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Autore: KissMeKidaruhl    29/08/2013    1 recensioni
Justin Bieber, l'idolo delle ragazze di tutto il mondo decide di prendersi una pausa dalla sua carriera artistica per vivere un po' di più la sua vita, e conosce una ragazza che cambierà tutti i suoi piani...
Genere: Commedia, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Justin Bieber
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo otto

Erano le nove del mattino, dormivo raggomitolata sul fianco destro abbracciando il cuscino, quando improvvisamente il mio i-phone prese a suonare e svegliandomi allungai la mia mano sinistra prendendolo dal comodino. 

Mi strofinai leggermente gli occhi con le mani e dopo essermi ripresa un'attimo sbloccai lo schermo del callulare con il pollice; lessi: un nuovo messaggio da Annalisa: "Buongiorno tesoro mio, come ti senti oggi? Ti sei riposata? Mi sei mancata ieri sera... Non è lo stesso senza di te. Quasi dimenticavo, ti devo raccontare una marea di cose!"
Leggendo il suo messaggio sorrisi di getto, si preoccupava sempre per me. Mi misi seduta sul letto lasciando che il piumone coprisse le mie gambe; con la mano destra portai una ciocca di capelli dietro l'orecchio per poi risponderle: "Buongiorno a te tesoro, oh si ora sto decisamente bene; lo sai che a me basta una bella dormita ;) e tu come stai? Com' è andata la serata? Cosa mi devi raccontare? Lo sai che sono curiosa... Sputa il rospo!"

Poggiai il cellulare sul materasso e prendendo un respiro profondo mi stiracchiai. Allungando la mano verso il comodino afferrai l'elastico e raccolsi i miei capelli in una crocchia.

Aspettando che Annalisa mi rispondesse decisi di chiamare mia madre. Presi l'i-phone, che avevo poggiato sul materasso, composi il numero ed inserii la chiamata.
"Pronto?" disse lei con voce squillante.
"Buongiorno mamma!" le risposi con aria ancora leggermente assonnata.
"Buongiorno a te tesoro mio, come ti senti oggi?" mi chiese lei con tono preoccupato. 
La sera prima Pattie la chiamò e la mise al corrente del mio piccolo malore. Lei, che è sempre stata abbastanza apprensiva nei miei confronti, si preoccupò. Io le dissi che stavo bene e che l'avrei chiamata la mattina seguente appena mi sarei svegliata per rassicurarla; e così feci.
"Tranquilla mamma sto benissimo! Non preoccuparti; sono sana come un pesce!" le dissi facendo una piccola smorfia e sorridendo successivamente consapevole del fatto che non potesse vedermi. La sentii tirare un sospiro di sollievo.
"Sei sicura che non vuoi che io e tuo padre torniamo prima?" chiese in modo dolce. Sorrisi d'istinto.
"Assolutamente si, fate ciò che dovete, io sto benissimo e Pattie è fantastica; quindi non preoccuparti e stai tranquilla ... Okay?" poggiai la mia schiena al cuscino mentre gesticolavo con la mano destra.
"Mmm va bene, c'è quì tuo padre che ti saluta e ti manda un bacione"
"Salutalo e dagli un abbraccio ed un bacio da parte mia; mamma ora scappo a farmi una doccia okay? Ci sentiamo più tardi e mi raccomando stai tranquilla che io sto bene!"
"Va bene tesoro mio, saluta e ringrazia Pattie da parte nostra anche se io e lei ci sentiamo sempre". Scostai la mia schiena dal cuscino ritornando nella posizione iniziale.
"Tranquilla mamma, lo farò" dissi sorridendo portando successivamente la mano destra sulle mie labbra per far sì che lei non sentisse che mi stavo per commuovere, mi mancavano tanto, ma era un bene che imparassi a cavarmela da sola.
"Ah, e ricordati di passare a vedere come sta nonna ogni tanto..."
"Va bene mamma ora vado; a più tardi"
"Mi raccomando ... A più tardi tesoro, un bacio" sorrisi.
"Un bacio anche a voi, vi voglio bene" 

