29/08/2013
0 recensioniDon't leave me alone, not again
Comincia così il nuovo, non che ultimo, anno all’HCCS (Holmes Chapel Comprehensive School)
Spero solo passi infretta…
-BUONGIORNO RAGAZZI!- dice tutto allegro il professore di Letteratura, che diavolo ha poi da essere così allegro?
Dopo la classica ramanzina da inizio anno la lezione comincia, e io da perfetta Asociale accendo il mio ipod e chiudo gli occhi
La lezione viene subito interrotta –PROF!! ECCOMI!- dice una voce affannata .-CI SONO ANCH’IO-
-ohh signor Styles! Meglio tardi che mai eh- Styles? Oh no perfetto è ancora qui!
-prego si sieda pure, c’è un posto libero laggiù in fondo accanto alla signorina Wills- oh di bene in meglio! E io che pensavo finalmente di poter stare in pace da sola nel mio angolo.
La mattina passa lentamente e finalmente è ora di pranzo
-Dai Hazza! Muoviti!- esclama Sam. Il migliore amico di Harry, io come sempre non mi muovo dall’aula non ho amici qui, o meglio, non ho amici e basta! Non mi piace molto la gente anche se un tempo ero sempre circondata da persone
-Hei Liz! sabato facciamo tardi! Ci sono anche i ragazzi!- era esaltata Kate al solo pianificare il primo sabato sera dopo la fine delle vacanze! Era roba per lei! Le feste il divertimento! Li era a suo agio –figo!- le rispose la sua amica –così magari mi presenti il tuo “amico”!- insinuò Kate Liz arrossì sotto i boccoli biondi mentre il resto delle ragazze ridacchiava
sento due occhi pungenti fissi su di me, l’aula è deserta, ci siamo solo io e…-Tu non esci?- mi chiede il riccio, alzo lo sguardo per osservarlo bene, stava veramente parlando con me? Harry Styles stava parlando a me? Dal suo sguardo pare proprio di si,aspetta una risposta, la mia risposta
- per sentirmi ancora più sola? No grazie preferisco stare qui.-
-eh si mo.. sola? Avrai qualcuno- lo guardo evidentemente strana perchè subito aggiunge – nah, non ci credo… davvero non hai nessuno- ma allora sei stupido? –Davvero! Ora tornatene dai tuoi amici gli urlo praticamente contro, e come non farlo dopo tutto il male che mi ha fatto
-dai Harry!- una voce infantile, una bambina –ancora uno Harry- parla ad un bambino, lui si sta arrampicando su un ciliegio, lei è già su –l’ultimo Rami Harry!- eccoli ora sono entrambi su quell’albero il maschietto porge la mano alla bimba – tieni- dice aprendo il piccolo pugno all’interno una ciliegia. Gli occhi della bambina iniziarono a brillare la afferra e lascia un bacio sulla guancia dell’amico
Uno sguardo triste, di colpevolezza in lui, lo leggevo suoi grandi occhini verdi incapaci di mentire che brillano in questa stanza vuota, per un attimo mi ci perdo dentro come quando eravamo bambini, come quando lui era il mio migliore amico.
Era Notte e una decappottabile rosso fiammante sfrecciava tra le stradine di un piccolo paesino una ragazza al suo interno urlava per la felicità o forse erano solo gli effetti dell’alchol nel suo corpo –Liz! Non urlare!- disse il ragazzo al volante ridacchiando, l’auto era ferma davanti ad una grande casa il vialetto che portava all’ingresso era contornato con dei fiori che la signora Wills curava con lo stesso amore che curava i suoi figli, la ragazza si teneva al suo amico mentre rideva silenziosamente
I giorni passavano e lui non mi parlava più, sempre preso dai suoi amici, non mi rivolgeva neanche più uno sguardo, e questo un po’ mi faceva male.
Domenica mattina, il giorno peggiore di tutti, il giorno in cui capisco di essere veramente sola, chiusa in casa tutto il weekand, accendo lo stereo e lo metto al massimo, dal cassetto tiro fuori un astuccetto, all’interno un fazzoletto, dove avvolte ci sono due lame, ne afferro una e ricomincio a farmi del male, anche se in fondo dolore, non ne sento più.
-Harry?
-si?
- noi siamo amici vero?
-certo!
-mi prometti che non mi abbandonerai mai,che non mi lascerai mai sola?
