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Autore: Merthur_is_the_way    28/08/2013    1 recensioni
Niall, un biondo ragazzo irlandese, è fidanzato con una ragazza (anonima) e qui vi racconterò una loro giornata insieme, una giornata di caldo afoso.
< Una volta raggiunta eravamo a un metro di distanza. Lei sorrise nervosamente mentre io continuavo ad ammirarla. Non ce la facevo più, volevo quelle labbra sulle mie, volevo baciarla, volevo lei. Mi avvicinai allargando le braccia in modo che non poteva fuggire lateralmente da me. Una volta vicino la abbracciai forte cosi da non farla muovere o scappare. Ora era mia. >
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Niall Horan
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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NIALL’S POV
 
Sentii un braccio colpirmi il petto mentre stavo dormendo: mi risvegliai di colpo e mi accorsi che la mia ragazza stava occupando praticamente tutto lo spazio disponibile sul nostro letto. Era comprensibile visto il caldo della mattina di quel giorno che sarebbe stato sicuramente afoso. Tolsi con delicatezza il suo arto da me e mi alzai lentamente: non avevo le forze di sempre, il caldo mi stava uccidendo, cosi come penso stava facendo lo stesso con lei. Mi passai la mano tra i capelli e andai al bagno per rinfrescarmi la faccia: aprii il rubinetto e bagnai il viso due tre volte finché non chiusi l’acqua.. Mi ci volle proprio, sentii un po’ di freschezza sulla mia pelle, che però durò poco tempo sempre a causa della temperatura dell’ambiente.
Ritornai in camera e decisi di non mettermi la maglietta, rimanendo con i soli pantaloncini. Vidi il corpo della mia ragazza muoversi in continuazione alla disperata ricerca di una posizione per riuscire a dormire: si muoveva da una parte all’altra del letto, avvolgendosi le lenzuola ai piedi e facendo scivolare la canottiera un po’ in alto. Notai che la sua pancia era leggermente scoperta, quanto basta per far scorgere il suo ombelico. Mi venne in mente un’idea molto divertente.
Scesi subito in cucina e aprii il freezer cacciando fuori i cubetti di ghiaccio, prendendone uno in mano; la mia mano si raffreddò subito al suo contatto e già cominciava a formare l’acquetta. Rimisi gli altri cubetti nel freezer e risalì nella camera da letto, guardando con gran sollievo che il suo corpo non si era spostato.
Mi avvicinai lentamente e mi misi seduto sul suo bacino, dopo di che posizionai il ghiaccio tra l’indice e il pollice e sfiorai delicatamente la sua pelle. Al contatto con l’oggetto freddo, i suoi fianchi si alzarono di colpo mentre si formò la pelle d’oca, tutto questo seguito da un suo gemito e la nascita di un sorriso sul suo bel viso. Sorrisi di conseguenza e continuai a rinfrescare la sua pelle disegnando dei cerchi attorno il suo ombelico, finché non aprì totalmente gli occhi e mi guardo ancora assonnata, trasformando il suo sorriso in una leggera risata. Annullai il contatto del ghiaccio con lei e mi distesi sul suo corpo, cosi da ritrovare i suoi occhi a pochi cm da me. Ancora col ghiaccio in mano, lasciai una scia umida sul suo collo, sentendola gemere ancora, fino ad arrivare alla sua mascella, poi sulla sua guancia destra e infine sulle sue labbra, per farle dischiudere dato che erano secche a causa del caldo. Finito ciò, posai il ghiaccio sul comodino, avvolto in un fazzoletto, e ritornai con lo sguardo su di lei. Aveva ancora le labbra leggermente aperte, cosi mi avvicinai annullando del tutto la nostra distanza e la bacia intensamente, muovendo il mio bacino perfettamente con il suo. Sentii bagnarmi la parte in cui il mio corpo era a contatto con la sua di parte la quale poco prima avevo bagnato con il ghiaccio. Sorrisi contro le sue labbra ma subito mi ripresi e continuai il bacio quando lei mise la sua mano tra i miei capelli e li strinse delicatamente. Andai su di giri quando lo fece! Dopo un po’ dovetti staccarmi per riprendere fiato, cosi come lei. Le sussurrai:
“Buongiorno piccola”
“Buongiorno a te” disse sottovoce, rivolgendomi un sorriso.
“Come mai ti sei svegliato?” mi chiese confusa, di solito era lei che si alzava prima.
“Eh.. mi hai diciamo.. svegliato tu..”
Ci ripensò poi “ Oh Dio, non dirmi che ti ho svegliato perché mi muovevo?!”
Annuii, sorridendole. Capii come lei capì (LOL) il motivo del mio risveglio, dato che è successo anche l’altro giorno, afoso ugualmente.
“Scusa, mi dispiace, non me ne rendo conto, scusa.. “
Le tappai la bocca con un altro bacio, non volevo sentire quelle inutili scuse.
“No piccola, tranquilla. Non hai colpe” la rassicurai baciandole il collo. Lei si calmò e mi accarezzò la schiena nuda.
