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Autore: TaRi WhiteDragon    03/03/2008    1 recensioni
"La notte trascorreva placida e tranquilla...tutto era silenzioso in quell'immenso castello. Come quella volta. Me la ricordo ancora come se fosse ieri..."
Genere: Avventura, Fantasy, Mistero | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Salve a tutti, sono ritornata con la nuova versione di Zalaghar(ma chi lo conosce??)perchè quella vecchia era scritta malissimo...quindi mi sono detta"Perchè non cambio un po')e con un semlplice click ho cancellato tutto... forse nemmeno questa è bellissima comunque spero che piaccia perchè il bello verrà poi(almeno spero)ok ora sono pronta per iniziare e spero che non vi annoiate leggendo...
P.S.:Ma "Ok" come si scrive?perchè in molti libri io lo trovo scritto in mille modi diversi! Ma ora si inizia...
Pronti?.....VIA!

Capitolo 1

La notte trascorreva placida e tranquilla. Tutto era silenzioso in quest'immenso castello. Come quella volta. Me la ricordo ancora come se fosse ieri. Se devo proprio descriverla c'era un silenzio surreale, troppo denso, mi dava l'idea di soffocante. All'inizio sentii solo un grido soffocato, forse proprio dal silenzio stesso, e così mi alzai. Attraversai il corridoio e mi fermai davanti ad una porta socchiusa.

-Dove avete nascosto la ninfa?- chiese una voce molto profonda

-Non c'è nessuna ninfa qui! Andatevene via!- rispose la donna, che mi sembra fosse mia madre.

-Non mentire Luja, dove si trova?- una figura nera prese per il colletto mia madre e richiamò dal nulla un'ascia nera con scritte dorate. A quel gesto entrai. Quello che dissi o che feci non me lo ricordo, a dir la verità non mi ricordo nulla di quello che successe dopo. Anzi no... una cosa me la ricordo molto bene. Mi è sembrato di vedere il silenzio, sì, proprio quel denso silenzio soffocante. Forse era solo la mia immaginazione, ma aveva le sembianze di una persona normalissima e sorrideva come una persona normalissima. Questa fu l'ultima cosa che vidi e poi il buio. Fino a che non mi risvegliai. Mia madre era in una pozza di sangue, la figura nera era scomparsa. Tutto attorno c'era solo il crepuscolo. Eppure il sole non era tramontato, anzi splendeva maestoso fuori. Il crepuscolo era solo all'interno della stanza. Non me lo spiegavo. Però volevo delle risposte. Così decisi di partire, alla ricerca dell'assassino di mia madre e alla ricerca del sorriso del silenzio.

Ma non sono qui per narrarvi l'inizio del mio viaggio, io sono qui per narrarvi l'inizio del viaggio di Emma. Il silenzio era soffocante, anche qui, nonostante il respiro degli abitanti lo trasformava in un silenzio rumoroso. Tutti dormivano nei loro letti, ma all'improvviso un urlo terribile squarciò la notte. Era la voce di un uomo. Una bambina di circa cinque anni si alzò dal suo letto, allarmata dall'urlo. Nel frattempo anche un bambino dell'età della piccola si era alzato. Insieme si presero per mano e corsero fino alla stanza dei genitori. Aprirono la porta e quello che videro fu solo una figura nera velata che teneva per il colo una ragazza bionda, molto bella anche se non si riusciva a cogliere l'età. Era coperta solo da un leggero velo bianco e teneva gli occhi spalancati. Quelli erano gli occhi di chi chiede aiuto, erano gli occhi di una persona che soffre ma che tace, perchè è l'unica cosa che può fare. La stessa voce profonda della notte in cui io vidi il silenzio parlò.

-Se vuoi salva la vita, sia tua che della ninfa, dammi l'anigiter!-

Il padre della bambina guardo la moglie e poi i bambini che si erano nascosti nel loro letto e rispose

-Non so di cosa tu stai parlando! Vattene via!-

-Come vuoi tu.-

La figura nera fece apparire dal nulla un'ascia nera con diverse scritte in oro sopra, come quella notte. Senza pensarci un minuto la punto alla gola della ragazza bionda.

-Allora?-richiese

-Non so davvero di cosa stai parlando! Lasciaci in pace!-

A quella risposta l'essere velato fece un solco profondo nel collo della ragaza che si accasciò a terra. Una pozza di sangue raggiunse subito i piedi del letto.

-Mostr...-cercò di uralre l'uomo ma all'impovviso si fermò. Non riusciva più a parlare, sentì il sapore di sangue salirli alla bocca e un dolore alla gola, come se qualcuno gliela avesse tagliata. Si tocco dove gli doleva e scoprì che un lungo taglio gli attraversava la gola da destra a sinistra. Stremato cadde sulla moglie e spirò. La donna gridò cercando di risvegliare il marito, i bambini incominciarono ad urlare e piangere e nesuno si accorse che la figura nera si avvicinava.

-Sì...- pensava fra sè -Finalmente mio...erano anni che lo cercavo e ora...l'ho trovato.- Prese il bambino e si avviò verso la finestra. La donna bloccò la figura prendendogli il velo.

-LEO!- gridò -Non puoi portarti via mio figlio!-

Solo in quel momento l'essere si strappò i veli da dosso, mostrando la sua vera figura. Il suo corpo era quello di un uomo ma quello che più colpiva era il suo volto. Sembrava quasi in fase di creazione. Ma quando il movimento sul suo viso cessò, quello che venne fuori fu a dir poco spaventoso. Era il volto dell'uomo che aveva appena ucciso.

-Osa toccarmi ancora donna e giuro che la mia decisione di risparmiarti non sarà quella definitiva.-si girò e si buttò dalla finestra.

L'ultima immagine che la donna vide fu una altra figura nera che si librava in volo con suo figlio urlante tra le braccia mentre intorno a lei scendeva il crepuscolo.

  
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