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Autore: amociambellee    29/08/2013    2 recensioni
”Tu hai diviso la luna ed il sole. Ma sono facce della stessa medaglia. La luna vive in funzione del sole. La vedi adesso? Così piena, così grande, così bella? E anche così luminosa? E da cosa deriva la sua luminosità e bellezza? La luna è una semplice roccia. Banale. Senza il sole dall’altra parte della terra non la noteresti nemmeno. È come uno specchio. Riflette la sua luce. Rendendola di una bellezza completamente diversa. Semplice roccia resa importante da una stella luminosissima. Sono due anime gemelle. E lo sai l’elemento di divisione delle due? La terra. Si mette tra di loro. E durante la notte di novilunio, la luna scompare, perché la terra si mette tra lei ed il sole, assorbendo indegnamente la luce rivolta altrimenti alla luna. Solo in notti come queste il sole riesce a godere pienamente della bellezza della sua amata, e la luna si sente importante, bella come non mai."
Queste parole non le dimenticherò mai. Crearono una svolta, la svolta più importante della mia vita. Ed io voglio raccontarvela.
Genere: Fluff, Introspettivo, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Non riuscii a dormire affatto quella notte. Continuavo a girarmi e rigirarmi nel letto cercando una spiegazione. Perché quel ragazzo non voleva che scoprissi chi fosse?
La notte fu davvero breve, e quando suonò la sveglia dovetti alzarmi per andare incontro ad una stressante giornata scolastica. Mi diressi a passi felpati in bagno. Aprii il rubinetto e gettai tanta acqua ghiacciata in faccia. Mi asciugai velocemente e osservai il mio riflesso nello specchio.
Eccoli di nuovo, i miei occhi, sempre a ricordare a me stessa che sono diversa, una mutazione, un errore. Passai le dita sul mio riflesso, lasciandole scivolare fino in basso a sinistra, dove lo era ridotto in frantumi.
Feci combaciare la mia mano chiusa a pugno, ricordando il momento di collera che mi spinse a romperlo in quel punto. Strizzai gi occhi dal dolore e uscii dal bagno per vestirmi.
In classe fui una dei primi ad arrivare. Piano piano però si era riempita di gente e si era alzato il solito mormorio degli studenti prima dell’inizio delle lezioni. Ogni giorno un argomento nuovo: la coppia più trendy, il professore più matto, il ragazzo più carino … discorsi a cui non prendevo mai parte. Perché fondamentalmente non avevo amici.
Quella mattina però parlavano di un nuovo studente, arrivato ieri dalle Hawaii.
Chissà com’è, oh, spero che sia alto, robusto e-
Con un gran cazzo, vero Ashley?
Il ragazzo bruno che aveva preso in giro la ragazza scoppiò in una grassa risata, coinvolgendo tutti.
La biondina, Ashley, diventò quasi rossa dalla rabbia. Aveva un volto perfettamente ovale, con degli occhi marroni, un naso all’insù e delle labbra carnose. Era alta, snella e con curve prosperose. Non era difficile immaginare perché sperasse ciò che diceva il ragazzo bruno. Lui aveva spalle larghe, sorriso smagliante e muscoli ovunque. Il tipico belloccio. Gli altri erano tutti più o meno anonimi, tranne una ragazza coi capelli rosso acceso ed un ragazzo più basso degli altri.
E’ il mio vicino di stanza
Calò il silenzio. Non mi ero nemmeno resa conto di essermi avvicinata a loro, figuriamoci di aver aperto bocca. Da quel che ne sapevano, io ero muta.
Cioè, almeno credo. Ieri ho visto chiudersi la porta di fronte alla mia. Era una delle ultime rimaste vuote, credo sia proprio la sua
Mi osservavano tutti con un certo stupore. Non avevo mai preso l’iniziativa di prendere parte ad uno dei loro discorsi.
Davvero? E qual è la tua camera? Oh, scusa, che sbadata, non mi sono nemmeno presentata, io sono Catherine, ma tutti mi chiamano Cat. Piacere di conoscerti!
La ragazza coi capelli rosso acceso aveva un grosso sorriso sulle labbra e mi porgeva la mano. Mimai un “Piacere, io sono Sarah” prima di venire sommersa dalle domande di Ashley e di tutte le altre ragazze.
Com’è? Carino?
Simpatico? Alto? Moro? Bel sorriso? Avanti parla!
Le ragazze mi stavano praticamente appiccicate: Beh, ecco, io-
Ragazzi, andate tutti a sedervi, non avete più dieci anni e questo scompostezza non la tollero! il professore di algebra mi salvò dal dovere infrangere i loro sogni di gloria dal momento che non l’avevo nemmeno visto.
La biondina, Ashley, si girò verso il professore con aria di sfida, poi si andò a sedere al secondo banco in terza fila. Io tornai al mio banco, in seconda fila attaccato al muro. Ero sempre da sola in quel banco, perché davanti c’era Josh Sgancia-bombe. Era un ragazzo che, poverino, era anche grasso, ma sganciava delle scorregge capaci di stendere un elefante. Il nostro era un tacito accordo: io non lo disturbavo per il cattivo odore, e nessuno disturbava me sedendosi dietro di lui.
Beh, era un accordo almeno fino a quel momento.
Bene ragazzi, ieri sera è arrivato un nuovo studente. Adesso è in presidenza a firmare le ultime cose coi genitori, ma tra poco frequenterà proprio questa lezione. Mi raccomando, accoglietelo bene.
Come a volergli dare ragione, si sentirono due colpi secchi sulla porta. Il professore chiuse il registro e andò ad aprire.
Entrò in classe un ragazzo dalla pelle olivastra, alto poco più d un metro e sessanta, con un ciuffo nero tirato su col gel, degli occhi marroni tagliati a mandorla e un sorriso bianchissimo. Aveva una camicetta a quadri gialli e rossi, sembrava proprio una tovaglia, però da sotto si intravedeva un fisico niente male. Calzava dei jeans scuri che non gli coprivano la caviglia e dei mocassini marroni.
Piacere, io sono Peter Gene Hernandez, ma chiamatemi solo Bruno
Tutta la mia classe lo guardava incuriosita, qualcuno aveva accennato anche una risata per quel suo strano nome, ma il professore ci fulminò tutti prima di dire al ragazzo: Bene signor Hernandez, si sieda pure al banco della signorina Smith. Bene ragazzi, cominciamo la lezione
Spalancai gli occhi a sentire assegnato il posto del tipo. Che palle, dovevo sempre essere rotta le scatole? Anche se stavo dietro Josh Sgancia-bombe?
Bruno si sedette vicino a me. Posò la borsa sul banco e cominciò a prendere il libro di letteratura.
ehi, pss, scusa ma questo prof è di letteratura vero?
Mi aveva toccato appena la spalla, e avevo preso una scossa. Che avesse messo le dita nella presa della corrente? Mi massaggiai la spalla prima di rispondere: assolutamente no. Questo è il professore di algebra.
oh, cazzo lo sentii mormorare.
che succede? gli chiesi incuriosita dalla parola scurrile.
è che ho dimenticato il libro di algebra. Ti dispiacerebbe dividere il tuo con me? chiese molto gentilmente. Rimasi molto colpita dal suo tono tanto cortese, e anche dal fatto che mi sembrasse di averlo già sentito, ma lasciai perdere.
certo. Ecco, tieni

