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Autore: _ M i r a i _    28/08/2013    3 recensioni
Ciao. è la mia prima Tachi x Haru e l’ho iniziata a scrivere alle 23.30 (molti di voi penseranno che sono una pazza iperattiva, invece mi fanno male gli occhi e ho il raffreddore mentre scrivo, ma lo faccio perché l’ispirazione non ha orari!).
Cambiamo completamente ambientazione…
I membri della Inazuma hanno sedici anni, ma si frequentano ancora.
Il nostro Tachimukai è cotto perso di Haruna e vuole dichiararsi, ma chiede aiuto a Tsunami per scrivere una poesia.
Leggete…
Genere: Fluff, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Celia/Haruna, Darren/Yuuki
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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 Ormai era da molto tempo che Tachimukai era innamorato di Haruna. Troppo tempo.
Non ce la faceva più a tenersi dentro l’amore che provava per lei, perché non era una semplice cotta. Era amore, puro e sincero.
Amava ogni cosa di Haruna, a partire dal nome. Haruna… appena lo pronunciava o anche se solo lo pensava, lo associava ai suoi capelli blu come il cielo e agli occhi luminosi come stelle.
Amava che sapesse essere gentile e decisa allo stesso tempo. Amava anche il suo essere permalosa e la smorfia che faceva quando non tutto andava per il verso giusto.
Amava tutto di Haruna. Amava Haruna.
Ma il problema non era lei, come potrebbe.
Il problema era lui, Tachimukai. Era un ragazzo timido, troppo. Non riusciva ad essere schietto, deciso o anche solo guardare negli occhi una persona per troppo tempo.
Figuriamoci dichiararsi ad Haruna.
 
Ma ora basta. Si era stancato di tenere dentro l’amore che provava senza concludere niente.
Voleva, no, doveva dirle quello che provava e sapere cosa pensava lei.
Gli sarebbe bastato anche un “no” secco, pur di togliersi quel peso dallo stomaco, dalla mente e dal cuore.
Ma non avrebbe potuto andare di fronte a lei e dire solo “Haruna, ti amo”, scherziamo?! Questo per due ragioni:
1.     Già lui era timido a parlare con lei, immaginatevi che reazione gli farebbe dirle solo “ti amo”. Probabilmente ci rimarrebbe secco, o almeno finirebbe in ospedale per un infarto…
2.     Voleva che Haruna pensasse che lui non era solo timido, ma che sapesse anche essere romantico perché, diciamola tutta, i ragazzi timidi guadagnano punti, ma i romantici mandano tutto in tilt! (o, almeno, questo è quello che pensava Tachimukai)
Il dilemma è che lui non era per niente romantico, quindi avrebbe dovuto di sicuro chiedere aiuto a qualcuno. Purtroppo, però sapeva già le risposte.
 
Era più che sicuro che Endou gli avrebbe risposto di pensarci su con una partita di calcio.
Con gli anni non era per niente cambiato.
Kazemaru invece gli avrebbe risposto di essere sincero e dire quello che provava senza esitare. Tutto il contrario di quello che voleva fare.
Gouenji e Fubuki gli avrebbero detto che il segreto per un bel rapporto è dire quello che si pensa.
Hiroto gli avrebbe risposto di fare cose che, a suo parere, sono romantiche, tipo farla andare in una stanza di un hotel e mettersi in ginocchio sul letto ricoperto di petali e, arrivata lei, dirle “Haruna, ti amo!”. Ma Tachimukai sapeva che queste cose funzionavano solo con Midorikawa.
Non avrebbe mai e poi mai chiesto a Kidou. Se solo sa che la ha toccata con un dito, lo sbrana vivo senza pensarci due volte (o meglio ci penserebbe due volte, ma la conclusione rimarrebbe la stessa).
Tutti gli altri avrebbero risposto che non gliene fregava minimamente.
A questo punto potè chiedere ad una sola persona.
 
 
- potresti ripetere?- chiese per la seconda volta Tsunami.
Aveva ripetuto già due volte quella maledetta frase, stava per avere una crisi di nervi e spiaccicare la sua mano sulla guancia del surfista. Ma non lo fece e rispiegò ancora una volta la richiesta.
-ho bisogno del tuo aiuto per dichiararmi ad Haruna-
-va bene. In fondo, che vuoi che sia rispetto all’immensità dell’oceano!-
ormai Tsunami era l’unico a non essersi stancato di quella frase.
-spiegami una cosa. Come mai proprio io?-
-penso che tu sia l’unico che mi possa dire qualcosa di sensato- non poteva credere a quello che aveva appena detto, ma sempre meglio di un maniaco del calcio e di un “romantico” in ginocchio su un letto con dei petali.
-che hai in mente?- domandò il surfista.
-secondo te perché sono venuto qui?! Non ne ho!- adesso era davvero scocciato.
-ok, ok! Calmiamoci un momento e riflettiamo- detto questo Tsunami chiuse gli occhi e pensò intensamente.
 
