Note
dell’autrice #1: una piccola, fondamentale premessa in merito
al titolo di questo capitolo. La canzone di Elvis scelta per completare la
raccolta è “Kiss me quick”. Tempo fa binsane ha pubblicato una storia con lo stesso titolo: http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=2086793&i=1
Volevo solo chiarire che il titolo del mio capitolo
l’avevo già scelto quando ho cominciato a pubblicare questa raccolta a inizio
agosto. Per correttezza ho anche parlato con l’autrice, che mi ha assicurato
che per lei non c’era alcun problema
nell’usare la stessa canzone. Ho provato a un certo punto a cambiare la
canzone, ma questa era semplicemente perfetta per la fine e mi dispiaceva
davvero dover cambiare.
Detto questo, buona lettura. J
Choose
your favourite kiss
Capitolo 5: “Kiss me quick”
Stolen kiss
La camera era immersa nel buio.
Solo la luce della luna piena entrava dalla finestra,
illuminando con il suo argenteo chiarore i corpi dei due ragazzi sdraiati sul
piccolo letto. La delicata brezza di una sera d’estate si faceva strada
soffiando attraverso le leggere tende di lino e rinfrescando l’ambiente.
Dal giradischi proveniva la voce di Elvis, profonda, implorante,
e sopra la sua, si muoveva armoniosa quella di Paul, dolce e udibile solo da
John.
Una voce dolce che non aveva impiegato molto tempo per
trasformarsi in qualcosa di malinconico e angosciato.
“Kiss me
quick while we still have this feeling”
Struggente.
A tratti disperato.
Perché
ti disperi, Paul? Era la tacita domanda negli occhi di John.
Non era certo lo stato d’animo giusto per poter cantare quel
brano di Elvis. Era una canzone vivace e ritmata e Paul la stava cantando come
se fosse la canzone più triste del re del rock ‘n roll.
Non
si fa così, Paul.
E probabilmente in circostanze diverse, John l’avrebbe
preso in giro, gli avrebbe impedito di proseguire con ogni mezzo, anche spingendolo
giù dal quel suo minuscolo letto, perché non si poteva cantare in quel modo
assurdo, no, come se quello fosse l’ultimo giorno prima dell’apocalisse e tutto
ciò che li aspettava era solo sofferenza.
“Hold me close and never let me go”
In un certo senso forse era così, pensò John
e non poté trattenersi dall’avvolgere la vita di Paul con le sue braccia, né di
percepire l’intensa scossa che attraversò il giovane, sorpreso e lievemente
compiaciuto.
Era davvero così e Paul lo sapeva meglio di John,
perché provava più in profondità quella disperazione. Perché non era lui quello
che l’indomani si sarebbe sposato, non era lui che la notte dopo avrebbe
dormito al fianco di John, non era lui che l’avrebbe avuto al suo fianco per il
resto della vita.
Era così perché non era lui.
“Kiss me quick, I just can’t stand this waiting”
Paul era solo la persona con cui John aveva deciso di
trascorrere quell’ultima notte di libertà, la persona con cui stava aspettando
che la notte lasciasse lenta e straziante il posto al giorno.
Il giorno del suo matrimonio.
Lo aspettavano insieme, perché non ne potevano impedire
l’arrivo. Qualunque cosa avessero fatto, detto, quel momento sarebbe giunto,
prima o poi.
Lo aspettavano insieme, così come insieme avevano
aspettato qualunque altro dannato evento delle loro dannatissime vite. Con lo
stesso timore, il timore dell’ignoto.
Il timore di quel primo incontro, quando Paul l’aveva piacevolmente
impressionato con il suo modo tutto particolare di suonare la chitarra, con il
suo atteggiamento sicuro di sé. Poche persone avevano avuto la capacità di
colpirlo al primo impatto. Ma Paul c’era riuscito. Come? Non lo sapeva neanche
John. Forse non l’avrebbe mai saputo. E forse andava bene così. Il mistero di
quell’alchimia fra lui e Paul le conferiva un fascino unico, da cui ormai John
era dipendente.
“‘Cause your lips are lips I long to know”
Il timore delle prime volte che avevano suonato insieme,
delle prime volte che avevano ascoltato Elvis, nello stesso letto, dormendo l’uno
accanto all’altro. Le prime volte in cui John aveva sorpreso se stesso ad
ammirare, forse troppo a lungo, forse troppo brevemente, il viso di Paul,
pensando che fosse perfetto così vicino al suo; le prime volte in cui aveva
desiderato e aspettato quelle labbra sulle sue, immaginandone il sapore, la
morbidezza… E ciò su cui aveva solo fantasticato non era niente paragonato alla
realtà.
“Oh that kiss will open heaven’s door”
Una realtà travolgente e al contempo sublime, inferno e
paradiso si scatenavano in lui ogni volta che baciava Paul, dal primo timido
bacio, a quelli più dolci, più appassionati, più sfacciati.
Insieme avevano aspettato quei baci, avevano aspettato e
temuto di innamorarsi.
Della persona sbagliata.
