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Autore: libero__07    28/08/2013    1 recensioni
Una scuola prettamente per famosi. Amori, litigi, dubbi, segreti e delusioni. Queste sono le principali emozioni di Chantal Somerhalder, e di suo fratello e dei suoi amici!
-Non sono molto brava nel fare le trame, spero soltanto che vi piaccia, buona lettura.-
Genere: Comico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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E se fosse per sempre? Ti mentirei

Capitolo 1

Quando le cose sembrano andare
Per il verso giusto, arriva
Qualcuno e scombina tutti i piani.
 

 

   
Mi sveglia con la luce che filtrava dalla persiana e il dolce cinguettare degli uccelli,invece no, mi svegliai con una secchiata d’acqua gelata da parte di mio fratello. Dico perché tutte a me? Che ho fatto di male per avere questo risveglio?
  • Cogliona, alzati che poi facciamo tardi a scuola;
  • Testa di cazzo, da quando ti interessa arrivare in orario a scuola?
  • Devo fare delle cose, quindi sbrigati
  • Va bene, aspettami giù
Un ‘altra mattina da passare in quel carcere comunemente chiamato scuola.
Mi sono dimenticata di presentarmi, io sono Chantal Somerhalder, ho 17 anni e vivo a Londra con mio fratello- quell’essere che mi ha svegliato così bruscamente- Ian Somerhalder, ha 18 anni, e per questo mi ricatta che non mi accompagna più a scuola. Non sono altissima, cioè non sono proprio alta, arrivo appena ad 1.62, certo essere bassi ha i suoi vantaggi,e sono magra. Il colore dei miei capelli è particolare perché d’inverno ho una castano scuro che con i riflessi del sole sembrano color cioccolato, mentre d’estete sono un castano chiaro e i riflessi sono biondi. I miei occhi sono marroni scuro, normali ma per me particolari perché secondo me le cose più semplici sono invece le più complicate. Ian è completamente il contrario di me, alto, magro. Il colore dei suoi capelli è di un nero come la pece, e anche i suoi occhi verdi fanno invidia chiunque. È il ragazzo più ricercato a scuola, e purtroppo io mi devo subire tutte le sue amichette, perché vengono da me, per chiedermi il suo numero di telefono. Una volta ad una “ragazza”, se si può definire così, in realtà sembra più un orco, gli ho bruciato i capelli, anzi no la parrucca, perché la stupida prima si tagli i capelli corti, poi si stufa e che fa? Si mette una parrucca mi sembra una soluzione alquanto logica. Lasciamo stare le mie avventure con le Barbie. I nostri genitori sono sempre in viaggio per lavoro, mia madre è una redattrice di un giornale di moda  mentre,  mio padre è uno stilista molto   famoso. Ogni tanto io e Ian andiamo a fare qualche scatto per la rivista. Anche se il mio sogno  non è quello di diventare famosa nel mondo della moda bensì nel mondo dello sport o meglio nella pallavolo, mentre mio fratello vorrebbe diventare un attore e/o un fotomodello. Scendo giù in cucina e trovo Ian abbastanza tranquillo anche se non ci ho messo dieci minuti a prepararmi ma una mezz’oretta.
  • Frattellone che devi fare oggi di così importante?
  • Niente di che, devo solo vedere i ragazzi;
Loro sono i migliori amici di mio fratello, noi siamo il gruppo più “popolare” della scuola perché Ian è il capitano della squadra di rugby mentre io di quella di pallavolo e delle cheerleader. Ho una migliore amica si chiama Federica Marinis, ha 17 anni, e lei è la fotografa ufficiale della scuola.
  • Sono pronta andiamo?
  • Scricciolo, non hai mangiato niente- adoro quando mi chiama così, mi fa capire che sarò sempre io il suo scricciolo.
  • Non ti preoccupare Ian, non ho fame
  • Come mai? Ami mangiare! Ti sta per arrivare?- un’altra pregio di mio fratello, è il fatto che lui sa tutto di me, mi capisce al volo.
