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Autore: Gin97    29/08/2013    4 recensioni
Scorpius Malfoy odiava i neonati; ma all'età di due anni imparò che alcuni, soprattutto la bambina dai capelli rossi, possono essere belli.
***
Lily non credeva ai principi e non le piacevano i gusti fragola e vaniglia, ma quel giorno iniziò quasi a
ricredersi, dopotutto, quel bambino non se l’era immaginato.
***
Una nuova generazione che vive spensierata ad Hogwarts, una Hogwarts diversa da come l'hanno conosciuta i loro genitori, dove l'unica cosa che può farti del male è un brutto voto o un litigio con un amico. Nonostante ciò, tutte le generazioni hanno le loro grane a cui pensare e i loro massi da superare e questa volta, i ragazzi di questa generazione, dovranno superare un ostacolo più grande di quel che sembra: loro stessi.
Con orgoglio e lealtà siamo un'unica realtà,
E nessuno la spezzerà mai.
(Siamo un'unica realtà- Re leone 2)
Genere: Commedia, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Albus Severus Potter, Hugo Weasley, Lily Luna Potter, Rose Weasley, Scorpius Malfoy | Coppie: Lily/Scorpius
Note: Movieverse | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
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Questi personaggi non mi appartengono, ma sono proprietà di JK Rowling; questa storia è stata scritta senza alcuno scopo di lucro