Alla fine della lezione uscii dall’aula e mi diressi verso quella di letteratura. Lì il mio posto era sempre all’ultimo banco, dove nessuno veniva a scocciarmi. Mi sedetti in attesa del professore e tirai fuori il quaderno degli appunti, che di scuola aveva ben poco. Erano tutti schizzi fatti a matita. Lì disegnavo ogni cosa che attirasse la mia attenzione. Uno dei soggetti più ritratti era senza dubbio il laghetto che visitavo quasi tutte le notti. La luna, il riflesso dell’acqua, il canneto, un ghiro, il fiore che mi piaceva tanto e che spuntava solo la sera. Non mi piaceva disegnare con i colori. Rendeva tutto troppo caotico. Per questo disegnavo tenendo conto solo delle sfumature, e il paesaggio al chiaro di luna si prestava perfettamente al mio scopo.
Stavolta il soggetto era insolito. Disegnai due figure, un uomo ed una donna. Che quasi danzavano insieme, come due amanti, nell’universo. Il maschio aveva una folta chioma, con i capelli che assomigliavano ai raggi del sole. Lei invece aveva un viso dolce e tranquillo, molto graziosa, con lunghi capelli d’argento.
Avevo appena disegnato il sole e la luna come due amanti, esattamente come aveva spiegato il ragazzo al laghetto. Si aprì la porta della classe ed entrò il professore, così chiusi il quaderno e lo rimisi nella borsa, sostituendolo con quello di letteratura.
 
