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Autore: Liabele_swag1D    28/08/2013    2 recensioni
Il colletto di quella stupida divisa da cameriera mi stava letteralmente soffocando. Mi dannavo mentalmente della nascita di mia sorella Grace.
"Dio, se ci sei, aiuta la tua Chloe Starlight"-dissi a bassa voce e guardando verso l'alto come se stessi cercando un segno, una risposta, ma nulla. E aveva ragione Dio perché IO mi ero cacciata in quella situazione ed IO dovevo uscirne fuori, anche perché se mi avessero scoperta sarei finita in una marea di guai.
Genere: Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Liam Payne, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Un Incontro... Scontro!                                                                                                                                                    

"Ma ti vuoi muovere o no?"- chiese quella bionda cotonata di mia sorella Grace. Quasi tutte le donne della famiglia Starlight, erano in guerra con i propri capelli; io e mia sorella facevamo parte di quella cerchia: io infatti scelsidi tingermeli di un rosso scuro mentre Grace di biondo platino. Insomma, non passiamo inosservate. A volte penso che il colore le abbia dato alla testa, che sia colpa della tinta se è svitata.
"Scusami ma non pensavo che per vedere la boyband dei tuoi sogni bisognasse svegliarsi alle sei del mattino!"- ironizzai. 
Ah non ve l'ho detto? Mia sorella va matta per gli One Direction. Sono ragazzi carini, cantano molto bene ma non sono i miei idoli e sopratutto quello che cantano non è il mio genere. Così vi starete domandando come mai vado insieme a mia sorella ad aspettare fuori ad un palazzo londinese l'ascesa di quei poveri (si, perché lo saranno quando incontreranno Grace) cinque ragazzi? Molto semplice. Sono stata costretta ad andarci perché i nostri genitori la considerano sbadata e distratta, come non biasimarli dopotutto? Per questo, siccome è Agosto e tutte le amiche di Grace sono in vacanza, hanno obbligato me, Chloe Starlight, ad accompagnare Grace Alias-devil Starlight.
"Idiota mi vuoi far perdere l'incontro più importante della mia vita? Quello in cui incontrerò i miei idoli e loro si innamoreranno di me e mi chiederanno di sposarli?"-sono dell'opinione che tutti i sogni sono belli ma i suoi mi fanno paura.
"Esagerata! Comunque hai visto? Sono pronta! Chiama un taxi che così ci accompagna fin lì siccome papà e mamma dormono ancora"-le ordinai.
"Chi vuoi che ci sia a guidare un taxi alle sei e un quarto del mattino?"-fu la risposta che ricevetti.
"E quindi che consigli di fare, genio?"-ironizzai sull'ultima parola.
"La macchina di mamma e papà!"- rispose lei tranquillamente.
"Ma tu sei stata bocciata per tre volte all'esame di guida!"- incominciai ad allarmarmi. Quella pazza era capace di tutto e con tutto intendo proprio TUTTO.
"Io, ma non tu!"-disse guardandomi maliziosamente.