-ma certo! Te lo prometto! Ora dormiamo- risponde il ragazzo assonnato
-grazie- conclude lei dando un bacio sulla guancia dell’amico
I ricordi così felci ma allo stesso tempo così dolorosi il tempo in cui lui era il mio migliore amico il tempo in cui eravamo inseparabili
Harry Pov
Cammino senza meta perle strade di questa stupida città, da giorni non faccio altro che pensare a lei, il ricordo di noi,di quello che eravamo un tempo, tutto era finito, svanito in una nuvola,eccomi in un parchetto, due bambini giocano su uno scivolo un nodo alla gola, sono così simili a noi, subito afferro una penna e un foglio di carta che porto sempre con me e inizio a scrivere, a scrivere per Liz
Le parole escono naturali, la mano è quasi come se andasse da sola.
era sera i genitori di Liz erano stati fuori tutto il pomeriggio mentre lpa ragazza era rimasta a casa a studiare in vista dell’imminente esame di matematica
una macchina stava parcheggiando di fronte a casa Wills quando una vettura nera sbandava a manetta per la strada in meno di un secondo le due auto erano accartocciate su se stesse, gli occhi scuri della ragazza si erano appena spenti
Fermo,sulla soglia di casa mi sento uno stupido, non so neanche perchè sono li, arretro ed esco dal cortile tempo 10 metri e sento una voce chiamarmi
-STYLES!- la voce che riconoscerei tra mille mi volto di scatto è li ferma, quella maglietta, la mia maglietta, ce l'ha ancora,-hei liz!- la saluto avvicinandomi, le mani in tasca, ha il fiatone ha corso i capelli d’orati le scendono bagnati sulle spalle
-che fai qui?- che facevo li? Non lo sapevo, ero li e basta, eppure perché ero così agitato nel rispondere a quella semplice domanda, le mani iniziavano a sudare dentro le tasche inventai una scusa a caso
-passavo per caso- rispondo stringendomi tra le spalle vedo quella briciola di speranza che c'era nei suoi occhi svanire e farli ritornare neri, vuoti come lo erano da due anni ormai
-Abiti dall’altra parte del paese-
-lo so- rispondo quasi freddo mi volto e faccio per andarmene ma mi blocca, mi afferra il polso di riflesso lo rigiro afferrando il suo, non faccio a meno di notarli, le braccia scoperte mostravano i polsi arrossati, pieni di cicatrici, di tagli la guardo negli occhi arrabbiato no non tanto arrabbiato uno sguardo più di rimprovero il suo vuoto perso, come sempre ultimamente, con uno strattone si libera dalla presa e corre via torna in casa
LIZ gli corro dietro ma mi chiude la porta in faccia continuo a chiamarla CAZZO LIZ APRI
continuo così per 10 minuti buoni fino a quando non mi stufo -allora fai quel cazzo che vuoi Elizabeh Wills- strappo dal quaderno il foglio sul quale avevo scritto poco prima e glielo faccio passare attraverso la fessura della posta e me ne vado.
Liz pov
Ferma seduta davanti la porta sento Harry che grida mi chiama piango,poi silenzio, se ne è andato, non si sente più nessun rumore solo il foglietto appena arrivato lo afferro riconosco subito la scrittura di Harry affrettata confusa, ma chiara ai miei occhi.
< ricordi?
Tutto quello che abbiamo passato insieme?
Eravamo inseparabili
Tu e io
Io e tu
Non c'era nessun io senza un tu
E nessun tu senza io
Eravamo una cosa unica,
Un'anima che viveva in due corpi
Ma quella mattina, quella chiamata
Il mondo mi è caduto addosso
Non sapevo cosa fare ,cosa dire.
E da bravo codardo me ne sono andato sono scappato via
Volevo dimenticare tutto dimenticare te
E quando sono tornato credevo di esserci riuscito
Ma la verità è che non ci ho mai provato,
Inconsciamente non ho mai voluto dimenticarti
Un amore come il nostro, perchè si la nostra non era semplice amicizia
Ma qualcosa di più il nostro amore è eterno.>
-HAROLD- urlo sono ad una cinquantina di metri si volta io mi fermo
Il cuore inizia a battere come non mai mentre lui si avvicina sempre piú ora è a pochi passi da me
-mi hai fatto male- comicio a farfugliare in preda al panico, lui così vicino a me, è strano mi porta a galla troppi ricordi –quando te ne sei andato via-
-scusa- mi sussurra in un orecchio, scusa.. la parola riecheggia nella mia testa
-Scusa?! TE NE SEI ANDATO SENZA DIRE NULLA PROPRIO NEL MOMENTO IN CUI AVEVO Più BISOGNO DI TE! LA MIA FAMIGLIA è MORTA DAVANTI I MIEI OCCHI!- ecco sono scoppiata, le lacrime non smettono più di uscire, avevo spintonato Harry via da me, lontano, ma dopo pochi secondi mi ritrovo ancora tra le sue braccia,mi sento fragile indifesa, si avvicina all’orecchio e con un lieve sussurro
-pensavo che con la lontananza potevo dimenticarti, ma in fondo, è una cosa impossibile- sento che il cuore ha perso un battito, è accelerato così all’improvviso “Ti Amo” sussurra nel mio orecchio con quella voce roca che mi ha sempre messo i brividi
-Ti Amo anch’io Harold!- riesco solo a dire prima che lui mi baci
-Smettila di chiamarmi Harold- conclude con un sorriso non appena si allontana da me.
Eccola qui! L’ho riscritta! L’avevo pubblicata tempo fa.,
ma rileggendola era incompleta, non si capiva il passato di liz
quindi ho eliminato la vecchia e pubblicato questa!
Che ne pensate?
Spero che vi piaccia :*
Un bacio EyeStorm.