Ci salutammo e così chiusi la chiamata. Controllai di nuovo lo schermo e vidi che Annalisa non mi aveva ancora risposto; chissà cosa doveva dirmi di così interessante, forse doveva dirmi qualcosa su David o magari su Justin, pensai. Effettivamente dovrei decidermi a parlare con David di ciò che sento; Probabilmente dovrei dirgli che i miei sentimenti nei suoi confronti non sono gli stessi che prova lui; Oppure dovrei parlare con Justin? Ma cosa dovrei dirgli? Dovrei dirgli che provo qualcosa per lui e dargliela vinta? Dio continuo a pensare a quel bacio ... Nessuno mai mi aveva baciata così; non avevo mai provato delle emozioni simili. Entrai in un turbine di pensieri senza fine che non mi davano pace. Scossi leggermente la testa. Decisi di lasciar stare i miei pensieri e di andare a farmi una doccia. Scostai il piumone dalle mie gambe, scesi dal letto e mi avvicinai all'armadio. Presi l'intimo, un paio di blu skinny jeans con delle schiariture bianche ed una felpa sottile grigia svasata con delle scritte color borgogna e mi diressi verso la sala da bagno.

Prima di uscire del tutto dalla mia stanza guardai la porta di fronte; La camera di Justin. Il mio cuore iniziò a battere freneticamente. Finirà mai questa sensazione? Pensai alzando gli occhi al cielo in segno di frustrazione. Fortunatamente era chiusa il che significava che stava ancora dormendo e potevo usare il bagno senza problemi. Mi defilai in pochi istanti e chiusi la porta del bagno dietro di me.
Poggiai il beauty sul ripiano del lavandino e appesi i vestiti sugli appendini. Mi svestii e riposi il pigiama e l'intimo nella cesta per la biancheria da lavare. Regolai l'acqua nella doccia e mi posizionai sotto il getto. Era così rilassante. Presi il docciaschiuma ed insaponai delicatamente tutto il mio corpo. La mia mente iniziò a viaggiare. Tutte le domande che mi ponevo tornarono a galla quando d'improvviso tutto si focalizzò sul bacio. Quel bacio meraviglioso con Justin. I miei muscoli si tesero e involontariamente morsi il mio labbro inferiore stordita dal desiderio di lui sulle mie labbra. Presi un respiro e tornai sotto il getto d'acqua per lavare via la schiuma dal mio corpo. Quando finii chiusi il rubinetto e uscendo dalla doccia mi avvolsi nel morbidissimo asciugamano. Indossai i miei vestiti e mi avvicinai al lavandino. Dopo essermi lavata i denti aprii il beauty e presi il fondotinta; ne versai una noce sul palmo della mano e guardandomi allo specchio lo stesi, con pochi movimenti, sul viso.
Presi la matita nera e delineai la palpebra superiore facendo una linea sottile. La sfumai leggermente e  apllicai la matita anche nella rima interna dell'occhio. Lavorai bene il mascara sulle ciglia ed infine applicai un po' di gloss rosato sulle labbra. Soddisfatta del mio lavoro riposi tutto nel beauty ed uscii dalla sala da bagno. Mi guardai intorno per l'ennesima volta.

La porta della camera di Justin era ancora chiusa e, strano a dirsi, la cosa mi rendeva più tranquilla. Entrai in camera mia e riposi il beauty sul comò; mi guardai intorno e decisi di rifare il letto. Scostai i cuscini, tirai le lenzuola, aggiustai il piumone ed infine rimisi i cuscini al loro posto. Presi le mie all star, mi accomodai sulla sedia vicino alla scrivania e le indossai. Decisi di andare giù in cucina; presi il mio i-phone e mi diressi verso le scale. Mi soffermai ancora una volta ad ammirare quelle meravigliose fotografie ritraenti Justin, Pattie ed un'uomo che non avevo notato prima; propabilmente era il padre di Justin.