  • Si, mi sta per arrivare, lo sai no divento…- non riuscì neanche a finire la frase cha la continuò lui.
  • Diventi acida, non mangi, fumi di più, rispondi a modo di cazzo, vuoi che continuo?  
  • No, lo so che mi conosci comunque andiamo che sono le 8 fra mezz’ora dobbiamo entrare
  • Ok, andiamo.
Uscimmo da casa e salimmo sulla sua auto, una rav4 nera. Non vedo l’ora di avere la macchina visto che manca poco. Accesi la radio e bum ecco la loro nuova canzone: Best Song Ever- One Direction, la mia preferita, tanti la definiscono commerciale, secondo me no, visto che è un autocritica verso il loro tipo di musica. Quei cinque deficienti, a cui voglio bene, anche se mi hanno delusa, sono i migliori amici di mio fratello, una volta anche miei ma dopo una litigata ho chiuso tutti i rapporti anche se non è facile, dopotutto passano più tempo a casa nostra che nella loro, ma comunque sono una dictioners.
Vi starete chiedendo perché vanno ancora a scuola? Beh, perché la Modest ha deciso che per farli sembrare ancora dei ragazzi “normali”, di farli tornare tra i banchi, di una scuola pubblica, prettamente musicale. Ebbene si,mi piace cantare, ma faccio dei corsi supplementari anche sulle scienze umane.
  • Scricciolo, siamo arrivati, che fai vieni con me a salutare i ragazzi? –nel frattempo scendemmo dalla macchina.
  • No, fratellone non sono dell’umore migliore, aspetto Fede, ah poi guarda c’è Justin
  • Ok, ci vediamo dopo allora.- Mi abbracciò e mi diede una bacio sulla guancia e poi andò via, io poi cominciai a correre e urlare:
  • Just!Just!- Lui Justin Drew Bieber, nonché mio migliore amico, anche lui diciamo insieme a tutti gli artisti importanti facevano parte di quella scuola.
  • Chicca!Chicca!- mi prese al volo, ero in braccio a lui,e gli schioccai un  bacio fortissimo,sulla guancia e poi scesi:
  • J! Come stai?Perché ieri non mi hai chiamato?Perché non mi hai cercato?Sei uscito con qualcuna e alla sottoscritta non hai detto niente? Lo sai che con 3 secondi posso scoprire se ho ragione! Non mentirmi, per favore … non fare come loro …
  •    1 Respira 2 Mi stai veramente mettendo al loro livello?! Io non farei niente di tutto ciò! 3 No, non sono uscita con nessuna.4 Lo dovresti sapere ormai, che prima ne parlo con te e poi invito una ragazza. 5 Scusami, mi sono addormentato ieri sera ed è per questo che non ti ho risposto! E ora ti posso chiedere una cosa?
  • Ok, sei perdonato! Cosa mi devi chiedere?
  • Se stasera ti va film, gelato, affogato al cioccolato e affogato al caffè -i miei gusti preferiti-, e poi rimango a dormire da te ok?
  • Certo, neanche dovevi chiedere, mi casa es tu casa!- comincia a ridere come un coglione attirando l’attenzione di tutti i ragazzi, compresi loro, ma d’altronde con una risata del genere.
  • Scemo, vieni qua.- Allargai le braccia, e mi stritola, per poi sollevarmi e farmi girare come una trottola, poi scesi e gli diedi un bacio. Alcune volte ci scambiano per una coppia.
  • Cazzo, guardate tutti. Tornate a farvi i cazzi vostri!- urlai, e tutti fecero quello che dissi, questo è il bello di essere una popolare, tutti fanno quello che dici.
  • Scricciolo!- Mi girai, e vidi mio fratello che mi chiamava, e gli risposi:
  • Cazzo vuoi?
  • Sempre dolce, vieni qui che ti devo dire una cosa.
  • Arrivo- mi girai verso Just e con le labbra mimai “help me”, non rispose, intrecciò la mia mano con la sua.
  • Ciao, Chantal.- dissero tutti insieme.