Dopo un minuto di riflessione Tsunami disse:
-che ne dici di una poesia?-
-una poesia?-
-certo! Se le scrivi una poesia e gliela dai non ti sentirai troppo imbarazzato, perché Haruna dovrà solo leggerla!-
 
Tachimukai non ci poteva credere. In tutti questi anni non aveva mai pensato a qualcosa di così semplice, e Tsunami l’aveva pensato in poco più di un minuto. Si sentiva un idiota.
-cosa c’è?- chiese il surfista vedendo la sua faccia desolata.
-niente… la tua idea è grandiosa! Mettiamoci subito al lavoro!- rispose cambiando completamente tono e diventando deciso a scrivere quella poesia.
 
-idee?- chiese ancora una volta Tsunami ormai stufo di pensare, sdraiato sul letto di camera sua con Tachimukai affianco.
-purtroppo no. Perché non ne copiamo una da internet?-
-sei pazzo?!  Prima di tutto devi scrivere la poesia con le tue mani! E poi se anche ne copiassimo una da internet potremmo copiarne una già sentita e ricevere un bel ceffone sul naso! L’idea ti ispira ancora?-
-adesso che ci penso bene, no-
ci fu circa un quarto d’ora di riflessione, poi Tsunami prese carta e penna. Mentre scriveva disse:
-se non riesci a partire dall’inizio, parti dalla fine!-
fece vedere il foglio e sopra c’era scritto “ti amo”. Poi proseguì:
-ora dobbiamo solo riempire il vuoto prima!-
-come?-
-uhm… dille cosa ti piace di lei.-
 
Dopo un paio d’ore venne fuori questo:
 
Cara Haruna,
sei bella come un fiore,
intrepida come il mare.
Gentile come una brezza estiva
E furba come una volpe schiva.
Determinata e ti fai sentire,
per questo mi hai fatto innamorare.
Ti amo.
                                    Tachimukai
 
Non era molto lunga, ma Tachimukai ne era orgoglioso. Appoggiò il foglio della poesia accanto a quello con scritto solo “ti amo” per mettersi le scarpe, poi prese il foglio e corse a casa di Haruna.
Tsunami si accorse dopo che aveva preso il foglio sbagliato e corse per dargli quello giusto.
 
Tachimukai era arrivato a casa di Haruna e sperò che Kidou non fosse in casa.
Si fece coraggio, stava per bussare quando Kidou aprì la porta.
-AH! Kidou! Che piacere vederti!-
-non posso dire lo stesso. Che ci fai qui?-
non sapeva cosa rispondere.
-sono venuto per Haruna! Ho un messaggio per lei!-
-Haruna non è in casa!-
da dentro si sentì una voce:
-fratellone! Chi è alla porta?-
Kidou si sentì uno scemo.
-potrei vedere Haruna?- chiese deciso Tachimukai.
-no!- rispose chiudendo la porta, ma Tachimukai lo fermò.
-ascoltami!- adesso Tachimukai era davvero arrabbiato quindi Kidou decise di farlo.
-ormai tua sorella ha sedici anni! Non puoi continuare a proteggerla da tutto e da tutti! Anche se è tua sorella devi lasciarla andare!-
Tachimukai non credette a quello che disse. Nessuno aveva mai parlato così a Kidou.
-hai ragione…-
-cosa?-
-ho detto che hai ragione. Haruna è in salotto-
non ci poteva credere. Kidou lo aveva accettato e lo aveva anche fatto entrare in casa sua.
Tachimukai entrò nel salotto. Era imbarazzatissimo, ma si fece coraggio.
Haruna era seduta sul divano a leggere e, quando si accorse di lui, diventò tutta rossa (anche lui non scherzava riguardo a rossore).
 
-ciao- disse lei timidamente.
-ciao. Sono venuto per darti una cosa- rispose lui tirando fuori dalla tasca il foglio.
 
Intanto Tsunami aveva girato l’angolo ed era davanti a casa di Kidou e Haruna con il foglio giusto in mano.
 
Tachimukai diede il foglio in mano ad Haruna e lei lo lesse.
Lesse le due parole scritte sopra al foglio e dopo diede un lungo bacio a Tachimukai.
Il ragazzo si accorse di aver preso il foglio sbagliato, ma non gli importava.
Adesso voleva solo godersi quel momento.
 
Intanto Tsunami era entrato in casa e aveva visto tutta al scena insieme a Kidou, che cercò di trattenersi il più possibile.
-alla fine due parole dicono più di una poesia- disse chiudendo Tsunami.
 
Angolino della Tachi x Haru dipendente
Lo so già che è orribile.
 Ma la mia mente perversa ha cercato di fare qualcosa di accettabile.
I tempi verbali non sono tutti corretti e forse ci saranno errori ortografici.
Comunque recensite e se volete potete dire che la fic fa schifooooooo!
Ciao!
  
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