Scivolai di lato e mi sedetti sull’estremità laterale del letto, incitandola ad alzarsi.
“Su forza, andiamo a fare colazione”
“mmh… “ disse richiudendo per un secondo gli occhi.
La guardai per un po’, poi le feci segno di aggrapparsi alle mie spalle. Vidi un pizzico di divertimento nel suo sguardo, quando si tirò su e aprì le gambe intorno al mio bacino e le braccia intorno al mio collo. Le afferrai le cosce e, spingendomi, mi alzai, facendole fare un piccolo salto in alto.
“Tutto bene principessa?” le chiesi sorridendo.
Lei annuì, ridendo contro la mia pelle. Strinse più le gambe e mise la sua testa nell’incavo del mio collo. La portai fin in cucina, poi la feci scivolare sulla sedia e andai a preparare qualcosa. Ci voleva veramente qualcosa di fresco, cosi optai per due bicchieri di succo di frutta e due fette di pane con burro e marmellata. Perfetto. Ma poi ci ripensai, preparandone altre due, conoscendo la mia ragazza e me stesso di sicuro non ne sarebbe bastata una a testa.
Le porsi il piatto e il bicchiere e mi misi a sedere anche io. Quando notò la colazione batté le mani come una bambina che riceve un regalo e io sorrisi involontariamente. Lei era la mia piccola, mia e di nessun’altro.
I mie pensieri furono interrotti quando lei si alzò un po’ e si sporse verso di me, lasciandomi un bacio sulle labbra. Era il suo modo per ringraziarmi. Adorabile.
Cominciammo a mangiare e scoppiai a ridere quando della marmellata aveva sporcato i lati della sua bocca. Mi avvicinai a lei e la baciai ad ogni angolo della bocca, dolcemente, mentre lei rimase confusa. Poco dopo capii anche lei.
“ Bella scusa eh, Horan ?!”
Io arrossii e per nascondermi portai il bicchiere alla mia bocca e bevvi un po’ di succo. La vidi sorridere da sopra il bicchiere.. era bellissima. Sapevo che le era piaciuto ma riusciva sempre farmi arrossire. Una volta finito, sparecchiammo, o meglio, lei sparecchiava mentre io rimanevo sul lavandino e ogni volta che vi metteva dentro qualcosa, le rubavo un bacio. Mentre sorrideva salì di sopra e la seguii. La vidi distendersi a peso morto sul letto e sventolare le mani in modo da creare un po’ d’aria. Mi avvicinai a lei e mi sedetti di fianco, accarezzandole la pancia leggermente scoperta.
“Che ne dici di buttarci in piscina?” le proposi.
Lei aprì gli occhi e vidi che le brillavano.
“Idea fantastica!” esclamò e si alzò in piedi. Si diresse verso l’armadio e cacciò il suo costume, prendendo anche io. Me lo porse e subito si avviò nel bagno per cambiarsi.
“Su forza, cambiati !”
“Da dove riescono tutte queste forze?!”
Mi fece una linguaccia ed entrò in bagno. Aspettai qualche minuto e finalmente uscì.
“Ce l’hai fatta !” le dissi sarcasticamente, poi mi avvicinai e lei e le cinsi i fianchi. Sentivo il contatto con la sua pancia e potevo accarezzare la sua schiena nuda. Ci sfiorammo le labbra finché
“Preparati!” si allontanò e mi ordinò ciò. Io sorrisi e andai in bagno: mi preparai subito, volevo finire quel che avevo iniziato. Uscii subito e la ritrovai in mezzo alla stanza a riguardarsi i capelli, i suoi bellissimi capelli. Mi avvicinai e le bloccai i polsi, portandoli lungo i nostri fianchi, mentre cercavo il suo sguardo. Lei muoveva la testa da tutte le parti, pur di sfuggire al mio sguardo. Ma potevo scorgere il suo divertimento in quel che stava facendo. Lasciai i suoi polsi e le presi il viso tra le mie mani: ora non poteva più scapparmi. Lei sorrise, mi prese le mani e le allontanò, intrecciandole ai lati delle nostre teste. Mi provocò mordendosi il labbro inferiore. Era irresistibile. Mentre ero incantato dalla sua bellezza, lei sciolse le mani e in un lampo scattò via, uscendo dalla camera. Si, è la mia ragazza, una stronza ma provocante ragazza. Sorrisi al pensiero e scossi la testa; meglio starle dietro. Mi precipitai oltre la porta e vidi in un millesimo di secondi una sua ciocca di capelli scomparire dietro il muro, svoltando giù lungo le scale. Cercai di raggiungerla scendendo a due a due i gradini mentre la vedevo aprire la porta principale in fretta e furia. Quando ce la fece urlò “Evvai!” in un modo proprio convinto, poi uscì in giardino. Convinta lei, convinti tutti. Saltai fuori il portone e notai che stava andando alla cieca, finendo nell’angolo in cui c’era la piscina.. Perfetto!
