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Autore: Daphne2000    29/08/2013    1 recensioni
Il Potere della Luce crea, fa nascere, cura.
Quello del Buio distrugge, causa la morte, ferisce.
Entrambi sono necessari, come l'alternarsi del giorno e della notte, come l'avvicendarsi delle stagioni in natura.
Ma se l'equilibrio si spezzasse di nuovo?
Genere: Fantasy, Fluff, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Grisam Burdock, Jim Burium, Pervinca Periwinkle, Sorpresa, Vaniglia Periwinkle
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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- Uhm, dunque, da dove comincio? - chiese titubante Vaniglia. - Da dove vuoi, basta che ti sbrighi! - esclamò impaziente Vì. Babù si schiarì la voce e iniziò a raccontare. - Allora, la mattina del nostro quindicesimo compleanno, quando tu te ne andasti, noi ci svegliammo leggermente più tardi perché era domenica. Non trovandoti, cominciammo a preoccuparci, ma la zia Tomelilla ci disse che tu te n'eri andata con Barbo Tagix, te lo ricordi quel vecchio mago barbuto? - Certamente, diventammo ottimi amici durante la strada del ritorno a casa mia, il Regno delle Rugiade d'Argento. A proposito, come sta Tomelilla? - Benissimo, non vede l'ora di rivederti! Non vedeva l'ora che tu ritornassi... Sorrisi colpita. - Possiamo continuare la storia senza ulteriori interruzioni? Non ho tanto tempo, devo andare ad analizzare della bava di rospo, è un ottimo ingrediente per gli antidoti - protestò Pervinca, tossicchiando per farsi ascoltare. - Ehm ehm, dov'ero rimasta? Notai divertita che Vaniglia perdeva il filo del discorso con incredibile facilità. - Ah, si, ci sono! Dunque, la zia ci tranquillizzò spiegando che tu te n'eri andata via facendoti dare un passaggio da mago Barbo. Non ti nascondo che ho sofferto tantissimo quando l'ho saputo: mi ero chiusa nella nostra stanza e non riuscivo a smettere di piangere, pensavo che ci avessi abbandonate. Anche Vì era molto triste, nonostante lo mostrasse meno di me... - Ma certo, anche io ho un cuore, che credevate? - borbottò Pervinca fingendosi scorbutica. Scoppiammo tutti a ridere senza il minimo ritegno. - Comunque, stavo dicendo, mamma ci disse di farci passare la tristezza invitando i nostri amici alla festa di compleanno. Vì e Grisam avevano un appuntamento quel pomeriggio, così io, che ero di turno al Museo, rimasi sola. Quello che successe tra me e Jim te l'ho già raccontato nella mia vecchia lettera; ora toccherà a Pervinca narrarti cosa successe tra lei e Grisam. - Perché devo dirlo io? Lo sai che non sono granchè a raccontare le storie - domandò Vì. - Perché io non ero presente in quel momento, lo sai - le fece notare pacatamente Babù. - Ok, se è così... Io e Grisam cominciammo a litigare quasi subito: io dicevo che tu non avresti dovuto andartene senza salutarci, lui invece era convinto che tu avessi il diritto di fare la tua scelta liberamente. - Mi dispiace molto di essere stata la causa del vostro battibecco - mormorai, sinceramente dispiaciuta. - Oh, ma non devi dispiacerti, Felì, in questo modo ho capito di che pasta era fatto veramente questo romanticone, quindi in un certo senso dovrei ringraziarti! - scherzò Pervinca. - Anche io devo ringraziarti, Felì, è solo grazie a te che mi sono accorto di quanto fosse realmente speciale la mia dolcissima Vaniglia - disse molto teneramente Grisam, dando un buffetto sulla guancia di Babù, che arrossì di piacere. - Bando alle ciance, ragazzi, continuiamo la storia! Così io, che come ben sai mi lascio leggermente trasportare dalle emozioni quando sono arrabbiata, tornai a casa infuriata, urlando a Grisam che non sarei mai più stata la sua ragazza, ed entrando in casa vidi che c'era un ospite in più alla nostra festa di compleanno: Jim e Vaniglia stavano seduti sul divano del salotto, facendosi gli occhi dolci. Uno spettacolo disgustoso! Salutai entrambi e andai sopra nella mia stanza a prepararmi mentre mia sorella, che ovviamente era già pronta, conversava amabilmente con Jim. Non ho idea di cosa successe mentre ero via, comunque quando scesi trovai Babù che, visibilmente offesa, faceva vistosamente finta di non vedere Jim, e Jim che si curava della musica di sottofondo ostentando il più assoluto menefreghismo - commentò Vì. - Non avevo più avuto notizie di lui per cinque anni, non una visita, non una lettera! - si difese Vaniglia. - Quando arrivarono tutti gli invitati - proseguì Pervinca - cominciammo a scartare i regali. - Il più bello fu proprio il mio - precisò Babù, tornata allegra. - Grisam mi regalò una bellissima collana con un pendente a forma di farfalla, io capii che era il fondamento di una nuova promessa, e gli feci capire che l'avevo accettata. Jim e Pervinca non ebbero il coraggio di ballare insieme, vinti dalla timidezza, stettero a chiacchierare del più e del meno, scoprendo di avere moltissime cose in comune, e così capirono di essere fatti l'uno per l'altra, proprio come e Grisam - concluse sospirando Vaniglia. - Non avrei saputo dirlo meglio, Babù! - esclamò Grisam sorridendole.
  
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