Prologo

Scorpius Malfoy all’età di due anni poteva dire di odiare i neonati. Perciò quel giorno, costretto dalla mamma ad andare in ospedale a trovare una sua amica, camminava strisciando i piedi per terra e con la testa abbassata, aspettando con ansia il momento in cui sarebbe potuto uscire da lì e andarsi a prendere il gelato che la mamma gli aveva promesso. Lui non voleva andarci dai bambini brutti! Non facevano altro che piangere, mangiare e piangere, dormire mangiare e piangere! Quegli scemi degli adulti dicevano pure che erano adorabili e ci stavano vicino ore intere!
 La sua mamma camminava ancora per quel posto tutto bianco.. ma quando arrivavano?
– Quando arriviamo mamma? Sono stanco.. – chiese Scorpius, davvero scocciato per quella specie di gita
– Manca poco amore, tra poco.. – Astoria Malfoy non voleva portarsi Scorpius dietro quel giorno, in fondo sapeva che si sarebbe annoiato a starle dietro, ma la sua amica Catherine era stata davvero molto insistente per conoscere il primogenito Malfoy: doveva essere molto orgogliosa di suo figlio, tutti erano curiosi di conoscerlo!
Finalmente, arrivati davanti ad una porta bianca – ma non conoscevano altri colori in quel posto?- pensò Scorpius, entrarono in una stanza, ovviamente tutta bianca, piena di letti e di signore e, cosa orribile, di bambini. Sua madre si stava dirigendo verso un lettino vicino alla finestra, dove era seduta una donna con dei capelli lunghi e biondi che appena li vide sorrise e gli fece un cenno per farli avvicinare.
–  Buongiorno Astoria! Sono felicissima che tu sia venuta, è un mortorio qui. Quando Sophie dorme non so proprio che fare.. –  Quella signora aveva proprio ragione pensava Scorpius, era un mortorio lì! Quando se ne andavano? Lui voleva andare fuori, dove c’era il sole, dove non era tutto bianco, dove non c’erano bambini urlanti e soprattutto dove poteva prendersi un buonissimo gelato a vaniglia e fragola! Non badò alla madre che stava salutando la sua amica ed esclamò: – Quando ce ne andiamo mamma? Possiamo andarcene ora? Mi avevi promesso il gelato! – Astoria guardò con rimprovero suo figlio, più per la sua maleducazione di dire certe cose davanti alla sua amica che del fatto che l’avesse interrotta mentre parlava. ­– Non cominciare Scorpius! Comportati da bravo bambino e dopo andremo a prendere il gelato! Hai salutato Catherine? – Scorpius non osò replicare alla madre, aveva uno sguardo molto arrabbiato! Salutò educatamente la signora sul letto: – Salve signora, mi dispiace.­– Catherine gli sorrise in risposta e Astoria, per farlo svagare un po’, dopotutto era un bambino, gli disse che poteva andare a fare un giro fuori mentre lei parlava con Catherine. Scorpius non se lo fece ripetere due volte e andò verso la porta. Si sforzò di non guardare i bambini che urlavano e non guardarli disgustato, ma quando arrivò nei pressi della porta non poté fare a meno di girarsi e guardare una bambina piccola, aveva qualche ciuffo di capelli rossi, era minuscola e sorrideva. Sorrideva. Non aveva mai visto un neonato sorridere, non sorridevano mai! Quella invece sorrideva addirittura divertita! Colse qualche parola che l’infermiera disse alla mamma: – Salve signora Potter, come sta lei? E la piccola? Sono venuta a dirvi che tra qualche giorno potrete tornare a casa. – Non sentì la replica della mamma della bambina, guardò un’ultima volta quell’insolita bambina e andò via.
Potter. Dove aveva già sentito quel cognome? Potter. Dal suo papà forse? Glielo avrebbe chiesto. Intanto camminava per i corridoi del San Mungo pensando a quella bambina, ormai dimentico del gelato a fragola e vaniglia.
Scorpius Malfoy odiava i neonati; ma all’età di due anni imparò che alcuni, soprattutto la bambina dai capelli rossi, possono essere belli.
                                                                                ***
Lily quel giorno era stata costretta, già proprio così, ad andare a Diagon Alley, per comprare le cose di scuola ad Albus che quell’anno avrebbe iniziato Hogwarts. Non poteva restare dai nonni aveva detto? No Lily, la nonna è impegnata oggi devi venire con noi! Ti compreremo un gelato, promesso. Queste erano state le testuali parole del Signor Potter quella mattina e Lily aveva dovuto seguirli avendo almeno come consolazione il suo gelato a fine giornata. Non c’era niente di meglio di un cono a cioccolato! Non capiva l’esistenza di gusti come fragola e vaniglia.. che gusti erano? Non avevano nessun sapore: erano chiari, erano per i bimbi bravi, quelli che ubbidiscono sempre a mamma e papà, quelli che non si sporcano tutti di gelato ma lo mangiano nella coppetta con il cucchiaino, erano per i “principini” come li chiamava lei. Lily non credeva nei principi e nelle principesse, come non credeva nelle favole, le cose brutte che spesso aveva sentito dire a mamma e a papà e agli zii non glielo permettevano. Non credeva ai principi azzurri con i capelli biondi, gli occhi chiari e in sella ad un cavallo bianco, non credeva alle principesse fini ed educate, era cresciuta in mezzo a persone fiere e combattive lei, che l’amore avevano dovuto guadagnarselo! Per questo amava il cioccolato: era da persone forti!  
Ora stavano davanti al Ghirigoro, dove si compravano i libri. Uffa era ancora troppo lontano da Florian Fortebraccio!
-Lily tu aspetta qua con papà io entro dentro a prendere i libri a Jamie e Al- le disse sua mamma e lei si limitò a sbuffare, giusto per sottolineare quanto si scocciasse di stare lì.
-Cosa c’è piccola Lily?-  suo padre riservava per lei sempre un tono dolce e amorevole, trattandola come una principessa, ma non aveva appena detto che le principesse non esistevano?!
-Quanto ci vuole per comprare le cose di scuola a quei due? Io mi scoccio papà!- la cosa positiva era che con suo padre poteva lamentarsi quanto voleva, perdeva raramente la pazienza e di certo non con lei.
-Forza Lils! Siamo a Diagon Alley, uno dei posti magici di Londra più belli, io amavo questo posto quando ero bambino.. Quando avevo tredici anni, prima di cominciare la scuola ci passavo tutti i pomeriggi, andavo al Ghirigoro e poi.. – oh no! Stava ricominciando.. -Non cominciare papà, ti prego! In questo momento l’unica cosa che voglio è stare nel giardino dei nonni a.. –
-Sporcarti di fango e prendere in giro gli gnomi?- suo padre finì per lei la frase. – Esatto! Magari con Hugo, è più divertente con lui!- rispose felice, quello sì che era un pomeriggio!
-Sei una peste piccola Lily!- l’apostrofò suo padre. –Come una Malandrina?- sin da piccoli lei e i suoi fratelli cercavano di assomigliare sempre di più a suo nonno e ai suoi amici: i Malandrini!
-Si più o meno.. Oh, ecco tua madre, andiamo tesoro? Avevamo promesso il gelato a Lily.- E si incamminarono, Lily ancora pensando al suo pomeriggio ideale alla Tana con il suo cuginetto preferito, oscurato un po’ dalla voglia di gelato: un gelato al cioccolato è pur sempre un gelato al cioccolato!
Quando entrarono nella gelateria, c’era un’altra famiglia che ne stava uscendo: una donna alta ed elegante, dei bellissimi capelli neri e un portamento fiero che però non sembrava affatto snob e affianco a lei un bambino con i capelli biondi e degli occhi apparentemente azzurri, che mangiava un cono fragola e vaniglia.
-Scorpius andiamo, papà ci sta aspettando.-  sentì dire alla donna.
 Scorpius.
Lily non credeva ai principi e non le piacevano i gusti fragola e vaniglia, ma quel giorno iniziò quasi a
ricredersi. Dopotutto, quel bambino non se l’era immaginato.

  
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