Mi avvicinai a passo svelto mentre cercava disperatamente di cercare una via di fuga ma.. non c’era. Sembrava come un topolino con le spalle al muro terrorizzato da un gatto. Una volta raggiunta eravamo a un metro di distanza. Lei sorrise nervosamente mentre io continuavo ad ammirarla. Non ce la facevo più, volevo quelle labbra sulle mie, volevo baciarla, volevo lei. Mi avvicinai allargando le braccia in modo che non poteva fuggire lateralmente da me. Una volta vicino la abbracciai forte cosi da non farla muovere o scappare. Ora era mia.
Cercò di divincolarsi dalla presa ma senza successo, alla fine cedette e mi guardò negli occhi, i suoi bellissimi occhi a contatto con i miei.
“Ora finisco quel che avevo iniziato” sorrisi maliziosamente e la avvicinai a me, per poi unire le sue labbra con le mie. Finalmente avevo ciò che volevo, le sue labbra cosi irresistibili .. Non ce la facevo a lasciarle, le nostre lingue si incontrarono e giocherellarono tra di loro ma si dovette separare affinché riprendessimo fiato. Mi rivolse nuovamente lo sguardo mentre sorrise, ammiccando. Strofinò le sue mani tra i miei capelli. La ragazza provocava. Bene, risposi alla sua provocazione. Presi il suo viso tra le mie mani e riunì le labbra in un bacio giocoso ma allo stesso tempo passionale. Cominciò ad avanzare avanti, così io dovetti retrocedere mentre le nostre labbra ancora erano unite. Dopo un po’ si fermò, sentivo che eravamo a pochi cm dal bordo della piscina. Mise le sue mani sul mio petto, tracciando gli addominali mentre io seguivo i suoi movimenti.
“Ti amo” disse sorridendomi.
“Anche io” le risposi ma mi prese alla sprovvista quando mi spinse all’indietro in modo da cadere di peso nell’acqua. All’ultimo secondo le afferrai la mano, riuscii ad afferrarle alcune dita in modo che anche lei cadesse con me. Ci fu un tonfo sordissimo. Dopo qualche secondo riemersi, contemporaneamente alla mia ragazza.
“Stronzo” disse dandomi un leggero pugno sulla spalla
“Io?! Tu no?”
“Nah” mi rispose sorridendomi sfacciatamente.
“Sicura?”
La guardai minacciosamente e quando capì anche lei, subito cercò di nuotare da una parte all’altra della piscina. La maggior parte delle volte riuscii a prenderla e a rubarle un bacio, seguito da una risata sonora di entrambi. Passammo la mattinata cosi, tra baci rubati, sguardi di sfida e risate contagiose.
“Sei bellissima” dissi mentre stavamo uscendo dall’acqua. Lei fece una smorfia, disapprovando. La sua autostima non era una delle più alte. Ogni volta che ne parlavamo elencava le sue apparenti imperfezioni ma ai miei occhi era perfetta. Sempre.
 
Mi avvicinai e le cinsi i fianchi con un braccio, con la mano libera le accarezzai la guancia, giungendo sul suo mento. Lo sollevai con le dita e rivolsi il suo sguardo a me. La guardai un po’ negli occhi poi portai le mie labbra sulle sue, baciandola dolcemente. Quel bacio significava qualcosa, le volevo far capire che era bellissima, che io la amavo anche per le sue piccole imperfezioni, che era perfetta comunque, ecco perché era la mia ragazza. Abbassai la mano e la intrecciai con la sua. Ci dirigemmo in casa, salendo le scale e entrando in camera da letto. Tutto questo mentre ci lanciavamo occhiatine.
“Oddio!!” esclamò lei.
“Che è successo ?!” chiesi allarmato.
“I miei capelli. Al naturale. Ricci. No, non va bene. Li voglio lisci” disse lei agitandosi e riguardandosi allo specchio.
Io scoppiai a ridere e mi avvicinai e lei, guardando i nostri riflessi.
“Stai benissimo, amore” la abbracciai da dietro.
“Si ma.. noo oh uff “ si lamentò ancora.
Io continuai a ridere e la feci voltare, facendo aderire i nostri corpi.
“Ssh.. Mi piacciono molto” le dissi accarezzandole i capelli leggermente umidi. “Sei sempre bellissima” affermai baciandole il collo. Gemette e mi fece arretrare, cadendo sul letto. Si mise a cavalcioni su di me e mi accarezzava il petto, seguito da una scia di baci. Gemetti. Mi mandò in estasi. Capovolsi la situazione, intrappolandola tra le mie braccia. Le lasciai una serie di baci sulle labbra mentre muovevo perfettamente il mio bacino al contatto con il suo. Lei portò le sue mani dietro il mio collo, accarezzando i miei capelli.
Lei voleva me, io volevo lei. E successe. Fu bravissima, mi lasciò senza fiato.. anche lei non riusciva respirare. Ancora ansimando ci abbracciamo sul letto, con i nostri petti nudi a contatto, e ci addormentammo con le parole d’amore intenso: TI AMO !
 
Fine <3
  
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