, i lacci che si sciolgono, il calore che lo pervade.
Gli uomini si fanno indietro, gridando, qualcuno si getta sulla porta.
E lui, si alza a sedere.
Il sangue scorre, trasuda dalla pelle.
Fa male.
Ma in tutto questo, riesce solo a pensare una parola.

Grazie.

E con il sangue, anche una lacrima scende.
Abbandonare tutto.
Sakura, il maestro Kakashi, il maestro Iruka, la sua vecchia esistenza.
Come Sasuke, diventare un reietto e lasciare ogni cosa.

Eppure è vivo.



Io distruggo tutto ciò che sfioro.
Ma non te.
Tu sei il vento, tu mi attraversi senza risentirne.
La mia fiamma non riesce a farti del male.

Tu o qualcun altro...
...Ci sarebbe differenza.











Ennesimo regalo di compleanno, questa volta per yayachan (yaya91 su manga.it)! Auguri!
(chiamatemi pazza, ma se non facessi tutti questi "regali" non scriverei one-shot, e vivrei di longfic. Quindi ritengo che mi facciano bene!)
Mi avevano chiesto qualcosa su Naruto e Kyuubi, e allora ho rispolverato un po' le vecchie atmosfere di Redenzione; questo è il risultato.
Spero di essere riuscita almeno in parte a carpire qualcosa del rapporto che lega Jinchuuriki e Bijuu, e spero di averlo reso in maniera perlomeno discreta! (sono consapevole dell'OOC, tranquilli)

_Ayachan_


  
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