  • Che vuoi Ian?- Non li degnai neanche di uno sguardo, volevo solo andarmene da li.
  • Senti stasera i ragazzi vengono a cena e poi restano a dormire ok?
  • Tanto anche se ti dicessi che non mi va bene vengono  lo stesso quindi. Ah comunque stasera c’è anche Just, quindi noi staremo in camera mia, tu insieme a loro fate come cazzo vi pare ok?
  • Che dovete fare?
  • Secondo te?! Guardiamo un film e poi facciamo i cazzi nostri, forse dopo andiamo in discoteca, boh non lo so tanto resta a dormire da noi
  • Ah, quindi dovete dormire insieme?
  • Qualche problema?
  • Si, tanti
  • Allora risolveteli, e non cominciare con la predica perché lo so solo io tutte le notti che non mi fai chiudere occhi per tutte quelle che ti fai. Comunque non daremo nessun disturbo, come sempre! Ciao
  • Signorinella io e te non abbiamo ancora finito di parlare non te ne puoi andare così.
  • Ian, non fracassarmi i coglioni, Io faccio quello che mi pare
  • Io chiamo mamma e glielo dico
  • Ah la metti così, lo sai che sei se Io la chiamo, SONO CAZZI TUOI. Non penso che ti convenga
  • Uhh, 1 a 0 per Chantal
  • Stai zitto Styles, e comunque sono felice che ti ricordi ancora come mi chiamo. Fammene andare prima che perdo la pazienza. Andiamo Just che la campanella sta per suonare
  • Non aspettiamo Fede?- chiese Justin
  • Si, tanto ha l’armadietto attaccato al mio- Nel frattempo eravamo entrati a scuola e tutti che mi salutavano e io ricambiavo, poi una ragazza si avvicinò a me e mi chiese:
  •  Chantal, posso parlarti due secondi?
  • Certo, dimmi tutto- risposi sorridente;
  • Volevo chiederti se ti andava di partecipare al concorso di miss reginetta Londinese e se volevi candidarti come presidente d’istituto.
  • Certo, con molto piacere, il cavaliere lo posso scegliere io?
  • Mmh, mi dispiace, non si può perché le coppie saranno estratte domani alle 14 nell’aula magna, partecipi lo stesso?
  • Certo, può partecipare anche Justin?
  • Certo, anzi sarebbe ancora meglio!
  • Ok, allora ci vediamo domani alle 14, ciao…-non sapevo il suo nome
  • Angela, ciao Chantal
  • Ah, ciao Angela, se vuoi dopo in mensa passa che ti lascio il  mio numero così per qualsiasi cosa puoi chiamarmi.
  • Oh, grazie. Sai dicono che non sei molto educata, ma è una cazzata, sei così carina.
  • Ti svelo un segreto Angela, io sono scortese solo con chi se lo merita! Ciao,  ci vediamo a pranzo!- l’abbracciai  e andai verso il mio armadietto, dove trovai Federica.
  • Fede, ‘Giorno! Ti sembra questa l’ora di arrivare?
  • Panda, ‘Giorno a te! Comunque non sono io quella che si ferma a parlare con tutti!
  • Quella ragazza, ehm, oddio come si chiama, Just aiutami!!
  • Angela, scema.-rispose lui divertito.
  • Ah si,Angela,mi ha chiesto se volevo partecipare a miss reginetta Londinese e se volevo candidarmi come presidente d’istituto!
  • Fico, ah comunque partecipo anch’io a quel concorso!
  • Fico, ho messo in mezzo anche Justin.- risposi ridendo.
  • Cosa hai fatto tu! Cioè mi mezzi in mezzo come se niente fosse! Metti caso che io domani alle 14 ho degli impegni?- mi urlo contro Justin
  • Scusa, non ci ho pensato, non l’avevo fatto in mala fede, mi sarebbe piaciuto avere te come accompagnatore.