Quando arrivai davanti alla porta della cucina vidi Pattie ad armeggiare ai fornelli; stava preparando la colazione per tutti. Era così dolce e buffa allo stesso tempo che sorrisi e decisi di entrare. 
"Buongiorno, Pattie ... come stai?" le dissi sfoggiando uno dei miei sorrisi migliori. L'abbracciai e poggiai il mio i-phone sul ripiano della cucina.
"Buongiorno a te cara, io bene e tu? Come ti senti?" disse sorridendomi a sua volta ricambiando il mio abbraccio. Poggiai la mia schiena contro il bancone della cucina tenendo le mani poggiate sul ripiano.
"Decisamente bene, grazie ..." lei mi guardò. Azzarderei l'ipotesi che mi stesse scrutando.
"Ne sei sicura? Mi sembri pensierosa" mi chiese in modo discreto. Adoravo la sua infinita dolcezza.
In quel momento ripercorsi mentalmente tutti i miei pensieri cercando di metterli in ordine. Non potevo certamente raccontarle del bacio con Justin. Annuii di getto. Pattie continuò a preparare la colazione quando si rivolse a me e sorridendomi con semplicità mi disse
"Sai ... io penso che se una persona ha un problema, oppure delle ansie o anche delle domande su qualcosa o su qualcuno, la cosa migliore da fare sia sempre parlarne con il diretto interessato. O almeno questo è il metodo che uso sempre io" concluse sorridendomi sinceramente mentre poggiava le tazze per la colazione su un vassoio.
Rimasi pienamente senza parole. Aveva centrato ogni singolo punto, tutto ciò che feci fu annuire. L' aiutai a poggiare tutto in tavola e ad apparecchiare. Notai che avevamo apparecchiato solo per due persone. In pochi istanti Pattie rispose alla mia domanda inespressa.
"Io ora devo uscire cara ... Oddio sono in ritardo!" Disse guardando freneticamente l'orologio sul suo polso.
"La colazione per te e per Justin è pronta. Aspettalo pure se vuoi ... Noi ci vediamo stasera" concluse abbracciandomi e posando un leggero bacio sulla mia guancia. 
Io ricambiai e l' accompagnai alla porta. Ci salutammo un'ultima volta e lei andò via.

Chiusi piano la porta e tornai in cucina. A questo punto ero da sola in casa con Justin. Il mio cuore riprese a battere all'impazzata: ecco che ci risiamo, pensai. Scossi leggermente il capo e presi il mio i-phone che avevo poggiato precedentemente sul ripiano della cucina. Controllai: non c'era ancora alcun messaggio da Annalisa. Delle volte quella ragazza ci metteva degli anni luce per rispondere ad un messaggio. Mi avvicinai alla tavola imbandita e mi accomodai sulla sedia. Pattie aveva preparato tutto il necessario e aveva un'aspetto davvero molto invitante; non vedevo l'ora di addentare qualcosa. Mi guardavo intorno curiosa quando il mio sguardo si posò sull'orologio, attaccato alla parete, e vidi che erano le nove e mezzo. 

Ogni sabato, a scuola, entravamo sempre alle dieci avevo solo mezz'ora per fare colazione, finire di prepararmi ed incamminarmi per arrivare in classe in orario. Il mio stomaco iniziò a brontolare e notai che sulla tavola c'erano dei biscotti con delle gocce di cioccolato adagiati in un delizioso cestino. Decisi di prenderne uno quando udii dei passi ed in pochi istanti una figura piuttosto familiare entrò in cucina. Il mio cuore balzò in gola. Sentii le mie guance bruciare.
Justin era lì in piedi di fronte a me. Lo guardai avvicinarsi al frigo e prendere del latte. Indossava una maglietta bianca a mezze maniche che gli cadeva deliziosamente sui pantaloni grigi del pigiama ed i capelli postcoito che gli davano un'aria vissuta ed estremamente sexy.
E tu cara mia? Vorresti davvero dirmi che vuoi farti scappare questo gran pezzo di figliolo?! Spero che tu stia scherzando ovviamente! Scommetto che vorresti passare le tue mani fra quei capelli deliziosamente scarmigliati e posare le tue labbra sulle sue ... Fatti avanti. Digli quello che provi e fregatene di tutto!
Diedi il benvenuto alla vocina nella mia mente ed ignorandola cercai di tornare con la testa sul pianeta terra, per quanto mi fosse possibile.

