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Autore: intersect    29/08/2013    2 recensioni
Olive ha sempre trovato affascinante l'aeroporto di Heathrow, l'aria così pregna di qualsiasi sentimento, che fosse felice o triste.
E Olive, seduta al tavolino del bar all'interno dell'aeroporto aveva decisamente un'aria felice.
Erano minuti che girava il cucchiaino nel cappuccino che aveva “corretto” con un po' di vaniglia e quell'odore caldo ed invitante le fecero arrossare la punta del naso.
Quando era arrivata in aeroporto, con un'ora di anticipo, aveva fissato il tabellone degli arrivi con il viso rilassato gli occhi lucidi e la scia di sole due lacrime a farle da contrasto sulle guance imporporate.
Genere: Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Liam Payne, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Right here and now, feels like forever never touch the ground when we're together.

 

Olive ha sempre trovato affascinante l'aeroporto di Heathrow, l'aria così pregna di qualsiasi sentimento, che fosse felice o triste.

E Olive, seduta al tavolino del bar all'interno dell'aeroporto aveva decisamente un'aria felice.

Erano minuti che girava il cucchiaino nel cappuccino che aveva “corretto” con un po' di vaniglia e quell'odore caldo ed invitante le fecero arrossare la punta del naso.

Quando era arrivata in aeroporto, con un'ora di anticipo, aveva fissato il tabellone degli arrivi con il viso rilassato gli occhi lucidi e la scia di sole due lacrime a farle da contrasto sulle guance imporporate.

 

Liam era stato quasi undici mesi in Africa per la specializzazione, ogni sera si vedevano su Skype e ogni tanto le mandava foto di lui, sempre bello e con un po' di barba in più, con qualche bambino stretto al collo.

Studiava per quello il suo ragazzo, sognava di poter aiutare tutte quelle persone che non avevano la possibilità economica di potersi permettere cure mediche e cibo, istruzione e un vita sana.

Era partito mesi prima con la speranza di poter tornare a cuore leggero, consapevole di aver aiutato il maggior numero di persone.

Olive non aveva neanche provato a fermarlo, sapeva quanto Liam tenesse a questo progetto, sapeva che con o senza il suo consenso il ragazzo sarebbe partito lo stesso.

Certo, la bionda ricorda quel giorno come il più triste della sua vita. Ricorda i suoi occhi rossi bruciare, secchi, quando arrivata nel loro appartamento aveva indossato una felpa che il ragazzo aveva lasciato a casa e si era stesa dalla sua parte di letto, dove il cuscino profumava di dopobarba e cannella e si era lasciata andare a tutte quelle lacrime che aveva trattenuto malamente in aeroporto, quando aveva abbracciato così forte Liam che se ne fosse stata capace, avrebbe toccato con le sue stesse mani i polmoni del fidanzato.

 

E quel giorno, quel 28 Agosto – un giorno esatto dal ventisettesimo compleanno di Liam, lui tornava a casa. Nella fredda e gelida Londra, nel loro appartamento piccolo ma accogliente. Tra le sue braccia.

Olive aveva sognato quel momento da quando Liam si era imbarcato, e adesso non le sembrava quasi vero che il suo uomo fosse di ritorno a casa.

Bevve a generose sorsate il cappuccino ormai tiepido e alle 9.36 strusciò la sedia sul pavimento giallino del locale e si diresse verso una delle seggioline posizionate vicino agli sbarchi.

 

Tra sette minuti esatti arriva il suo volo pensò Olive, mentre sentiva una strana eccitazione e un brivido di piacere sciogliersi dai piedi e salirle lungo il corpo, coprendo il cuore come caramello sul crem caramel.

Un via vai di persone che si abbracciavano, piangevano e sorridevano le sfrecciavano accanto come treni ad alta velocità ma quando la voce gracchiante dell'annunciatrice pronunciò il nome del volo e il numero Liv si alzò di scatto e si avviò a passo svelto il più vicino possibile. Attorno a lei c'erano altre ragazze, mamme e addirittura qualche bambino in lacrime.

 

Vide arrivare tanti ragazzi e uomini, ma di Liam nessuna traccia.

Si guardò attorno spaesata e troppo timida per poter chiedere agli altri viaggiatori del volo se l'avessero visto.

Recuperò l'Iphone dalla tasca cercando di telefonarlo, inviargli qualche sms o comunque cercare, nel panico, un modo per rintracciarlo.

Ancora troppo presa dal telefono non si accorse che un paio di converse bianche un po' rotte erano entrate nella sua visuale e che Liam era li davanti a lei.

 

«È sempre più importante quell'aggeggio di me?»

Il viso di Olive mutò nell'arco di pochi istanti, da ansia a stupore.

È qui, è davanti a me. È lui, non è più un agglomerato di pixel. È tutto carne, muscoli e ossa.

Inevitabilmente le lacrime iniziarono a scorrerle sul viso mentre riponeva con mani tremanti il cellulare nella tasca dei jeans e lo abbracciò forte.

Il suo orecchio arrivava al cuore di Liam, e il suo naso è immerso nella T-shirt del ragazzo che profuma di bucato fresco e un gusto fruttato, lampone e fragole.

 

«Liv, basta piangere..»

La sua voce è così vera, calda. Non c'è nessuna intermittenza o emergenza a dividerci. È qui.

Olive non riesce ancora a capacitarsene, pur avendolo stretto tra le sue braccia, ancora non si rende conto che Liam è tornato a casa, è con lei.

Le mani grandi e lavoratrici di Liam le accarezzano i capelli, mentre lei è così stretta a lui che non si comprende bene dove finisca il corpo dell'una e inizi quello dell'altro.