  • Chantal lo sai che gli accomp…- gli diedi una gomitata, non volevo che Justin sapesse questa cosa, lo so sembra crudele, ma in realtà glielo dirò, quando ormai stiamo dentro e lui ha firmato tutto.
  • Cosa fede? Gli accompagnatori? Forza continua- chiese il mio migliore amico.
  • No, niente stavo solo dicendo che gli accompagnatori devo seguire delle regole, che ti saranno date all’incontro di domani.- rispose prontamente la mia amica. Ebbene si, lei era un mito nell’inventare le bugie, mentre io nel mentire, quindi insieme siamo una squadra perfetta.
  • A ok, ne sapete alcune?- chiese Justin ingenuamente. Cascato in pieno.
  • No, veramente, sono segrete.- risposi.
  • Ragazzi devo andare non voglio sentire la professoressa d’Italiano, ci vediamo dopo!- disse Federica e se ne andò di corsa.
  • Just! Noi ora abbiamo matematica, quella ci uccide, anzi  no, mi uccide tu sei il suo preferito!
  •  Non è vero!- rispose lui, negando la verità.
  • Scommettiamo?
  • Spara, sono tutt’orecchie!
  • Bang!- cominciai a ridere da sola- allora entro prima e sicuramente mi strillerà e mi metterà una nota e  mi manderà dal presidente, e dopo entri te e non ti dirà niente! Farai tutto quello che ti chiedo, anche di notte, ti darò il tormento. In caso che non sarà così- impossibile- sarò la tua “schiava” per un mese!
  • Proposta allettante, accetto!
  • Che fai non ringrazi il dottore?- Justin cominciò a ridere, con la sua risata meravigliosa
  • Oddio, che battute infelici!- rispose ridendo.
  • Dici che sono infelici però intanto ridi! Andiamo va che voglio vincere questa scommessa.
  • Ok, andiamo.-Cominciammo a correre per il corridoi e arrivammo davanti alla porta.
Entrai prima io in classe,come da copione, senza bussare, e la professoressa mi guardò, e con un sorriso malvagio mi disse:
  • Miss Somerhalder, vi sembra questa l’ora di arrivare, neanche bussa,non è possibile che arriva sempre in ritardo nella mia ora.
  • Beh, prof.  Avevo cose più importanti di stare qui ad ascoltare lei!
  • Si tipo scopare!- sentì dire da quel coglione di Malik,-purtroppo si, stava nella mia classe-
  • Malik, hai qualcosa da ridire?- chiesi angelica.
  • Tante, ma non ora se è dopo!- rispose con un sorriso malizioso.
  • Scordatelo proprio! Ritornando  a noi prof. Che faccio entro e mi siedo o vado dal preside, magari con una nota- alzai leggermente la voce a questa frase per farmi sentire da Justin.
  • Visto che ho due opzioni, e visto che mi hai stufato e siamo solo a Ottobre, si vai dal preside con una nota- rispose la iena.
  • Ok, comunque meglio andare dal preside che seguire questa palla di lezione!- Aprì la porta e trovai Justin con una mano alzata per bussare-
  • Mr Justin, prego venga, forza si accomodi non ha perso niente della lezione a parte la scenata della signorina Chantal.
  • Ok, prof vado subito a sedermi, meno male di non essermi perso niente della sua splendida lezione!- rispose il leccaculo, paraculo di Justin.Mentre uscivo urlai:
  • Sei un leccaculo, comunque ho vinto io quindi prepari Just, ad un mese d’inferno! Baci, io vado dal preside!- usci sbattendo la porta alle mie spalle, poi sentì quella racchia urlare, “Malik dal preside”. Infatti uscì dalla classe con un sorriso che non promette niente di bello.
  • Come mai oggi non ci hai salutati?- chiese, io non lo degnai neanche di uno sguardo, continuai a camminare, finche non mi senti prendere per il polso e trascinarmi dentro all’aula musicale.
  • Rispondi, forza, lo sai che ho poca pazienza.- continuò lui, io non lo guardai proprio ero troppo attenta a guarda la mia bellissima chitarra, accanto a quella di Just! Quanti duetti abbiamo fatto con quelle chitarre!