John sapeva che Paul era la persona sbagliata di cui
innamorarsi, lo sapeva perché John sbagliava in tutti gli aspetti della sua
vita.
Eppure sentiva che non poteva esserci persona più giusta
per lui.
“And we’ll stay there forevermore”
Proprio ora, con Paul, quello sbagliato, tra le sue
braccia, con ogni singolo momento vissuto con lui che scorreva sul suo giovane
viso, insieme alle sue lacrime, John non poteva essere più certo che fosse Paul
la persona giusta.
E tutto ciò che voleva fare ora, era confortarlo in
qualche modo, allontanare il suo, il loro dolore con un sorriso o con un bacio,
far scomparire per magia quella sofferenza per tutte le volte in cui Paul aveva
fatto la stessa cosa con lui, per dimostrargli di non essere un completo idiota
che rovinava tutto ciò che toccava, per dimostrargli che gli era grato per aver
scelto John, per averlo scelto sempre e comunque, qualunque cosa fosse
accaduta.
Ma Paul era più bravo di lui in questo genere di
situazioni. In ogni momento sapeva cosa fare e come farlo. E quando doveva
essere John a fare qualcosa per lui, Paul riusciva sempre, in qualche strano
modo, a suggerirgli la sua mossa.
“So kiss me quick”
John sorrise fra sé.
Ecco, Paul l’aveva fatto di nuovo.
E John avrebbe colto il suggerimento, perché Paul era,
perché lui…
Perché John teneva a lui.
Teneva a lui con una tenerezza da stringere il cuore, in
quella maniera che doleva sì, doleva in modo incredibile, ma che era anche la
sensazione più lieta, dolce, più pura che John avesse mai provato.
Allora, più veloce di un fulmine si sporse verso di lui e
lo baciò. Un rapido, rapidissimo contatto di labbra.
Paul lo guardò curiosamente e John fu sicuro che un po’
di dolore era sparito, volato via insieme a lui che si allontanava dal giovane,
con un sorriso sul viso.
“E questo?” gli domandò, le lacrime si fermarono negli
occhi.
“Questo cosa?” ribatté dolcemente.
“Cosa significa?”
John ridacchiò divertito e appoggiò la fronte a quella di
Paul.
“Scusa, non me lo stavi chiedendo?”
“Che cosa?”
“Non mi stavi chiedendo di baciarti?”
Paul sussultò e arrossì appena, chinando lo sguardo
imbarazzato. Un sorriso, finalmente, un sorriso timido si intravide sulle sue
labbra dischiuse.
“Stavo solo cantando Elvis.”
“Ah no! - John scosse il capo vigorosamente - Semmai
stavi sbeffeggiando Elvis e non si fa, lo sai. Non si interpreta in questo modo
il re, tesoro.”
“Ma io-“
“Ma niente, Paulie. Devi capire
che non puoi farlo, almeno non prima di diventare più famoso di lui. Te lo
impedirà il sottoscritto.” gli disse John, appoggiando un dito sulla punta del
naso di Paul.
“E quando lo saremo? Quando saremo più famosi di Elvis e
ti canterò ancora questa canzone allo stesso modo, cosa farai, John?”
John spostò lentamente il dito sulle labbra di Paul e lo
guardò con il tipico luccichio birbante nei suoi occhi ambrati, con i suoi
occhi da Lennon.
“Semplice. Quando saremo più famosi di Elvis…”
“Kiss me quick”
“Continuerò a
baciarti.”
"Because I love you so”
Note
dell’autrice #2: e siamo alla fine anche di questa. È stato
molto divertente scrivere di John e Paul sempre a letto, a fare sempre la
stessa cosa, cambiando le atmosfere in base alla canzone scelta. ;) Questo
capitolo in particolare si differenzia dagli altri, in quanto tanto la canzone
è spensierata e brillante, tanto gli umori dei due protagonisti sono
malinconici e ansiosi, almeno per gran parte della scena. Ci siamo dati al flungst!
Comunque, ringrazio davvero tanto kiki
che ha corretto la storia. Senza il suo entusiasmo, probabilmente non avrei
neanche pubblicato questo capitolo.
Grazie anche a mamogirl per la
consulenza dell’ultimo minuto.
E grazie a quelli che hanno letto, recensito e inserito
la storia fra le seguite e/o preferite. Se qualcuno volesse rompere il silenzio
per un commento generale finale, sarebbe assai gradito.
Allora, il capitolo preferito? First kiss,
Loving kiss, Passionate kiss, Flirty kiss
o Stolen kiss? Per quanto
mi riguarda, l’ultimo capitolo è il mio preferito, perché è stato quello più
difficile da scrivere! J
Prossimo progetto? Beh, sto pianificando una long (la mia
prima vera long sui Beatles) sulla Paris honeymoon
del ’61 di John e Paul. C’è qualcuno interessato?? :D
A presto
Kia85
p.s: siete passati a
leggere l’ultima slash di cranberry_sauce? http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=2100037&i=1
Senza
le sue storie non avrei mai trovato il coraggio di iniziare a scrivere slash nel fandom dei Beatles. :3