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Autore: niky999    28/08/2013    2 recensioni
Ellen, una diciassettenne che ha affrontato un passato doloroso, si trasferisce in una nuova città sei anni dopo la morte del padre, pronta a riavere la vita che tutti gli adolescenti meritano.
Una vita fatta di amicizie, litigi, scontri, compiti di scuola e ... amori.
Ellen verrà travolta completamente da Andrew, un ragazzo della sua classe, ' uno che se la tira un po' troppo, circondato da troiette, soldi e droga ' ma che sarà pronto a cambiare con un incontro speciale.
Andrew ha rapito il suo cuore ma... riuscirà Ellen ad avere il suo?
Fra scontri, discussioni e malintesi, riuscirà l'amore a trionfare di nuovo?
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Scolastico
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Descrivermi in poche e semplici parole?
Diciassettenne che trascorre assiduamente una vita disastrata. Proprio così!
Mio padre è morto sei anni fa di cancro. Non ce l’ha fatta.
Io e mia madre ci siamo trasferiti in un’ altra città per iniziare una nuova vita, magari meno drammatica di quella precedente.
Voltare pagina è sempre la cosa più difficile, ma in certe situazioni non si può fare altro.
Anche se può risultare difficile.. l’unica soluzione a ogni problema è dimenticare. Ma i ricordi tornano e tornano ancora.. ogni giorno la forza e la speranza ti abbandonano sempre di più ed è come se una lama scendesse sempre più in profondità sul tuo cuore…
***
Era il primo giorno di scuola.
La prima cosa a cui pensai fu: ‘Sarò un disastro?’. Ogni cosa che facevo riuscivo a trasformarla in un fallimento. Ho trascorso la mia vita a fare figuracce per la mia goffaggine. Diciamo che non sono la tipica ragazzina ‘angelo’ generosa e aggraziata che lascia dietro sé una scia di profumo di menta.
Piuttosto, sono quella ragazza che ha difficoltà ad aprirsi troppo con gli altri, quella misteriosa di cui nessuno sa nulla, quella testarda, cocciuta e come detto prima che non sa fare altro che disastri.
Una ragazza che, a dirla tutta, non doveva avere niente di speciale.
‘Driiiin’
La mia sveglia squillante mi riscosse da tutti i pensieri.
Mi alzai dal letto e corsi in bagno a darmi una sistemata veloce.
Pettinai come meglio potei i miei lunghi capelli biondi e mi vestii con una felpa blu, leggins neri lunghi sotto la caviglia e all-star bianche.
Quella mattina i miei occhi azzurro ghiaccio erano più luminosi del solito!
Raccolsi lo zaino e il cellulare; uscii dalla porta di casa e accellerai a tutto turbo sulla mia Volkswaghen!
***
“ Ciao. “
Ero appena entrata nella mia nuova classe, la A. Girava voce che fosse la più disastrata della scuola, ‘ tutti drogati e fuori di testa ‘ dicevano.
Beh, non avrei potuto fare altro che scoprirlo di persona!
In ogni caso mi sarei abituata subito: la classe precedente in cui mi avevano sistemata era un caos totale, perciò non avrei avuto più problemi ad adattarmi!
Mi ero seduta al banco in fondo alla classe e subito dopo era entrato un altro ragazzo, alto, moro e dal fisico asciutto e muscoloso. Da come camminava e dalla sua espressione sembrava che se la tirasse un po’.
Indossava una maglia attillata che ne sottolineava il fisico, jeans e nike blazer.
Quel tipo non mi piaceva molto, ma indovinate un po’ dove si siede? Di fianco a me!
“ Ciao. “ gli risposi, ignorando il suo sguardo.
“ Nuova tesoro? “
Lo guardai stranita.
“ Mi chiamo Ellen. “ marcai per bene tutte le parole per essere chiara.
“ Io sono Andrew, piacere tesoro. “ allungò il braccio dietro lo schienale della mia sedia.
Ok, c’era da dire che era maledettamente figo ma … farmi innervosire non gli sarebbe servito a nulla!
“ La vuoi smettere? “
“ Cos’hai detto tesoro? “
“ Coglione! “
“ Come? “
“ Ho detto coglione! “
“ Ripetilo un’altra volta. “ mi si avvicinò pericolosamente, le nostre facce erano a un centimetro di distanza. Potevo sentire il suo respiro su di me.
Arrossii terribilmente e lui ovviamente lo notò!
“ Io che faccio il carino e tu mi tratti così? “ detto questo mise il broncio e tornò al suo posto, ma non potei ignorare il suo sguardo fisso su di me per tutto il tempo.
Alla fine delle lezioni…
“ Ellen, ho saputo dalle sue precedenti scuole del suo talento nelle materie scolastiche, per questo motivo dovrai aiutare il tuo compagno di banco a studiare! Mi aspetto che questa volta riuscirà a passare l’anno.. “ la prof. rivolse un’occhiata truce ad Andrew.
Cosa? Io aiutare quello? Ma non se ne parla! Anzi, non voglio stargli vicino neanche un secondo di più! Ditemi che un incubo perché se non lo è.. insomma, non lo farò mai, inutile insistere non cambierò idea!
