Probabilmente, se ti rivedessi, non riuscirei a muovermi, scoppierei a ridere, come la prima volta che ci siamo visti. Però non rifarei una brutta figura, perché rideresti anche tu. Ti rincontrerei in un bar, in una città in piena attività d'estate; un bar su una piazza, magari con una fontana in mezzo..si, con i bambini che giocano con l'acqua, gli anziani seduti all'ombra a ricordare estati cosi roventi. Con un cameriere amichevole che lavora in quel bar da una vita.. che però ormai non riesce più a vedere la magia di quel posto. Berrei una spremuta d'arancia fresca, oppure uno di quei cocktail che mi sono sempre piaciuti, fin da piccola. Tu saresti puntualmente in ritardo, come sempre.. e io me la rido pensando alle corse che ti facevi per vedermi quando eravamo più giovani. Si, perché mi ricordo ancora le corse che facevi per stare con me in quel college inglese, mi ricordo come in pochi istanti hai percorso un intero istituto per non perdere tempo, per poi passare dieci minuti a riprendere fiato. Io ricordo tutto. Ricordo quella tua camicia bianca, quella delle 'occasioni speciali', che sicuramente avresti indossato quel giorno. Io, come sempre, avrei messo una di quelle camicie prese nel reparto maschile di un negozio anonimo, sbottonata sul davanti. Controllerei il telefono ogni istante, nell'eventualità di un messaggio di buca o di posticipo, come tuo solito.. come facevi quando eravamo piccoli, ed era tardi e tu dovevi svegliarti presto, o dovevi uscire con amici, o c'era una delle serie tv che seguivi senza alcun interesse. Io ricordo tutto. E aspetterei ancora, dato che per il nervosismo non sarei riuscita a trattenermi in camera. Aspetterei un giorno intero, seduta lì a guardare la vita che passa per tutti, come per me. Ti aspetterei un giorno intero perché ho aspettato un segno per mesi e anni, quindi un giorno passato a pensarti e a sognarti è un giorno speso bene. E mentre quel giorno passa, io ripenserei a tutto quello che è successo negli anni, i tira e molla, i piccoli segni d'amore affogati nel mare della lontananza. Rimarresti sorpreso dal fatto che non sono cambiata molto? Forse no, vedendomi scherzosa e ridente come sempre, ma mi stupirei da sola, capendo il motivo della mia risata. Risata che il giorno del nostro incontro e delle nostre prime chiacchierate era puramente dettata dal nervosismo, dall'insicurezza e da non so ancora che altro, ma che stavolta sarebbe dettata dal cuore, che scoppierebbe dalle risate a rivedere questa faccia così amica, vista più che altro nelle fotografie, nei sogni e nei ricordi. Le mie parole sarebbero sicure, avendo passato così tanto tempo ad immaginare cosa dirti. Oh, avrei così tante cose da dirti. Ricordo come il primo giorno in cui ci siamo trovati appartati in camera tua era tutto così in disordine, di come il tuo viso aveva una barba pungente, di come eravamo impacciati.. Ricordo invece, come il secondo giorno la tua camera pulita, il letto perfetto alla mia entrata e sfatto alla mia uscita, ricordo il tuo viso perfettamente liscio, ricordo il peluche vicino alla scrivania che era per la tua sorellina piccola. Sembrava tutto così perfettamente al suo posto!

Il cameriere amichevole mi chiederebbe se desidero il conto, ed invece no, chiedo un altro cocktail e dico che sto aspettando una persona.

Ti aspetterei per un giorno intero, ma per un giorno soltanto. Per il tempo perso, per tutte le delusioni, per tutti i dubbi.. Ti saresti scordato di me? Non avresti voluto vedermi? Non avresti avuto il coraggio di vedermi? Un tempo ti avrei aspettato per una vita, ma ti concederei solo un giorno. A me è bastato un giorno per iniziare ad odiarti, mi è bastato un giorno per iniziare a capirti, mi è bastato un giorno per mettermi a nudo con te, ma non mi basterebbe una vita per spiegarti quanto morirei ad aspettare un giorno in più.

Farei finta di studiare la gente intorno a me; in quella vecchia piazza di paese ci sarebbero così tante storie non raccontate.. Primi incontri di persone che in quella piazza hanno trovato la loro luce, primi appuntamenti ragazzi timidi ed impacciati.. litigi, scontri tra automobilisti, bambini e palloni persi, partite di calcio.. Ci sono così tante storie non dette.. E neanche la nostra la conoscerà mai nessuno davvero. Sarà il mio segreto per sempre. Sarà un segreto come la lettera che ti ho mandato, sarà un segreto come tutte le risate condivise, sarà un segreto come tutti i contrasti, sarà u segreto come tutte le parole d'amore e d'odio, come i ricordi, come le lacrime.. le lacrime..

Lacrime che ho versato proprio come la fontana della piazza, come una cascata in piena, come una diga che si rompe. Lacrime di dolore sapendo che non ci saremmo mai rivisti, che versavo nei momenti più bui. Lacrime di felicità quando mi dicevi qualcosa di dolce o semplicemente quando mi dicevi qualcosa. Lacrime di morte, come quelle che ho pianto quando abbiamo abbandonato il nostro sogni lì dov'è nato, in quel college inglese. Lacrime quando pensavo che l'unico modo di vederti fosse dopo la morte. Lacrime, come quelle che verserei quella sera, sul fare della notte, non vedendoti arrivare. Avrei aspettato tutta la giornata in quel posto, avrei aspettato un tuo messaggio, avrei aspettato qualsiasi segno, ma alla fine non sarebbe arrivato e una lacrima si mescolerebbe on l'acqua della fontana. Il rumore degli spruzzi, delle madri che richiamano i figli in casa, delle monetine che cadono per terra, di un venditore ambulante di tour del paese, di un naso che tira su .. metterebbero un punto fine sulla nostra storia. E' mia e tua, di nessun altro, ci apparterrà per sempre, come uno splendido ricordo per me, magari come un incubo per te. Abbandonerei quel luogo, prenderei un treno, tornerei a casa mia per realizzare, rimuginare e piangere sull'accaduto, per poi continuare a fingere e a fingere e a fingere per il resto della vita.

''Ehi spastichella!''