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Autore: Julia_Phantomhive    29/08/2013    4 recensioni
Vongola IX ha richiamato nella propria patria solo il nipote e Tsuna è costretto ad allontanarsi dal Giappone senza i suoi Guardiani. Reborn, come tutor lo seguirà e per non destare sospetti, organizza uno scambio culturale tra la Namimori Middle High School e una qualsiasi scuola d'Italia. La scuola scelta ha due candidate, entrambe testarde, ma soprendentemente dominanti con i loro professori, tanto che li convincono a mandare tutte e due al posto di una.
Arrivando in Giappone, le ragazze avranno un incontro con più di uno dei guardiani, per destino o coincidenza.
Questa è una serie di piccole storie che alterneranno le varie coppie che veranno introdotte, sono molto corte eccezione fatta all'introduzione e finale. Spero che vi piaccia!
Genere: Comico, Sentimentale, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: G, Hayato Gokudera, Kyoya Hibari, Nuovo Personaggio, Takeshi Yamamoto
Note: Raccolta | Avvertimenti: Incompiuta, Spoiler!, Triangolo
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Lo Scambio Culturale
7. Sfida

 
La camera d'albergo in cui alloggiavano le due ragazze era una lussuosa camera doppia, provvista di salottino e un ampio bagno, c'erano due letti che le due amiche avvicinavano ogni sera ed era abbellita da numerose riproduzioni di quadri famosi su pareti color crema. Nel salottino, vi era un grande specchio e davanti a esso vi era Giulia che pettinava i lunghi capelli sciolti castani dell'amica. La mora non comprendeva perché Valentina portasse sempre la coda, ma il fatto che potesse pettinarla come una principessa la rendeva felice, inoltre era anche un ottimo anti stress e riusciva a calmarle il nervosismo. La castana si era accorta che in quel momento era nervosa, glielo leggeva dall'espressione afflitta riflessa sullo specchio. Il silenzio era piuttosto normale per loro, ma sapeva che Giulia non avrebbe spiccicato parola se non le suggeriva di farlo, così provava con delicatezza e cautela a incominciare un discorso:
<< Questa settimana... non pensi, che sia stata piuttosto tranquilla? >> Non rispose e non staccava gli occhi dai suoi capelli mossi << Giù... Non sei contenta che Hibari non ti dia più fastidio? >> Era seriamente preoccupata, pensava che un giorno all'altro Hibari le avrebbe strappato Giulia, ma era passata una settimana senza che se ne sentisse la presenza, aveva pensato "La calma prima della tempesta?" ma l'amica non aveva più avvertito il brutto presentimento quindi da una parte si sentiva sollevata dall'altra dispiaciuta. Anche Gokudera e Yamamoto si erano assentati per qualche giorno, ma almeno loro erano molto più presenti, Valentina chiedeva più volte perché tornassero sempre con qualche nuova ferita, ma non le davano spiegazione. Giulia era intervenuta, perché le sembrava che anche qualcun altro era coinvolto, soprattutto dal comportamento sempre preoccupato da parte di Kyoko e aveva chiesto a lei:
<< Perché quei due sono tutti feriti? E tu non sei come al solito? >>
<< Non è niente Giulia-chan. >> rispondeva con tono piatto.