Justin si avvicinò alla tavola e si accomodò sulla sedia. Il silenzio era spezzato unicamente dal rumore dei nostri respiri. I nostri sguardi si incrociarono più volte fin quando non diventarono fissi. Il silenzio era padrone finchè Justin prese parola
"E' stato davvero bello ieri, non mi ero mai sentito così ... questa è la prima volta che provo qualcosa del genere" i suoi occhioni color miele fissavano incessantemente i miei color cioccolato.
Ingoiai il succo, che stavo bevendo, a fatica. Non riuscivo a credere a ciò che aveva appena ammesso e subito dei dubbi inondarono la mia mente come un fiume in piena. Non sapevo se credergli o meno. Non riuscivo a capire se si stesse prendendo gioco di me o se stava dicendo per davvero e non riuscivo a dire nulla. Per la prima volta da quando lo conoscevo rimasi in silenzio.
Poggiai il mio bicchiere con il succo sul tavolo mentre lui versò il latte nel suo. Continuammo a fare colazione in silenzio mentre ci scambiavamo qualche sguardo quando lui mi chiese di passargli lo zucchero. Presi il barattolo, che era accanto a me, e lo allungai a lui che afferrandolo sfiorò casualmente la mia mano. In quel breve istante immaginai me stessa in un futuro remoto in una casa lontana con un possibile fidanzato ed una colazione di questo genere fatta con la persona che si ama. In quel momento mi resi conto che era lui quello che volevo nella mia vita, che era lui la persona di cui ero innamorata e adesso la sola cosa che dovevo fare era risolvere la situazione. Presi un respiro profondo e mi rivolsi a Justin ottenendo così la sua attenzione.

"E' stato bello anche per me e anch'io non mi ero mai sentita così prima di ieri", le mie guance bruciavano e così presi un' altro respiro prima di continuare il mio discorso. Lo sguardo e l'attenzione di Justin erano rivolti unicamente a me. "Ma ho bisogno di risolvere delle cose prima di buttarmi...".
Mi spostai più in avanti sulla sedia e riunii le mani poggiate sulle mie gambe. "Perciò ti chiedo di aspettarmi, ti chiedo di aspettare una sera soltanto, in modo che io riesca a risolvere tutto". Senza neanche accorgersene Justin prese e strinse la mia mano. Il mio cuorè iniziò a battere come quando eravamo insieme nello spogliatoio.
 
"Si", mi disse sorridendo. Era il suo sorriso più bello e sincero. In quel momento il mio stomaco fece una tripla capriola e le farfalle iniziarono a svolazzare libere come non mai. Ricambiai quel meraviglioso sorriso del quale mi stavo innamorando ogni giorno di più. Finii la mia colazione e lo salutai.
Entrai in camera mia chiudendo la porta dietro di me e tirai un sospiro di sollievo; il mio cuore stava ancora tremando. Poggiai la mia mano destra su di esso cercando di calmarmi. Decisi che dovevo informare Annalisa e così presi il mio i-phone e le scrissi un messaggio: "Amore mio, ho una grande novità! Te ne parlo dopo a scuola... SONO FELICE!".
Riposi il cellulare in tasca e tornai in bagno per aggiustarmi i capelli. Sciolsi la crocchia e li piastrai, dopodiché ripassai leggermente il gloss sulle labbra. Sistemai tutto ciò che avevo usato. Presi la giacca dall'armadio, la indossai e presi lo zaino. Mi diedi un'ultima occhiata allo specchio: sorridevo come una stupida. Mi diressi verso le scale e successivamente verso la porta dove, una volta uscita, trovai Annalisa dall'altra parte della strada ad aspettarmi.

