Fanfic su artisti musicali > One Direction
Ricorda la storia  |      
Autore: Bluemask    28/08/2013    4 recensioni
Harry ha diciassette anni ed è sicuro di non essere gay, si definisce semplicemente Louissessuale.
Louis di anni ne ha ventidue, lavora come bidello nel suo liceo e, al contrario di Harry, lui non sa dell’esistenza dell’altro.
In realtà, questo è quello che crede Harry.
-
"Lo hai fatto di proposito a chiuderti qui dentro con me per stuprarmi o c’è una spiegazione razionale, per caso?"
[Larry!]
Genere: Comico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Harry Styles, Louis Tomlinson, Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Tre baci nello sgabuzzino

 

 

 

 

Corner:
La dedico a Camelle e Cadimel, in onore delle nostre missioni recupera-le-patatine-al-formaggio-durante-diritto-barra-religione, mi mancheranno i prossimi anni.
Oh, e fate tutti finta che il titolo sia figo.
(Non so se sia esattamente una os comica oppure no, quindi io metto comica. Yolo.)

 

 

 

 

 

 

 

Questa storia è incentrata su due ragazzi, Harry e Louis.
Principalmente su Harry.
Quindi presentiamo prima lui.
Harry ha diciassette anni, i capelli ricci e castani, gli occhi verdi e profondi; è alto, magro, dolce, gentile, fa sedere sempre le vecchiette sul pullman al suo posto e aiuta sempre sua madre a fare la spesa – d’accordo, quasi sempre.
Praticamente mai.
Di solito ignora le sue lamentele sul fatto che nessuno la aiuti e continua a guardare telefilm stupidi in tv o a parlare con i suoi amici attraverso un pc.
Perché stiamo parlando di sua madre e della spesa?
Tornando a noi.
Harry, sguardo intrigante e movimenti aggraziati, lascia una scia di ragazze che svengono al suo cospetto quando passa nei corridoi del suo liceo e odia lo sport, ma ha degli addominali da urlo (perché, insomma, tutti i protagonisti sexy delle fan fiction ce li hanno senza muovere mai un dito e il nostro Harry non è da meno).
Si vocifera nella scuola che sia gay e che abbia avuto una breve relazione con il capitano della squadra di nuoto, un certo Liam Payne, niente di certo, nonostante ne parlasse perfino il giornalino scolastico.
Però Harry ha sempre smentito tutto ed è sicuro di non essere gay.
Si definisce semplicemente Louissessuale.
Perché, ehi, lui ha una cotta solo per Louis, non gli piacciono mica i maschi.
E il fatto che non sia mai stato attratto da una ragazza ma che si ritrovi a sbavare davanti ad alcuni suoi amici mezzi nudi negli spogliatoi non significa proprio nulla.
Tornando, per la seconda volta dopo poche righe, a noi.
Louis è un ragazzo con gli occhi azzurri e i capelli a spazzola, un sorriso ironico stampato in faccia e la risposta pronta.
Inoltre ha ventidue anni e no, non è un professore.
Levatevi quelle facce deluse, questa storia non è uguale a tutte le altre.
Louis non è un professore di anatomia figo amato da metà della scuola e odiato dall’altra metà.
Louis è un bidello figo amato da metà della scuola e odiato dall’altra metà.
Ovviamente, la metà che lo ama è maschile e quella che lo odia è femminile, perché lui – al contrario di Harry – è pubblicamente omosessuale.
E, al contrario di Harry, lui non sa dell’esistenza dell’altro.
La saprebbe senz’altro se il suddetto Harry non si nascondesse dietro un libro o dietro un suo amico ogni volta che Louis è nei paraggi.
In realtà, questo è quello che crede Harry. 
 