"Ho diciassette anni e non ho mai guidato un auto... non puoi arrabbiarti con me se si è graffiata!"-strillai scendendo dalla macchina, ormai giunte a destinazione. Quello che mi si presentò davanti mi fece venir mal di testa: una marea di ragazzine urlanti e sfegatate inattesa che quei teneri cantanti facessero la loro uscita trionfante.
Grace incominciò a correre verso non so dove ed io la inseguii nonostante mi fosse parecchio difficile camminare su quei trampoli che mi ero messa al piede. A saperlo mi sarei messa un paio di converse! Non la persi di vista per un secondo fin quando la vidi entrare nel palazzo attraverso una porta di servizio senza che nessuno la notasse.
Feci lo stesso anche io ma proprio quando stavo per poggiare la mia mano sulla maniglia, un omone alto minimo due metri, di carnagione scura e con un paio di occhiali da sole mi si mise davanti. Non ci volle molto a capire che fosse una Bodyguard.
"Mi lasci passare mia sorella è entrata lì dentro! E' malata di mente, non sta bene!"-era la verità.
"Certo, certo, ed io sono un componente degli One Direction! Si sposti signorina!"-disse scansandomi sull'ultimo.
Decisi di andarmene ma proprio mentre stavo per mettermi in macchina mi risuonarono le parole della mamma in mente, come se mi dovessero ricordare qualcosa.
"State attente e mi raccomando non perdetevi di vista!"- era questa la frase che ci aveva detto il giorno prima.
Posai la borsa con tutto il cellulare in macchina, chiusi la portiera e mi diressi ancora una volta verso l'enorme edificio. La guardia del corpo era anocra lì a sorvegliare la porta di servizio così, senza farmi vedere, feci il giro attorno al palazzo in cerca di un'altra porta e la trovai sul retro. Non c'era nessuno così decisi di aprirla ma purtroppo era chiusa a chiave.Tirai con forza una forcina che avevo nei capelli e la infilai nella fessura nel tentativo di scassinarla. Di solito funziona sempre nei film! Mi resi conto della disperazione del mio gesto ed incominciai a pensare ad un modo per aprirla prima che mi scoprissero. Lì vicino notai un asse di legno non molto lunga così la presi ed incominciai a picchiare fortemente sulla porta. Mi sa che la scena doveva essere esilarante. Finalmente la porta si ruppe e mi diede libero accesso all'entrata ma tutto non è rosa e fiori... in quel momento sentii qualcuno correre e solo allora mi resi conto che c'erano delle guardie del corpo a pochi metri da me.
"Prendiamola!"- urlò uno di quelli.
Mi sentivo come in un film 007, la cosa era eccitante ma allo stesso tempo mi incuteva terrore: se mi avessero presa cosa sarebbe accaduto?
Incominciai a correre per le scale senza mai voltarmi arrivando così ad un lungo corridoio colmo di porte. Tentai di aprirne una ad una ma niente, erano tutte chiuse fin quando non raggiunsi l'ultima che ALLELUJA era aperta. Mi ci piombai all'interno e la chiusi a chiave. Aspettai che i grandi omoni vestiti in nero se ne andassero per poi tirare un sospiro di sollievo. Ovviamente non si sarebbero arresi mi avrebbero cercata ancora ma io dovevo trovare mia sorella non potevo andarmene!
Notai che nello stanzino in cui mi trovavo c'erano dei vestiti che mi fecero venire un lampo di "genio".


Il colletto di quella stupida divisa da cameriera mi stava letteralmente soffocando. Mi dannavo mentalmente della nascita di mia sorella Grace.
"Dio, se ci sei, aiuta la tua Chloe Starlight"-dissi a bassa voce e guardando verso l'altocome se stessi cercando un segno, una risposta, ma nulla. E aveva ragione Dio perché IO mi ero cacciata in quella situazione ed IO dovevo uscirne fuori, anche perché se mi avessero scoperta sarei finita in una marea di guai.
Stavo camminando per il corridoio senza meta chiamando il nome di mia sorella. All'improvviso mi si avvicinò una ragazza bruna e alta che mi diede un vassoio pieno di bicchieri riempiti di uno strano liquido rosa.
"Mi spiace non lavoro qui"-dissi io restituendole il vassoio.
"Ah no? Ineffetti non ti ho mai vista.. ma che ci fai con quella divisa?"
"Ti prego non dire nulla ti prego! Mia sorella è etrata qui dentro ed io la devo trovare assolutamente!"-la implorai facendole gli occhi dolci.
"Sicura? Non è che sei una directioner?"-mi chiese lei insospettita.
"Una che?"-dissi arricciando il naso poiché non avevo capito l'ultima parola.
"Hai superato il test! Bene, descrivimi tua sorella che la cerchiamo così"- mi disse lei. Le spiegai brevemente le sue caratteristiche e com'era fatta.
"Ti ringhiazio infinitamente!"-dissi prendendole le mani. 
"Mi ringrazierai dopo.. comunque prendi questo vassoio alla n°5, e mi raccomando non ti eccitare, e metti questo cartellino, così passerai inosservata"-disse mettendomi una spilla con attaccato un cartellino su cui c'era una scritta che spiegava che ero del personale.
"Eccitare? Perché mi dovrei eccit-"- non finii la frase che la ragazza mi spinse per i corridoi.
"Muoviti!"- mi richiamò.
"Come ti chiami?"- le chiesi urlando da lontano.
"Jessie, ma ora sbrigati!"
"Io invece sono Chloe, grazie Jessiemaorasbrigati!"- urlai scherzando. le sfuggì una leggera risata dalle labbra.
Bè Dio, mi ha dimostrata che non ero sola, c'era qualche persona di buona fede in questo mondo di malvagi.

