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Autore: FollowAlwaysYourDream    29/08/2013    1 recensioni
Allyson è una normalissima ragazza di 17 anni che vive con la madre in quanto il padre, dopo il divorzio, non l'ha mai considerata. Ogni notte Ally sogna un bellissimo ragazzo che la fa sentire bene. Lei non lo conosce e non l'ha mai visto in vita sua…eppure un giorno, inaspettatamente se lo ritrova a scuola…E anche il ragazzo sembra essere spaventato da questo strano incontro. Chi è lui? E come mai Ally lo sognava senza averlo mai visto nella sua vita? Che cosa nasconde?
Ciao a tutti!:) Questa é la mia prima storia che scrivo...mi piacerebbe davvero sapere il vostro parere, quindi recensite in molti mi raccomando :D...Grazie in anticipo! :*
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Sovrannaturale
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Malesseri

Per un paio di minuti non riuscii ad aprire bocca. Alex mi guardava spaventato, e io mi stavo quasi per strozzare con la Brioches quando mi disse che la sua ragazza si chiamava Allyson. Allyson? Perché proprio come me? Mi assalì la paura che Alex volesse essere mio amico solo perché io gli ricordavo la ragazza che amava tanto, ma cercai di scacciare subito quel pensiero. Non poteva essere possibile. Per quel poco che lo conoscevo mi sembrava un bravo ragazzo, e non mi avrebbe mai usata. Vero? Gli stavo per rispondere quando una fitta allucinante mi trafisse un punto verso lo sterno del mio petto. Volevo urlare dal dolore, ma cercai di trattenermi. A quanto pare la mia faccia cambió anche colore, ed Alex se ne accorse.

<< Ally, cos'hai?? Stai male?>> si alzó di scatto dalla sedia e mi venne vicino, inginocchiandosi. Non riuscii subito a rispondergli, perché cercavo di non aprire bocca per evitare di fare uscire un urlo, ma ad un tratto, come il dolore era arrivato, sparì.

<< Ally, mi stai facendo preoccupare, per favore dimmi qualcosa!>>

<< Scusami ma ho avuto un dolore fortissimo qui>> e gli indicai il punto.<< e se ti rispondevo, avrei rischiato di urlare per il male che avevo. Comunque ora sto bene, come mi è arrivato il dolore, mi è passato>>

<< Sicura? Non vuoi che ti accompagno da un medico, per farti controllare?>> la mia faccia diventó ancora più bianca di prima. Io odiavo entrare in un ospedale o anche in uno studio medico, mi sentivo male al solo pensiero.

<< Ally, non mi dire che hai ancora paura dei medici!>> strabuzzai gli occhi.. Che ne sapeva lui?

<< Ma come fai a saperlo che non mi piacciono i medici?>> Alex si morse il labbro.

<< l'ho capito dalla tua faccia>>

<< non è vero! Tu hai detto " non dire che hai ancora paura dei medici", vuol dire che qualcosa sai!>>

<< avrai capito male >> Alex inizió ad essere nervoso, si alzó dalla sua posizione inginocchiata e andò a prendere il suo giubbotto sulla sedia.

<< Alex per favore, ho capito benissimo. Non è la prima volta che dici cose del genere. E ogni volta che te lo faccio notare, trovi sempre una scusa. Devi dirmi qualcosa?>> non glielo chiesi con tono arrabbiato, di solito non mi arrabbiavo mai, perché odiavo che le persone stessero male per un mio rimprovero. Quindi il mio tono con Alex fu abbastanza tranquillo.

<< Cosa ti dovrei dire? Ally, davvero, non c'è niente che tu debba sapere. Si è fatto tardi, meglio che ci incamminiamo a scuola. >>

<< Alex David Dawson, non me la racconti giusta>>

<< Ehi, come fai a sapere il mio secondo nome?>> mi chiese con un mezzo sorriso, e con un espressione di trionfo.

<< Io..io.. Non lo so. È stato un istinto>> dissi guardandolo stranita. La sua faccia diceva che lui il motivo lo sapeva bene...

Arrivammo a scuola giusto in tempo per il secondo suono della campanella. Frankie era già seduta in classe e aspettava ansiosamente che gli raccontassi della colazione.

<< Allora com'è andata?>> mi domandó con un sorriso a 32 denti.

<< Quale parte di " siamo solo amici" non ti è chiara? Ahahah aspetta peró. Prima ti devo chiedere una cosa. Ti ha aggiunta Matt su Facebook?>>

<< sì e abbiamo anche parlato!>>

Rimasi a bocca aperta! Perchè non me lo aveva detto?

<< e beh???? Non mi dici niente?>>

<< Scusami ma è successo ieri sera e non volevo disturbarti, eri appena tornata dal tuo pranzo e dalla discussione con tuo padre e non volevo darti fastidio>>

<< ma ti pare?! Per una cosa così bella mi puoi anche chiamare alle 3 di notte! Allora cosa vi siete detti?>>

<< Abbiamo parlato un po' di scuola, e mi ha chiesto anche di te. Tipo da quanto tempo ci conosciamo e cosa hai fatto nella tua vita>>

<< Scusa ma cosa cavolo gliene frega?>>

<< ah boh, ma l'importante è che la conversazione si è allungata! È troppo carino! Ally ti immagini? Io e Matt e tu e Alex! Due migliori amiche con due migliori amici.>> a quella frase mi venne in mente un'immagine di noi quattro insieme, ma poi la mia figura sparì, lasciando spazio a un altra ragazza con un volto sfuocato ma che Alex guardava con occhi da innamorato. No! Era impossibile che si avverasse una cosa del genere! La sua ragazza era morta, non per questo io dovevo prendere il suo posto! Lui era ancora innamorato di lei, e lo si capiva anche da quando parlava, gli si illuminavano gli occhi.