"Ana, ti devo raccontare tante di quelle cose che neanche immagini!" mi disse lei con aria sognante e disinvolta mentre l'abbracciai.
"Oh si che devi! Io sto ancora aspettando il tuo messaggio!" le risposi in tono di rimprovero puntandole l'indice contro; lei arrossì e sorrise.
Questa era una delle nostre discussioni più frequenti- diciamo che nel caso stessi per morire "incrocio le dita" non sarebbe lei la prima persona alla quale manderei un messaggio per chiedere aiuto; ed è una cosa che le dico spesso scherzando- una delle mie più grandi lacune è quella di non riuscire affatto a tenerle il broncio; mi è praticamente impossibile.

Ascoltai le sue scuse e sorrisi; eravamo sempre le solite. Ci incamminammo e così le raccontai di ciò che era successo poco prima; le dissi di come mi sentivo e di cosa aveva detto Justin riguardo al bacio. Le raccontai della colazione e arrivai all'unica conclusione possibile: le dissi che provavo qualcosa per lui.

"Oh mio dio! Dici sul serio? Lui ti ha detto così?" disse con tono leggermente più acuto del solito in preda all'incredulità. Io annuii.
"Wow, se ti ha detto così significa che è davvero cotto e stracotto di te! Ce ne avete messo di tempo per capirlo ... pensavo che sarei stata costretta a farvi dei cartelloni per farvelo capire!" disse lei picchiettandosi ripetutamente l'indice destro sul mento mentre camminavamo. In quel momento scoppiai in una fragorosa risata.
"Perchè mai non mi sei stata a sentire fin dall'inizio? Io te l'avevo detto che vi piacevate da impazzire sin dal principio ma tu non hai voluto ascoltarmi" disse rimproverandomi; in quel momento riunii le mie mani e abbassai la testa piuttosto imbarazzata. "Sei una testona così dura..." aggiunse lei espirando.

Arrossii alla sua affermazione sapendo perfettamente che era la pura verità e guardandola sorrisi mordendomi leggermente la lingua. Decisi di cambiare argomento.

"Allora? Cosa dovevi raccontarmi di così interessante?" sfiorai leggermente la mia spalla contro la sua che mi guardò sorridendo.
"Beh ecco, ieri Justin era al Blue Moon" rivolse il suo sguardo a me per vedere la mia reazione.
"Ah si?" le dissi io rimanendo spiazzata e ripensando a Tiffany.
"Si ed era con quella ragazza della quale mi hai parlato e smettila di fare quella faccia da musona" disse lei ammonendomi. "Non hai alcun motivo di ricrederti e adesso ti spiego il perchè; appena si è reso conto che tu non c'eri ha mollato lì la ragazza ed è venuto da me e da Kristian a chiedere spiegazioni" aggiunse lei subito dopo.
"Cosa? Davvero?" l'incredulità sul mio volto e nelle mie parole era tangibile, non credevo che il suo interesse fosse tale.
"Esattamente e quando gli ho detto che non ti eri sentita bene e che ti avevamo riaccompagnata a casa sua è corso via ringraziandoci ... penso che sia tornato a casa subito dopo".
Mi presi qualche istante per immagazinare le nuove informazioni e ragionarci qualche istante.
"Mmm sinceramente non lo so, quando sono andata a dormire Justin non era ancora tornato" le dissi mentre entrammo in aula accomodandoci ai nostri soliti posti.

"Hey stellina, buongiorno!", udii una voce maschile ed alzando il mio sguardo posai gli occhi su David che si avvicinò a noi.
"Hey, buongiorno a te" gli feci un bel sorriso. "Allora? Come stai?" aggiunse lui sorridendomi a sua volta.
"Oh, io bene grazie" 
"Beh perfetto perchè oggi abbiamo una partita con amici sul campo da calcio in paese e ti voglio assolutamente lì! L'altra volta mi hai detto di no per cui questa volta non puoi assolutamente rifiutare. Ci andiamo all'uscita da scuola". 

Detto ciò che doveva dirmi si accomodò e così mi aveva incastrata; ah lui e i suoi modi di fare ... riesce sempre ad incastrarmi! Ed io che volevo andare a parlare con Justin ... beh però sarebbe l'occasione perfetta per potergli parlare; si penso che farò così! Ragionai fra me e me.