Finalmente suonò la campanella della fine delle lezioni, e tutti gli studenti andavano in mensa per pranzare. Io posai la borsa nell’armadietto ma vidi scivolò a terra un foglietto. Mi abbassai a prenderlo. Era una piccola foto del mio fiore preferito. Girai il foglio e dietro c’era scritto:


Questa è la regina della notte. E' un fiore che si apre solo di notte. Spero ti piaccia.
xoxo
Anonimo


Rimasi più che stupita da quel regalo. Non avevo idea che si chiamasse in quel modo il mio fiore preferito. In più ero stupita: chi poteva mai averlo inserito nel mio armadietto? E perché avrebbe avuto motivo di farlo?
Posai la foto e chiusi l’armadietto. Mi diressi a gran passi nella mensa e lasciai perdere quello che era appena accaduto. Mi sedetti da sola al mio tavolo e cominciai a consumare il pranzo.
Ehi Sarah! Cosa fai tutta sola? Dai, che ti faccio compagnia io alzai gli occhi e mi ritrovai davanti l’enorme sorriso della ragazza dai capelli fiammeggianti, Cat, che si sedeva vicino a me.
allora, com’è stata questa giornata di scuola? Ashley non ha fatto altro che blaterare del nuovo tipo, le deve piacere parecchio, quando si è seduto vicino a te ha fatto una faccia alquanto verde … di gelosia!! – scoppiò in una risata del tutto fuori luogo, e io cercavo di apparire cordiale sorridendo alla sua battuta squallida – comunque, volevo solo avvertirti – il suo tono si fece serio, non c’era alcun segno dell’ilarità di prima – se Bruno ti piace, ti conviene lasciarlo perdere. Ash gli ha messo gli occhi addosso, e vedere che il ragazzo è desiderato le farà solo acuire il desiderio di averlo per sé. Per lei è una sfida a chi è più bella e affascinante, e farebbe di tutto per vincere. il suo discorso mi aveva lasciata senza parole. Non mi sembrava di aver fatto qualcosa che potesse lasciar intendere un mio ipotetico interesse per quel nano.
Cat, mi spieghi per quale ragione dovrebbe piacermi quel ragazzo? Non mi piace! Non mi piace per niente!
stai tranquilla, il tuo segreto sarà al sicuro con me. È del tutto normale, non devi allarmarti! Del resto, si sa, tra vicini di camera... bisbigliò con aria alquanto complice.
Spalancai gli occhi: Cat, ma che stai dicendo? Io non sono quel tipo di ragazza!
eh, dicono tutti così, ma la carne è debole … - vide il mio sguardo inorridito e scoppiò a ridere – dai, ti stavo solo prendendo in giro! Sasi, stai tranquilla! Scherzavo! continuò a ridere più forte, anche forse per il soprannome che mi aveva appena creato, e fui trascinata anche io nella sua risata cristallina e contagiosa. Nessuno mi aveva mai prestato tutta quell’attenzione, e non ridevo così da una vita. Avevo le lacrime agli occhi! Quella ragazza era un’esplosione di simpatia e ilarità! Mangiammo ridendo e scherzando, facendo battute prima su uno, poi su un altro degli studenti del nostro college. Alla fine ci lasciammo con la promessa che avremmo pranzato sempre insieme e che ci vedessimo dopo aver finito i compiti nella mia stanza per passare un pomeriggio insieme. Ovviamente si era autoinvitata. Doveva aver capito che per paura di esser rifiutata non gliel’avrei mai chiesto, anche se mi avrebbe fatto piacere. Non passavo una giornata così da troppo tempo, e mi mancava.
Uscii dalla mensa e andai all’armadietto per prendere i libri per i compiti del giorno dopo e trovai un altro bigliettino, stavolta niente foto, solo la stessa calligrafia che scriveva:

Stasera ti aspetto allo stesso posto. Ho gia pronte le mie nuove cinque domande.

Ti aspetto alle 20:30
Sii puntuale, Sarah
xo
Anonimo


 



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(Questo sarebbe il disegno di Sarah, l'ho modificata io :3)

HAKUUUUUUNA MATATAAAAAAA

Saaaaalve!!
Questa FF è da un po' che ce l'ho nel cassetto, ma ci tengo davvero molto. Vi ringrazio per aver letto, e vi renderei sante se recensisse dicendo anche: "Quest'FF è una chiavica, ritirati"
Davvero, ne sarei più che felice!! Voglio solo sapere quanto fa schifo!
E' la prima FF che scrivo su Bruno Mars, vi posso solo dire: continuate a seguirla, le cose si fanno interessanti, vi prego, non abbandonatemi a me stessa, povera sconsolata!!
Ok no, scusatemi.
Grazie per il tempo che mi avete dedicato, e scusatemi se non mi sono presentata al primo capitolo, ma, beh, ecco... me ne sono dimenticata.
Sono Myriam!
Non ve ne fotte, lo so.
Comunque...
Cosa farà la biondina antipatica a Sarah? E soprattutto, Bruno come si comporterà con la sua vicina di stanza? Non sarà tutto rose e fiori, vedrete! Vi prego, continuate a leggere!!
Ok, ho finito. Spero di esservi simpatica, anche se ne dubito. Spero che ci sentiremo presto con un altro capitolo. Bye bye
   
 
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