“ Ok prof. “
Ed ecco che così avrei dovuto passare il resto dei miei giorni incollata ad un figo del ‘caspio’ che se la tira fin troppo. Coi ragazzi non ero mai stata brava, se mi si presentava davanti uno come lui difficilmente riuscivo a parlare, diventavo rossa ad ogni parola che mi rivolgeva e iniziavo a tremare. E così facevo la figura dell’idiota.
Insomma, immaginatevi a stare tutti i giorni a stretto contatto con persone come lui. Probabilmente penserete sia una cosa meravigliosa, ma non per me. Io non sono fatta per i ragazzi, sono troppo timida e ho difficoltà ad aprirmi e a non fare figuracce!
Ma purtroppo dovevo farlo.
Nella vita non puoi scegliere cosa fare, sono sempre gli altri a dettare le regole per te. Ci sarà sempre qualcuno più in alto e non puoi farci nulla.
***
Ok, erano le 15.15. Andrew mi aveva dato il suo indirizzo.
‘L’appuntamento’ era per le 15.30 e io ero ancora seduta su una sedia a deprimermi! Stavo pensando a tutti i disastri che avrei potuto fare quel pomeriggio, ed erano senz’altro tanti, troppi!
Il tempo passava ed io ero ancora lì, incapace di muovermi.
“ Forza Ellie, puoi farcela! “ ripetei questa frase fino all’esaurimento, poi mi alzai finalmente dal remoto angolino in cui mi ero cacciata, aprii l’armadio e indossai una semplice maglia bianca scollata, dei pantaloncini di jeans e un cappello di lana.
Cercai di ignorare i lancinanti dolori causati dai nodi e mi pettinai per circa dieci minuti, poi raccolsi zaino, cellulare e corsi fuori di casa.
Benissimo, ero in ritardo anche quella volta.
‘Non posso proprio farne a meno eh!?’ pensai.
Ero sempre arrivata qualche minuto più tardi ad ogni singolo appuntamento; anticipi? Non se ne parlava!
Ero una ritardataria nata!
***
“ Chi è? “
Suonai il campanello di una bellissima villa con classica piscina e giardino sul retro, ed ecco che sentii quella voce.
Per un attimo sentii di avere la saliva azzerata, e onestamente ancora mi chiedo come diavolo feci a rispondere.
“ Sono Ellen! “
Il cancello si aprì con uno scatto.
Camminai lentamente verso la porta socchiusa.
“ Permesso? “ la aprii leggermente e vidi Andrew correre giù dalle scale sulla sinistra. Indovinate un po’?
Era a torso nudo! Indossava solo dei jeans!
Per un attimo mi sentii svenire, ma ripresi immediatamente conoscenza.
Ok, quella volta non avrei dovuto fare nemmeno una singola figuraccia!
Ma, povera sorte, camminai verso di lui e inciampai sulle stringhe, ritrovandomi con la faccia a un centimetro da terra sorretta da un braccio muscoloso.
Alzai gli occhi e incrociai il suo sguardo profondo.
Sembrava che il tempo si fosse fermato all’improvviso.
“ Sei arrossita. “ Andrew rise in modo lieve continuando a fissarmi.
“ C-cosa? Emh grazie dell’aiuto. “
‘ Ok, calma calma calma! ‘ le mani iniziavano a tremarmi.
Ero appena inciampata finendo proprio addosso a lui e... era a torso nudo! Dio mio, come avrei fatto a sopravvivere un intero pomeriggio con lui? A dire la verità non lo sapevo, ma avevo vissuto esperienze peggiori e di certo un ragazzo un po’ troppo vanitoso non sarebbe riuscito a intimorirmi!
Mi tirai su facendo finta di nulla, tolsi il capello e lo buttai sul magnifico divano in pelle bianco che si ritrovava.
“ Davvero credevi che avremmo studiato? “ indicò il mio zaino e fece un sorriso sghembo.
“ Perché, tu cos’avevi in mente di fare? “
Insomma, io ero venuta a casa sua con l’unica ragione di fare i compiti e adesso mi viene a dire che non ne ha voglia? A quel punto avrei anche potuto sbattergli la porta in faccia e tornarmene da dove ero venuta, ma ovviamente non lo feci.
“ Ti va una birretta? “
“ Sì grazie. “
Detto questo si dileguò in cucina.
Nel frattempo mi sedetti sul divano e ammirai la casa.
Era bellissima, tipica dei ricconi. Le pareti erano bordeaux con quadri da cornici d’oro ovunque, una vetrata sulla destra, il televisore al plasma centrale fissato sul muro, tappeti presumibilmente pregiati e qualche mobile qua e là con vari oggetti inutili stipati in scaffali.
Un brivido di freddo mi percorse la schiena: il pavimento era ghiacciato!
Mi misi a gambe incrociate e vidi Andrew tornare nel salotto con in mano due birrette.
“ Tieni. “
Per qualche minuto ci fu silenzio, troppo silenzio. Ero decisamente a disagio in quella casa, soprattutto perché lì dentro c’era solamente lui, e a torso nudo anche! Cercai di non guardarlo troppo.
