Storie originali > Romantico
Segui la storia  |       
Autore: niky999    28/08/2013    0 recensioni
Ellen, una diciassettenne che ha affrontato un passato doloroso, si trasferisce in una nuova città sei anni dopo la morte del padre, pronta a riavere la vita che tutti gli adolescenti meritano.
Una vita fatta di amicizie, litigi, scontri, compiti di scuola e ... amori.
Ellen verrà travolta completamente da Andrew, un ragazzo della sua classe, ' uno che se la tira un po' troppo, circondato da troiette, soldi e droga ' ma che sarà pronto a cambiare con un incontro speciale.
Andrew ha rapito il suo cuore ma... riuscirà Ellen ad avere il suo?
Fra scontri, discussioni e malintesi, riuscirà l'amore a trionfare di nuovo?
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Scolastico
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A



 





“ Si è fatto tardi, devo andare. “
“ Di già? Speravo rimanessi ancora un po’… “
La verità era che ormai lì non ci facevo più niente.
Insomma, stare tutto il pomeriggio a stretto contatto con uno come lui non era il massimo, soprattutto se sotto sotto c’era pure una cotta!
Un momento, chi ha parlato di cotta? Stare con quello mi stava rincitrullendo, non potevo stargli vicina nemmeno un secondo che il mio cervello impazziva e non ragionava più.
“ Niente da fare, sono stata qua fin troppo. Ciao, a domani! “ 
“ Aspetta è buio, ti accompagno. “ 
Ok, questo era l’atto più tenero che mi aveva dimostrato in … un giorno? Oddio dovevo smetterla!
“ Non ti preoccupare, so badare a me stessa, ciao Andrew! “
“ Come vuoi, ciao Ellen. “ 
Trattenni un gridolino di gioia fin quando non chiuse con un tonfo la porta di casa.
Finalmente, mi aveva chiamata per nome! Già un passo avanti.
Durante il tragitto non feci a meno di pensare a tutta la giornata che avevo passato con lui. Alla fine non si era per niente dimostrato il ragazzo che credevo. Pensavo fosse più.. insensibile e drogato, ecco. La prima impressione era proprio quella, ma in fondo prima di giudicare è bene sempre conoscere le persone, altrimenti non puoi arrecarti nessun diritto di farlo.
‘L’apparenza inganna’… il proverbio più vero che abbiano mai inventato.
Tuttavia non potevo dire lo stesso di conoscerlo bene… a dirla tutta neanche di conoscerlo, non sapevo niente di lui ma dentro di me forse ero riuscita a intuire già il tipo di persona che era.
Comunque, meglio non farsi illusioni. Ho seguito la strada del cuore? Bene, ora è giusto che mi aspetti qualsiasi conseguenza, dal momento che troppo spesso a seguire i suoi consigli finisci male.
Ero pronta a tutto, tanto ormai la mia vita era già abbastanza disastrata. Dolore più dolore meno non sarebbe cambiato assolutamente nulla, ero già al limite!
Svoltai una via; effettivamente farmi accompagnare non sarebbe stata male come idea ma … cosa sarebbe potuto accadermi?
Cammino avanti senza voltarmi. Non sapevo perché ma quel silenzio aveva qualcosa di troppo inquietante! Nemmeno una flebile luce a illuminare quella via.
Presi il mio cellulare e attaccai le cuffie, feci per mettere su la prima canzone che mi trovavo davanti ma sentii un strano rumore dietro di me.
Mi voltai di scatto e vidi un gruppo di ragazzi che mi stava raggiungendo.
Che cosa volevano?
Ok, ero un’esperta nella lotta corpo a corpo ma.. loro erano troppi!
Allungai il passo fin quasi a correre ma ad un certo punto una mano mi afferrò per le braccia costringendomi a fermarmi e a voltarmi.
“ Ehi dolcezza, cosa ci fai qua a quest’ora? Non lo sai che è la via peggiore della città? “ il ragazzo davanti a me era alto, muscoloso, ma si riconoscevano poco i lineamenti a causa dell’oscurità.
Effettivamente aveva tutta l’aria di essere un posto malfrequentato, ma c’era così buio che era difficile distinguere qualsiasi cosa intorno a me.
Pian piano gli altri del gruppo mi si avvicinarono.
“ Lasciatemi in pace. “ avevo il cuore a mille, cosa mi avrebbero fatto? Di certo non potevo starmene lì con le mani in mano. Dovevo fare qualcosa o chissà come sarei finita!
“ Per favore, ve lo chiedo un’ultima volta. Lasciatemi andare! “ questa volta gridai tanto forte che uno stormo vicino a noi volò via.
A un certo punto l’intero gruppo si mise a sogghignare e cercò di afferrarmi.
