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Autore: Inu_Ran    28/08/2013    1 recensioni
"Ho cambiato il nome da The Game a perfect ma la storia non ha subito cambiamenti."
Il mondo è diviso in due parti dove vivono gli umani e i demoni. Nessuna delle due parti
si può incontrare. Inuyasha si ritrova in un mondo che lo odia e tra le difficoltà che la vita
gli porrà davanti troverà qualcuno che riuscirà ad alleviarla. Se vi ho incuriosito entrate, buona
lettura a tutti=)
Genere: Romantico, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Inuyasha, Kagome, Sesshoumaru | Coppie: Inuyasha/Kagome
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Cap.15: Cambiamenti.
Molto importante ho deciso di cambiare il nome alla storia, penso l'abbiate già notato.
Avvertenze: Qualcuno pensava che Sesshomaru sarebbe finito sotto un trattore, mi dispiace ma non si farà male XD. Buona lettura^^.

Le fredde labbra del  demone erano attaccate a quelle della ragazza. Non si staccò  subito perché in quel bacio cercava una sicurezza che però, con suo enorme dispiacere, non trovò. Lo spinse con entrambe le mani e gli diede uno schiaffo per poi voltarsi verso il mezzo demone però Inuyasha era scappato non sopportando la vista del fratello con Kagome.
“Mi fai schifo.” Gridò la mora non distogliendo lo sguardo da Sesshomaru.
“L’unica cosa che volevo era distruggere quel sorrisetto sulla faccia di Inuyasha.  Mi stavo prendendo il mio premio per essere stato così bravo.” Rise ed un brivido percorse la schiena di Kagome. Quel demone la irritava sempre di più. Si avvicinò alla porta e l’aprì.
“Questa è la porta. Può anche accomodarsi fuori da casa mia e non farvi più ritorno.”
“Perfetto, prendo Inuyasha e vado.” Disse gelido.
“Abbiamo un contratto, non lo ricorda? Inuyasha rimane qua.”
“Vuole forse torturarlo? Io l’ho fatto. La farà sentire meglio. Ora tolgo il disturbo, si diverta ed arrivederci.”Uscì e si richiuse alle spalle la porta lasciando un Kagome irritata.
Il mezzo demone faceva avanti e indietro in giardino. Si sentiva terribilmente in colpa. Lui  aveva fatto del male alla ragazza e non si trattava di qualcosa semplice da dimenticare, non poteva andare da lei dicendo: - scusa sono cose che capitano-. Sarebbe stato fortunato se lei lo avesse salutato quando sarebbe ritornato a casa sua. Era sicuro che sarebbe andato con Sesshoamaru infatti quando vide il demone incamminarsi verso il cancello alzò le mani in modo che lo vedesse, ma lui non ci fece caso.
“Sesshomaru aspettami.”disse con poco entusiasmo il mezzo demone.
“Ti devo forse ricordare che ormai sei di Kagome. Lei ha detto che puoi restare qui.” Il viso di Inuyasha si illuminò. Se lei non l’aveva  buttato fuori di casa significava che ci teneva a lui.
“Bene io vado. Ma non credere che lei ti perdonerà o almeno subito.” Diede le spalle e continuò a camminare.
“Sesshomaru prima che tu vada via vorrei chiederti una cosa: Sei felice ora che hai  ottenuto la tua vendetta? “
 Dopo il litigio con il padre Sesshomaru si era recato nella sua stanza. Si buttò con poca delicatezza sul morbido letto e rimase a fissare il soffitto. Non poteva ancora credere che suo padre gli aveva dato uno schiaffo, tutto per colpa di quell’umana e del mezzo demone. Qualcuno bussò alla porta e fu costretto a tornare alla realtà.
“Avanti.”Izayoi entrò dalla porta e saluto il demone.
“Vorrei parlarti di quello che è successo poco fa.” Si avvicinò non prima di vedere se la porta fosse chiusa. Ad ogni suo passo i suoi capelli ondeggiavano, il lungo kimono le fasciava il corpo risaltando le sue curve, sul viso un’espressione serena anche dopo la risposta del demone.
“Non intrometterti umana. Non ho intenzione di sentire inutili discorsi soprattutto se detti da un’umana.” Izayoi non si scompose anzi continuò a mantenere il suo sorriso.
“Sai Sesshomaru se mettessi da parte la tua presunzione e ascoltassi di più i consigli di chi ha più esperienza non saresti sempre solo ,invece ti chiudi nelle tue idee e non riesci a cambiarle.”  Sesshomaru ad ogni parola si alterava, quella donna stava superando il limite eppure non riuscì a fermarla. Forse perché voleva vedere fin dove arrivasse? O forse perché in parte aveva ragione?
“Ti accanisci su Inuyasha che non ti hai mai fatto niente. Ti accanisci anche con me perché sono umana e la madre di tuo fratello mezzo demone. Se ti chiedo il perché mi diresti che è colpa della nostra razza ma in verità tu hai paura.” Una fragorosa risata riempì la stanza.
“Paura? Io?” continuò a ridere il demone.
“Si tu, hai paura che noi ti portiamo via l’affetto di tuo padre. Ascoltami bene tuo padre ti vuole bene quindi queste tue paure sono insensate.” Il demone non rispose semplicemente perché non sapeva che dirle.