 

«Liv – le sussurra Liam all'orecchio – ti prego, smettila di piangere e dammi un bacio.»

La ragazza si stacca a fatica dal suo petto, si pulisce gli occhi con un gesto infantile e poi si alza sulle punte, quei centimetri che le permettono di arrivare alle labbra piene di Liam.

 

È un bacio disperato, di quelli dove le mani e i capelli diventano una cosa sola. La coppia ha come un'aurea attorno che brilla di luce propria mentre le loro bocche sono ancora a contatto, desiderose di quella passione mancata per tanto tempo.

Olive fa fatica a staccarsi da quelle oasi di piacere che sono le labbra di Liam. Labbra perfette, in linea con ogni parte del viso del ragazzo.

 

«Ti si lasciato crescere la barba..» singhiozza Liv, mentre gli accarezza le guance sporche di peli.

«Non avevo il tempo materiale per radermi, e poi alla mia fidanzata piaccio tanto con la barba..» sussurra, mentre la stringe di nuovo a sé.

Potrebbero rimanere così per l'eternità, dentro ad Heathrow.

«Torniamo a casa? Ho bisogno di un vero letto.»

 

Il viaggio in macchina non è mai muto, è un continuo chiacchiericcio sui luoghi, sulle voci felici dei bambini che pur non avendo neanche una briciola di pane ti sorridono come se avessero salvato il mondo.

 

«Sai cosa è bello? Una cosa che mi è rimasta dentro?»

La ragazza scuote la testa, mentre le sue mani sono salde sul volante.

«Curare una donna durante la sua gravidanza, riempirla delle attenzioni e medicine dovute e al parto, quando le ho consegnato suo figlio e le ho detto che era sano, il suo sorriso e le sue lacrime.. È stato uno shock. Qui ci preoccupiamo quando ha una malattia mentre laggiù è la quotidianità. Le sue lacrime di gioia mentre stringeva il piccolo non me le dimenticherò mai..»

Olive non è una tipa sentimentale, anzi ha sempre pensato di avere il cuore di pietra. Da quando ha conosciuto Liam invece, ha imparato ad apprezzare i piccoli gesti amorevoli, i nomignoli tra i fidanzati e qualche regalo.

 

«Sono così fiera di te, Liam» gli sussurra, mentre sono appena entrati in casa e Liam sospira, lasciandosi abbracciare per l'ennesima volta.

«Sono orgogliosa delle scelte che hai fatto, che ho fatto. Che abbiamo fatto. Sono contenta di averti visto per mesi e mesi sono in pixel e fotografia, se il risultato sei tu così, adesso. Sei maturato molto di più di quanto tu ti possa aspettare e questi mesi lontano da casa, da me, saranno ricompensati da una bella promozione. Sono tutti fieri di te Liam, tutti.»

Liv ancora piange, non riesce a smettere di farlo, né tantomeno riesce a smettere di toccare Liam, di massaggiargli le spalle o baciargli il mento.

 

«Vuoi qualcosa da mangiare?»

«Magari dopo, adesso ho bisogno di te.»

L'affetto fisico di certo non gli era mancato a Liam, era circondato da persone che gli avevano dato affetto dal primo all'ultimo giorno.

Ma le dita di Olive tra i capelli, le sue labbra sul collo e i suoi occhi cerulei costantemente addosso gli erano mancati.

Gli era mancato alzarsi la mattina e trovarla raggomitolata nel lenzuolo vicino a lui, il caffè che gli preparava dopo ogni pasto perché non poteva farne a meno e di quel sorriso caldo che lo accoglieva alle tre di notte, quando tornava dal lavoro e magari aveva passato la giornata in sala operatoria.

Olive era tutto quello che aveva cercato da tempo in tante ragazze.

Era semplice, non estrosa ma nemmeno neutra.

Amava tutto di lei, e per quanto amasse anche il suo lavoro e tutta la gratificazione che salvare una vita può darti, la sua ancora era Olive.

Era lei che la notte, quando magari lui non era riuscito a salvare quell'anziano signore che teneva in cura da tempo, lo coccolava. Gli faceva poggiare la testa sulla sua pancia e gli carezzava piano la cute e il collo, mentre lo lasciava piangere e sfogare. Poi gli preparava una camomilla e lasciava che il suo corpo stanco si addormentasse sul suo.

 

«Mi sei mancata tantissimo» le sussurra all'orecchio, mentre sono stesi a letto e Olive è stesa tra le sue gambe.

Il petto di Liam è scoperto, e gli addominali di lui sono a contatto con la sua schiena.

Olive traccia segni distratti sulle braccia nude del fidanzato, mentre sorride e gli bacia la mascella.

«Anche tu Liam, tanto. Ma adesso siamo di nuovo insieme. Godiamoci questi momenti»

Liam le bacia i capelli, mentre scivola stendendosi sul letto e se la tira addosso, facendola stendere su di lui.

«Che fai?» ridacchia la ragazza, mentre sfiora le clavicole del fidanzato.

«Una cosa che mi è mancata un sacco..» sussurra mentre la bacia, dedicandosi con amore e passione alle sue labbra mentre le sue mani scivolano verso la camicetta della ragazza e infila le mani sotto, lasciando segni bollenti al suo passaggio.



Non idea da come sia venuta fuori questa one shot. Era un piccolo regalino per Giulia, e poi mi sono infognata su un Liam che ritorna a casa. Avevo già in mente qualcosa su questo genere, dovevo solo aspettare una scintilla :)
Avrei potuto scriverla meglio e descrivere meglio alcuni particolari, sentimenti ma è venuta fuori così di getto che non ho voluto più metterci mano :)
E' una fluffy perché fondamentalmente non so scrivere di altro io, <3.

Un bacio. xx

   
 
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