<< Non sono stupida. Che cosa sta succedendo? Anche Hibari non viene più, penso che si fosse offeso, ma... anche che quei tre siano coinvolti in qualcosa che ci nascondono, e anche tuo fratello. Ne sono sicura. Quei quattro portano tutti un anello con una pietra della stessa forma: Gokudera rossa, Yamamoto blu, tuo fratello giallo e... Hibari viola. Kyoko, so che tu sai e dovrei farmi gli affari miei, ma... voglio sapere. >>
<< Giulia-chan... sei tanto innamorata di Hibari, da preoccuparti così? >>
<< E tu vuoi tanto bene a tuo fratello per ridurti così. >>
<< Hai vinto, >> diceva più a se stessa che a Giulia in modo sconsolato << a Namimori sono venute delle persone... che Tsuna-kun, onii-chan e i suoi amici hanno già.. mandato via, diciamo, ma sono tornate e finché Tsuna-kun non torna, onii-chan e gli altri stanno difendendo Namimori come più possono. Giulia non immischiarti troppo in queste cose, è per il tuo bene. >>
La mora non ci credeva, anche la castana che ascoltava in silenzio, inoltre avevano pensato la stessa cosa "All'inizio dell'anno parlavano di mafia, famiglia Vongola e Gokudera chiamava Sawada-san Decimo! Non era un gioco o una bugia, hanno sempre sostenuto la verità!" Giulia e Valentina si erano scambiate uno sguardo d'intesa e avevano deciso di risolvere la questione affrontando i diretti interessati, ma Hibari non c'era e Gokudera e Yamamoto non avevano accennato niente.
Giulia così prendeva una decisione: << Vale, ho deciso. Voglio rivedere Kyouya, devo sistemare la questione con lui! >>
<< Ti accompagno. >>
<< No, tu devi insistere con quei due, penso che anche se non lo vogliono dare a vedere, vorrebbero sfogarsi; quindi insisti ancora un po'. Non m’importa se sono della mafia, che siano pericolosi questi tizi, ma non posso rimanere indifferente se Hibari subisce così tante ferite senza che nessuno se ne preoccupi! Ha lasciato l'ordine della scuola a Kusakabe-san d'accordo, ma chi si preoccupa per lui? Non... non sono il tipo di girarmi e lasciare indietro una persona in difficoltà! Vale... voglio aiutarlo, anzi tutti, voglio aiutarli tutti. >> Si stava per mettere a piangere, Valentina sapeva che era emotiva e la consolava come poteva:
<< Sta' calma Giulia. Sei una ragazza intelligente e come quando vuoi salvare me, riuscirai ad aiutare quel tizio. Quindi o ti calmi o ti schiaffeggio. Scegli. >> Giulia la guardava sorpresa << Ti sei calmata, bene. Anch'io voglio aiutarli, sono preoccupata anch'io per... Gokudera e Yamamoto, lo ammetto, ma non voglio che tu sia in pericolo, quindi promettimi che starai a distanza di sicurezza. Te lo dico in italiano così capisci meglio: Non devi intrometterti in una eventuale battaglia. >>
<< Vale... >> era commossa, la abbracciava forte sul collo << Ok, prometto. Ma dimmi che posso aiutare te e Hibari quando riterrò che sarà necessario. Giuro, starò bene. >>
<< D'accordo. >>
 
Il giorno dopo, Giulia aveva saltato le prime ore di lezioni di sua spontanea volontà alla ricerca di Hibari e pur di sfidarlo, aveva lasciato in albergo uno degli obblighi della divisa: il fiocco. Voleva provocarlo, per una settimana non aveva più ricevuto quelle attenzioni alle quali ormai si era abituata e avrebbe fatto di tutto per "riconquistare" la sua fiducia o almeno così pensava. L'aveva ingannato a causa di Dino-san e ora era anche coinvolto in qualcosa di pericoloso, non poteva sopportare una cosa del genere. Chiedeva a chiunque incontrasse nei corridoi se avessero visto Hibari o anche Kusakabe, almeno avrebbe avuto qualche indizio, ma nessuno li aveva visti.
"Dannata scuola! Ma possibile che nessuno qui non sa niente di nessuno! Mai fatti pettegolezzi?!" imprecava Giulia nella propria mente, quando Hibird le era appena passato accanto. << H-Hibird! >>
L'uccellino si era voltato e felice cinguettava: << Giulia! Giulia! >>
<< Hibird, sto cercando Kyou-chan, sai dov'è? >>
<< Chi sarebbe "Kyou-chan"? >> Il tono disgustato, intimidatorio e aggressivo faceva rizzare la pelle alla ragazza.
Si era girata, non aveva paura ma provava un gran senso di sollievo e sorpresa.