Arrivai di fronte alla stanza n°5 stavo per bussare quando però qualcuno la aprì velocemente facendomela sbattere contro il naso efacendomi cadere tutti i bicchieri con dentro le bibite di dosso.
"Oddio scusami!"-era un maschio. Prima di aprire gli occhi, sperai con tutta me stessa che fosse almeno carino. Dio oggi era dalla mia parte! Ma aveva un volto familiare, come se l'avessi già visto in foto...
"No scusami tu!"
Il ragazzo mi mise le mani dietro la schiena e mi aiutò a sedermi. Mi strofinai con la mano destra il collo, muovendolo a destra e a sinistra.
"Mi spiace davvero tanto! ASpetta che ti aiuto a prendere i bicchieri"-disse chinandosi per raccogliere il macello che c'era a terra.
"Ti ringrazio"-dissi sorridendo dolcemente e guardando il suo profilo. Era castano, aveva i capelli ricci e folti ed i suoi occhi erano scuri ma avevano una strana luce negli occhi, un qualcosa che ti faceva capire che era una delle persone più tenere di questo pianeta.
Dopo che ebbe raccolto tutto mi aiutò a rialzarmi.
"Sei davvero carina lo sai?"-mi disse lui.
"Grazie"-arrossii. Bè oltre ad essere bello era anche cortese.
"Come ti chiami?"
"Mi chiamo.."- neanche il tempo di dire la prima lettera del mio nome, che tre uomini mi saltarono letteralmente addosso spiaccicandomi a terra. 
"Presa!"-urlarono i tre. Erano le Bodyguard.
"Ehi ma che fate? Spostatevi!"-urlò il ragazzo. Intanto c'ero io che gemevo a terra moribonda. I tre macigni si spostarono facendomi provare una sensazione di sollievo.
"Ma la ragazza è entrat-"
"Lei è con me, chiaro?"- disse lui. In quel momento mi sentii importante, realizzata. Feci la linguaccia ai tre senza però farmi notare dal giovane.
"Tutto bene?"- mi chiese quando le guardie del corpo se ne andarono, mettendomi le mani sulle spalle.
"Si si grazie-risposi guardando in basso- ehi ce l'hai una penna?"
"Si, aspetta.. eccola!"-disse porgendomela. La presi ed incominciai e scrivergli sulla mano. Quando gliela presi sentii tanti brividi, erano così grandi rispetto alle mie. 
"Che stai scrivendo?"- mi chiese lui ridendo. Anche la sua risata era magnifica...
"Il mio numero di telefono, così non te lo puoi scordare!"-dissi sorridendogli.
"L'ho già imparato... lo metterò tra i preferiti!"-disse ridendo.
"Ma non fare scherzi telefonici eh?!"-lo minacciai scherzosamente.
"No, no"
Putroppo anche le belle cose devono finire infatti gli squillò il cellulare.
"Scusami mi staranno aspettando, devo andare!"- disse lui avvicinandosi a me. Mi lasciò un bacio sulla guancia per poi iniziare a correre verso l'uscita. Imbambolata, mi toccai il punto in cui mi aveva baciata, dopodichè mi ripresi dal mio stato di estasi.
"Aspetta! Ma come ti chiami?"- gli urlai da lontano.
"Davvero non lo sai? Comunque è Liam, Liam Payne! A presto cenerentola!"- mi salutò da lontano, urlando.
Liam Payne, Liam Payne... ma aspetta! Non è mica quello degli One Direction?! 



            





Ciao a tutte! Volevo dirvi che questa storia (com'è scritto dalle informazioni) dovrebbe essere una Fan Fiction invece voi fate finta che sia una One Shot, ok? No perché non so come continuarla perché non vorrei che divenisse banale comunque...
Chloe l'ho ispirata ad Ariana Grande e Liam Payne a Liam Payne(?)
Spero siate in molte a leggerla vi prego vi prego vi prego! Ci
tengo moltissimo Plizzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzz
Vi faccio gli occhi da cucciolo!
HAHAHA Si anche voi mi
consigliate di andare
da uno psicologo
non è vero? 
La vostra imbranata autrice:
Lia_1D69
  
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