 

Harry si guarda furtivamente intorno, sbirciando dal muro ad angolo vicino alla segreteria, sentendosi una specie di spia in missione.
Missione recupera-le-patatine-al-formaggio.
Non male come nome.
“Allora?” sbotta Niall, alzando gli occhi al cielo.
“C’è qualcuno o no?” da manforte Zayn.
“È libero” bofonchia Harry, innervosito.
Perché si era lasciato convincere dai suoi migliori amici ad andare via dall’aula durante diritto – inventandosi di dover correre in bagno –  per prendere un fottuto pacchetto di patatine al formaggio dalle macchinette al secondo piano?
“Perché io ho fame” gli risponde con ovvietà Niall quando fece ad alta voce la domanda, superandolo e strisciando fino alle scale.
“E quando ha fame...” Zayn gli posa una mano sulla spalla per confortarlo. “Ha, beh, fame.”
“Illuminante” borbotta Harry, salendo i gradini accanto al moro, che si stringe nelle spalle.
I tre impavidi eroi sbucano al piano superiore con il volto teso: Niall osserva il corridoio deserto, Zayn lo imita e Harry sospira.
“La vuoi smettere?” sibila il biondo con un’occhiataccia. “Qualcuno ti sentirà.”
“Se non sentirà prima il tuo stomaco brontolare” replica l’altro. “Ma non hai divorato una barretta al cioccolato mezz’ora fa?”
“La mia barretta al cioccolato” puntualizza Zayn, seguendo gli amici verso le macchinette.
“Penso che una gita nel Cardiff sia un’idea grandiosa!”
“E questo cosa c’entra?” ribatte Zayn, confuso.
“Non l’ho detto io, coglione” mormora Niall mentre Harry impallidisce.
Il moro capisce – finalmente – la situazione e si nasconde dietro una macchinetta; Niall si rifugia svelto dietro una pianta e Harry guarda freneticamentein giro cercando un nascondiglio.
“Lo penso anche io, ma come faremo con i soldi? Lo sai bene che il fondo cassa è agli sgoccioli.”
Harry sente i passi e le voci avvicinarsi, si passa una mano tra i ricci sudati, crede di essere spacciato, legge già la nota che riceverà e immagina la faccia di sua madre quando – è la porta di uno sgabuzzino quella davanti a lui?
Apre la porta socchiusa e ci si fionda dentro, acquattandosi per terra per vedere attraverso il buco della serratura.
“Accidenti, Margaret, non ci avevo pensato. Una gita nel centro città sarebbe più economica, non è così?”
Il vicepreside – un ometto basso con le sopracciglia folte e i capelli unti, Mark Finnigan – cammina tranquillamente accanto alla preside – una donna sottile con il rossetto rosso e i modi gentili, Margaret Wilson – verso la sala insegnanti e scompaiono subito dalla visuale di Harry, che tira un sospiro di sollievo.
È così sollevato che non si accorge neanche della luce già accesa e di un ragazzo confuso dietro di lui.
“Ehm, posso esserti utile?”
Almeno, non prima che il ragazzo in questione gli rivolga la parola.
Harry trasale vistosamente con i battiti del cuore che aumentano, non tanto per lo spavento, ma per aver riconosciuto quella voce. Quella voce attraente che appartiene a quel bidello attraente che si trova in quello sgabuzzino attraente.
No, c’è qualcosa di sbagliato nell’ultima frase.
“Uh” balbetta Harry, girandosi e trovandosi veramente vicino a Louis.
In effetti lo sgabuzzino in cui si trovano è piuttosto stretto.
Harry ha appena scoperto di amare gli sgabuzzini stretti.
Louis inarca un sopracciglio, divertito da quella situazione insolita.
“Lo hai fatto di proposito a chiuderti qui dentro con me per stuprarmi o c’è una spiegazione razionale, per caso?” sorride beffardo; Harry registra prima quegli occhi mozzafiato, poi quella labbra rosse, poi la sua voce incredibile e infine la domanda.