"Tranquilla, gioca anche Kristian e verrò anch' io!" disse Annalisa, con un filo di voce, alla mia sinistra. Sapeva sempre bene cosa c’era nella mia mente ed io sapevo bene cosa dovevo fare. 

Le cinque ore di scuola filarono velocemente e in men che non si dica io ed Annalisa ci ritrovammo a fare il tifo alla partita dei nostri amici. Era divertente stare in loro compagnia ed inoltre eravamo libere di parlare tutto il tempo che volevamo il che non ci dispiaceva affatto.

"Allora? Glielo dirai a partita finita?" mi chiese Annalisa riferendosi alla questione con David.
"Si, non posso farlo aspettare ancora ... non sarebbe giusto"
"Stai tranquilla andrà tutto bene, del resto con i sentimenti non si può fingere e tu non puoi far finta di provare ciò che non provi".
Poggiai le mani sulla rete che recintava il perimetro del campo da calcio e ragionando sulle parole di Annalisa mi soffermai a guardare David. Mi chiesi ancora una volta se stavo facendo la scelta giusta. La mia testa mi diceva David, ma il mio cuore tirava verso Justin e non potevo fare a meno di provare tutte quelle sensazioni. Sensazioni che con David non avevo mai provato, sensazioni che mai nessuno era stato capace di farmi provare prima di Justin.

Decisi che stavo facendo la scelta giusta e di seguire il mio cuore. I miei pensieri vennero interrotti quando Kevin, uno dei nostri compagni di classe, fece goal e così io ed Annalisa esultammo.

"Abbiamo vinto!" disse David a voce alta correndo verso di me.
"Si, siete stati grandi!" risposi io sorridendogli mentre mi si avvicinava. Sorridendomi mise il suo braccio sulle mie spalle come suo solito e ci dirigemmo tutti verso casa di Kristian dove andavamo dopo ogni partita. Decisi che lì gli avrei finalmente parlato.
Mentre erano tutti intenti a festeggiare la vittoria ottenuta io mi avvicinai a David dicendogli che dovevo parlargli e così ci spostammo in cucina per poter parlare liberamente. Mi sentivo un po' una guastafeste ma era una cosa che dovevo fare. Presi un respiro.

"Beh ecco, da dove devo cominciare?" dissi un po' impacciata, non era esattamente il genere di conversazione che amavo avere.
"Penso di sapere cosa tu stia per dirmi" aggiunse lui facendomi un sorriso spento. In quel momento mi sentii ancora più empia. 
"Mi dispiace ..." dissi in un sospiro.
"Dispiace anche a me" replicò lui.
"Ma mi devi dire perchè hai scelto lui" mi chiese quasi con un tono infastidito nella voce.
Abbassai il capo in segno di scuse, non volevo ferirlo ulteriormente. David mi si avvicinò accorciando la distanza che io avevo posto fra noi.
"Ti prego..." mi disse in un sussurro, incrociai i suoi occhi verdi che mi guardavano incessantemente.
In quel momento mi sentii di dovergli una risposta e gli dissi che con lui scoprivo altri lati di me stessa, che con lui provavo delle sensazioni e delle emozioni che non avevo mai provato prima e che provavo qualcosa di forte.
"Sappi che semmai ti farà del male in qualunque modo dovrà vedersela con me" in quel momento sorrisi d'istinto e gettai le braccia al suo collo abbracciandolo.

Tornammo in salone dove erano tutti intenti a vedere la tv. David si accomodò con gli altri mentre Annalisa venne verso di me, parlammo un po' e poi salutammo tutti. Ormai era ora di tornare a casa e di prepararsi per uscire. 





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Ed ecco finalmente il nuovo capitolo; mi scuso tantissimo per l'infinita attesa. Spero mi possiate perdonare e che questo capitolo vi piaccia!  Colgo l'occasione per ringraziarvi tutti. Grazie infinite per il vostro sostegno. Aspetto un vostro parere! Grazie mille! :) quì potrete trovare la pagina dove scriverò vari aggiornamenti sulla fan fiction; datele un'occhiata se vi va: https://www.facebook.com/pages/Die-in-your-arms/448005521938620
 
  
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