<< Kyo- >> ci ripensava e si era corretta << H-Hibari! Allora stai bene! >>
Gli occhi lucidi erano felici di vedere quella figura imbronciata, sempre quell'espressione imbronciata e a volta annoiata, amava rivederlo, lo sentiva dal profondo del suo cuore; invece dal punto di vista di Hibari si era accorto che le erano spuntate un paio di orecchie e code e che lo stesse guardando come un cucciolo abbandonato. Dopo quei due minuti di solito lapsus, Giulia si era ripresa e gli era saltata addosso. "Mi sei mancato, mi sei mancato!" Anche se l'avrebbe respinta, sarebbe stata felice perché si sarebbe accertata che fosse lui e così era successo l'aveva allontanata e le bisbigliava: << Una preda non salterebbe mai verso il suo predatore. Soprattutto se sa che ha trasgredito una delle sue regole. >> Al colletto della mora mancava il fiocco della divisa e Hibari se ne era accorto all'istante << Vuoi veramente essere punita, non è che sei una di quelle persone masochiste? Sarai accontentata. >> Lo sguardo si era acceso, amava punire quanto combattere.
<< Hibari... >> Giulia non aveva battuto ciglio e non era per niente stupita, se l'era cercata e ora stava accogliendo a braccia aperte qualsiasi cosa le aspettasse, ma posando gli occhi sull'avambraccio scoperto, aveva notato un sacco di ferite profonde e anche non gravi, ma aveva sussultato e prima che se ne accorgesse, la preoccupazione la assaliva << Sapevo che stavate facendo cose pericolose, ma ora state tutti esagerando. Tu hai bisogno di cure! >> I suoi occhi si erano dilatati mentre guardava l'avambraccio e gli afferrava la grande mano che se la portò sulla guancia. << Ti prego, permettimi di curarti... >>
<< Non è niente. >> Aveva detto freddo e distaccato, svincolando anche dalla presa. << Ti devo punire. >>
"Maniaco dei combattimenti. Maniaco della scuola. Maniaco sadomaso. Sei solo un grandissimo maniaco Kyouya Hibari." pensava mentre Hibari l'aveva afferrata per i fianchi e non le dava possibilità di scappare, "Devo liberarmi. Devo farlo ragionare e portarlo in infermeria." poi con lo sguardo l'aveva paralizzata e appoggiava le sue labbra senza riguardo. "Crudele. Mi sta baciando senza delicatezza, gentilezza o dolcezza. Quanto sei crudele Kyouya Hibari." Appena si allontanava, la mora sfruttava il momento per scappare, non voleva più aiutarlo, che lo ammazzassero, non voleva più saperne, ma Hibari la stringeva ancora di più.
<< Che cosa fai, scappi? >> Non voleva incontrare gli occhi monocromatici che l'avrebbero inchiodata a vita << Ti ricordo che devi essere punita, non puoi scappare. Ti rammento che devi capire che sei la mia preda. >>
<< L-Lasciami! >> riusciva solo a urlare << Lasciami, allodola!! >>
<< Più avrai voglia di scappare, più sarà la mia di punirti. >>
Si era arresa e con sguardo fermo, lo incalzava: << Se mi vuoi basta dirlo, ma smettila di chiamarmi "preda" e poi fatti curare, se non da me, d'accordo, ma andiamo in infermeria. Se non vuoi fare nessuna delle due cose, allora vai al diavolo, lasciami in pace! >>
L'aveva alzata da terra e presa in braccio come una principessa, Giulia non credeva di ciò che avesse fatto, il contatto con lui l'aveva portata a diventare rossa come un pomodoro, Hibari poi rispondeva:
<< Volerti? Mmmh... io ti vedo solo come una preda, quindi hai frainteso. Inoltre sei te che dovrai andare in infermeria dopo che ti avrò punito. >>
<< C-cosa?! Vuoi azzannarmi alla gola? >> Lo stava sfidando maliziosamente.
<< Molto di più, preparati. >>

 

  
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