“ Allora, sono venuta qui solo per ubriacarmi o hai in mente qualcosa? “ feci ironica, tra un sorseggio e un altro.
“ Sì, potremmo conoscerci. Allora tesoro.. “
“ Ellen. “
“ Come mai ti sei trasferita? “ si voltò verso di me cercando il mio sguardo, ma io rimasi a fissare per terra ignorandolo.
“ Mio padre è morto di cancro sei anni fa e… io e mia madre siamo finite qui. “
“ Mi dispiace… “
“ Non importa sto bene, lo sto superando. “ annuii. La verità era che quella era la stronzata più grossa che la mia bocca avesse mai fatto uscire dopo sei anni. No, non stavo affatto bene e non lo avevo di certo superato.
Ma non avevo voglia di spiegare alla prima persona che passava tutti i miei sentimenti. A lui poi! Ma neanche per sogno!
Non parlammo più finché entrambi non finimmo di bere la birretta.
Andrew mi disse di aspettare lì, poi corse di nuovo su per le scale.
Ma correre era una sua mania? Sinceramente in una giornata non ero ancora riuscita a vederlo camminare da persona ‘normale’.
Non appena scomparve dal mio sguardo posai la birra sul tavolo in cucina e ignorando il suo ordine salii lentamente le scale.
Non avevo mai visto una villa del genere e il pensiero di esplorarla era troppo allettante.
Fin dalla nascita ero sempre stata molto curiosa. Ficcavo il naso ovunque mi si presentasse la possibilità, non potevo farne a meno! Come fare disastri e arrivare in ritardo… sì, lo ammetto, non ero un granché come ragazza ma ero nata così, che ci potevo fare?
Avessero inventato una macchina cambia-carattere l’avrei provata subito, ma dal momento che non era stata inventata.. beh, mi potevo solo arrangiare con quello che avevo.
Finita la scalinata trovai il classico corridoio lungo un’ eternità, pieno di stanze in ogni dove. Partii dalla prima, sembrava uno studio. Era molto disordinato, c’erano libri e pagine sparse ovunque, scrivanie, sedie e una sola finestra sulla sinistra. Proseguii: due bagni che onestamente non volevo esplorare, una stanza con letto matrimoniale e una con letto singolo che probabilmente era quella di Andrew. Senza nemmeno pensarci due volte entrai.
Le pareti erano azzurro cielo, adesivi ovunque! Il disordine dello studio era tale uguale a quello della sua camera! Trovai diversi pacchetti di sigarette nei cassetti, accendini, maglie, jeans e un sacco di altre cose, tra cui due skate stipati in un angolino.
Mi sorse il dubbio che magari si drogasse anche. Non mi sarei per niente sorpresa! Era il tipico ragazzo pieno di troiette che non fa altro che fumare, ubriacarsi e rubare i cuori altrui!
Eh sì! Perché ormai il mio già lo aveva rubato e lo aveva chiuso dentro ad un cassetto!
No, aspettate, stavo dicendo sul serio? Andrew che mi ruba il cuore? E’ solo un pompato, e io sto solo impazzendo!
Uno scricchiolio dietro di me mi fece sobbalzare.
A un certo punto la porta della sua stanza si aprì e dietro apparve la sagoma di Andrew … in boxer!
“ Che ci fai qui? “ mi guardò stranito e buttò sul letto l’asciugamano che aveva sulle spalle.
‘ Ommioddio, ommioddio, ommioddio! ‘
“ Oh emh, niente stavo.. “
“ Frugando tra la mia biancheria. “ mi interruppe, indicando i boxer che avevo in mano. Cavolo! Era entrato proprio mentre li stavo spostando!
“ N-no è che.. “
Andrew mi si avvicinò e mi tappò la bocca con l’indice, poi per mia fortuna si rimise i vestiti cosicché io potei finalmente respirare!
Ok, la giornata era iniziata male e stava continuando ancora peggio.
Sperai con tutto il mio cuore che non andasse avanti così, altrimenti prima di sera mi sarei dovuta buttare dal balcone di casa!
In realtà la mia mente ora era ferma e stava decidendo quale strada prendere; la prima era quella del cuore. Eh già, cosa mi diceva il cuore?
Onestamente quel ragazzo non era poi tanto male, anzi per nulla! E poi …
‘ Oddio, lo stavo pensando veramente? ‘ senza pensarci due volte imposi alla mia mente di seguire l’altra strada. Quella della razionalità.
Conoscevo quel ragazzo da appena un giorno, non potevo cascargli subito ai piedi, non ero la ragazza facile che ti fai dopo due minuti. No, affatto!
Dovevo cercare di mantenere la calma e respirare, respirare profondamente!
‘ Oddio, sono rinchiusa in casa col ragazzo più figo del mondo in boxer, come si fa a non cascargli ai piedi? ‘
Niente da fare, il cuore purtroppo vince sempre, a costo di farsi fin troppo male e magari nemmeno amare più, ma vince e si fa ascoltare sempre più della razionalità e dell’intelligenza, che davanti all’amore non possono fare altro che rinunciare.
  
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