“No!” esclama subito, completamente rosso. “No, ecco, io non volevo, sul serio, non sapevo che tu fossi qui, sul serio, non volevo, altrimenti non lo avrei fatto” dice velocemente, preso dall’imbarazzo e dall’agitazione.
“Non lo avresti fatto, eh?” lo provoca Louis, appoggiandosi a una scopa.
“Non lo avrei fatto” ripete Harry e in realtà si sente un po’ stupido a fissarlo così intensamente, ma infondo chi se ne frega? Non avrà più un’altra opportunità per ammirarlo così da vicino, tanto vale continuare a rendersi ridicolo.
Passano alcuni attimi di silenzio.
“Beh, io, uhm, vado” Harry sorride con ancora le guance in fiamme e abbassa la maniglia della porta.
Spinge la porta.
Non si apre.
Tira la porta.
Non si apre nemmeno così.
Uhm.
O è diventato improvvisamente incapace nell’aprire le porte, o c’è qualcosa che non va.
“Da qualche giorno, se chiudi la porta non si riesce più ad aprire, si blocca, non hai letto il cartello? Per questo l’avevo lasciata aperta” spiega Louis, senza neanche tentare di nascondere il divertimento.
“Intendi quel cartello giallo con la scritta in rosso?” Harry rimane girato, deglutisce a vuoto.
“Esatto.”
“Non avevo letto cosa c’era scritto sopra.”
Louis scoppia in una risata cristallina e Harry sa che potrebbe svenire da un momento all’altro, sul serio, che qualcuno lo regga.
Magari il ragazzo dietro di lui, se può scegliere.
“Harry? Ma dove cazzo ti sei cacciato?”
Il riccio torna in sé sentendo la voce, parecchio arrabbiata, di Niall nel corridoio.
“Qui dentro!” squittisce, mordendosi il labbro inferiore.
“Che cos- perché ti sei chiuso in una stanzino con una porta rotta?”
“Perché non avevo letto il cartello, andiamo, capita a tutti!” esclama, irritato.
“Io sono Louis” gli sussurra intanto il castano nell’orecchio, Harry rabbrividisce senza volerlo.
È sicuro che Louis, prima, era più lontano di come è ora.
Non che il suo fiato direttamente nell’orecchio gli dispiaccia granché, comunque.
“Come ti tiriamo fuori?” sbuffa Zayn, esasperato.
“Tu come ti chiami?” continua Louis, il tono basso.
“Non lo so” risponde Harry, a Zayn, e Louis sogghigna.
“Non sai come ti chiami, Harry?”
Il riccio sussulta, voltandosi di scatto e – ohmmioddio – sono terribilmente vicini.
Va indietro di colpo e sbatte la testa contro la porta, Louis si trattiene dal ridere.
“Harry? Tutto okay?” lo richiama Niall, confuso.
“Ce-certo” balbetta lui.
“Villaggio vacanze, Francia, sei anni fa” sussurra Louis. “Un bambino ricciolo e timido di undici anni ne incontra un altro, quattordici, fanno amicizia sulla spiaggia e si perdono di vista dopo quell’estate. E sai come si chiamano quei bambini, cupcake? Harry e Louis.”
Harry spalanca gli occhi, incredulo.
Ecco dove lo aveva già visto, accidenti a lui e alla sua memoria a breve termine!
“Non ci posso credere” soffia, un sorriso che gli piega prepotentemente le labbra all’insù.
“Harry, noi andiamo a chiamare aiuto” lo avvisa Zayn, ma Harry è troppo occupato a guardare Louis per sentirlo.
“Neppure io all’inizio” conviene il castano. “Ma ti ho riconosciuto subito ed è stato divertente osservarti mentre ti nascondevi pur di non essere visto da me” si ferma, Harry arrossisce. “A proposito, perché lo facevi?”
Il riccio scrolla le spalle, fingendosi naturale. “Sono sempre stato timido, giusto?”
Louis annuisce con un sopracciglio inarcato. “Giusto” lascia la scopa contro la parete e poggia le mani sul legno della porta, ai lati del corpo di Harry, che rabbrividisce di nuovo.
“E non c’è nessun altro motivo, giusto?” continua Louis, il naso che sfiora quello di Harry.
“Giusto” bisbiglia lui.
“Bene” esclama l’altro, allontanandosi da lui e incrociando le braccia. “Tra poco arriveranno i rinforzi, vedrai che ci metteranno poco.”
