Anime & Manga > Karneval
Segui la storia  |       
Autore: AsanoLight    28/08/2013    1 recensioni
Una raccolta di Drabbles e Short-Fic, alcune basate sulla pairing HiratoxAkari.
Vari inserti con Tokitatsu, Gareki e Yogi.
Genere: Fluff, Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai | Personaggi: Akari, Altri, Hirato, Tokitatsu, Un po' tutti
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
- Questa storia fa parte della serie '♣ Karneval Parade'
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Sentiva la campana suonare non appena lanciava una rapida occhiata all'orologio.
Era scoccata l'una, il momento della giornata che più attendeva.

Interrompeva i suoi allenamenti e si precipitava nella sua camera in un battibaleno; il tempo di asciugarsi il sudore sulla nuca e sul torace e rindossare la regolare camicia, ficcata alla rinfusa nei pantaloni. Accorreva allora come un folle alla mensa per procurarsi la porzione di riso quotidiana e, dopo aver consumato il pasto nella fretta più assoluta, raggiungeva a falcate la biblioteca, dove sapeva l'avrebbe trovato.
Dove sapeva l'avrebbe aspettato.

Pensava a lui e già aveva le farfalle nello stomaco.

Spalancò la porta, il fiato mozzato e, in un istante, si costruì una maschera di totale indifferenza nel volto. Il suo corpo tuttavia mentiva spudoratamente.
Le mani, che durante i suoi allenamenti erano forti e ferme, tremavano deboli non appena lo vedeva e scivolavano codarde nelle sue tasche. Accarezzò la superficie di uno scaffale ed afferrò il solito libro, lasciando che i piedi lo trascinassero in fondo alla biblioteca, là dove lui usava sedere solitario.

Aveva il fascino di un lupo. Avrebbe potuto passare giornate intere a scrutarlo ininterrottamente senza annoiarsi, senza mai stufarsi.

«Buongiorno, Akari», gli mormorò prendendo posto accanto a lui mentre cercava il suo sguardo, perso tuttavia tra le lettere di un libro di medicina, «Disturbo forse?».
Il dottore distolse per un effimero istante gli occhi e li posò sul giovane in un esasperato sospiro: «Anche oggi qui, Hirato. Non hai proprio miglior posto dove spendere la pausa pranzo, tu».
«Potrei dire lo stesso di te, Akari», commentò di rimando in un sorriso portando un gomito sul tavolo e poggiando la testa sul palmo della mano mentre con lo sguardo vagava tra i suoi rosa e pettinati capelli, sembravano avere la consistenza del cotone.
Questo sbuffò senza richiudere il libro di medicina e fece per riprendere a leggere: «Quante volte ti ho ripetuto di rivolgerti a me con l'appellativo di dottore...?».
«Dovrò farlo anche quando uscirò da questa scuola, vero?», chiese in una punta di provocazione senza smontare tuttavia il suo sorriso.
Akari assentì turbanto: «Ovviamente, in fondo sarò sempre un tuo superiore».

«Non c'è proprio modo di cambiare l'ordine delle cose?», domandò insistente Hirato, grattando la copertina del solito libro, «E se ti dicessi che un giorno arriverò in alto? Tanto quanto basta per essere al tuo stesso livello e potermi permettere di chiamarti per nome?».

Il dottore sbuffò in un sospiro.

«Dovresti smetterla di fare castelli per aria, te», bofonchiò burbero ancora una volta, corrucciando un sopracciglio, «Sei sempre troppo pieno di te. Se hai tempo da perdere a fantasticare, potresti andare in palestra ed allenarti piuttosto».
Hirato lo scrutò, rilassato come era suo solito essere.
Lanciò un'altra rapida occhiata al suo orologio, che segnava oramai l'una e mezza.

Gli andava bene anche così, trascorrere l'intervallo per il pranzo nella biblioteca, intrattenendosi in discussioni che non avevano un vero scopo. Lui stesso quando cominciava a parlargli non sapeva dove andare veramente a parare.
Ma quando sentiva la sua voce era felice e quando lo vedeva distogliere lo sguardo da quei libri per incrociarlo con il suo si sentiva speciale.

«Senti...»

Akari lo riportò improvvisamente alla realtà.
Hirato fece per alzarsi.
Il tempo della pausa era proprio volato e se non si fosse andato a cambiare avrebbe perfino rischiato di arrivare tardi agli allenamenti.
Si inchinò cortesemente portandosi una mano al petto, in un gesto di riverenza e dedizione totale nei suoi confronti ma quando fece per andarsene, si sentì trattenere per un lembo della camicia.

«Levami una curiosità, Hirato», gli mormorò d'un tratto facendosi straordinariamente cupo ma serio in volto, una bellezza irresistibile che scatenò l'Inferno nello stomaco del giovane, si sarebbe potuto sciogliere come burro al sole, «Perché tutti i giorni ti ostini a venire qui? Potresti passare un po' più di tempo con i tuoi compagni oppure allenarti. Non ti manca la stoffa da combattente. Perché continui a perdere tempo qui con me?».
Il moro avvampò in volto, gli parve che il cuore gli si stesse contorcendo nel petto e fosse in procinto di scoppiargli. Deglutì, il colletto della camicia gli cominciava improvvisamente a stare più stretto. Cercò di ricomporsi e gli rifilò un sorriso, che subito il dottore prese in antipatia, un ghigno bastardo, sardonico, che ti fa intendere in ogni maniera che si sta prendendo gioco di te.

«Probabilmente per lo stesso motivo per il quale tu continui a condividere il tuo tempo prezioso con me»

 

***


Una curiosità che mi tormenta l'animo: come diavolo si sono incontrati questi due? Sarei felicissima se la nostra adorata mangaka facesse chiarezza su questo punto, comunque, nella trepidante (?) attesa di approfondimenti beccatevi pure le mie congetture.

AsanoLight~

   
 
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Karneval / Vai alla pagina dell'autore: AsanoLight