<< No Frankie, te l'ho già spiegato, io e Alex non staremo mai ins..>>

<< Eh dai Ally! Non dirmi che non ti piace! Nemmeno un pochino...>>

<< Sì ok, lo ammetto, mi piace! È bellissimo, è dolcissimo è perfetto! Ma la situazione è molto complicata>>

<< ti prego, non dirmi che quel segreto è che lui è gay!>> mi misi a ridere! Non ci avevo mai pensato.

<< Ahhaah no!!!! Ci mancherebbe pure! Tranquilla!! Ahahha>>

<< Grazie al cielo! Sarebbe stato uno spreco!>>

<< e che spreco!>>

<< allora..com'è andata la colazione?>> le raccontai tutto nei minimi dettagli, le stranezze di Alex che Frankie non sapeva commentare, e anche del mio malessere. Dopodiché inizió la lezione. Alla quinta ora mi arrivó un mal di testa insopportabile. Decisi di andare a casa. Ma prima volli passare dal bagno. In quel momento la porta dell'aula di Alex si aprì, e lui stesso uscì, e mi vide.

<< Ally, non hai una bella cera. Stai di nuovo male?>>

<< Ho un fortissimo mal di testa, tu cosa ci fai fuori?>>

<< Qualcosa mi diceva che dovevo uscire. E infatti ho fatto bene. Che intenzioni hai?>>

<< credo di voler chiamare a casa e farmi venire a prendere da mia mamma>>

<< Non disturbarla, ti accompagno io in macchina>>

<< cosa? Non è nemmeno finita la lezione. Non puoi uscire prima>>

<< e invece sì, fingeró di stare male, così uscirò >>

<< e come facciamo con le giustifiche? Dobbiamo chiamare a casa e poi farci firmare il libretto>>

<< Cos'è ? Il sistema italiano? Guarda che non siamo in Italia! Siamo in America. Sembra che sono io quello che ha frequentato per 3 anni questa scuola>>

<< è vero! Chissá perché mi è venuta in mente una cosa del genere! Insomma, io che ne so del sistema italiano? Qui basta dire che abbiamo telefonato a casa e possiamo uscire>>

<< tranquilla, sarà colpa del mal di testa>>

<< sì possibile>>. Entrai in classe e dissi al prof di aver avuto l'autorizzazione al telefono per uscire. Lui annuì e mi chiese di chiudere la porta prima di uscire. Presi il mio zaino dal banco, e con il labiale dissi a Frankie " poi ti spiego". E uscii.

In macchina inizia ad avere freddo, allora Alex accese i riscaldamenti.

<< Già stamattina sei stata male, e adesso di nuovo. Sicura che non vuoi andare a farti controllare da qualcuno?>>

<< No grazie, sarà semplicemente un'influenza. Anche se siamo orami ad ottobre…>>

<< Wow siamo già a fine settembre! Tra quattro mesi è il tuo compleanno>>

<< Già non vedo l'ora! Insomma 17 anni, che bell'età. Com'è stato per te compierli?>> Alex fece un'espressione triste.

<< Non avere fretta di compierli, a me sembra di averli da una vita intera , nonostante li abbia da pochi giorni…>> Ovvio, da quando la sua ragazza era morta, per Alex il tempo sembrava essersi fermato.

<< Alex, ma davvero si chiamava Allyson?>>

<< Sí, ma se stai pensando che siamo diventati amici solo perché tu ti chiami come lei, ti sbagli. Anche se ti fossi chiamata Gertrude adesso saremo qui a parlare.>> gli sorrisi, ero contenta che la mia preoccupazione di questa mattina fosse sparita, e che Alex voleva davvero essere mio amico, e non per altri interessi.

<< Nah, Gertrude non mi piace proprio>> gli dissi con una faccia disgustata. Alex mi guardó con una faccia di sfida.

<< Ah sí? Dai come ti saresti voluta chiamare allora?>>

<< Bè visto il mio cognome, Vanessa. Così sarei stata Vanessa Hudgens ahahah.>>

<< Sí certo, peccato che ti manca Zac Efron>>. Rimasi a bocca aperta.

<< Tu sai chi è? Insomma è strano, di solito i maschi non sanno chi sia>>

<< Colpa di mia cugina che mi ha fatto vedere mille volte i film>>

<< Bé i film sono stupendi>>

<< Solo i film? o anche lui?>> e si mise a ridere.

<< ahah secondo te?>> preferì non rispondere, ma mi guardò divertito.

Arrivammo verso casa mia, Alex fece il tragitto più lungo per evitare che arrivassimo troppo presto e che mia madre mi chiedesse il motivo per cui ero già a casa, ma sopratutto chi mi avesse accompagnata. Il mal di testa mi era passato come quella mattina.

<< Grazie mille ancora Alex! Mi sdebiterò>>

<< Ma figurati. Mi raccomando domai stai a casa e riposati.>>

<< Va bene dottore!>> Alex fece quel sorriso sghembo che aveva fatto anche nel mio primo sogno, e che adoravo.

<< Ah Ally, questa mattina ti volevo dare questo, ma mi ero dimenticato>>. Si frugò nelle tasche e tirò fuori un IPod blu, quello lungo, con lo schermo e sotto il pulsante per mettere la musica. Me lo porse. Lo guardai stranita. << Ascolta e poi fammi sapere>>

<< Va bene…ma perché?>>

<< Fidati>> Detto questo mise la prima, fece marcia indietro e sparí dalla mia stradina.

  
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