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Autore: Kia85    28/08/2013    6 recensioni
Prendete un'autrice che spesso trova ispirazione in momenti e cose improbabili.
Prendete un semplice momento di vita quotidiana.
Prendete due personaggi... John e Paul, sì, non c'è altro da aggiungere.
Prendete 5 canzoni di Elvis.
Shakerate tutto energeticamente.
Otterrete 5 diversi tipi di baci.
Scegliere il preferito… beh, quello spetta solo a voi.
Genere: Fluff, Romantico, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: John Lennon , Paul McCartney
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Note dell’autrice #1: una piccola, fondamentale premessa in merito al titolo di questo capitolo. La canzone di Elvis scelta per completare la raccolta è “Kiss me quick”. Tempo fa binsane ha pubblicato una storia con lo stesso titolo: http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=2086793&i=1

Volevo solo chiarire che il titolo del mio capitolo l’avevo già scelto quando ho cominciato a pubblicare questa raccolta a inizio agosto. Per correttezza ho anche parlato con l’autrice, che mi ha assicurato che per lei non c’era alcun problema  nell’usare la stessa canzone. Ho provato a un certo punto a cambiare la canzone, ma questa era semplicemente perfetta per la fine e mi dispiaceva davvero dover cambiare.

Detto questo, buona lettura. J

 

Choose your favourite kiss

 

Capitolo 5: “Kiss me quick”

Stolen kiss

 

La camera era immersa nel buio.

Solo la luce della luna piena entrava dalla finestra, illuminando con il suo argenteo chiarore i corpi dei due ragazzi sdraiati sul piccolo letto. La delicata brezza di una sera d’estate si faceva strada soffiando attraverso le leggere tende di lino e rinfrescando l’ambiente.

Dal giradischi proveniva la voce di Elvis, profonda, implorante, e sopra la sua, si muoveva armoniosa quella di Paul, dolce e udibile solo da John.

Una voce dolce che non aveva impiegato molto tempo per trasformarsi in qualcosa di malinconico e angosciato.

Kiss me quick while we still have this feeling”

Struggente.

A tratti disperato.

Perché ti disperi, Paul? Era la tacita domanda negli occhi di John.

Non era certo lo stato d’animo giusto per poter cantare quel brano di Elvis. Era una canzone vivace e ritmata e Paul la stava cantando come se fosse la canzone più triste del re del rock ‘n roll.

Non si fa così, Paul.

E probabilmente in circostanze diverse, John l’avrebbe preso in giro, gli avrebbe impedito di proseguire con ogni mezzo, anche spingendolo giù dal quel suo minuscolo letto, perché non si poteva cantare in quel modo assurdo, no, come se quello fosse l’ultimo giorno prima dell’apocalisse e tutto ciò che li aspettava era solo sofferenza.

 “Hold me close and never let me go”

In un certo senso forse era così, pensò John e non poté trattenersi dall’avvolgere la vita di Paul con le sue braccia, né di percepire l’intensa scossa che attraversò il giovane, sorpreso e lievemente compiaciuto.

Era davvero così e Paul lo sapeva meglio di John, perché provava più in profondità quella disperazione. Perché non era lui quello che l’indomani si sarebbe sposato, non era lui che la notte dopo avrebbe dormito al fianco di John, non era lui che l’avrebbe avuto al suo fianco per il resto della vita.

Era così perché non era lui.

“Kiss me quick, I just can’t stand this waiting”

Paul era solo la persona con cui John aveva deciso di trascorrere quell’ultima notte di libertà, la persona con cui stava aspettando che la notte lasciasse lenta e straziante il posto al giorno.

Il giorno del suo matrimonio.

Lo aspettavano insieme, perché non ne potevano impedire l’arrivo. Qualunque cosa avessero fatto, detto, quel momento sarebbe giunto, prima o poi.  

Lo aspettavano insieme, così come insieme avevano aspettato qualunque altro dannato evento delle loro dannatissime vite. Con lo stesso timore, il timore dell’ignoto.

Il timore di quel primo incontro, quando Paul l’aveva piacevolmente impressionato con il suo modo tutto particolare di suonare la chitarra, con il suo atteggiamento sicuro di sé. Poche persone avevano avuto la capacità di colpirlo al primo impatto. Ma Paul c’era riuscito. Come? Non lo sapeva neanche John. Forse non l’avrebbe mai saputo. E forse andava bene così. Il mistero di quell’alchimia fra lui e Paul le conferiva un fascino unico, da cui ormai John era dipendente.

“‘Cause your lips are lips I long to know”

Il timore delle prime volte che avevano suonato insieme, delle prime volte che avevano ascoltato Elvis, nello stesso letto, dormendo l’uno accanto all’altro. Le prime volte in cui John aveva sorpreso se stesso ad ammirare, forse troppo a lungo, forse troppo brevemente, il viso di Paul, pensando che fosse perfetto così vicino al suo; le prime volte in cui aveva desiderato e aspettato quelle labbra sulle sue, immaginandone il sapore, la morbidezza… E ciò su cui aveva solo fantasticato non era niente paragonato alla realtà.

 “Oh that kiss will open heaven’s door”

Una realtà travolgente e al contempo sublime, inferno e paradiso si scatenavano in lui ogni volta che baciava Paul, dal primo timido bacio, a quelli più dolci, più appassionati, più sfacciati.