  • Chantal, mi sto incazzando mi vuoi rispondere!- mi girò verso di lui, eravamo vicinissimi, sentivo il suo respiro sulla mia pelle, sapeva di menta e tabacco. 
  • Perché non dovevo ignorarvi? Voi lo avete fatto e non solo! Continuante anche a rompere le palle, che non ho. Poi quella battuta in classe, guarda che il primo a tradire Perrie con le zoccole sei te, non sono una puttana, come pensate voi! Ero la vostra migliora amica ora voi dovete dimenticarmi come io ho fatto con voi! Sono andata avanti, senza di voi.- risposi arrabbiata, cioè lui faceva la morale a me?!Lui, che si è fatto tutta scuola, anche se è fidanzato.
  • Abbiamo sbagliato e lo sappiamo, ma non ignorarci così. Noi ti vogliamo ancora bene, stiamo tutti male, senza di te .- rispose lui, con una voce triste, quasi gli credetti ma anch’io soffrì e non poco per ciò che mi fecero.
  • Ormai ciò che è fatto è fatto, e ora lasciami che devo andare dal preside.- risposi io, apparentemente indifferente a quelle parole, anche se non era così, mi avevano colpito e non poco. Mi lasciò senza dire niente, così potei uscire e andare da preside.
Bussai prima di entrare:
  • Buongiorno Zio!- dissi. Si, il preside era mio zio, diciamo che è stata una fortuna perché la maggior parte delle volte mi scampo le ore di detenzione.
  • Chantal, Chantal, Buongiorno, che hai combinato questa volta?
  • Come non posso venire a salutare il mio zietto preferito?!-risposi, con una faccia d’angelo, ma che in realtà era un diavolo.
  • Chantal che hai combinato?
  • Sono entrata in ritardo e quella stronza, ehm volevo dire e la professoressa di matematica mi ha mandato da te!- risposi
  • Oddio, ancora la prof. Policiastro? Lo so, che è una stronza, però non puoi farti mandare sempre da me . Per favore la prossima volta cerca d’entrare in orario e di non fare scenate. Lo sai che hai 4 e questo non va bene! Ti dovrei far affiancare da qualcuno. Ah si già so chi!- prese il telefono e disse alla segretaria: “per favore fai venire Payne”
  • No, zio, Liam no, c’è Justin, c’è Ian , anche loro sono bravi a matematica, per favore già li devo sopportare qui a scuola e poi a casa però li stanno con Ian, per favore non farmi questo!
  • Bambina mia, ormai ho deciso è ora che affronti i problemi e non scappi! È una lezione  di vita questa.
  • Non sto scappando mi hanno trattato male, in diretta mondiale, secondo te posso essergli ancora amica? Poi non ho tempo per le ripetizioni devo allenarmi per il campionato di pallavolo.
  • Forse tu non hai capito, bimba mia, che se quel 4 entro 2 settimane non diventa 6, il campionato te lo sonni! Quindi fai la brava- rispose a tono lui, poi sentimmo bussare e Liam entrò nella stanza.
  • Ciao Liam, vieni accomodati, ti volevo chiedere una cosa. - disse mio zio, mentre io sprofondavo nella sedia.
  • Buongiorno preside, ciao Chantal.- mi saluto ma io lo guardai, feci un verso tipo “grr”. Insomma non volevo che lui fosse il mio Tutor.
  • Allora la qui presente, per l’ennesima volta la professoressa di matematica la mandata qui, e poi neanche a due settimane d’inizio della scuola già a quattro, quindi ti volevo chiedere se volevi fargli il tutor, calcola che in due settimane deve arrivare a 6. – parlo mio zio, io con lui non voglio niente a che fare.
  • Certo che accetto, mi farebbe molto piacerebbe, tanto oggi stiamo da te, non ci sono problemi possiamo iniziare subito.- rispose tutto convinto lui
  • Zio, perché mi devi fare questo, recupererò da sola. Te lo giuro!