“ Sai una cosa? Mi piaci. O lasci che ti facciamo quello che vogliamo, oppure lo faremo lo stesso… ma con delle conseguenze. Eddai, non vogliamo che un così bel visino…” non fece in tempo a terminare la frase che un ceffone ben assestato gli arrivò in faccia.
“ Ok, prendetela. “
“ Io … vi avevo avvertito. “ sibilai.
Il primo cercò di afferrarmi per le braccia ma gli tirai un pugno in pancia talmente forte da farlo piegare in due dal dolore. Altri due mi stavano bloccando da entrambi i lati, presero la rincorsa cercando di fermarmi, ma io con uno scatto li evitai, li presi entrambi per il collo e gli feci dare una testata talmente forte che avrebbero avuto il segno per tutta la vita! Mi preparai ad affrontare il prossimo ma il capo del gruppo mi immobilizzò da dietro tirandomi un calcio sull’incavo del ginocchio; l’altro mi si avvicinò, si piegò per guardarmi meglio e piegò la testa.
“ Ma che bel caratterino, peccato che a noi le persone come te … ci seccano. Non so se hai afferrato il concetto. “ si mise a ridere. Cosa diavolo aveva da ridere? Cercai di dimenarmi, avrei voluto tirargli un bel calcio in quelle parte, ma quello dietro di me non me ne diede modo e non potei fare altre che digrignare i denti e urlare per il dolore.
Mi avevano appena tirato un pugno in pieno stomaco! Rivoli di sangue iniziarono a colarmi dalla bocca.
Ma avevo sopportato dolori ben peggiori!
Dovevo cercare di tirarmi su, di liberarmi da loro, correre, scappare e buttarmi tra le braccia di Andrew, ma non ne avevo modo.
Un attimo, anche in quella situazione avevo il coraggio di pensare a lui?
Insomma, stavo per … morire e la prima persona che mi viene in mente è proprio quel pompato? Mioddio, la mia mente incominciava a farmi brutti scherzi!
Ma non avevo tempo di pensare ad altro, tentai di dimenarmi di nuovo ed ecco che mi arriva un pugno in faccia!
Mi piegai di nuovo dal dolore, non ce la facevo più! Sputai altro sangue, probabilmente ne avevo la bocca piena!
Socchiusi gli occhi; stavo per perdere conoscenza, quando il capo iniziò a tirarmi su la maglietta.
Avevano davvero intenzione di violentarmi? In ogni caso avrei potuto solo sperare in un miracolo, un miracolo che mi avrebbe subito portata via di lì. A meno che qualcuno non fosse rimasto sveglio a girare per vie poco raccomandabili, non avevo vie di fuga. Si misero a ridere di nuovo, avevo una voglia immensa di tirargli una montagna addosso, ma come?
Ecco che arrivano ai pantaloni; mi slacciano la cerniera e iniziano a tirarmeli giù, l’altro stava per togliermi il reggiseno, ma io con le ultime forze rimaste gli scagliai un bel calcio in quelle parti! Emise un grido di dolore e anche lui si accasciò a terra.
Ne rimaneva solamente uno ed era proprio quello più in forze.
Anche in quei momenti la mia sfiga non si decideva ad abbandonarmi!
Mi afferrò di nuovo e purtroppo i miei tentavi di dimenarmi non andarono a buon fine: ero sfinita.
Mi tirò un altro pugno per tenermi ferma e questa volta potevo dire di aver veramente perso conoscenza. Sarebbe finito tutto lì? Tutto quanto? Era quella la fine che mi meritavo? 
Proprio quando stava per spogliarmi del tutto lo sentii mollarmi dalla presa che mi stava stritolando. Feci solo in tempo a vedere un ragazzo che lo stava stendendo, poi più niente, il niente più assoluto.
***
Mi svegliai su un letto in una stanza che onestamente non avevo mai visto.
Cosa diavolo ci facevo lì? Poi tutto mi tornò alla mente.
Ero stata una stupida: avevo rifiutato di farmi accompagnare da Andrew ed ecco il risultato. Quella volta avevo rischiato grosso!
Sentii la porta aprirsi, mi voltai e vidi un ragazzo alto, biondo, aveva gli occhi azzurro cielo e probabilmente la mia età. Poi lo riconobbi: quel ragazzo era della mia classe! Non ci avevo fatto subito caso dal momento che avevo concentrato tutta la mia attenzione su Andrew!
“ Oh, finalmente sei sveglia! “ mi si avvicinò preoccupato e si sedette di fianco a me.
“ Tu devi essere … Thomas giusto? “
“ Sì, e tu una ragazza  che ha perso il cervello! Cosa ci facevi lì a quell’ora? Da sola poi! “
Rimasi in silenzio; non avevo nessuna voglia di spiegare niente a nessuno.
“ Lo sai che se non fossi arrivato io… a quest’ora non saresti qui? “ sospirò.
“ Grazie. “ quella fu l’unica cosa che la mia bocca riuscii a dire. Nient’altro, ero ancora traumatizzata.