“Dimmi: dopo che avrai ottenuto la tua vendetta ti sentirai felice? Avrai raggiunto il tuo scopo e poi… cos’altro ti rimarrà?”
Silenzio. Non una parola uscì dalla sua bocca. Il grande Sesshomaru non riusciva a trovare una risposta valida.
“Una volta che avrai rovinato la vita a Inuyasha a te non rimarrà che il niente. Tutti si allontaneranno da te e rimarrai solo. Inuyasha non ti odia, non permettere che la vendetta ti renda cieco.” Non attese la sua risposta  ed uscì silenziosamente proprio com’era entrata. 
“Allora Sesshomaru vuoi rispondere alla mia domanda?” ripeté un po’ seccato il mezzo demone poiché era stato ignorato.
 “Non sono tenuto a rispondere.” Neanche quella volta era riuscito a dare una risposta anzi era stata Izayoi.”Ma anche se ti dessi una risposta non cambierebbe niente: tu continueresti ad odiarmi ed io non mi sentirei mai in colpa per tutto ciò che ti ho fatto.” Continuò il suo cammino ed arrivato al portone l’aprì.
“Addio Inuyasha.” Varcò il cancello ed uscì definitivamente dalla vita del mezzo demone almeno così credeva lui. Pensare a Sesshomaru divenne un pensiero secondario. Corse verso la stanza di Kagome. Se lei aveva permesso che lui rimanesse a casa sua non doveva odiarlo così tanto. Grazie alla sua velocità arrivò subito di fronte la sua stanza. Bussò, un po’ titubante sperando che lei l’avesse fatto entrare.
“Avanti.” La risposta positiva della ragazza lo rassicurò e prendendo tutto il coraggio possibile entrò. La mora stava seduta sul letto, i suoi occhi fissi su un punto indefinito della stanza. Fu ammaliato dalla sua bellezza, anche da triste era meravigliosa. Anche lui si sedette sul letto ma un po’ distante dalla ragazza, non sapeva come avrebbe reagito se fosse stata troppo vicino.
“Puoi restare qui, penso che tu lo sappia già da tuo fratello, quando uscirai da qui una mia cameriera ti porterà nella tua nuova stanza. Se qualcuno dovesse insultarti, o darti fastidio avvertimi.” Lei sembrava calma forse sapere che Inuyasha aveva ucciso i suoi genitori non l’aveva scossa.
“Kagome va tutto bene?”
“Si.”
“Mi odi?’”
“No.”
“Puoi non rispondermi in monosillabi.”
“Cosa vuoi che faccia?” non si girò continuò a fissare il pavimento.
“Fa qualcosa, qualunque cosa. Urlami, picchiami, sgridami, mandami via ma ti prego non rimanere ferma a fissare il vuoto perché questa cosa mi uccide.”
“Non vedo perché dovrei? Io sto bene così” Inuyasha si avvicinò per poi abbracciarla. Ma lei era ferma, immobile. Non una reazione, non un movimento. Stava ferma. Le mani del mezzo demone salirono fin sopra i suoi capelli e qualcosa scattò nella mente della mora che con uno spintone lo allontanò da se. Si alzò e cominciò ad andare avanti e indietro per la stanza e le mani si muovevano convulsamente. Allora Inuyasha tentò, di nuovo, di avvicinarsi alla ragazza ma lei arretrò di qualche passo.
“Non ti avvicinare. Sai, ho cercato di far finta di niente, c’ho provato con tutta me stessa ora. Ma ogni volta che sto con te vedo il sangue suoi tuoi capelli, sulle tue unghie insomma ovunque.” Dopo tanto tempo riusciva a vedere i suoi occhi pieni di espressione. Certo erano velati da una patina di tristezza e dolore ma non sopportava vedere i suoi occhi cioccolato spenti, senza sentimenti.
“Vedrai che con il tempo tutto migliorerà.” Cercò di rassicurarla.
“Tu hai ucciso i miei genitori. Ti sembra una cosa da poco?Pensi che il tempo possa cambiare le cose?” disse Kagome incatenando i suoi occhi all’oro del mezzo demone.
“Lo sai che non ero in me, neanche me lo ricordo. Tu mi ami ed io ti amo vedrai  supereremo tutto.” Portò la sua mano verso la guanci della mora ma lei arretrò di nuovo.
“Come puoi parlare tu di amore se nella tua vita hai conosciuto solo me?”
“So cos’è e ti amo.”
“Forse io non ti amo  abbastanza o non ti ho mai amato. Adesso per favore lascia la mia stanza.”
“Va bene ma sappi che non mi arrenderò mai.” Anche se con poca voglia Inuyasha uscì dalla stanza non prima di aver visto per l’ultima volta il triste viso di Kagome.
 
Angolo dell’autrice:
Salve  a tutti :3. Lo so, lo so sono in ritardo ma ho preso un cucciolo di cane di 5 mesi e non posso lasciarlo un minuto solo che piange, quindi date la colpa a lui XD. Alla fine Sesshomaru è uscito di scena per ora non so se più avanti ritornerà. Kagome non ama Inuyasha ma è la rabbia che la fa parlare. Ci tengo a ringraziare tutti voi che seguite la mia storia e che recensite, mi date la forza e la voglia di andare avanti. Grazie a tutti, adesso vado una buona giornata a tutti ^.^ 
  
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