  • No, ormai ho deciso
  • Che palle però con te non si può parlare, io me ne vado. Ciao Gente- presi la borsa e mi chiusi la porta dietro le spalle, non molto delicatamente mentre sentivo urlare “ Chantal, torna qui immediatamente”, ma non lo feci.
Andai verso il giardino, tanto mancavano ancora 20 minuti prima che suonasse la campanella, avevo tutto il tempo per una sigaretta. Mi sedetti su un muretto, e accesi la mia sigaretta, misi le cuffiette e parti la prima canzoni “One and Only”- ADELE, quanto mi rilassa questa canzone. Chiusi gli occhi, per godermela di più, poi qualcuno mi tolse una cuffietta:
  • Chantal, lo sai che non dovresti fumare, ti fa male
  • Tomlinson, non rompere i coglioni, fumo quanto mi pare la vita è la mia e decido io che farne.
  • Dai mi è andata meglio degli altri tre, hai risposto tranquillamente. Mi devo ricordare di parlarti solo quando fumi.
  • Veramente faresti meglio a non parlarmi per niente, perché mi dovete rompere a me, non c’è nessuna in giro che vi potete sbattere.
  • Ehi, io sono fidanzato con Eleonor.
  • Ah, è vero, quella troia che era mia migliore amica, anzi voi tutti eravate i miei migliori amici, ma io con voi ho chiuso, quindi anche voi dovete chiudere con me! Mi avete stufato prima mi trattate di merda davanti a tutto il mondo e mi mentite e poi volete il mio perdono? Banali.
  • Non ti abbiamo mai mentito, noi ti vogliamo bene!
  • Si certo, come no, ora ci credo. Mi avevate promesso il mondo mi avete dato uno schiaffo morale! Lo sapete che sono stata derisa per settimane e meno male che accanto a me c’erano Just e Fede, perché sennò non saprei che avrei fatto! È suonata io vado a mai più.
  • Ciao ci vediamo oggi pomeriggio.
Che faccia tosta, venire da me e fare il finto angelo. Immaturo. Vado verso l’aula di musica e mi vedo Federica e Justin, scherzare una cosa normale,poi lui si ferma la guarda e la bacia. Non sono gelosa, cioè loro possono fare come gli pare, però ora che staranno insieme verrò messa in disparte come sempre. Basta, me ne voglio andare a casa, cosi vado in classe da mio fratello:
  • Ian, mi fai la giustifica, voglio uscire. Per favore- chiesi supplichevole(?)
  • Scricciolo che hai?  Vuoi che esca anch’io?- chiese lui preoccupato.
  • No, Ian, voglio stare da sola, non ti preoccupare, ti racconto dopo
  • Ok, sorellina.- rispose lui. Prese il permesso e me lo firmo. Gli diedi un bacio e usci dalla classe.
Andai al gabbiotto feci vedere il permesso e usci da scuola, finalmente libera. Camminai senza la musica, accesi solo una sigaretta, che mi rilasso. Ero ormai vicino casa, svoltai l’angolo e trovai una persona seduta sui gradini di  casa mia. Mi avvicinai piano, avevo preso il telefono e già composto il numero di Ian, tanto lui sapeva dove stavo andando. Poi la persona si alzo, era una ragazza, non credo di averla mai vista, però quei occhi mi erano familiari. Aveva le punte dei capelli colorate di blu, era un po’ più alta di me e magra.
  • Chantal! Non dirmi che non mi riconosci sono io!.- urlò lei. No, non può essere lei  ci aveva lasciate così, senza un perché, era partita e aveva detto che non sarebbe più tornata che ci faceva lì.
  • A…Alexandra!- mormorai tra me.
 
HEY GIRLLLLLLLSSSSSSS

Sono di nuovo io, allora vi premetto che non aggiornerò tutti i giorni, o una volta settimane o ogni due giorni. Ditemi se vi piace , e se il capitolo è corto( 10 pagine di word)Fatemi sapere!!!!!
Buona notte a tutti
 


  
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