Harry annuisce, grattandosi la nuca e picchiettando nervosamente un piede contro il pavimento; solo che la scarpa urta un cestino, che urta un moccio, che urta delle scope, che cadono contro la testa di Louis e crollano successivamente a terra.
“Cazzo” impreca Harry, una mano davanti alla bocca. “Ti sei fatto male?”
Louis si tasta la fronte e fa una smorfia appena le dita incontrano il principio di un bernoccolo, ma scuote il capo.
“Fammi vedere” replica Harry, alzandosi sulle punte e posando una mano sulla spalla di Louis, l’altra ferma tra i suoi capelli.
“Mi dispiace” sospira, irrigidendosi quando le braccia di Louis passano intorno alla sua vita.
“Secondo me passa con un bacio” scherza il castano, sorridendo.
Harry si stringe nelle spalle – almeno ha una scusa per farlo – e sfiora la bocca del maggiore con la propria per pochi attimi; Louis lo guarda sbalordito.
“Io intendevo un bacio sul bernoccolo” mormora, indicandolo.
Harry impallidisce.
“Ah” esclama. “Merda” aggiunge, avvampando.
“No, è tutto okay” ribatte immediatamente Louis, un po’ stordito, forse per la botta o forse per il breve bacio – d’accordo, sicuramente per il bacio.
“No, senti, mi dispiace, non avrei dovuto” borbotta, vergognandosi, tornando con la schiena contro la porta.
“Secondo me dovresti ancora” Louis sorride, accarezzandogli una guancia con una dito.
Harry lo fissa, indeciso se lo stia prendendo in giro oppure no; Louis annulla la loro distanza, baciandolo a stampo.
Si ferma, aspettando la reazione di Harry, che trattiene semplicemente il respiro e sta immobile, così Louis prova a far passare la lingua sul suo labbro inferiore e può sentire il corpo di Harry tremare grazie alle proprie mani agganciate ai suoi fianchi.
Lo bacia per una seconda volta, approfondendo il bacio, però, e Harry lo lascia fare; chiude gli occhi, imitato subito da Louis, e fa scorrere le mani tra i suoi capelli.
Sono così presi entrambi dal bacio che non si accorgono dei passi nel corridoio e del rumore di una serratura che scatta: cadono tutti e due, Louis sopra Harry, davanti al vicepreside, a Zayn, a Niall e al tecnico dell’istituto.
“Salve!” saluta allegramente Louis, alzandosi di scatto ed aiutando Harry a fare lo stesso.
Il moro e il biondo li fissano sotto shock, il vicepreside è ammutolito e il tecnico si esibisce in un sorrisetto divertito.
“Sicuri che questi due non si sono chiusi lì dentro per pomiciare?” ridacchia, fulminato subito con un’occhiata dal Signor Finnigan.
“Tornate in classe, voi tre, immediatamente” sibila. “Mentre tu, Tomlinson, seguimi nel mio ufficio, dobbiamo parlare.”
“Certo Signore!” scatta Louis, lasciando un bacio sulle labbra ancora socchiuse di Harry. “A dopo, piccolo” ammicca, andando dietro al vicepreside.
Il tecnico il saluta con un cenno della mano e va via con calma, Harry si fionda sulle scale.
“Ti stavi appena baciando con il bidello per cui hai una cotta da non so quanto tempo o abbiamo avuto un’allucinazione collettiva?” chiede Niall, andandogli dietro con Zayn.
Harry si passa una mano tra i ricci, a disagio. “La prima.”
“Forte” commenta Zayn, battendogli una mano sulla spalla.
Niall scoppia a ridere. “No, amico, sai cosa sarà veramente forte? La faccia di tutta la scuola quando lo verrà a sapere!”
Harry rotea gli occhi con un sorriso, pensando che, beh, alla fine la missione recupera-le-patatine-al-formaggio non sia stata tanto male.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

  
Leggi le 4 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > One Direction / Vai alla pagina dell'autore: Bluemask