Insieme avevano aspettato quei baci, avevano aspettato e temuto di innamorarsi.

Della persona sbagliata.

John sapeva che Paul era la persona sbagliata di cui innamorarsi, lo sapeva perché John sbagliava in tutti gli aspetti della sua vita.

Eppure sentiva che non poteva esserci persona più giusta per lui.

“And we’ll stay there forevermore”

Proprio ora, con Paul, quello sbagliato, tra le sue braccia, con ogni singolo momento vissuto con lui che scorreva sul suo giovane viso, insieme alle sue lacrime, John non poteva essere più certo che fosse Paul la persona giusta.

E tutto ciò che voleva fare ora, era confortarlo in qualche modo, allontanare il suo, il loro dolore con un sorriso o con un bacio, far scomparire per magia quella sofferenza per tutte le volte in cui Paul aveva fatto la stessa cosa con lui, per dimostrargli di non essere un completo idiota che rovinava tutto ciò che toccava, per dimostrargli che gli era grato per aver scelto John, per averlo scelto sempre e comunque, qualunque cosa fosse accaduta.

Ma Paul era più bravo di lui in questo genere di situazioni. In ogni momento sapeva cosa fare e come farlo. E quando doveva essere John a fare qualcosa per lui, Paul riusciva sempre, in qualche strano modo, a suggerirgli la sua mossa.

“So kiss me quick

John sorrise fra sé.

Ecco, Paul l’aveva fatto di nuovo.

E John avrebbe colto il suggerimento, perché Paul era, perché lui…

Perché John teneva a lui.

Teneva a lui con una tenerezza da stringere il cuore, in quella maniera che doleva sì, doleva in modo incredibile, ma che era anche la sensazione più lieta, dolce, più pura che John avesse mai provato.

Allora, più veloce di un fulmine si sporse verso di lui e lo baciò. Un rapido, rapidissimo contatto di labbra.

Paul lo guardò curiosamente e John fu sicuro che un po’ di dolore era sparito, volato via insieme a lui che si allontanava dal giovane, con un sorriso sul viso.

“E questo?” gli domandò, le lacrime si fermarono negli occhi.

“Questo cosa?” ribatté dolcemente.

“Cosa significa?”

John ridacchiò divertito e appoggiò la fronte a quella di Paul.

“Scusa, non me lo stavi chiedendo?”

“Che cosa?”

“Non mi stavi chiedendo di baciarti?”

Paul sussultò e arrossì appena, chinando lo sguardo imbarazzato. Un sorriso, finalmente, un sorriso timido si intravide sulle sue labbra dischiuse.

“Stavo solo cantando Elvis.”

“Ah no! - John scosse il capo vigorosamente - Semmai stavi sbeffeggiando Elvis e non si fa, lo sai. Non si interpreta in questo modo il re, tesoro.”

“Ma io-“

“Ma niente, Paulie. Devi capire che non puoi farlo, almeno non prima di diventare più famoso di lui. Te lo impedirà il sottoscritto.” gli disse John, appoggiando un dito sulla punta del naso di Paul.

“E quando lo saremo? Quando saremo più famosi di Elvis e ti canterò ancora questa canzone allo stesso modo, cosa farai, John?”

John spostò lentamente il dito sulle labbra di Paul e lo guardò con il tipico luccichio birbante nei suoi occhi ambrati, con i suoi occhi da Lennon.

“Semplice. Quando saremo più famosi di Elvis…”

“Kiss me quick”

“Continuerò a baciarti.”

"Because I love you so”

 

 

Note dell’autrice #2: e siamo alla fine anche di questa. È stato molto divertente scrivere di John e Paul sempre a letto, a fare sempre la stessa cosa, cambiando le atmosfere in base alla canzone scelta. ;) Questo capitolo in particolare si differenzia dagli altri, in quanto tanto la canzone è spensierata e brillante, tanto gli umori dei due protagonisti sono malinconici e ansiosi, almeno per gran parte della scena. Ci siamo dati al flungst!

Comunque, ringrazio davvero tanto kiki che ha corretto la storia. Senza il suo entusiasmo, probabilmente non avrei neanche pubblicato questo capitolo.

Grazie anche a mamogirl per la consulenza dell’ultimo minuto.

E grazie a quelli che hanno letto, recensito e inserito la storia fra le seguite e/o preferite. Se qualcuno volesse rompere il silenzio per un commento generale finale, sarebbe assai gradito.

Allora, il capitolo preferito? First kiss, Loving kiss, Passionate kiss, Flirty kiss o Stolen kiss? Per quanto mi riguarda, l’ultimo capitolo è il mio preferito, perché è stato quello più difficile da scrivere! J

Prossimo progetto? Beh, sto pianificando una long (la mia prima vera long sui Beatles) sulla Paris honeymoon del ’61 di John e Paul. C’è qualcuno interessato?? :D

A presto

Kia85

p.s: siete passati a leggere l’ultima slash di cranberry_sauce?  http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=2100037&i=1 Senza le sue storie non avrei mai trovato il coraggio di iniziare a scrivere slash nel fandom dei Beatles. :3

   
 
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