“ Dove sono i miei vestiti? “ notai poco dopo di essere ancora in intimo. Ciò mi fece arrossire terribilmente! Thomas mi aveva vista in questo stato per due buone ore!
“ Ah sì, eccoli. “ mi porse tutto quello che avevo indosso poco fa, poi mi fece un sorriso sghembo.
Io ricambiai e rimasi a fissarlo. Solo in quel momento notai che le nostre facce non erano molto lontane.
Come ragazzo non era niente male, anzi! Aveva un viso spettacolare e non volevo nemmeno immaginare quale fisico si trovasse sotto a quella maglietta!
E poi c’era da dire che mi aveva salvata e … lo ammetto, era incredibilmente figo! In quel momento mi venne una voglia immensa di baciarlo e penso che anche lui avesse questa sensazione.
Pian piano le nostre bocche si fecero sempre più vicine finché sentii lentamente un forte calore sulle labbra. Ci stavamo baciando!
A mano a mano che i secondi passavano il bacio si faceva sempre più intenso, sentivo le sue mani stringermi tra i capelli, la sua lingua cercò la mia e io ricambiai.
Ma.. lo stavo facendo davvero? Voglio dire, nemmeno lo conoscevo! Ok, forse il fatto che mi avesse salvato la vita poteva pure bastarmi ma … quello non era proprio il momento adatto. Mi staccai lentamente a malincuore; il silenzio aleggiava ora in quella stanza.
“ M-mi metto i vestiti, puoi uscire? “
“ Oh sì, scusami. “
Detto ciò smise di fissarmi e si dileguò dalla camera.
Ok, c’era da dire che baciava in un modo meraviglioso, ma… circa due ore prima ero stata aggredita! Non era assolutamente il caso!
***
“ Driiin “
La notte prima Thomas mi aveva accompagnata fino a casa, dove mi aspettava una madre piuttosto arrabbiata e onestamente ne aveva tutte le ragioni. Non potevo raccontarle cos’era successo realmente, altrimenti avrebbe subito informato la polizia, li avrebbe denunciati e ci saremmo trasferiti un’altra volta! Per questo motivo le raccontai che ero rimasta a studiare insieme ad ‘un’amica’ e fortunatamente la bevve.
La mattina successiva ero piena di lividi e dolori, ma mi feci forza ed andai a scuola comunque.
Ecco che suona la campanella dell’intervallo! Eravamo tutti sollevati di essere sopravvissuti alla lezione di chimica!
Vidi Thomas avvicinarmisi con un sorriso stampato in faccia:
“ Ellen!Tutto a posto? “
“ Penso di sì, a parte lo stomaco e tutto il resto credo di stare bene. “ a queste parole sembrò essere ulteriormente felice.
“ Perfetto, sono contento che tu stia bene. “ detto ciò si avvicinò e mi abbracciò talmente forte da quasi stritolarmi!
Vidi che Andrew ci stava fissando dall’altra parte dell’aula ma non appena i nostri sguardi si incrociarono lui si voltò e uscì dalla classe.
ANDREW POV
Quella mattina a scuola Ellen era molto strana. 
Era molto pallida e più volte si era piegata su di sé digrignando i denti e sospirando. C’era qualcosa che non andava.
“ Tesoro, ti senti bene? “ le domandai. Amavo chiamarla in quel modo, me la faceva sentire più.. mia. 
Un attimo, lei non è mia e mia non deve essere! Eppure ogni volta che la guardo in lei intravedo qualcosa di diverso … di speciale. E quel qualcosa mi è stato rubato, lo sento.
“ Ho detto di chiamarmi Ellen, lo vuoi capire o no? “ non feci a meno di ridere. 
“ Che c’è adesso? “ amavo quando si arrabbiava! Diventava così… sexy, anche se in realtà lo era già di suo. 
Notai che per tutta la lezione, Thomas si voltava verso di lei e le sorrideva, con un ricambio naturalmente. Cosa stava succedendo tra quei due?
Non sapevo perché, ma avevo la netta sensazione che Ellen fosse di qualcun altro e se non lo era sicuramente sarebbe stato il suo desiderio.
Ok, forse stavo esagerando! Quella è solo una secchiona… sexy e allettante però.
La campanella si mise a suonare, riscuotendomi da tutti i pensieri.
Thomas si alzò e si diresse subito da lei. Si misero a parlare di non so quale argomento, poi lui la abbracciò.
Non me la raccontavano giusta.
Una profonda sensazione di gelosia mi pervase, costringendomi ad osservare quella scena con odio e disprezzo. Ellen era mia e nessuno avrebbe potuto rubarmela!
Per un attimo incrocio il suo sguardo.
No, devo smetterla, lei non è mia e mia non dovrà essere.
  
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Romantico / Vai alla pagina dell'autore: niky999